Parte 3 - Provincia di Oristano
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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />
Cormorano<br />
Per le numerose zone umide dell’Oristanese vocate alle attività ittiche lagunari il cormorano ha<br />
rappresentato negli ultimi 10 anni un problema gestionale <strong>di</strong> notevole criticità, con importanti<br />
risvolti <strong>di</strong> carattere sociale ed ambientale.<br />
Di seguito vengono in<strong>di</strong>cati i principali strumenti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione degli impatti che questa<br />
specie determina sui compen<strong>di</strong> ittici oristanesi, definiti dal già citato stu<strong>di</strong>o promosso dalla<br />
<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e dalla Regione Sardegna (“Stu<strong>di</strong>o finalizzato alla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> e<br />
sistemi <strong>di</strong> prevenzione dei danni causati da uccelli ittiofagi alle produzioni ittiche della provincia <strong>di</strong><br />
<strong>Oristano</strong>”, 2012, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Cagliari – D.B.E.A. Dipartimento <strong>di</strong> Biologia Animale ed<br />
Ecologia Animale, Soc. Coop. ALEA <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>.).<br />
Strumenti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione e prevenzione dell’impatto sulle attività produttive<br />
Parlare <strong>di</strong> gestione del Cormorano in genere significa trattare <strong>di</strong> strumenti e tecniche che mirano<br />
ad impe<strong>di</strong>re agli stessi <strong>di</strong> alimentarsi in quanto tale prelievo <strong>di</strong> pesci, siano essi naturali o<br />
d’allevamento, è considerato, in realtà in alcuni contesti senza il conforto <strong>di</strong> dati certi, causa <strong>di</strong><br />
danni ingenti per gli operatori della pesca professionale e/o per gli itticoltori.<br />
Gli strumenti si <strong>di</strong>stinguono tra quelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa passiva e quelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa attiva, e questi ultimi a loro<br />
volta <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguono tra meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa attiva incruenta e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa attiva cruenta.<br />
Nei paragrafi seguenti verranno analizzati i principali meto<strong>di</strong>/strumenti in funzione sia della loro<br />
teorica efficacia che in funzione delle concrete esperienze maturate in ambito europeo, per definire<br />
se e in che misura essi possano essere applicati in stagni e lagune Oristanesi.<br />
Meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa passiva.<br />
I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa passiva sono i più <strong>di</strong>ffusi e sperimentati tanto in Italia che all’estero, a ragione sia<br />
dei bassi costi economici che della semplicità <strong>di</strong> realizzazione.<br />
INTERVENTI SULLA DISPONIBILITÀ DI PREDE<br />
Un possibile intervento considera l'opportunità <strong>di</strong> ridurre la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> prede per i Cormorani.<br />
Queste misure hanno il vantaggio <strong>di</strong> non essere invasive o traumatiche per i Cormorani e non<br />
determinano effetti nei confronti delle altre specie <strong>di</strong> uccelli acquatici. Pertanto risultano rispettose<br />
della conservazione della fauna selvatica. Le azioni che ricadono in questa categoria sono le<br />
seguenti:<br />
Creazione <strong>di</strong> popolazioni-tampone <strong>di</strong> specie ittiche <strong>di</strong> scarso interesse commerciale negli<br />
stessi bacini <strong>di</strong> allevamento. Le esperienze finora compiute non hanno permesso <strong>di</strong> evidenziare se<br />
la presenza <strong>di</strong> prede alternative abbia effettivamente abbassato la pressione su quelle <strong>di</strong> valore<br />
commerciale.<br />
Vantaggi: non ci sono vantaggi certi.<br />
Svantaggi: esiste il rischio che la misura possa portare all’incremento della capacità portante del<br />
territorio, e quin<strong>di</strong> della pressione complessiva <strong>di</strong> uccelli ittiofagi, con potenziali conseguenze<br />
negative sulle produzioni ittiche che si intende tutelare. La maggiore <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse trofiche<br />
PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 143