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Le poesie di Ida Travi - Radio Rai

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1<br />

La corsa dei fuochi<br />

<strong>poesie</strong> per la musica<br />

<strong>di</strong> <strong>Ida</strong> <strong>Travi</strong><br />

Moretti&Vitali E<strong>di</strong>tore 2007<br />

(alcune <strong>poesie</strong>)<br />

(la corsa dei fuochi)<br />

La corsa dei fuochi muove la polvere a ruota<br />

Chi ti ha me<strong>di</strong>cato le ferite?<br />

È il martello del giu<strong>di</strong>ce<br />

È il martello del giu<strong>di</strong>ce che batte nella notte<br />

Stanno lì – fermi – a <strong>di</strong>scutere<br />

Nella casa il bambino aspetta, aspetta.


2<br />

(sali sulla piccola altura)<br />

Sali sulla piccola altura, e <strong>di</strong>mmi chi ve<strong>di</strong> salire.<br />

Vedo un cuore strisciare sui gomiti, per terra.<br />

Ci sono tre stanze, intorno a un cortile <strong>di</strong> pietra.<br />

Ma <strong>di</strong>mmi chi ve<strong>di</strong> salire.<br />

Vedo il conta<strong>di</strong>no che esce dal suo secolo<br />

e piano fa ruotare il suo mantello,<br />

porta il lume.<br />

Tu fingi <strong>di</strong> guardare e io ci credo,<br />

voi del mondo siete tutti pazzi, voi del sogno<br />

fate sempre così.


3<br />

(campana, ascoltami)<br />

Campana, ascoltami, i popoli <strong>di</strong> sotto vogliono venire su da te,<br />

chiedono <strong>di</strong> entrare in casa tua<br />

Io non parlo per me, parlo per loro<br />

Loro hanno un messaggio per i morti. E vogliono portarlo<br />

su alla torre. Campana dei morti, campana dei fratelli, rispondete<br />

i popoli <strong>di</strong> sotto sono tutti esangui<br />

Io non parlo per me, parlo per loro<br />

Campana dei morti, campana dei cugini rispondete!<br />

Come canta, come canta la voce nella sera, la donna è in mezzo<br />

al campo, e chiama, chiama.


4<br />

(c’è una brocca)<br />

C’è una brocca rotolata nel pantano, pren<strong>di</strong>la,<br />

portala subito qui<br />

Padre, sporcherò la veste bianca<br />

Portala subito qui<br />

Nel mondo ricoperto dal pantano<br />

c’è un paese rifrangente, luminoso, una strada<br />

s’inerpica alla fonte, alla fonte la madre<br />

aspetta, aspetta<br />

devi portarle la brocca<br />

tu porta la brocca e vedrai<br />

Tra i rami degli ulivi passa una brezza umana,<br />

là nella stanza un fremito, un vagito<br />

Tenete lontano l’esserino dalla terra impantanata<br />

cullatelo più in alto.


5<br />

(l’erba)<br />

L’erba è silenziosa, non fidatevi, finché non apre bocca,<br />

non fidatevi. Il verde è caduto dal petto in lacrime.<br />

Faremo penitenza se il sangue lo consente,<br />

Dice la madre accorrendo: date il tamburo a chi non ha le mani.<br />

Dice la madre accorrendo, le mani tra i capelli, bum!<br />

La stanza era uno scudo.<br />

C’era uno sgabello solamente,<br />

uno sgabello solo su cui tutti gettavano il paltò.


6<br />

(vengono a mangiare)<br />

Vengono a mangiare con la benda nera,<br />

<strong>di</strong>cono – buono – <strong>di</strong>cono – cattivo –<br />

I calchi imperatori spalancano la bocca, guai<br />

se portassero la spada<br />

<strong>Le</strong>i è la padrona della casa<br />

La casa è una reggia governata, chiusa<br />

La casa è una casa chiusa.


7<br />

(salta all’occhio)<br />

Salta all’occhio uno schizzo <strong>di</strong> sangue<br />

tu non puoi lasciare bianco il mondo<br />

Tieni in mano un martello trasparente<br />

Abbassa quel martello trasparente<br />

Tu sei soltanto un fiume senza cuore,<br />

sei solo un corso d’acqua, senza il cuore.


8<br />

(ai pie<strong>di</strong> della roccia)<br />

Ai pie<strong>di</strong> della roccia il mare<br />

batte il suo martello risuonante,<br />

sulla riva una barca<br />

dondola dolente<br />

Una figura scende agli scogli, scende<br />

a toccare l’acqua con la punta dell’ala<br />

– non sta mai fermo, non ubbi<strong>di</strong>sce –<br />

Muove nel suo lamento e non si stanca<br />

sempre riporta – a casa! – sempre riporta<br />

lo sguardo basso dei penitenti.


9<br />

(i grilli cantano)<br />

I grilli cantano il canto quoti<strong>di</strong>ano,<br />

la luce accende un ramo,<br />

un sasso, un legno in croce<br />

C’è il vento che fischia sotto la porta<br />

la porta poi cigola, sbatte<br />

Aspetta per terra, piantato per terra<br />

aspetta il ramo, il ramo aspetta<br />

C’è un’ombra in preghiera, un canto<br />

Un essere trasale nella sera, tutto è sospeso e tace<br />

dell’oro è sceso sul ramo, sul sasso, sul legno in croce.


10<br />

(l’albero)<br />

L’albero abbraccia il viso con bende ver<strong>di</strong><br />

si alza in cammino scende fino al mare<br />

porta con sé l’antico seduto dentro<br />

e nel vento lo scuote, come se fosse un tronco<br />

un animale<br />

Questo può l’albero nel suo silenzio: spezza le ossa<br />

dei vivi finché non cominciano a germogliare<br />

una natura potente alleva il piccolo mondo interno<br />

E tutto s’inonda il mare, verde,<br />

verde, nel tempestoso mattino.


11<br />

(il sole si oscura)<br />

Il sole si oscura e l’uomo piega la testa<br />

Pieni i bicchieri dell’acqua e del vino<br />

Fuori il fantasma offre le mele, gli uomini<br />

tornano avvolti nei loro mantelli neri<br />

Colpevole un segno <strong>di</strong> croce<br />

Prima che le bocche si spalanchino, prima<br />

che si alzino i cucchiai.


12<br />

(la madre <strong>di</strong>ce)<br />

La madre <strong>di</strong>ce al bambino – vai al torrente, lavati le mani –<br />

A ogni passo il secolo s’inchina, rompe il ghiaccio<br />

Il tempo fa i buchi per terra, i due sono alti nella natura<br />

i rami invernali s’infestano, esultano<br />

– non piangere – gli esseri umani hanno qualcosa in comune<br />

con l’acqua, con la brina


13<br />

(l’azzurro)<br />

L’azzurro è entrato nella casa vuota<br />

sollevando la polvere dei morti<br />

nel silenzio risiede una famiglia eterna<br />

Sono venuti da molto lontano, hanno steso lenzuola<br />

hanno avvolto i loro bambini<br />

Quando la voce avrà emesso il suo decreto, tutti<br />

se ne andranno via e il posto tornerà deserto<br />

Ascolta. È una pietà che parla, l’autorità <strong>di</strong> quella madre<br />

supera ogni legge scritta.


14<br />

(la culla sul mare)<br />

La culla sul mare<br />

culla nella culla<br />

la culla sul mare<br />

dondola vuota<br />

Seduti sulla riva<br />

i solitari<br />

guardano<br />

un punto<br />

lontano<br />

Il remo batte<br />

sullo scoglio<br />

aspettando<br />

che venga<br />

la notte<br />

Don, don<br />

La torre è rimasta<br />

nell’ombra<br />

le campane<br />

si sono coperte<br />

<strong>di</strong> neve.


15<br />

(il mare si fa nero)<br />

Il mare si fa nero e intorno un antico rimorso si sparge<br />

l’onda risale alla collina e tutti s’affacciano alla porta<br />

Tre o quattro ulivi fremono un istante<br />

poi è la pace nel deserto d’acqua<br />

Colpa del mondo<br />

Il cielo è nero, nero<br />

Tre o quattro pesci volanti<br />

sfiorano le teste bambine, e sono uccelli<br />

Un vecchio, due, appoggiano i bastoni,<br />

allargano le braccia nel perpetuo volo.


16<br />

(dentro)<br />

Dentro<br />

le stanze appaiono or<strong>di</strong>nate,<br />

un solo panno bianco<br />

sulla poltrona immota<br />

La finestra sta in mezzo<br />

piange<br />

Un braccio l’attraversa fino al gomito,<br />

saluta.


17<br />

(alberi ad<strong>di</strong>o)<br />

Alberi ad<strong>di</strong>o, uccelli ad<strong>di</strong>o, fate come se fossi morta<br />

un essere è stato ferito, la casa si riavvolge nel mistero<br />

Qualunque cosa, fate come se fossi qualunque cosa<br />

– segreto segreto – la casa s’inchina alla neve bianca<br />

C’è niente nel buio, solo un sorriso <strong>di</strong>steso<br />

sopra lo specchio d’acqua. La sua parentela somiglia<br />

alla foglia immobile sopra lo specchio d’acqua<br />

Somiglia alla foglia immobile sopra lo specchio d’acqua.

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