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Parte 3 - Provincia di Oristano

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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />

Il paesaggio vegetazionale, è principalmente caratterizzato da aree a macchia me<strong>di</strong>terranea,<br />

bosco e pascolo, con predominanza <strong>di</strong> sughera, leccio, olivastro, lentisco, e mirto negli altipiani<br />

basaltici, e boschi <strong>di</strong> leccio, sughera e roverella nelle zone montane. Presenti anche limitate<br />

porzioni <strong>di</strong> boschi <strong>di</strong> conifere ed eucalipto, tutti <strong>di</strong> natura artificiale. Nei territori <strong>di</strong> Paulilatino è<br />

presente uno dei boschi <strong>di</strong> olivastro più esteso e meglio conservato dell’intero Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Importanti anche gli ambienti ripariali dei corsi d’acqua afflunri del fiume Tirso e del lago Omodeo,<br />

e la stessa asta fluviale del Tirso a monte (Se<strong>di</strong>lo, Sorra<strong>di</strong>le) e a valle (Busachi, Fordongianus) del<br />

lago Omodeo stesso. Di interesse prioritario per la tutela della bio<strong>di</strong>versità anche gli stagni<br />

temporanei me<strong>di</strong>terranei (i cosidetti “pauli”), tipici dell’altopiano <strong>di</strong> Ghilarza, Abbasanta e<br />

Paulilatino, caratterizzati da una sottile lama d’acqua nei mesi invernali e primaverili, e ricchi <strong>di</strong><br />

specie botaniche <strong>di</strong> grande interesse conservazioni stico.<br />

Il pascolo e le aree steppiche caratterizzata da macchia me<strong>di</strong>terranea più o meno evoluta,<br />

seminativi, e praterie naturali (“pascolo me<strong>di</strong>terraneo”, habitat considerato dall’Unione Europea<br />

d’interesse prioritario per la tutela della bio<strong>di</strong>versità), sono utilizzati per l’allevamento estensivo dei<br />

bovini e degli ovini.<br />

Limitate le superfici interessate da colture permanenti (olivetti, frutteti, vigneti).<br />

Per quanto riguarda l’aspetto faunistico, dall’esame della cartografia della vocazione delle “specie<br />

chiave” riportata sempre nella Carta regionale delle Vocazioni Faunistiche, si possono evidenziare<br />

i seguenti aspetti:<br />

PERNICE SARDA - Le aree maggiormente vocate sono quelle degli altipiani <strong>di</strong> Abbasanta,<br />

Ghilarza, paulilatino, Se<strong>di</strong>lo ed Aidomaggiore, per la presenza <strong>di</strong> una alternanza tra aree a<br />

seminativi, a pascolo, a macchia me<strong>di</strong>terranea, a boschi <strong>di</strong> olivastro, e a piccoli coltivi (vigneti).<br />

Questo infatti rappresenta un habitat molto favorevole alla sopravvivenza della pernice, unitamente<br />

alla notevole presenza <strong>di</strong> muri a secco, cumuli <strong>di</strong> spietra mento, piccoli corsi d’acqua e ristagni<br />

naturali temporanei.<br />

Dalle attività <strong>di</strong> monitoraggio effettuate dalla Regione e dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>, proprio in<br />

queste aree sono state registrate le maggiori densità per 100 ettari.<br />

Tuttavia la vocazione risulta me<strong>di</strong>o-alta anche nelle zone collinari e montane della parte orientale<br />

del comprensorio (Barigadu), con rilevamenti anche nelle aree boscate <strong>di</strong> Neoneli e Nughedu<br />

(Oasi <strong>di</strong> protezione faunistica <strong>di</strong> “Assai”), e <strong>di</strong> Busachi e Samugheo.<br />

LEPRE SARDA – Quasi tutta l’area del comprensorio faunistico omogeneo presenta una<br />

vocazione me<strong>di</strong>o-alta per questa specie, che, analogamente alla pernice, può beneficiare delle<br />

caratteristiche ambientali e delle attività antropiche presenti, in particolare per quanto riguarda i<br />

territori <strong>di</strong> Paulilatino e Ghilarza.<br />

Meno vocate le aree montane con altitu<strong>di</strong>ne superiore ai 700-800 metri e substrato geologico con<br />

prevalenza <strong>di</strong> graniti (territori <strong>di</strong> Neoneli e Nughedu Santa Vittoria).<br />

CONIGLIO SELVATICO – Analoga alla lepre, la vocazione relativa al coniglio selvatico: la<br />

vocazione risulta alta in gran parte del territorio del comprensorio, con la esclusione delle arre<br />

montane e granitiche del Barigadu.<br />

CINGHIALE – Per quanto riguarda questa specie risultano maggiormente popolate e vocate le<br />

aree collinari e montane del Montiferru (territori <strong>di</strong> Cuglieri, Santulussurgiu, Seneghe, Scano<br />

Montiferro) ed in Planargia i territori costieri ed interni <strong>di</strong> Bosa e Montresta. In queste aree sono<br />

stati rilevati negli ultimi 10 anni il maggior numero <strong>di</strong> abbattimenti durante le attività <strong>di</strong> caccia e<br />

PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 20

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