Parte 3 - Provincia di Oristano
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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />
Per quanto riguarda l’aspetto faunistico, dall’esame della cartografia della vocazione delle “specie<br />
chiave” riportata sempre nella Carta regionale delle Vocazioni Faunistiche, si possono evidenziare<br />
i seguenti aspetti:<br />
PERNICE SARDA - La vocazione del territorio <strong>di</strong> questo comprensorio è nel complesso molto<br />
bassa per questa specie, con l’eccezione <strong>di</strong> alcuni piccoli territori costieri ancora caratterizzati dalla<br />
presenza <strong>di</strong> macchia me<strong>di</strong>terranea o pineta litoranea con sottobosco a macchia (Turre Seu e Capo<br />
San Marco nel comune <strong>di</strong> Cabras, Is Arenas nei comuni <strong>di</strong> S. Vero Milis e Narbolia, e Cirras nel<br />
comune <strong>di</strong> Santa Giusta), delle aree collinari alle pen<strong>di</strong>ci del Monte Arci e del Monte Grighine nei<br />
territori <strong>di</strong> Santa Giusta, Palmas Arborea, Marrubiu, Siamanna e Siapiccia, e in alcune zone più<br />
interne dei territori <strong>di</strong> Uras e Mogoro.<br />
LEPRE SARDA – Me<strong>di</strong>o alta la vocazione per la lepre sarda in quasi tutto il territorio <strong>di</strong> questo<br />
comprensorio, con particolare riferimento alla fascia costiera della penisola del Sinis, Capo Mannu<br />
<strong>di</strong> San Vero Milis e la pineta litoranea <strong>di</strong> Is Arenas <strong>di</strong> Narbolia. Buona anche la vocazione delle<br />
aree pianeggianti dell’Alto Campidano, caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> seminativi irrigui e <strong>di</strong><br />
seminativi e macchia me<strong>di</strong>terranea bassa, delle aree con coltivazioni permanenti o ad ortaggi, e<br />
delle aree ai pie<strong>di</strong> dei complessi collinari-montani del Grighine e del Monte Arci, queste ultime con<br />
maggiore presenza <strong>di</strong> macchia me<strong>di</strong>terranea evoluta e boschi <strong>di</strong> leccio.<br />
CONIGLIO SELVATICO – Decisamente minore la vocazione per il coniglio selvatico, che risulta<br />
me<strong>di</strong>o-bassa in buona parte del territorio comprensoriale (circa il 79%). Fanno eccezione piccole<br />
porzioni <strong>di</strong> territorio costiero, con macchia me<strong>di</strong>terranea, gariga e sistemi dunali ancora ben<br />
conservati (Cabras, San Vero Milis e Narbolia, Cirras <strong>di</strong> Santa Giusta), ed anche alcune aree<br />
agricole nei territori comunali <strong>di</strong> Narbolia, Riola Sardo, Nurachi, Cabras e Zed<strong>di</strong>ani, caratterizzati<br />
dalla presenza <strong>di</strong> colture permanenti non intensive e molto <strong>di</strong>versificate (ortaggi, vigneti, olivetti,<br />
seminativi e macchia).<br />
CINGHIALE – Molto bassa la vocazione <strong>di</strong> questo comprensorio per il cinghiale, in conseguenza<br />
della scarsissima presenza <strong>di</strong> habitat idonei. Da evidenziare esclusivamente alcuni territori costieri<br />
(pineta <strong>di</strong> Is Benas – Is Arenas, pineta litoranea <strong>di</strong> Arborea) e le zone collinari alle pen<strong>di</strong>ci del<br />
Grighine e del Monte Arci nei territori <strong>di</strong> Santa Giusta, Palmas Arborea e Marrubiu), nelle quali<br />
vengono anche <strong>di</strong> recente segnalati danni alle colture ed alle attività produttive e turistiche.<br />
ALTRI UNGULATI – Le uniche aree potenzialmente vocate per la immissione <strong>di</strong> Daino e Cervo<br />
sardo risultano le pinete litoranee <strong>di</strong> is Benas – Is Arenas e <strong>di</strong> Arborea, ma grossi problemi <strong>di</strong><br />
gestione legati alla presenza <strong>di</strong> attività agricole intensive e <strong>di</strong> attività turistiche. Possibile anche<br />
l’immissione nei territori collinari a macchia e bosco presenti alle pen<strong>di</strong>ci del Grighine e Monte Arci<br />
nei comuni <strong>di</strong> Sanbta Giusta, Palmas Arborea e Marrubiu, anche se si tratta <strong>di</strong> porzioni con una<br />
superficie complessiva molto limitata.<br />
UCCELLI ACQUATICI – il vasto sistema <strong>di</strong> zone umide costiere presente in questo comprensorio<br />
rappresenta un ambiente <strong>di</strong> rilevanza internazionale per lo svernamento e la sosta degli uccelli<br />
acquatici durante le migrazioni nell’area paleartica, con particolare riferimento agli Anati<strong>di</strong>, alle<br />
Folaghe, agli Ardei<strong>di</strong> (Garzetta, Airone cenerino, Airone guardabuoi, Airone bianco maggiore,<br />
Sgarza dal ciuffo, Nitticora), alle numerose specie <strong>di</strong> Limicoli (Charadriformes), ai Lari<strong>di</strong>, al<br />
Fenicottero rosa, ad alcuni Accipitriformi (Falco pescatore, Falco <strong>di</strong> palude), ed, in misura minore<br />
agli Svassi, all’Avocetta ed alla Pavoncella. Consistenti anche i contingenti <strong>di</strong> Cormorano (dai 7000<br />
PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 23