Parte 3 - Provincia di Oristano
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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />
lepri d’importazione; b) per le immissioni <strong>di</strong> lepri provenienti<br />
da cattura locale, l’intervento risulta vantaggioso nel caso le<br />
densità esistenti siano basse (< a 5 lepri/kmq). E’<br />
importante il controllo sanitario degli in<strong>di</strong>vidui da immettere;<br />
c) per le immissioni con lepri d’allevamento è utile utilizzare<br />
in<strong>di</strong>vidui giovani ed effettuare il ripopolamento in primavera<br />
inoltrata. Le percentuali <strong>di</strong> sopravvivenza sono comunque<br />
basse (dal 10% al 20% massimo). L’utilizzo <strong>di</strong> recinti <strong>di</strong><br />
preambientamento sul luogo del rilascio non sembra<br />
determinare miglioramenti nella sopravvivenza, forse per<br />
problemi sanitari e <strong>di</strong> stress in animali costretti ad una<br />
vicinanza forzata. Necessario inoltre il controllo preventivo<br />
dei possibili predatori, il monitoraggio sanitario, e<br />
possibilmente l’uso <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o-trekking per verificare la<br />
<strong>di</strong>spersione e la sopravvivenza degli animali immessi.<br />
E’ comunque importante sottolineare che le attività <strong>di</strong><br />
ripopolamento non possono risolvere i problemi legati al<br />
mantenimento della specie ed al prelievo venatorio,<br />
soprattutto se <strong>di</strong>venta una pratica <strong>di</strong> routine con il solo<br />
scopo <strong>di</strong> mantenere determinate consistenze in maniera<br />
in<strong>di</strong>pendente dalle reali produttività delle popolazioni<br />
naturali. Bisogna evitare un approccio <strong>di</strong> tipo<br />
“consumistico”, strettamente finalizzato all’attività venatoria,<br />
che comporta anche un considerevole <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o<br />
economico che potrebbe essere invece mirato ad interventi<br />
<strong>di</strong> miglioramento ambientale. Da considerare infine che è<br />
fondamentale verificare la qualità degli animali da<br />
immettere e vigilare dal punto <strong>di</strong> vista sanitario. Sono infatti<br />
possibili gli inquinamenti genetici derivanti dall’introduzione<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse sottospecie alloctone e rischi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />
agenti patogeni nuovi nei territori <strong>di</strong> ripopolamento. La lepre<br />
è sensibile a <strong>di</strong>versi agenti patogeni alcuni dei quali sono<br />
pericolosi per l’uomo e possono causare zoonosi, e tutte le<br />
operazioni relative alla cattura, trasporto e rilascio <strong>di</strong><br />
soggetti possono essere causa <strong>di</strong> un aumento della<br />
virulenza degli agenti patogeni e <strong>di</strong> riattivazione <strong>di</strong> infezioni<br />
latenti.<br />
- Istituzione <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> protezione totale (oasi faunistiche)<br />
specifiche per la lepre sarda. La Carta faunistica regionale<br />
consiglia estensioni <strong>di</strong> almeno 2000-2.500 ettari <strong>di</strong> cui<br />
almeno il 60% <strong>di</strong> aree non forestate ma coltivate, oppure<br />
con pascoli cespugliati ed incolti. L’in<strong>di</strong>viduazione dovrà<br />
anche essere finalizzata a creare una rete <strong>di</strong> aree in modo<br />
da consentire scambi d’in<strong>di</strong>vidui tra i <strong>di</strong>versi nuclei<br />
autoriproducentisi. A tale scopo dovranno essere destinate<br />
le aree a maggiore vocazionalità per la lepre.<br />
PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 48