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Parte 3 - Provincia di Oristano

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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />

Collocazione e<br />

gestione delle<br />

oasi faunistiche<br />

Analisi<br />

prospettive <strong>di</strong><br />

gestione<br />

venatoria<br />

La Carta regionale sottolinea che per la conservazione del cervo sardo, come<br />

anche del muflone, sia <strong>di</strong> fondamentale importanza la creazione e la corretta<br />

gestione <strong>di</strong> una rete territoriale <strong>di</strong> aree protette, nelle quali sia maggiore il<br />

livello <strong>di</strong> naturalità e sia garantita una gestione continua e <strong>di</strong> buona qualità.<br />

In questa prospettiva la collocazione, le <strong>di</strong>mensioni e la gestione delle Oasi<br />

permanenti <strong>di</strong> protezione faunistica, possono giocare un ruolo importante nel<br />

favorire l’incremento delle popolazioni e la loro conservazione. Inoltre le Oasi<br />

faunistiche rappresentano le aree <strong>di</strong> elezione per effettuare operazioni <strong>di</strong><br />

reintroduzione, visto che le stesse vanno realizzate in assenza <strong>di</strong> attività<br />

venatorie, così da garantire alla costituenda popolazione delle adeguate<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> tranquillità.<br />

Sulla base <strong>di</strong> queste considerazioni la presente proposta <strong>di</strong> Piano faunistico<br />

venatorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> ha in<strong>di</strong>viduato una nuova definizione<br />

delle Oasi faunistiche che tenga conto anche dell’attuale <strong>di</strong>stribuzione del<br />

cervo sardo e del muflone, e delle potenziali aree nelle quali tali specie<br />

potranno essere reintrodotte (aree ad elevata vocazione ambientale).<br />

Un elemento molto importante è rappresentato dalle <strong>di</strong>mensioni delle Oasi<br />

che dovrebbe tendere al massimo consentito dalle normative regionali, vale a<br />

<strong>di</strong>re ai 5000 ettari. Secondo le in<strong>di</strong>cazioni della Carta regionale la scelta <strong>di</strong><br />

avere poche oasi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e collocate in modo mirato andrebbe<br />

sicuramente preferita all’attuale proliferazione <strong>di</strong> istituti me<strong>di</strong>o-piccoli.<br />

Importante anche la forma delle Oasi, in quanto la mancanza <strong>di</strong> una struttura<br />

compatta, priva <strong>di</strong> strozzature, annessi o corridoi interni, sia fondamentale per<br />

evitare problemi gestionali e garantire una maggiore tutela della specie.<br />

Il cervo sardo è una specie attualmente protetta ed ha sfiorato l’estinzione in<br />

Sardegna negli anni’70. In provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> si è estinto presumibilmente<br />

nei primi anni ’50. Per tali ragioni le opzioni <strong>di</strong> sfruttamento a fini venatori<br />

debbono essere considerate con estrema cautela e comunque devono<br />

passare attraverso una mo<strong>di</strong>fica dell’attuale normativa nazionale e regionale.<br />

In provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> tutte le quattro popolazioni (Montiferru, Barigadu,<br />

Usellus e Laconi) derivano da reintroduzioni molto recenti e il loro successo è<br />

ancora incerto e deve essere valutato con ulteriori indagini, per approfon<strong>di</strong>re<br />

la conoscenza sulla loro consistenza e sulla reale <strong>di</strong>stribuzione territoriale.<br />

Allo stesso tempo la Carta regionale delle vocazioni faunistiche, sottolinea<br />

che sarebbe poco realistico non valutare come il cervo sardo sia l’ungulato<br />

che ha visto incrementare il proprio areale <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e la propria<br />

consistenza nel modo più rapido negli ultimi 15 anni e come le prospettive <strong>di</strong><br />

reintroduzione possano condurre, se ben attuate, ad un ulteriore rapido<br />

incremento <strong>di</strong> consistenze e <strong>di</strong>stribuzioni in tempi me<strong>di</strong>.<br />

Si evidenzia inoltre che non deve essere sottovalutato il fatto che questa<br />

specie in altri ambiti italiani si risultata problematica per le attività agricole e<br />

selvicolturali una volta pervenuta a densità elevate, per cui potrebbe essere<br />

possibile in prospettiva dover considerare il controllo delle popolazioni <strong>di</strong><br />

cervo anche attraverso una gestione venatoria controllata (caccia <strong>di</strong><br />

selezione), nell’ambito <strong>di</strong> una gestione attiva biologicamente corretta.<br />

PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 71

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