Parte 3 - Provincia di Oristano
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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />
Considerazioni ed in<strong>di</strong>cazioni generali per la gestione.<br />
Dopo il declino che alla fine degli anni ’70 ne aveva messo a rischio la conservazione fino al punto<br />
<strong>di</strong> giustificarne l’inserimento nell’Allegato I della Direttiva 79/409 CEE “Uccelli”, dalla quale è poi<br />
stato escluso nel 1997 avendo raggiunto uno stato <strong>di</strong> conservazione “favorevole”, il generale<br />
incremento delle popolazioni <strong>di</strong> Cormorano Phalacrocorax carbo e la conseguente espansione del<br />
suo areale sono state causa, in tutta Europa, negli ultimi 30 anni ,<strong>di</strong> una rapida insorgenza <strong>di</strong><br />
conflitti <strong>di</strong> interesse tra le attività <strong>di</strong> produzione ittica e pesca (professionale o sportiva) e le<br />
aspettative <strong>di</strong> tutela delle specie ornitiche selvatiche.<br />
Si capisce così perché la gestione del Cormorano in Europa è oramai da decenni oggetto <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>scussioni finalizzate ad in<strong>di</strong>viduare potenziali misure <strong>di</strong> mitigazione per ridurre l’impatto sulle<br />
risorse ittiche, che può variare in misura <strong>di</strong>fferente a seconda delle situazioni.<br />
Anche a livello nazionale decidere se è necessario o meno gestire il Cormorano e decidere le<br />
modalità con cui attuare al meglio la gestione comporta un’attenzione particolare per in<strong>di</strong>viduarne<br />
l’effettiva praticabilità in termini ecologici, sociali ed economici, tenendo nella dovuta<br />
considerazione anche la varietà <strong>di</strong> siti, habitat e specie ittiche che caratterizzano le aree in cui si<br />
pratica la pesca professionale.<br />
Il Parlamento Europeo ha adottato già nel 1996 una "Risoluzione sul problema del cormorano e la<br />
pesca" in cui si considera opportuno adottare speciali misure temporanee attraverso progetti<br />
scientifici approvati dalla Commissione Europea. Queste misure avrebbero dovuto tendere alla<br />
riduzione dell'impatto del Cormorano sull'ambiente me<strong>di</strong>ante, per esempio, sia azioni preventive<br />
volte a ridurre la riproduzione dei cormorani, sia la temporanea esclusione <strong>di</strong> P. c. sinensis<br />
dall'Allegato I della Direttiva "Uccelli" (Volponi 2004).<br />
Un’altra Risoluzione è giunta più recentemente, nel <strong>di</strong>cembre 2008: con essa il Parlamento<br />
Europeo ha chiesto alla Commissione <strong>di</strong> giungere alla elaborazione <strong>di</strong> un piano europeo <strong>di</strong><br />
gestione della popolazione <strong>di</strong> cormorani al fine <strong>di</strong> ridurre il loro impatto crescente sulle risorse<br />
ittiche, la pesca e l’acquacoltura.<br />
Nonostante l’impegno europeo ultradecennale appare oltremodo <strong>di</strong>fficile riuscire a stabilire in<br />
maniera univoca e con<strong>di</strong>visa dai <strong>di</strong>versi attori sociali l'incidenza dell'impatto, sia esso ecologico o<br />
socioeconomico. Da un punto <strong>di</strong> vista ecologico, infatti, i fattori che possono influire sulle<br />
popolazioni ittiche in termini <strong>di</strong> abbondanza, <strong>di</strong>stribuzione e struttura d'età sono numerosi e<br />
<strong>di</strong>versificati e comunque il risultato è un valore stimato, che presenta ampi margini <strong>di</strong> incertezza. Lo<br />
stesso <strong>di</strong>casi per gli aspetti economici (Volponi 2004).<br />
Inoltre, esperienze svolte in ambito nazionale (Volponi & Ad<strong>di</strong>s 2003, Borgo & Cherubini 2005) ed<br />
internazionale (Keller & Lanz 2003) lasciano pesanti dubbi che ad una riduzione numerica su scala<br />
globale segua una risoluzione dei conflitti locali: i cormorani sono predatori generalisti ed<br />
opportunisti dotati <strong>di</strong> grande mobilità per cui è assai facile prevedere che anche in presenza <strong>di</strong> una<br />
popolazione europea assai meno numerosa <strong>di</strong> quella attuale, essi continueranno ad aggregarsi nei<br />
siti più favorevoli, ovvero in quelle stesse aree in cui i conflitti più significativi sono sorti sin dagli<br />
anni 1980 (Volponi).<br />
PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 91