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Parte 3 - Provincia di Oristano

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PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE – Terza parte<br />

La suddetta analisi ha riguardato i seguenti aspetti:<br />

- i danni (superfici interessate) in relazione alle <strong>di</strong>verse specie faunistiche che li hanno<br />

determinati;<br />

- i danni (superfici interessate) in relazione alle <strong>di</strong>verse colture agricole o attività produttive<br />

danneggiate;<br />

- il numero <strong>di</strong> domande <strong>di</strong> risarcimento presentate alla <strong>Provincia</strong>, in relazione al tipo <strong>di</strong><br />

colture interessate ed alle specie <strong>di</strong> fauna selvatica che hanno determinato i danni risarciti.<br />

- gli importi corrisposti per il risarcimento dei danni, in relazione alle <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong><br />

fauna selvatica responsabili del danno ed in relazione alle <strong>di</strong>verse colture interessate;<br />

3.8.1 Controllo dei danni (prevenzione ed interventi ambientali).<br />

I danni da fauna selvatica alle colture agricole e forestali rappresentano uno dei principali problemi<br />

dei rapporti tra gestione faunistica e agricoltura. Un aspetto specifico e particolarmente critico della<br />

problematica complessiva è quello delle procedure <strong>di</strong> risarcimento/indennizzo in quanto momento<br />

<strong>di</strong> sintesi finale e fonte <strong>di</strong> tensioni fra enti <strong>di</strong> gestione del territorio (amministrazioni pubbliche, aree<br />

protette, ambiti territoriali <strong>di</strong> caccia, ecc.), agricoltori e proprietari dei terreni. Questa fase, seppure<br />

rappresenti una fase importante che non deve essere assolutamente sottovalutato, rappresenta<br />

però solo il momento finale della problematica complessiva.<br />

La “normale” gestione faunistico-venatoria e ambientale del territorio dovrebbe consentire <strong>di</strong><br />

mantenere un adeguato equilibrio tra conservazione delle specie selvatiche, prelievo venatorio e<br />

attività agricole. Ciò sulla base <strong>di</strong> una adeguata zonizzazione del territorio, che preveda da un lato<br />

aree prevalentemente semi-naturali (protette e non), vocate alla conservazione e valorizzazione<br />

della natura e dall’altro aree più vocate all’agricoltura. In quest’ottica il “normale” prelievo venatorio<br />

dovrebbe consentire <strong>di</strong> mantenere densità obiettivo <strong>di</strong> selvatici (soprattutto per le specie cacciabili<br />

più problematiche per l’agricoltura) ben <strong>di</strong>fferenziate fra i due tipi <strong>di</strong> territori consentendo <strong>di</strong><br />

mantenere il livello dei danni entro limiti accettabili.<br />

Ad integrazione e supporto <strong>di</strong> questa gestione “normale” e soprattutto negli ambiti protetti, devono<br />

essere poi previsti gli altri interventi <strong>di</strong> gestione faunistica quali: i meto<strong>di</strong> ecologici <strong>di</strong> riequilibrio<br />

dell’ecosistema, i sistemi <strong>di</strong> prevenzione dei danni, il controllo delle popolazioni (piani <strong>di</strong><br />

abbattimento e cattura) e le misure economiche <strong>di</strong> sovvenzione agro-ambientale e prevenzione dei<br />

danni. Queste misure devono comunque, in altre forme e obiettivi, ottenere dei livelli <strong>di</strong> densità<br />

obiettivo sostenibili per il territorio protetto. Anche in questo caso le misure risarcimento/indennizzo<br />

devono essere considerate solo l’ultimo anello <strong>di</strong> una catena o <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> interventi inseriti<br />

nella gestione faunistica complessiva. Il ristoro dei danni infatti, ancorché equo e sod<strong>di</strong>sfacente,<br />

non sod<strong>di</strong>sfa né l’ente gestore, che <strong>di</strong>sperde in questo modo risorse utili per la gestione faunistica<br />

complessiva, né l’agricoltore che comunque vede minacciata la propria attività e vanificati i propri<br />

sforzi produttivi.<br />

Il problema dei danni deve essere risolto principalmente “a monte” della fase <strong>di</strong><br />

indennizzo/risarcimento, minimizzando gli eventi dannosi. Poiché però non è possibile eliminare<br />

del tutto le occasioni <strong>di</strong> danno o le situazioni impreve<strong>di</strong>bili e <strong>di</strong> emergenza, la corretta gestione<br />

PROVINCIA DI ORISTANO – Settore Attività produttive SVS – Servizio Gestione Fauna Pagina 138

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