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Parte 3 - Provincia di Oristano

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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />

<strong>di</strong>ventare una causa <strong>di</strong> mortalità. Il sistema è poco in<strong>di</strong>cato per essere usato su gran<strong>di</strong> estensioni,<br />

a causa dei costi <strong>di</strong> materiale e messa in opera e degli altri svantaggi sopra elencati.<br />

Applicabilità nell’Oristanese: è un sistema che merita <strong>di</strong> essere applicato, ed in parte lo è già, in<br />

tutte le zone umide Oristanesi dotate <strong>di</strong> lavorieri perché se ben attuato protegge efficacemente i<br />

pesci nelle camere <strong>di</strong> cattura e consente l’operatività dei pescatori. Trova la sua naturale<br />

applicazione essenzialmente in presenza <strong>di</strong> allevamenti intensivi su superfici limitate (per esempio<br />

vasche galleggianti o altri bacini <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni) ed infatti è utilizzato negli impianti <strong>di</strong><br />

itticoltura e acquacoltura del territorio.<br />

Sistemi antiplanata a fili trasversali. Con questo sistema l’inter<strong>di</strong>zione o la limitazione<br />

dell’accesso ai bacini da parte dei Cormorani si ottiene grazie ad una serie <strong>di</strong> cavi, <strong>di</strong> nylon o <strong>di</strong><br />

acciaio, tesi sulla superficie del bacino a formare un griglia a maglia più o meno larga (lo standard<br />

è in genere <strong>di</strong> 10 m) all’interno della quale gli uccelli ittiofagi hanno <strong>di</strong>fficoltà ad accedere. Il<br />

sistema è meno efficace <strong>di</strong> quello precedente (reti) ma certamente più economico e duttile.<br />

L’altezza dei cavi rispetto alla superficie del bacino può essere <strong>di</strong> 30-50 cm, o anche molto<br />

maggiore se si deve garantire l’accesso delle imbarcazioni. L’efficacia del sistema è inversamente<br />

proporzionale alla larghezza delle maglie costituite dai cavi. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto accade con la<br />

protezione tramite reti si possono verificare comportamenti adattativi e quin<strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta progressiva<br />

<strong>di</strong> efficacia del metodo che tuttavia può essere incrementata infittendo progressivamente il reticolo.<br />

Una variante <strong>di</strong> questo sistema è quella cosiddetta “a tendone da circo” che consiste nel tendere i<br />

cavi dalla sommità <strong>di</strong> un palo piantato al centro del bacino fino alle sponde, dove la <strong>di</strong>stanza fra un<br />

cavo e l’altro dovrebbe essere <strong>di</strong> circa 20 m.<br />

Vantaggi: è meno costoso economicamente del sistema con copertura a rete e più facilmente<br />

utilizzabile su aree relativamente estese.<br />

Svantaggi: è soggetto a comportamenti adattativi da pare degli uccelli e quin<strong>di</strong> perde<br />

progressivamente in efficacia. E’ anche poco applicabile su estensioni molto vaste e colpisce con il<br />

suo effetto inibitorio anche altre specie <strong>di</strong> uccelli non bersaglio.<br />

Applicabilità nell’Oristanese: è un metodo che può essere utilizzato in bacini <strong>di</strong> non gran<strong>di</strong>ssima<br />

estensione, <strong>di</strong> scarsa valenza faunistica dove si pratica allevamento intensivo o semi-intensivo.<br />

Dovrebbe essere sperimentato anche a copertura <strong>di</strong> vasti tratti <strong>di</strong> canali non troppo larghi come<br />

quelli della Peschiera Pontis, <strong>di</strong> S’Ena Arrubia e <strong>di</strong> Santa Giusta.<br />

INTERVENTI FINALIZZATI A RIDURRE L'ATTRATTIVA DEL SITO.<br />

Per ridurre la capacità <strong>di</strong> attrazione <strong>di</strong> un dato sito accanto agli accorgimenti <strong>di</strong> gestione delle<br />

risorse ittiche descritti nel par. A.1, gli interventi finora sperimentati riguardano soprattutto la<br />

rimozione <strong>di</strong> posatoi situati all’interno dei compen<strong>di</strong> ittici. Questi possono essere rappresentati da<br />

pali, boe o altri galleggianti, peraltro spesso utili alle stesse attività <strong>di</strong> produzione ittica.<br />

I vantaggi derivanti da questo tipo <strong>di</strong> interventi sono indubbiamente <strong>di</strong> scarso rilievo dato che non<br />

necessariamente si verifica una correlazione <strong>di</strong>retta fra presenza <strong>di</strong> Cormorani in alimentazione e<br />

<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> posatoi. Inoltre spesso le strutture utilizzate dai cormorani come posatoi sono<br />

funzionali alle stesse attività <strong>di</strong> pesca (si pensi ad es. ai pali dello stabulario a Corru Mannu).<br />

Vi sono poi numerosi altri strumenti abbastanza primitivi, riportati in letteratura e tuttora applicati<br />

localmente, quali fantocci con sembianze umane <strong>di</strong>slocati in più punti e spostati ogni 1-2 giorni,<br />

modelli <strong>di</strong> rapaci predatori (anche robotizzati), cadaveri <strong>di</strong> conspecifici, palloni, aquiloni, specchi,<br />

PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 146

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