regione toscana indirizzi operativi regionali sicurezza ... - PuntoSicuro
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3.4.2.1. - Encefalite virale<br />
(T.B.E.)<br />
È una malattia di origine virale che interessa in<br />
particolar modo il sistema nervoso centrale, non è<br />
molto frequente nel nostro Paese, si annotano solo<br />
alcuni casi sporadici in Trentino-Alto Adige.<br />
Si manifesta come malattia febbrile (generalmente il<br />
quadro simula una forma influenzale, talvolta si ha<br />
febbre elevata); solo nel 2-3% dei casi si assiste<br />
ad un’evoluzione con interessamento del sistema<br />
nervoso centrale.<br />
La profilassi specifica è effettuabile con una<br />
vaccinazione di documentata efficacia registrata e<br />
commercializzata in Italia.<br />
3.4.2.2. - Malattia di Lyme<br />
È una infezione trasmessa dal morso di una zecca<br />
all’uomo. Possono essere infettati anche animali<br />
selvatici o domestici. L’agente infettante è una<br />
spirocheta: la Borrelia Burgdorferi.<br />
Nell’uomo provoca alterazioni a carico principalmente<br />
di pelle, articolazioni, organi interni (fegato, rene,<br />
cuore, ecc.), sistema nervoso centrale.<br />
In alcuni casi la malattia può cronicizzare.<br />
La malattia di Lyme può essere adeguatamente<br />
trattata con antibiotici appropriati, specie se si<br />
interviene precocemente; il vaccino è in commercio<br />
solo negli Stati Uniti ed è specifico per un ceppo<br />
batterico ivi circolante.<br />
Norme comportamentali in caso di morso di<br />
zecca<br />
La zecca deve essere asportata il prima possibile.<br />
Una asportazione tempestiva riduce la possibilità di<br />
infezioni:<br />
- asportare la zecca con una pinzetta avendo cura di<br />
afferrarla nel punto più vicino alla cute, evitando di<br />
romperla. Tirare la pinzetta eseguendo una leggera<br />
rotazione. Se la testa rimane conficcata nella cute<br />
può alla lunga dare delle irritazioni locali se non<br />
addirittura infezioni ed è quindi opportuno recarsi ad<br />
un pronto soccorso;<br />
- pulizia e disinfezione accurata della zona.<br />
3.4.3. - Rabbia<br />
Questa temibile malattia è determinata da un virus che<br />
da un animale infetto può essere trasmesso all’uomo<br />
attraverso il morso o anche attraverso il contatto con<br />
la saliva per effetto del leccamento su ferite provocate<br />
da altri agenti. In Regione Toscana non risultano da<br />
lungo periodo denunciati casi di questa malattia.<br />
Non esiste nessuna terapia efficace contro la rabbia<br />
ed il vaccino è l’unica arma di difesa che abbiamo a<br />
disposizione.<br />
REGIONE TOSCANA - INDIRIZZI OPERATIVI REGIONALI<br />
SICUREZZA E SALUTE NEI CANTIERI FORESTALI<br />
3.4.4. - Tularemia<br />
La tularemia è una zoonosi batterica che si può<br />
contrarre attraverso il contatto diretto con animali<br />
infetti (canidi, roditori), per ingestione delle carni se<br />
poco cotte, bevendo acqua contaminata, ma anche<br />
attraverso la puntura di diversi artropodi, come le<br />
zecche. La malattia, piuttosto rara, ha infatti una<br />
morbosità media pari a 0,02 casi per 100000<br />
abitanti, nella maggior parte dei casi si presenta<br />
come un’ulcera localizzata nel punto di introduzione<br />
dell’agente patogeno dell’organismo, accompagnata<br />
a gonfiore dei linfonodi <strong>regionali</strong>.<br />
Il periodo di incubazione va da 1 a 14 giorni<br />
(mediamente 3-5) ed è inversamente proporzionale<br />
al numero di microrganismi inoculati. La malattia<br />
può manifestarsi nelle forme cutanea o ulceroghiandolare,<br />
ghiandolare, oculo-ghiandolare,<br />
gastrointestinale, setticemica, polmonare o tifoidea.<br />
Queste ultime due forme sono le più gravi, se non<br />
trattate la letalità può arrivare al 15-30%.<br />
La diagnosi si basa sul quadro clinico ed è<br />
confermata dal riscontro di anticorpi specifici nel<br />
siero del paziente. In caso di sospetto è opportuno<br />
iniziare immediatamente la terapia con antibiotici, la<br />
streptomicina è il farmaco di elezione.<br />
3.5.<br />
Rischio da agenti biotici<br />
3.5.1. - Morso di vipera<br />
La vipera è un rettile velenoso di taglia piccola che<br />
normalmente non raggiunge il metro di lunghezza.<br />
Di per sé non è un animale aggressivo ma tende a<br />
mordere quando si sente attaccato o viene calpestato.<br />
La gravità del morso dipende da:<br />
1. taglia e sesso dell’animale;<br />
2. forza usata nel mordere e quindi profondità di<br />
penetrazione dei denti;<br />
3. quantità di veleno iniettata;<br />
4. sede del morso.<br />
Il morso si presenta con due fori distanziati fra loro<br />
circa un centimetro. Se la quantità di veleno iniettata<br />
è elevata, nel punto di iniezione si sviluppa una zona<br />
di edema bluastra. Il veleno della vipera si diffonde<br />
nell’organismo attraverso le vie linfatiche.<br />
Anche se abbastanza raramente il morso di vipera, se<br />
non trattato tempestivamente e adeguatamente, può<br />
essere mortale, soprattutto se il veleno viene iniettato<br />
direttamente in un vaso sanguigno o all’altezza del<br />
collo.<br />
Norme comportamentali in caso di morso vipera:<br />
• attivare immediatamente i soccorsi (118);