Parte 3 - Provincia di Oristano
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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />
Il suddetto piano <strong>di</strong> gestione dovrebbe prevedere:<br />
- il miglioramento delle conoscenze relative alla consistenza, alla struttura <strong>di</strong> popolazione e<br />
alla <strong>di</strong>stribuzione, in modo da stabilire una densità obiettivo e da definire le azioni operative<br />
per raggiungere tale densità. In tale prospettiva, sarà necessario garantire dei regolari<br />
monitoraggi annuali con la tecnica dei censimenti in contemporanea da punti <strong>di</strong> vantaggio,<br />
da realizzarsi nel periodo primaverile prima dell’inizio della per<strong>di</strong>ta dei palchi da parte dei<br />
maschi;<br />
- la valutazione della presenza e delle possibili competizioni con il cervo sardo, che è stato<br />
reintrodotto ad “Assai” successivamente alla reintroduzione del daino;<br />
- la realizzazione <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> miglioramento ambientale, come per esempio il mantenimento,<br />
ripristino o nuova creazione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> alimentazione (pascolo), la riduzione della<br />
competizione alimentare con il bestiame domestico, il controllo del randagismo canino, la<br />
riduzione del <strong>di</strong>sturbo antropico;<br />
- la prevenzione del bracconaggio, degli investimenti sulle strade provinciali a maggio traffico<br />
automobilistico e degli eventuali danni causati dal daino nelle aree agricole (vigneti, frutteti,<br />
oliveti, coltivazioni a foraggio) limitrofe al compen<strong>di</strong>o forestale <strong>di</strong> “Assai”;<br />
- azioni <strong>di</strong> informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento delle popolazioni locali<br />
(agricoltori, allevatori, cacciatori, associazioni ambientali, ecc.).<br />
La valutazione <strong>di</strong> eventuali operazioni <strong>di</strong><br />
reintroduzione del daino in aree ritenute<br />
potenzialmente idonee dalla Carta delle<br />
vocazioni <strong>di</strong> questa specie, deve considerare<br />
che la scelta deve ricadere su un territorio<br />
con elevata idoneità ambientale,<br />
caratterizzato da ampie estensioni, ma deve<br />
anche essere un territorio nel quale non sono<br />
presenti o non potranno essere presenti in un<br />
prossimo futuro popolazioni <strong>di</strong> cervo sardo.<br />
La conservazione del cervo sardo è infatti<br />
Foto Vittorio Cadoni<br />
considerata prioritaria dalla Carta regionale<br />
delle vocazioni faunistiche, per cui eventuali<br />
operazioni <strong>di</strong> reintroduzione devono assolutamente garantire una segregazione tra le due specie.<br />
Inoltre è sconsigliabile attuare operazioni <strong>di</strong> reintroduzione in zone prossime ad aree coltivate o in<br />
fase <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong> riforestazione, in considerazione del fatto che il danno può arrecare ingenti danni<br />
con intense attività <strong>di</strong> brucature su essenze arboree ed arbustive, soprattutto nel periodo tardo<br />
estivo (agosto-settembre) in coincidenza <strong>di</strong> estati lunghe particolarmente siccitose.<br />
La Carta regionale, viceversa, suggerisce per questa specie un ruolo pilota per le reintroduzioni e,<br />
considerato che non risulta minacciata e non necessita <strong>di</strong> particolare conservazione, anche un<br />
ruolo <strong>di</strong> specie guida per introdurre le moderne tecniche <strong>di</strong> gestione venatoria con le modalità della<br />
caccia <strong>di</strong> selezione. Tuttavia va considerato in proposito che sarebbero necessarie mo<strong>di</strong>fiche alla<br />
normativa regionale vigente /L.R. n. 23/1998), che attualmente non consente la caccia a questa<br />
specie.<br />
PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 64