L'intervento pubblico nell'economia delle Regioni e degli enti locali ...
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SAGGI E ARTICOLI<br />
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circoscrivere l’autonomia decisionale lasciata in capo alle autonomie<br />
<strong>locali</strong>. Basterà qui rilevare come per gli <strong>enti</strong> <strong>locali</strong> 16 , il patto di stabilità<br />
per il triennio 2009-2011 assuma come obiettivo programmatico<br />
la riduzione del disavanzo finanziario <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> medesimi in ciascun<br />
anno del triennio, mentre per le <strong>Regioni</strong> il concorso al perseguimento<br />
<strong>degli</strong> obiettivi del patto è genericamente basato sul contenimento della<br />
spesa (in conto corrente ed in conto capitale) finale 17 .<br />
Ancorché non possa essere formalmente posto in dubbio il rispetto<br />
del principio sancito dalla giurisprudenza costituzionale nella celebre<br />
sent. 417/2005 18 , secondo cui il legislatore statale può legittimamente<br />
imporre agli <strong>enti</strong> <strong>locali</strong> vincoli alle politiche di bilancio, ma solo con<br />
disciplina di principio e per ragioni di coordinamento della finanza<br />
pubblica connesse ad obiettivi nazionali, stabilendo quindi solo limiti<br />
di carattere complessivo che lascino agli <strong>enti</strong> stessi ampia libertà di allocazione<br />
<strong>delle</strong> risorse fra i diversi ambiti e obiettivi di spesa, cionondimeno<br />
appare opportuno interrogarsi circa la effettiva disponibilità<br />
di tale diritto all’elaborazione di autonome politiche di spesa, vieppiù<br />
alla luce dei consist<strong>enti</strong> tagli ai trasferim<strong>enti</strong> operati dallo Stato verso<br />
le autonomie territoriali, in attesa dell’attuazione del c.d. federalismo<br />
fiscale.<br />
3. Territorio locale e mercati: analisi <strong>degli</strong> strum<strong>enti</strong> di intervento<br />
nell’economia previsti dalle riforme amministrative <strong>degli</strong> anni novanta<br />
È del tutto ovvio che il significato del sintagma “intervento <strong>pubblico</strong><br />
nell’economia” non può avere, oggi, il medesimo portato di senso con<br />
za annuale – una circolare (la ultima è la n. 15 del 30 marzo 2010), che contiene i criteri<br />
interpretativi per l’applicazione del patto di stabilità interno da parte <strong>degli</strong> <strong>enti</strong> <strong>locali</strong>.<br />
Si rinvia, altresì, alle riflessioni di cui al recente contributo di L. BISIO, M. NICOLAI, Patto<br />
di stabilità e federalismo fiscale, Roma, 2010.<br />
(16) Comuni superiori ai 5.000 abitanti, Province, Città metropolitane.<br />
(17) La migliore ricostruzione dell’evoluzione normativa del patto mi sembra quella<br />
predisposta dall’Ufficio studi della Camera dei Deputati, http://legxv.camera.it/cartellecomuni/leg14/RapportoAttivitaCommissioni/testi/05/05_cap16_sch01.htm.<br />
(18) La dottrina ha adeguatamente analizzato questa importante pronuncia. Si veda,<br />
ad esempio, il numero monografico elaborato da questa Rivista, n. 5/2006, appunto<br />
dedicato a L’autonomia finanziaria e tributaria <strong>delle</strong> <strong>Regioni</strong>.