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Parte 3 - Provincia di Oristano

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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />

Nella tabella seguente viene riportato il quadro delle UC della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> sud<strong>di</strong>viso per<br />

classi <strong>di</strong> densità potenziale del cinghiale:<br />

Classe <strong>di</strong> densità potenziale<br />

N° UC<br />

(2x2 km)<br />

Sup. Kmq<br />

1 (0-3 capi/100ha) 32 128<br />

2 (3-5 capi/100 ha) 349 1396<br />

3 (5-7 capi/100 ha) 161 644<br />

4 (7-9 capi/100 ha) 106 424<br />

5 (9-11 capi/100 ha) 48 192<br />

6 (11-13 capi/100 ha) 26 104<br />

7 (13-15 capi/100 ha) 12 48<br />

8 (15-18 capi/100 ha) 17 68<br />

9 (18-21 capi/100 ha) 9 36<br />

Totale 760 3040<br />

La Carta regionale fa rilevare, inoltre, che per una specie dalla grande plasticità ecologica come il<br />

cinghiale non è sufficiente considerare solo il modello <strong>di</strong> idoneità ambientale basato su esigenze<br />

ecologiche per ottenere in<strong>di</strong>cazioni pienamente utilizzabili per la gestone <strong>di</strong> questa specie. Infatti il<br />

cinghiale risulta senza dubbio in grado <strong>di</strong> occupare una buona parte del territorio provinciale, ma<br />

non è garantito che tale presenza risulti sempre tollerabile rispetto all’impatto sulle attività agricole.<br />

Rimane il problema della definizione delle aree vocate per il cinghiale non solo in termini ecologici<br />

ma anche in termini economici, ovvero non trascurando i fattori che possono determinare la<br />

problematicità della sua presenza in un’area in relazione alle attività produttive antropiche<br />

(agricoltura, allevamento, turismo).<br />

Per tale ragione la Carta regionale delle Vocazioni faunistiche ha sviluppato un ulteriore modello<br />

che considera su tutto il territorio regionale le aree coperte da compagini boschive <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa<br />

natura, dai seminativi e dai vigneti. Successivamente intorno ai vigneti, che in Sardegna<br />

rappresentano la tipologia colturale più interessata da danni causati dal cinghiale, sono stati creati<br />

dei buffers <strong>di</strong> 1 Km <strong>di</strong> raggio. Tale <strong>di</strong>stanza si riferisce ad una superficie circolare <strong>di</strong> circa 300<br />

ettari, ed equivale all’home range me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un cinghiale rilevato in altre realtà italiane, visto che no<br />

esistono dati equivalenti per la Sardegna. In questo modo si in<strong>di</strong>ca un’area dove la presenza <strong>di</strong><br />

cinghiali risulta senz’altro inopportuna (seminativi + buffers con i vigneti) e si <strong>di</strong>scrimina fra un’area<br />

vocata, costituita principalmente da corpi boschivi continui e da un’area non vocata alla presenza<br />

della specie in funzione dei danni che quest’ultima potrebbe causare.<br />

La Carta regionale ha così prodotto una cartina del “Modello delle vocazioni faunistiche del<br />

cinghiale basato sulla compatibilità con le pratiche agricole”, riportata nella fig. 6.9, pag. 221, della<br />

<strong>Parte</strong> Sesta del Sottoprogetto 3, che viene riportata <strong>di</strong> seguito.<br />

PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 74

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