Parte 3 - Provincia di Oristano
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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />
Svantaggi: tecnica altamente costosa per l’incidenza sia del personale che per i consumi <strong>di</strong><br />
carburanti e dei mezzi con cui si attuano gli spostamenti, che in zone umide vaste sono<br />
necessariamente imbarcazioni mentre in piccole aree possono essere anche mezzi terrestri; è <strong>di</strong><br />
fortissimo impatto su tutte le altre specie <strong>di</strong> uccelli non bersaglio e finisce per allontanare tutte le<br />
popolazioni ornitiche dall’area interessata; se associato al continuo movimento <strong>di</strong> barche causa<br />
inquinamento da rumore e forte stress anche nelle popolazioni ittiche che si vogliono <strong>di</strong>fendere.<br />
Applicabilità nell’Oristanese: sconsigliata in aree ampie e popolate da notevole bio<strong>di</strong>versità.<br />
Applicabile, con <strong>di</strong>sturbo da terra e non dall’acqua, in aree <strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni quali Pauli Biancu<br />
Turri, Acqua Urchi, Sempeternu.<br />
Falconeria. L’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo dei cormorani tramite falchi addestrati non trova molti riscontri in<br />
letteratura, soprattutto in quella italiana, forse anche a motivo <strong>di</strong> una <strong>di</strong>ffusa <strong>di</strong>ffidenza del mondo<br />
scientifico nei confronti <strong>di</strong> tale attività che nei decenni scorsi è stata considerata responsabile <strong>di</strong><br />
comportamenti poco rispettosi delle specie selvatiche. Pur senza tante esperienze a supporto si<br />
ritiene che comunque anche la falconeria possa essere considerata tra i mezzi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssuasione e<br />
pertanto meriti un approfon<strong>di</strong>mento sulla fattibilità <strong>di</strong> progetti anche <strong>di</strong> tipo sperimentale.<br />
Vantaggi: a detta degli operatori <strong>di</strong> settore raggiunge il risultato <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbare con successo i<br />
cormorani anche per lungo tempo in quanto gli uccelli, soprattutto se il <strong>di</strong>sturbo è associato alla<br />
predazione da parte dei falconi <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>vidui, associano ai falchi un pericolo mortale; tecnica<br />
altamente selettiva poiché raggiunge solo la specie bersaglio.<br />
Svantaggi: tecnica altamente costosa per l’incidenza del personale altamente specializzato che<br />
deve operare praticamente per l’intera stagione <strong>di</strong> svernamento, sia pure con intensità<br />
decrescente; problemi legali laddove si debba associare alla <strong>di</strong>ssuasione la caccia con il falcone,<br />
che deve essere oggetto <strong>di</strong> autorizzazione specifica in deroga.<br />
Applicabilità nell’Oristanese: stante la forte innovatività della tecnica si ritiene sperimentabile in<br />
tutti i contesti, sia aree ampie che <strong>di</strong> limitate estensioni.<br />
Cattura con rilascio a <strong>di</strong>stanza. Tale azione, che non risulta sperimentata sui Cormorani ma che<br />
è stata comunque sperimentata su altre specie <strong>di</strong> ittiofagi (Airone cenerino in Belgio) ha mostrato<br />
una assoluta sconvenienza e <strong>di</strong> fatto una totale impraticabilità, sia per le <strong>di</strong>fficoltà connesse alla<br />
cattura in massa <strong>di</strong> uccelli vivi sia per i conseguenti e necessari trasporto e liberazione in altri<br />
territori. Inoltre è stato osservato che gli animali allontanati possono nel breve-me<strong>di</strong>o termine<br />
ritornare all'area <strong>di</strong> cattura oppure, più probabilmente, venire rapidamente rimpiazzati da altri<br />
in<strong>di</strong>vidui.<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa attiva cruenta.<br />
L’abbattimento dei Cormorani, come <strong>di</strong> qualsiasi altra specie <strong>di</strong> uccello ittiofago, è attualmente<br />
vietato dalle leggi italiane sulla protezione della fauna e dalla Direttiva Comunitaria sulla protezione<br />
degli Uccelli selvatici, sia pure con il correttivo con finalità gestionali della cosiddetta “caccia in<br />
deroga”.<br />
Peraltro ormai da tempo i numeri dei Cormorani svernanti, sia all’estero che in Italia e a maggior<br />
ragione in Sardegna, <strong>di</strong>mostrano che l’abbattimento non ha effetti duraturi sulla riduzione<br />
dell’impatto né sul numero <strong>di</strong> animali presenti, che puntualmente la stagione successiva vengono<br />
rimpiazzati da altri in<strong>di</strong>vidui attirati dall’abbondanza <strong>di</strong> cibo.<br />
PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 150