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regione toscana indirizzi operativi regionali sicurezza ... - PuntoSicuro

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Img.<br />

123<br />

Pompetta tira veleno<br />

Img.<br />

124<br />

Nidi di processionaria<br />

• distendere il soggetto colpito dal morso per evitare<br />

una più rapida diffusione del veleno conseguente<br />

ad un incremento della circolazione del<br />

sangue;<br />

• per lo stesso motivo il soggetto morso deve essere<br />

tranquillizzato;<br />

• disinfettare la lesione;<br />

• può essere utile premere la ferita per la fuoriuscita,<br />

almeno parziale, del veleno con le mani o<br />

mediante una pompetta tira-veleno (Img. 123),<br />

anche se la diffusione di questo avviene prevalentemente<br />

per via linfatica e non ematica;<br />

• nel caso che il morso abbia colpito un arto applicare<br />

un laccio a monte della ferita;<br />

• applicare del ghiaccio sulla sede del morso per<br />

determinare una vasocostrizione utile per diminuire<br />

la diffusione del veleno;<br />

• quando si prevede che i soccorsi arrivino con ritardo,<br />

in caso di morso ad un arto, bloccare la<br />

diffusione attraverso le vie linfatiche mediante l’uso<br />

di bendaggio dalla sede del morso alla radice<br />

dell’arto colpito.<br />

Sicuramente inutile se non addirittura dannoso è:<br />

• l’incisione tra i due punti del morso eseguita<br />

nell’intento di favorire la fuoriuscita del veleno.<br />

Al contrario l’incisione aumenta la superficie di<br />

assorbimento e favorisce possibili infezioni secondarie;<br />

• succhiare la ferita con la bocca per eliminare parte<br />

del veleno. Questa pratica potrebbe determinare<br />

l’assorbimento del veleno per la presenza di<br />

piccole lesioni nel cavo orale.<br />

Controverso è l’uso del siero antiofidico: sebbene<br />

il preparato sia in grado di scongiurare i pericoli<br />

derivanti dal morso di vipera, può risultare pericoloso<br />

perché capace a sua volta di determinare, in<br />

soggetti predisposti, shock anafilattico. Il suo uso è<br />

consentito soltanto a strutture deputate.<br />

3.5.2. - Contatto con insetti<br />

La puntura di insetti è una evenienza particolarmente<br />

frequente per chi opera prevalentemente all’aperto. I<br />

danni che si verificano consistono essenzialmente in<br />

reazioni infiammatorie locali anche intense, spesso<br />

pruriginose e talora dolorose, in alcuni casi possono<br />

determinare reazioni di tipo allergico di varia entità<br />

che possono sfociare anche nello shock anafilattico.<br />

In caso di puntura:<br />

• se il pungiglione rimane nella cute colpita bisogna<br />

avere cura di estrarlo delicatamente mediante<br />

pinzette o ago disinfettati;<br />

• detergere il punto colpito con ammoniaca in piccole<br />

quantità per combattere l’irritazione;<br />

• disinfettare eventualmente con tintura di iodio;<br />

• se possibile applicare pomate antistaminiche o<br />

cortisoniche.<br />

Il contatto con i peli urticanti di alcuni insetti<br />

parassiti di specie vegetali, come la processionaria<br />

del pino e della quercia, possono provocare<br />

fastidiose irritazioni cutanee e problemi gravi agli<br />

occhi e alle vie respiratorie (Img. 124).<br />

Possiamo distinguere, nell’area mediterranea, due<br />

tipi di processionaria: la Thaumetopoea pityocampa,<br />

detta comunemente processionaria del pino,<br />

presente nel periodo che va da ottobre a giugno, e<br />

la Thaumetopoea processionea detta comunemente<br />

processionaria della quercia, presente nel periodo<br />

che va da aprile a giugno.<br />

Le larve della processionaria del pino (bruchi) si<br />

sviluppano su conifere in genere e pini in particolare,<br />

costituendo, durante il loro accrescimento, nidi<br />

sempre più grandi formati da filamenti sericei, fino a<br />

quello definitivo di svernamento. Raggiunta la maturità<br />

scendono lungo i tronchi delle piante infestate in<br />

lunghe file, per interrarsi ad una profondità di alcuni<br />

centimetri per poi trasformarsi prima in crisalide e<br />

successivamente in farfalla.<br />

REGIONE TOSCANA - INDIRIZZI OPERATIVI REGIONALI<br />

SICUREZZA E SALUTE NEI CANTIERI FORESTALI<br />

135

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