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Parte 4 - Provincia di Oristano

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

PROVINCIA<br />

DI ORISTANO 2013<br />

PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE:<br />

<strong>Parte</strong> quarta: In<strong>di</strong>cazioni per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

dello Stu<strong>di</strong>o per la Valutazione d’Incidenza delle attività<br />

previste dal P.F.V.P. sui Siti della Rete Natura 2000<br />

(DPR n. 357/97, art. 5)<br />

Settore<br />

Attività<br />

produttive<br />

Gennaio 2013<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 1


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

PROVINCIA DI ORISTANO<br />

Settore Attività Produttive Sviluppo Sostenibile<br />

Servizio Gestione faunistica<br />

PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE<br />

<strong>Parte</strong> quarta: In<strong>di</strong>cazioni per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

dello Stu<strong>di</strong>o per la Valutazione d’Incidenza delle<br />

attività previste dal P.F.V.P. sui Siti della<br />

Rete Natura 2000 (DPR n. 357/97, art. 5)<br />

Dirigente Settore<br />

Dora Soru<br />

Servizio Gestione faunistica<br />

Mario Murtas<br />

Consulente tecnico<br />

Sergio Cossu<br />

Gennaio 2013<br />

foto in copertina: Gianfranco Casu SARGEA, <strong>Oristano</strong><br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 2


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

1. PREMESSE<br />

2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO<br />

3. Il QUADRO GENERALE DELLA RETE NATURA 2000 IN PROVINCIA DI ORISTANO<br />

4. I SITI RETE NATURA 2000 DELLA PROVINCIA DI ORISTANO<br />

4.1. SIC – Siti d’Importanza Comunitaria<br />

4.2. ZPS – Zone a Protezione Speciale<br />

5. IL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE<br />

5.1. Obiettivi del Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le<br />

6. POSSIBILI IMPATTI DEL P.F.V.P. SUI SITI NATURA 2000<br />

5.1. Disturbi <strong>di</strong>retti ed in<strong>di</strong>retti<br />

5.2. Inquinamenti ambientali<br />

5.3. Immissioni e ripopolamenti<br />

5.4. Impatto delle specie animali “problematiche” .<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 3


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

1. PREMESSE<br />

Con il presente documento vengono fornite le in<strong>di</strong>cazioni per la pre<strong>di</strong>sposizione dello Stu<strong>di</strong>o per la<br />

Valutazione d’Incidenza delle attività previste dal P.F.V.P. sui Siti della Rete Natura 2000, secondo<br />

quanto richiesto dalla Direttiva 92/43/CEE e da D.P.R. n. 357/1997, (con successive mo<strong>di</strong>fiche ed<br />

integrazioni del D.P.R. n. 120/2003) in relazione alla proposta <strong>di</strong> Piano Faunistico Venatorio della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>. Le in<strong>di</strong>cazioni saranno utili alla Regione Sardegna per procedere alla<br />

valutazione d’incidenza del PFVP.<br />

La Direttiva 92/43/CEE, denominata “Habitat” stabilisce che richiede che nelle aree naturali della<br />

Rete europea Natura 2000 sia attuata una gestione e fruizione delle risorse naturali in maniera e<br />

compatibile con il mantenimento della bio<strong>di</strong>versità e la tutela degli habitat e delle specie vegetali ed<br />

animali. Le attività umane non devono mo<strong>di</strong>ficare l’attuale livello <strong>di</strong> conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità, ma devono integrarsi nel rispetto degli equilibri ecologici.<br />

L’’articolo 6 della Direttiva “Habitat” stabilisce l’obbligo <strong>di</strong> una valutazione d’incidenza delle attività<br />

umane realizzate all’interno delle aree Natura 2000, per verificare eventuali impatti negativi sulla<br />

bio<strong>di</strong>versità. Tale valutazione d’incidenza è applicata ai tutti i piani ed interventi.<br />

La valutazione <strong>di</strong> incidenza è intesa come uno strumento finalizzato a prevenire i possibili impatti<br />

negativi, in quanto cerca <strong>di</strong> esaminare a fondo le conseguenze delle azioni antropiche nel breve,<br />

me<strong>di</strong>o e lungo termine.<br />

Il D.P.R. n. 357/97 (mo<strong>di</strong>ficato e integrato dal D.P.R. n. 120/03), demanda alle Regioni e alle<br />

Province autonome la funzione <strong>di</strong> compito <strong>di</strong> adottare le misure <strong>di</strong> conservazione delle aree<br />

naturali della rete Natura 2000. L’art. 5 del Decreto in<strong>di</strong>ca che Le Regioni e le Province autonome<br />

stabiliscano le modalità <strong>di</strong> presentazione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> incidenza, in<strong>di</strong>viduino le autorità competenti<br />

alla valutazione (Allegato G del D.P.R. n. 357/97), e la relativa tempistica <strong>di</strong> realizzazione della<br />

procedura.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> nel 2009 ha realizzato un’analisi <strong>di</strong> sintesi <strong>di</strong> tutti i Piani <strong>di</strong> Gestione delle<br />

arre della Rete Natura 2000 che sono stati redatti dalle Amministrazioni locali oristanesi (<strong>Provincia</strong>,<br />

Comuni, Aree Protette) e sono stati approvati dalla Regione Sardegna.<br />

Sulla base <strong>di</strong> questa analisi, il presente documento, ha la finalità <strong>di</strong>:<br />

- fornire in<strong>di</strong>cazioni sulle attività faunistiche e venatorie previste dalla proposta <strong>di</strong> P.F.V.P. e<br />

sulle azioni ed interventi che possono incidere, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, sulla<br />

conservazione degli habitat e delle specie per i quali sono stati istituiti i singoli siti della rete<br />

Natura 2000;<br />

- suggerire possibili alternative per l’attuazione del P.F.V.P. con l’obiettivo <strong>di</strong> prevenire i<br />

possibili impatti sulla bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong> mitigare le eventuali incidenze negative.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 4


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

2. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO.<br />

La Comunità Europea, con le Direttive 79/409/CEE (Direttiva Uccelli) e 92/43/CEE (Direttiva<br />

Habitat), ha definito le nuove norme in materia ambientale e <strong>di</strong> tutela della bio<strong>di</strong>versità e della<br />

fauna selvatica, da attuare presso i territori degli stati membri.<br />

La Direttiva 79/409/CEE, che è stata recepita dall’Italia con la Legge 11 febbraio 1992, n. 157<br />

“Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio”, prevede misure per la<br />

conservazione degli uccelli selvatici, ed in<strong>di</strong>ca in allegato un elenco delle specie europee in<br />

maggiore <strong>di</strong>fficoltà. La <strong>di</strong>rettiva identifica anche gli habitat <strong>di</strong> maggiore importanza per la<br />

riproduzione, la sosta e lo svernamento degli uccelli selvatici, e prevede la istituzione <strong>di</strong> zone<br />

protette idonee alla loro conservazione, in<strong>di</strong>cate come ZPS - Zone a Protezione Speciale.<br />

La Direttiva 92/43/CEE, che è stata recepita dallo Stato Italiano con il D.P.R. 8 settembre 1997, n.<br />

357 (Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli<br />

habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) ed il successivo D.P.R.<br />

12 marzo 2003, n. 12 (Regolamento recante mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni al decreto del Presidente<br />

della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della Direttiva 92 /43/CEE<br />

relativa alla conservazione degli habitat<br />

naturali e seminaturali, nonche' della flora e della fauna selvatiche.), che prevede la tutela e<br />

mantenimento della bio<strong>di</strong>versità me<strong>di</strong>ante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali. La<br />

<strong>di</strong>rettiva stabilisce l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> delimitazione <strong>di</strong> Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria<br />

(pSIC), da parte degli Stati membri, e la loro approvazione come SIC da parte della Commissione<br />

Tecnica Europea e la istituzione successiva come Zone Speciali <strong>di</strong> Conservazione (ZSC).<br />

L’art. 6 della Direttiva Habitat introduce il principio che la tutela delle specie e degli habitat debba<br />

essere attuata anche sottoponendo tutti i Piani, programmi o progetti, che possano avere<br />

incidenze significative sui siti, a specifica “valutazione dell'incidenza” tenendo conto dei<br />

singoli obiettivi <strong>di</strong> conservazione.<br />

Pertanto anche il Piano faunistico venatorio provinciale dovrà essere sottoposto a valutazione<br />

d’Incidenza Ambientale rispetto alle aree della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).<br />

In particolare si dovrà:<br />

- valutare la possibilità che dalla realizzazione del piano derivino effetti significativi per gtli obiettivi<br />

<strong>di</strong> conservazione del sito Natura 2000;<br />

- verificare se il PFVP possa avere un’incidenza negativa sull’integrità del sito Natura 2000 e<br />

eventualmente in<strong>di</strong>viduare le misure <strong>di</strong> mitigazione;<br />

- in<strong>di</strong>viduare e analizzare eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del piano,<br />

evitando incidenze negative sull’integrità del sito Natura 2000.<br />

Nel caso in cui non esistano soluzioni che ottengano i risultati desiderati, si dovrà procedere alla<br />

definizione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> compensazione. Tuttavia è possibile autorizzare la realizzazione del piano<br />

solo se vengono adottate adeguate misure <strong>di</strong> compensazione che garantiscano la coerenza<br />

globale della rete Natura 2000.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 5


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

3. QUADRO GENERALE DELLA RETE NATURA 2000 IN PROVINCIA DI<br />

ORISTANO<br />

Di seguito è descritta la situazione attuale per quanto riguarda la Rete Natura 2000 in provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong>, aggiornata al 31 <strong>di</strong>cembre 2011.<br />

3.1 SIC – Siti d’Importanza comunitaria<br />

I SIC della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>, in<strong>di</strong>viduati dalla Regione Sardegna, nell’ambito del progetto<br />

Bioitaly, sono in totale 18, tre dei quali (Entroterra e Zona Costiera tra Bosa, Capo Marargiu e<br />

Porto Tangone; Stagno <strong>di</strong> Corru S’Ittiri; Giara <strong>di</strong> Gesturi) interessano anche comuni <strong>di</strong> altre tre<br />

Province (Sassari, Me<strong>di</strong>o Campidano e Cagliari):<br />

SIC<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong><br />

<strong>Provincia</strong><br />

del Me<strong>di</strong>o<br />

Campidano<br />

<strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> Sassari<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

Cagliari<br />

Entroterra Zona costiera tra<br />

Bosa, Capo+Marargiu e P.to<br />

Tangone<br />

* *<br />

Valle del Temo<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> Pauli Majori<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> Mistras<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> Corru s’Ittiri<br />

* *<br />

Stagno <strong>di</strong> Sale ‘e Porcus<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

*<br />

Stagno <strong>di</strong> Putzu Idu<br />

*<br />

Isola <strong>di</strong> Mal<strong>di</strong>ventre<br />

*<br />

Catalano<br />

*<br />

Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e<br />

Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta *<br />

Rio Sos Molinos-Sos Lavros<br />

*<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 6


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Sassu-Cirras<br />

*<br />

Is Arenas<br />

*<br />

Giara <strong>di</strong> Gesturi<br />

* * *<br />

San Giovanni <strong>di</strong> Sinis<br />

*<br />

Di seguito è riportato l’elenco completo dei SIC presenti:<br />

cod<br />

denominazione<br />

superficie<br />

ha<br />

ITB000016<br />

Stagno <strong>di</strong> S'Ena Arrubbia e territori<br />

limitrofi<br />

279<br />

ITB000032 Stagno <strong>di</strong> Corru S'Ittiri 5.699<br />

ITB000033 Stagno <strong>di</strong> Pauli Maiori <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> 384<br />

ITB000034 Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> 1.614<br />

ITB000035 Stagno <strong>di</strong> Sale 'e Porcus 697<br />

ITB000036 Stagno <strong>di</strong> Cabras 4.806<br />

ITB000037 Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta 1.144<br />

ITB000038<br />

Stagni <strong>di</strong> Putzu Idu (Salina Manna e<br />

Sa Marigosa)<br />

594<br />

ITB300039 Isola Mal <strong>di</strong> Ventre 375<br />

ITB000040 Valle del Temo 1.947<br />

ITB000041<br />

ITB001104<br />

Entroterra e Zona costiera tra Bosa,<br />

Capo Marargiu e Porto Tangone<br />

Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong><br />

Abbassanta - Rio Siddu<br />

29.636<br />

8.999<br />

ITB032201 Riu Sos Mulinos - Sos Lavros 26<br />

ITB030080 Catalano 122<br />

ITB 041112 Giara <strong>di</strong> Gesturi 6.393<br />

ITB032219 Sassu - Cirras 248<br />

ITB032228 Is Arenas 1.283<br />

ITB032239 San Giovanni Sinis 3<br />

Totali 64.249<br />

La superficie complessiva interessata dai 18 SIC è <strong>di</strong> 64.249 ettari, pari al 21,9% della superficie<br />

ASP dell’intera provincia, e al 21,3% della superficie territoriale (GIS).<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 7


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

I comuni interessati sono in totale 46 <strong>di</strong> cui 34 nella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>, 6 nella <strong>Provincia</strong> del<br />

Me<strong>di</strong>o Campidano, 5 nella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Sassari e 1 nella <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Cagliari:<br />

Comuni della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong><br />

Comuni della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> Sassari<br />

Comuni della<br />

<strong>Provincia</strong> del Me<strong>di</strong>o<br />

Campidano<br />

Comuni della<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

Cagliari<br />

Suni, Bosa, Montresta,<br />

Arborea, Santa Giusta,<br />

Terralba, <strong>Oristano</strong>;<br />

Cabras, San Vero Milis,<br />

Riolo Sardo, Nurachi,<br />

Paulilatino, Palmas<br />

Arborea, Fordongianus,<br />

Buschi, Ula Tirso,<br />

Ghilarza, Ardauli,<br />

Tadasuni, Sorri<strong>di</strong>le,<br />

Soddì, Aidomaggiore,<br />

Se<strong>di</strong>lo, Bidonì,<br />

Bonarcado,<br />

Santulussurgiu, Cuglieri,<br />

Narbolia, Albagiara,<br />

Assolo, Nureci, Genoni,<br />

Sini, Gonnosnò.<br />

Alghero, Villanova<br />

Monteleone, Monteleone<br />

Roccadoria, Padria,<br />

Romana<br />

Arbus, Guspini,<br />

Gestori,Tuili, Setzu,<br />

Genuri<br />

Nuragus<br />

I SIC che comprendono al loro interno pìù <strong>di</strong> un territorio comunale sono 13 (Tab. 3) mentre 5 sono<br />

quelli mono-comunali:<br />

Co<strong>di</strong>ce Nome del SIC Comuni<br />

ITB020040 Valle del Temo<br />

Suni e Bosa<br />

ITB020041<br />

Entroterra e Zona Costiera tra Bosa,<br />

Capo Marargiu e Porto Tangone<br />

Bosa, Villanova<br />

Monteleone, Montresta,<br />

Monteleone Rocca Doria,<br />

Romana, Padria, Alghero<br />

ITB030016 Stagno <strong>di</strong> S'Ena Arrubia e territori limitrofi Arborea, Santa Giusta<br />

ITB030032 Stagno <strong>di</strong> Corru S'Ittiri<br />

Arborea, Terralba, Guspini,<br />

Arbus<br />

ITB030033 Stagno <strong>di</strong> Pauli, Maiori <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> Santa Giusta, Palmas, Arborea<br />

ITB030034<br />

Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong><br />

<strong>Oristano</strong>, Cabras<br />

ITB030035 Stagno <strong>di</strong> Sale 'e, Porcus San Vero Milis, Riola Sardo<br />

ITB030036 Stagno <strong>di</strong> Cabras Cabras, Riola Sardo, Nurachi<br />

ITB030037 Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta <strong>Oristano</strong>, Santa Giusta<br />

ITB031104<br />

Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong><br />

Abbasanta – Rio Siddu<br />

Paulilatino, Fordongianus,<br />

Busachi<br />

Ulà Tirso, Ghilarza, Ardauli,<br />

Tadasuni<br />

Sorri<strong>di</strong>le, Sod<strong>di</strong>, Aidomaggiore<br />

Se<strong>di</strong>lo, Bidoni<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 8


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

ITB032201 Riu Sos Mulinos - Sos Lavros - M.Urtigu Santu Lussurgiu, Bonarcado<br />

ITB032228 Is Arenas<br />

Cuglieri, Narbolia, San Vero<br />

Milis<br />

ITB041112<br />

ITB030038)<br />

ITB030039<br />

Giara <strong>di</strong> Gesturi<br />

Stagno <strong>di</strong> Putzu Idu (Salina Manna e Pauli<br />

Marigosa<br />

Isola Mal <strong>di</strong> Ventre<br />

Albagiara, Assolo, Nureci,<br />

Nuragus, Genoni, Gestori, Tuili,<br />

Setzu, Generi, Sini, Gonnosnò<br />

San Vero Milis<br />

Cabras<br />

ITB030039 Isola Mal <strong>di</strong> Ventre Cabras<br />

ITB030080<br />

ITB032219<br />

ITB032239<br />

Catalano<br />

Sassu - Cirras<br />

San Giovanni <strong>di</strong> Sinis<br />

Cabras<br />

Santa Giusta<br />

Cabras<br />

Sette comuni hanno all’interno dei loro territori comunali più <strong>di</strong> un SIC (Tab 5). Più precisamente:<br />

Comuni<br />

Cabras<br />

Santa Giusta<br />

San Vero Milis<br />

Riola sardo<br />

<strong>Oristano</strong><br />

SIC<br />

o Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong><br />

o Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

o Isola Mal <strong>di</strong> Ventre<br />

o Catalano<br />

o San Giovanni <strong>di</strong> Sinis<br />

o Stagno <strong>di</strong> S'Ena Arrubia e territori limitrofi<br />

o Stagno <strong>di</strong> Pauli Maiori <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong><br />

o Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

o Sassu - Cirras<br />

o Stagno <strong>di</strong> Sale 'e Porcus<br />

o Stagno <strong>di</strong> Putzu Idu (Salina Manna e Pauli Marigosa)<br />

o Is Arenas<br />

o Stagno <strong>di</strong> Sale 'e Porcus<br />

o Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

o Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong><br />

o Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

Arborea o Stagno <strong>di</strong> S'Ena Arrubia e territori limitrofi<br />

o Stagno <strong>di</strong> Corru S'Ittiri<br />

Bosa<br />

o<br />

o<br />

Valle del Temo<br />

Entroterra e Zona Costiera tra Bosa, Capo Marargiu e<br />

Porto Tangone<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 9


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Situazione dei Piani <strong>di</strong> Gestione dei SIC<br />

Alla data del 31 <strong>di</strong>cembre 2011, sono stai pre<strong>di</strong>sposti da parte dei Comuni e della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong>, complessivamente 17 Piani <strong>di</strong> Gestione, nell’ambito della Misura 1.5 – Rete Ecologica<br />

del POR Sardegna 200-2006, promossa dalla Regione Sardegna – Assessorato della Difesa<br />

dell’Ambiente. Piani contengono informazioni e in<strong>di</strong>cazioni gestionali anche sulla fauna selvatica e<br />

la tutela dei suoi habitat, con particolare riferimento alle specie <strong>di</strong> interesse comunitario comprese<br />

negli allegati delle Direttive europee “Habitat” ed “Uccelli”.<br />

Di seguito è riportato l’elenco dei Piani <strong>di</strong> gestione che sono stati approvati dalla Regione<br />

Sardegna, su un totale <strong>di</strong> 18 SIC presenti in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> (aggiornato alla data del 31<br />

<strong>di</strong>cembre 2011), con in<strong>di</strong>cazione dei relativi Comuni interessati:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ITB030016 Stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia e territori (Arborea, Santa Giusta);<br />

ITB030032 Stagno <strong>di</strong> Corru S’Ittiri (Arborea, Terralba, Guspini, Arbus);<br />

ITB030033 Stagno <strong>di</strong> Pauli Maiori <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> (Santa Giusta, Palmas Arborea);<br />

ITB030034 Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> (<strong>Oristano</strong>, Cabras);<br />

ITB030035 Stagno <strong>di</strong> Sale ‘e Porcus (San Vero Milis, Riola Sardo);<br />

ITB030036 Stagno <strong>di</strong> Cabras (Cabras, Riola Sardo, Nurachi);<br />

ITB030037 Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta (<strong>Oristano</strong>, Santa Giusta);<br />

ITB030038 Stagno <strong>di</strong> Putzu Idu - Salina Manna e Pauli Marigosa (San Vero Milis);<br />

ITB030039 Isola Mal <strong>di</strong> Ventre 374,74 (Cabras);<br />

ITB030080 Catalano 122,00 (Cabras);<br />

ITB031104 Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta - Rio Siddu (Paulilatino,<br />

Fordongianus, Busachi, Ulà Tirso, Ghilarza, Ardauli, Tadasuni, Sorra<strong>di</strong>le, Sod<strong>di</strong>,<br />

Aidomaggiore, Se<strong>di</strong>lo, Bidonì);<br />

ITB032201 Riu Sos Mulinos - Sos Lavros - M. Urtigu (Santu Lussurgiu, Bonarcado);<br />

ITB032219 Sassu - Cirras (Santa Giusta);<br />

ITB032228 Is Arenas (Narbolia, Cuglieri, San Vero Milis);<br />

ITB032239 San Giovanni <strong>di</strong> Sinis (Cabras);<br />

ITB041112 Giara <strong>di</strong> Gesturi (Albagiara, Assolo, Nureci, Nuragus, Genoni, Gesturi, Tuili,<br />

Setzu, Genuri, Sini, Gonnosnò).<br />

ITB020041 Entroterra e zona costiera tra Bosa, Capo Marargiu e Porto Tangone (Alghero,<br />

Bosa, Montresta, Monteleone Rocca Doria, Romana, Padria, Villanova Monteleone).<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> ha realizzato nel 2009 uno specifico rapporto denominato “Monitoraggio<br />

ed analisi della pianificazione e degli interventi <strong>di</strong> gestione relativi alle aree della Rete Ecologica<br />

Regionale prodotta dagli Enti Locali e dalle Aree Protette nell’ambito della Misura 1.5 – Rete<br />

Ecologica Regionale del P.O.R. Sardegna 2000-2006”. Tale rapporto ha preso in considerazione<br />

tutti i piani <strong>di</strong> gestione delle aree S.I.C. e Z.P.S. che sono stati redatti ed approvati alla data del<br />

gennaio 2009.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 10


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

3.2 ZPS - Zone <strong>di</strong> Protezione Speciale<br />

Le ZPS della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> sono in totale do<strong>di</strong>ci (totale superficie 41.554 ha.) <strong>di</strong> cui sette<br />

già vigenti (1997) e cinque istituite recentemente con delibera regionale n. 9/17 del marzo 2007,<br />

ed inserite nell’elenco del Ministero dell’Ambiente (2009).<br />

Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare – Decreto 19 giugno 2009: “Elenco delle Zone a<br />

Protezione Speciale (Z.P.S.) classificate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE (Gazzetta Ufficiale n.<br />

157 del 9 luglio 2009):<br />

cod denominazione superficie ha<br />

ITB023051 Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta 19.557<br />

ITB033036 Costa <strong>di</strong> Cuglieri 2.845<br />

ITB030039 Isola Mal <strong>di</strong> Ventre 375<br />

ITB034001 Stagno <strong>di</strong> S'Ena Arrubia 298<br />

ITB034004 Corru S'Ittiri, Stagno <strong>di</strong> san Giovanni e Marcdeddì 2.652<br />

ITB034005 Stagno <strong>di</strong> Pauli Majori 289<br />

ITB034006 Stagno <strong>di</strong> Mistras 702<br />

ITB034007 Stagno <strong>di</strong> Sale e' Porcus 473<br />

ITB034008 Stagno <strong>di</strong> Cabras 3.617<br />

ITB023037 Costa tra Bosa ed Alghero 8.222<br />

ITB043054 Campidano centrale 1.564<br />

ITB043056 Giara <strong>di</strong> Sid<strong>di</strong> 960<br />

Totali 41.554<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

4. LE AREE NATURA IN PROVINCIA DI ORISTANO<br />

Nel presente capitolo sono descritte le principali caratteristiche delle Aree naturali della Rete<br />

Natura 2000 presenti in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>. Le informazioni riportate derivano da un’approfon<strong>di</strong>ta<br />

analisi dei Piani <strong>di</strong> Gestione dei S.I.C. approvati dalla Regione Sardegna e dalle Schede tecniche<br />

pre<strong>di</strong>sposte dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare nell’ambito del progetto nazionale<br />

“Bio Italy” e successive integrazioni.<br />

Si rileva che per quanto riguarda le Z.P.S., in assenza attualmente <strong>di</strong> specifici Piani <strong>di</strong> Gestione e<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> mirati a tali aree, l’informazione ambientale e socio-economica risulta molto limitata.<br />

4.1 SITI D’INTERESSE COMUNITARIO – S.I.C.<br />

Nome del SIC “Riu Sos Molinos – Sos Lavros – Monte Urtigu” Co<strong>di</strong>ce ITB002201<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 38’ 50’’ Latitu<strong>di</strong>ne 40° 7’ 49’’<br />

Superficie 26 ha Comuni interessati: Bonarcado e Santulussurgiu<br />

Caratterizzazione fisica.<br />

Il Sito “Riu Sos Molinos – Sos Lavros – Monte Urtigu” si trova nell’Italia insulare, Regione Autonoma della<br />

Sardegna, provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e ricade nei territori dei Comuni <strong>di</strong> Santulussurgiu e <strong>di</strong> Bonarcado.<br />

Il Sic comprende al suo interno un tratto del corso del Riu Sos Molinos e della omonima valle.<br />

Il Sito è raggiungibile sia da Bonarcado che da Santulussurgiu attraverso la strada <strong>Provincia</strong>le n° 15 che in<br />

parte lo delimita.<br />

Caratteristiche climatiche<br />

Il clima del Montiferru può essere considerato <strong>di</strong> tipo<br />

semicontinentale con inverno umido con alto surplus<br />

idrico, periodo freddo non superiore ai quattro mesi,<br />

ari<strong>di</strong>tà estiva inferiore ai tre mesi con moderato deficit<br />

idrico.<br />

La me<strong>di</strong>a annua della piovosità è <strong>di</strong> 791 mm con maggior<br />

concentrazione nel periodo invernale (315 mm) e in<br />

autunno (259 mm) e con circa 80 giornate <strong>di</strong> pioggia.<br />

La primavera risulta relativamente piovosa con 189 mm e<br />

il periodo <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà è compreso tra i mesi <strong>di</strong> giugno e<br />

agosto con 28 mm <strong>di</strong> precipitazioni.<br />

La temperatura me<strong>di</strong>a annua è <strong>di</strong> circa 17° con escursioni <strong>di</strong>urne <strong>di</strong> 4,3° <strong>di</strong> minime a gennaio e <strong>di</strong> 8,4°<br />

massime a luglio.<br />

Per quanto riguarda la piovosità si può affermare che le precipitazioni me<strong>di</strong>e mensili presentano la loro<br />

massima intensità nel periodo ottobre – marzo e con un periodo arido che abbraccia parte della primavera e<br />

tutta l’estate.<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA<br />

La storia geologica del SIC è strettamente <strong>di</strong>pendente da quella dell’intero massiccio montuoso del<br />

Montiferru nel quale esso si trova.<br />

La storia del Montiferru ha inizio nel tardo Oligocene, circa 30 milioni <strong>di</strong> anni fa, con un’intensa attività<br />

vulcanica che generò le vulcaniti del basamento antico. Più tar<strong>di</strong>, nel Miocene (20 – 5 milioni <strong>di</strong> anni fa),<br />

l’attività vulcani si blocca ed avviene l’ingressione del mare con la deposizione <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> vario genere.<br />

Nel Pliocene e nel Pleistocene, 5 – 1,5 milioni <strong>di</strong> anni fa, riprende l’attività vulcanica con la formazione dei<br />

trachifonoliti e dei basalti che maggiormente caratterizzano il complesso montano. Infine, in tempi più vicini,<br />

durante le varie glaciazioni, l’erosione ha determinato la formazione delle varie valli, tra le quali quella del<br />

Riu Sos Molinos.<br />

IDROLOGIA<br />

Il SIC è caratterizzato dal corso del riu Sos Molinos che fa parte del bacino imbrifero del Rio Mannu il quale<br />

sfoccia nel Rio Mare Foghe che a sua volta sfoccia nello Stagno <strong>di</strong> Cabras.<br />

La qualità e la quantità delle acque del Rio Sos Molinos sono parametri in<strong>di</strong>spensabili per la vita <strong>di</strong><br />

numerose specie legate a questo ambiente.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati hanno confermato la presenza <strong>di</strong> 2 soli habitat (5230*, 9340), l’assenza degli habitat 3250,<br />

5330, 91E0* e la presenza <strong>di</strong> 4 nuovi habitat (6220*, 6310, 92A0, 9320). Complessivamente gli habitat<br />

passano da 5 a 6. Il Sito rappresenta un caso classico <strong>di</strong> erronea interpretazione della Direttiva 43/92/CEE:<br />

l’habitat 3250, ai sensi del Manuale d’interpretazione degli habitat (Commissione Europea, 1999) viene<br />

in<strong>di</strong>viduato grazie alla presenza <strong>di</strong> comunità a Glaucium flavum su detriti fluviali, peraltro assenti nel sito;<br />

l’habitat 5330 inquadra arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici (l’area ricade nel fitoclima mesome<strong>di</strong>terraneo)<br />

con la presenza <strong>di</strong> Euphorbia dendroides e/o Chamaerops humilis, entrambe assenti nel sito;<br />

infine l’habitat prioritario 91E0* inquadra formazioni ripariali della regione bioclimatica temperata.<br />

3250 Fiumi me<strong>di</strong>terranei a flusso permanente con Glaucium flavum<br />

5230* Matorral arborescenti <strong>di</strong> Laurus nobilis<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

91E0* Foreste alluvionali <strong>di</strong> Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Pa<strong>di</strong>on, Alnion incanae, Salicion<br />

albae)<br />

9340 Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 57 specie <strong>di</strong> cui 1 appartenente alla Classe dei Pesci, 1 alla Classe degli Anfibi, 9<br />

ai Rettili, 33 agli Uccelli e 13 ai Mammiferi.<br />

Delle 53 specie 32 sono a riproduzione certa (1 Anfibi, 3 Rettili, 20 Uccelli e 7 Mammiferi), 4 a riproduzione<br />

probabile, 21 a riproduzione possibile (1 Pesce, 6 Rettili, 8 Uccelli e 6 Mammiferi).<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• una specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato<br />

• una specie sono endemismi della tirrenide<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Rettili<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• sei specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• quattro nella Lista Rossa dei vertebrati italiani;<br />

• due specie sono probabilmente endemismi sardo-corsi;<br />

• una specie è probabilmente endemiche della Sardegna.<br />

Uccelli<br />

• tre specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• ventiquattro specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• se<strong>di</strong>ci sono specie SPEC,<br />

• quattro sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Di queste, due sono vulnerabili.<br />

• cinque specie sono endemiche; quattro sono endemismi sardo-corsi e una è endemismo sardo.<br />

Mammiferi<br />

• Una specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati terrestri sar<strong>di</strong>.<br />

• Una specie è probabilmente endemismo sardo e due endemismi sardo-corsi.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

A livello generale gli obiettivi <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

1) contribuire a salvaguardare la bio<strong>di</strong>versità me<strong>di</strong>ante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali,<br />

nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio del SIC;<br />

2) limitare gli eventuali effetti negativi <strong>di</strong>retti ed in<strong>di</strong>retti derivanti dalle attività umane<br />

3) approfon<strong>di</strong>re le conoscenze relative alla bio<strong>di</strong>versità vegetale e animale;<br />

4) promuovere campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica relativamente al valore intrinseco della<br />

bio<strong>di</strong>versità presente nel SIC;<br />

5) promuovere una fruizione compatibile del SIC.<br />

Obiettivi specifici<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

In linea generale, habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, che nell’area occupino superfici<br />

piccole o minime, andranno conservati in maniera quasi integrale, mentre quegli habitat definiti da comunità<br />

seminaturali (praterie, pascoli) e quelli definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, ma che occupano<br />

superfici me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, si dovrà provvedere alla stesura <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> gestione complesso, che <strong>di</strong>versifichi<br />

ambiti <strong>di</strong> conservazione in senso stretto ed ambiti <strong>di</strong> gestione ove trovino spazio attività produttive<br />

compatibili. Per la prima categoria <strong>di</strong> habitat usiamo il termine sintetico “conservazione” (che non significa<br />

assenza <strong>di</strong> azioni attive o <strong>di</strong> progettualità), per la seconda categoria si usa il termine <strong>di</strong> “gestione”, che a sua<br />

volta non implica assenza <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> specie ed habitat.<br />

L’esame del sito, esteso su appena 26 ha, oltre alla considerazione che su 6 habitat solo 2 sono <strong>di</strong> tipo<br />

seminaturale, suggerisce una strategia gestionale volta alla conservazione. Le Amministrazioni locali<br />

dovranno considerare che non si può gestire quest’area senza una pianificazione territoriale che riguar<strong>di</strong><br />

tutta l’area vasta, intesa, come più volte in<strong>di</strong>cato, come tutto il bacino idrografico del Rio Sos Molinos. Solo in<br />

quest’ottica ha senso l’istituzione <strong>di</strong> un S.I.C. <strong>di</strong> 26 ha, che quin<strong>di</strong> potrebbere essere considerato come il<br />

cuore pulsante <strong>di</strong> un’area ben più vasta. Pertanto, se nell’area vasta andranno mantenute ed incentivate le<br />

attività economiche tra<strong>di</strong>zionali relative al comparto agro-silvo-pastorale, nel S.I.C. si dovrà procedere ad<br />

azioni prettamente conservative.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 14


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Habitat<br />

Obiettivo<br />

5230* Matorral arborescenti <strong>di</strong> Laurus nobilis Conservazione<br />

6220 Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-<br />

Brachypo<strong>di</strong>etea e 6310 Dehesas con Quercus spp. sempreverde<br />

Gestione<br />

92A0 Foreste a galleria <strong>di</strong> Salix alba e Populus alba<br />

Conservazione<br />

9340 Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex Conservazione<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia Conservazione<br />

Quin<strong>di</strong> da quanto proposto, emerge che la conservazione in senso stretto riguarderà 4/6 degli habitat, oltre<br />

ai boschi <strong>di</strong> querce caducifoglie che, sebbene non inclusi in alcun habitat, sono meritevoli <strong>di</strong> conservazione<br />

nell’ambito del progetto. Solo le cenosi erbacee, presenti ma non caratterizzanti il sito, saranno interessate<br />

da forme blande <strong>di</strong> gestione attiva, come lo sfalcio perio<strong>di</strong>co.<br />

Da quanto affermato sin ora derivano i seguenti obiettivi specifici<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenze delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, etc.);<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata;<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

ed eliminare quelle più deleterie (se ve ne fossero).<br />

Strategie <strong>di</strong> conservazione<br />

5230* Matorral arborescenti <strong>di</strong> Laurus nobilis<br />

Trattandosi <strong>di</strong> un habitat prioritario ad alta naturalità, alta <strong>di</strong>versità ed originalità biogeografica, gli obiettivi <strong>di</strong><br />

gestione sono tipicamente conservazionistici:<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione attività selvicolturali ove presenti<br />

eliminazione del pascolo ove presente<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

eliminazione attività <strong>di</strong> caccia, specialmente a carico dell’avifauna migratoria<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

3280 92A0 Foreste a galleria <strong>di</strong> Salix alba e Populus alba<br />

Sebbene non siano habitat prioritari, si tratta comunque <strong>di</strong> comunità ed ecosistemi <strong>di</strong> grande importanza<br />

nelle aree me<strong>di</strong>terranee. La modesta superficie occupata nell’area del pS.I.C. suggerisce obiettivi <strong>di</strong><br />

conservazione:<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate da questi boschi caducifogli<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione del corso <strong>di</strong> fiumi e torrenti<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque dolci superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

eliminazione attività selvicolturali ove presenti<br />

eliminazione del pascolo ove presente<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea e 6310 Dehesas<br />

con Quercus spp. sempreverde<br />

Trattandosi <strong>di</strong> habitat caratterizzati da comunità vegetali seminaturali, occorrono azioni <strong>di</strong> gestione attiva per<br />

manterne la <strong>di</strong>versità:<br />

mantenimento delle superfici oggi occupate dall’habitat, almeno in quelle serie <strong>di</strong> vegetazione in cui<br />

esiste una superficie rappresentativa occupata dalla vegetazione potenziale<br />

realizzazione <strong>di</strong> interventi perio<strong>di</strong>ci che consentano <strong>di</strong> conservare l’habitat controllando le <strong>di</strong>namiche<br />

della successione secondaria (sfalcio perio<strong>di</strong>co, introduzione per brevi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> pochi ovini al<br />

pascolo)<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

La scarsa estensione (reale e potenziale) <strong>di</strong> questo habitat, e la sua localizzazione <strong>di</strong> tipo rupicolo o<br />

semirupicolo, suggeriscono un approccio conservativo verso questo habitat:<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate da questi boschi<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

favorire le <strong>di</strong>namiche secondarie per il recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa<br />

vegetazione<br />

conversione graduale dei cedui a fustaia per incrementare il livello <strong>di</strong> maturità delle comunità<br />

forestali<br />

mantenimento <strong>di</strong> adeguate popolazioni <strong>di</strong> avifauna stanziale, migratrice e svernante per la<br />

<strong>di</strong>spersione dell’olivastro<br />

eliminazione attività selvicolturali ove presenti<br />

eliminazione del pascolo ove presente<br />

eliminazione attività <strong>di</strong> caccia, specialmente a carico dell’avifauna migratoria<br />

9340 Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex<br />

E’ l’unico habitat forestale in cui la quasi totalità dell’area <strong>di</strong> pertinenza è realmente occupata dal bosco.<br />

Questo fatto, insieme alla modesta superficie occupata nell’area del pS.I.C., suggeriscono obiettivi <strong>di</strong><br />

conservazione:<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate da questi boschi<br />

favorire le <strong>di</strong>namiche secondarie per il recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa<br />

vegetazione<br />

conversione graduale dei cedui a fustaia per incrementare il livello <strong>di</strong> maturità delle comunità<br />

forestali<br />

regolamentare il taglio del legname (ove ve ne sia ancora)<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 16


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Schede progetto.<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

• Conservazione delle superfici a pascolo con formazioni erbacee secche seminaturali (habitat 6220*,<br />

6310)<br />

• Progetto pilota per l’era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone invasive<br />

• Censimento e bonifica delle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti ingombranti e materiali inerti all’interno e nelle<br />

imme<strong>di</strong>ate vicinanze del SIC.<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

• Regolamento per la prevenzione dell’inquinamento paesaggistico causato dalle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti<br />

ingombranti ed inerti<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

• Mappatura dei matorral arborescenti <strong>di</strong> Laurus nobilis (habitat 5230*), analisi toponomastica e<br />

cartografica per in<strong>di</strong>viduare tutte le aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questo habitat nella provincia.<br />

• Analisi geobotaniche della vegetazione forestale igrofila, meso-igrofila ed edafo-mesofila (habitat 5230*<br />

e 92A0)<br />

• Analisi della qualità delle acque e dei flussi idrici nel bacino idrografico del Riu Sos Molinos (habitat<br />

5230* e 92A0)<br />

• Monitoraggio della popolazione della Trotta sarda<br />

•<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

• Educazione ambientale in ambienti fluviali me<strong>di</strong>terranei montani (habitat 5230* e 92A0)<br />

• Programma <strong>di</strong> sensibilizzazione per la popolazione adulta sulle tematiche della bio<strong>di</strong>versità e la gestione<br />

dei siti della Rete Natura 2000<br />

• Corso <strong>di</strong> aggiornamento tecnico sulle tematiche della gestione della Rete Natura 2000 destinato alle<br />

strutture interne dei Comuni interessati dal SIC<br />

• Programmi <strong>di</strong> educazione ambientale e <strong>di</strong> educazione alla sostenibilità destinato alle Scuole dei Comuni<br />

interessati dal SIC.<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE<br />

• Valorizzazione del sito<br />

• Valorizzazione del sito network delle valli dei molini<br />

• Attivazione <strong>di</strong> un Centro visita e centro <strong>di</strong> educazione ambientale sulla bio<strong>di</strong>versità.<br />

• Allestimento del mulino ad acqua situato in località Sos Molinos .<br />

• Realizzazione segnaletica in<strong>di</strong>cativa del SIC<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 17


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC<br />

“Entroterra e zona costiera tra Bosa, Capo Marargiu e Porto Tangone”<br />

Co<strong>di</strong>ce ITB020041<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 27’ 56’’ Latitu<strong>di</strong>ne 40° 24’ 31’’<br />

Superficie 29643 ha Comuni interessati: Alghero, Villanova Monteleone, Montresta,<br />

Padria, Monteleone Roccadoria, Romana e Bosa<br />

Caratterizzazione fisica.<br />

Il Sito ricade nelle province <strong>di</strong> Sassari e <strong>Oristano</strong>. L’area del SIC confina a nord con i comuni <strong>di</strong> Alghero e<br />

Villanova Monteleone. Questa assieme ai comuni <strong>di</strong> Padria, Romana, Monteleone Roccadoria, Mara e<br />

Pozzomaggiore, rappresentano i confini ovest del sito. A sud si trova il comune <strong>di</strong> Bosa e a ovest confina<br />

con il mare.<br />

L’area si estende totalmente su una formazione <strong>di</strong> rocce vulcaniche, prevalentemente trachiti, su cui<br />

poggiano, in prossimità degli ammassi montuosi, formazioni tufacee. Si rileva la presenza <strong>di</strong> masse detritiche<br />

in prossimità del letto del fiume Temo.<br />

Geologia e geomorfologia<br />

L’ossatura della zona è rappresentata da formazioni vulcaniche oligo-mioceniche e dal complesso<br />

se<strong>di</strong>mentario miocenico. Tutti questi sistemi risultano parzialmente coperti da litologie vulcaniche del pliopleistocene.<br />

Idrologia<br />

L’area del SIC rappresenta lo spartiacque destro del fiume Temo, percorrendolo da monte verso valle. Il letto<br />

del fiume rappresenta anche il limite meri<strong>di</strong>onale dell’area del SIC.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

6310 Dehesas con Quercus spp. Sempreverde<br />

1120 Praterie <strong>di</strong> Posidonie (Posidonion oceanicae)<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

5210 Mattoral arborescenti <strong>di</strong> Juniperus spp.<br />

1240 Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee con Limonium spp. Endemici<br />

1170 Scogleire<br />

92D0 Gallerie e forteti ripari meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)<br />

5430 Phrygane endemiche dell’Euphorbio-verbascion<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine.<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 151 specie <strong>di</strong> cui 5 invertebrati, 3 Anfibi, 12 ai Rettili, 109 agli Uccelli e 22 ai<br />

Mammiferi.<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

Rettili<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

Uccelli<br />

• <strong>di</strong>ciannove specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

Mammiferi<br />

• nove specie sono incluse nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

Obiettivi del Piano.<br />

Obiettivi generali<br />

In linea con quanto previsto dall’art. 6 della Direttiva “Habitat”, il piano <strong>di</strong> gestione si prefigge <strong>di</strong> preservare e<br />

tutelare gli habitat e le specie, animali e vegetali, presenti all’interno dell’area del SIC.<br />

A tal fine è necessario prevedere misure esplicite finalizzate a raggiungere gli obiettivi generali della<br />

<strong>di</strong>rettiva, cioè “il mantenimento o il ripristino, in uno stato <strong>di</strong> conservazione sod<strong>di</strong>sfacente, degli habitat e<br />

delle specie <strong>di</strong> fauna e <strong>di</strong> flora <strong>di</strong> interesse comunitario” tenendo conto “delle esigenze economiche, sociali e<br />

culturali, nonché delle particolarità regionali e locali”.<br />

Obiettivi specifici<br />

Mantenere e migliorare il livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità degli habitat e delle specie<br />

Mantenere e/o ripristinare gli equilibri biologici alla base dei processi naturali;<br />

Ridurre la causa <strong>di</strong> morte delle specie rare e dei fattori che possono causarne l’estinzione;<br />

Controllo e limitazione delle attività potenzialmente dannose;<br />

Armonizzare i piani ed i progetti previsti;<br />

In<strong>di</strong>viduare ed attivare i processi <strong>di</strong> promozione e sviluppo delle attività economiche compatibili con gli<br />

obiettivi del piano;<br />

Attivare meccanismi socio-politico-amministrativi per garantire una gestione efficace del sito.<br />

Schede azioni<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

Protezione dei siti <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione noti per il Grillaio, Aquila reale, Grifone etc.<br />

Riqualificazione e completamento del sistema sentieristico per la tutela e fruizione dell’area del SIC<br />

Bioparco<br />

Realizzazione <strong>di</strong> un Centro Documentazione<br />

Ristrutturazione degli ovili e delle strutture rurali pubbliche <strong>di</strong> pregio<br />

Interventi <strong>di</strong> protezione delle sorgenti<br />

Rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e ripristino degli ambienti fluviali<br />

Esecuzione degli interventi <strong>di</strong> tutela dell’assetto idrogeologico<br />

Promozione delle risorse energetiche alternative<br />

Creazione della Riserva integrata a Capo Marargiu<br />

INCENTIVAZIONI<br />

Sostegno e incentivazione degli allevamenti animali biologici<br />

Campagna <strong>di</strong> sensibilizzazione e promozione turistica<br />

Istituzione <strong>di</strong> nuova ZPS per la protezione del Grifone.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 19


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia e territori limitrofi” Co<strong>di</strong>ce ITB030016<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 33’ 50’’ Latitu<strong>di</strong>ne 39°49’ 22’’<br />

Superficie 279 ha Comuni interessati: Arborea, Santa Giusta<br />

Caratterizzazione fisica<br />

Il Sito “Stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia” si trova nell’Italia insulare, Regione Autonoma della Sardegna, provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong> e nella fascia costiera meri<strong>di</strong>onale del Golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> (costa occidentale). Il sito, che ha una<br />

superfice complessiva <strong>di</strong> 279 ettari, ricade per la maggior parte (83%) nel territorio del Comune <strong>di</strong> Arborea<br />

(Laguna <strong>di</strong> S’Ena Arrubia e pineta litoranea) e per una piccola parte (17%) nel Comune <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

(Stagno <strong>di</strong> Zrugu Trottu).<br />

CARATTERISTICHE CLIMATICHE<br />

La climatologia del Golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> risente della sua posizione geografica e<br />

della morfologia del suo territorio che, mancando <strong>di</strong> ostacoli orografici <strong>di</strong><br />

qualche rilievo, consente ai venti <strong>di</strong> sviluppare la massima velocità. Dal mare<br />

l’entroterra del golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> è esposto ai venti del III° e IV° quadrante.<br />

Dalla vallata del Tirso si incanalano i venti del I quadrante e particolarmente il<br />

grecale e, dalla pianura del Campidano lo scirocco.<br />

Per quanto riguarda i dati sulla nuvolosità risulta che in me<strong>di</strong>a nell’area si<br />

riscontrano 133 giorni sereni, 112 con nuvolosità me<strong>di</strong>a e 120 coperti<br />

(Servizio Meterologico dell’Aeronautica <strong>di</strong> Capo Frasca, in Fadda F.A. et<br />

al,, 1993).<br />

Per quanto riguarda la piovosità si può affermare che le precipitazioni me<strong>di</strong>e<br />

ed annue sono relativamente basse ed hanno la loro massima intensità nel<br />

periodo ottobre – marzo e con un periodo arido che abbraccia parte della<br />

primavera e tutta l’estate.<br />

La temperatura me<strong>di</strong>a annua rilevata nella stazione <strong>di</strong> S. Giusta è <strong>di</strong> 16,7 ° con il valore me<strong>di</strong>o mensile più<br />

alto nel mese <strong>di</strong> agosto (24,1°) e valore me<strong>di</strong>o mensile più basso nel mese <strong>di</strong> gennaio (9,9°).<br />

Le temperature massime più elevate sono state rilevate nei mesi <strong>di</strong> giugno, luglio, agosto e settembre.<br />

Viceversa, le temperature minime più basse sono state riscontrate nei mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, gennaio e febbraio.<br />

La Laguna <strong>di</strong> S’Ena Arrubia è stata definita come “l’unico relitto dello Stagno del Sassu”, che venne<br />

bonificato tra il 1934 ed il 1937, con altri 200 piccoli stagni e palu<strong>di</strong> per una superfice complessiva <strong>di</strong> 3.270<br />

ettari.<br />

La laguna è delimitata ad ovest dal cordone litorale, a nord dai depositi alluvionali del Tirso, a sud dai terreni<br />

sabbiosi che costituiscono la bonifica <strong>di</strong> Arborea, mentre a est l’idrovora del Sassu ne interrompe la<br />

continuità con l’area bonificata degl’originario Stagno <strong>di</strong> Sassu. La sua profon<strong>di</strong>tà varia da 40 cm a 1.40<br />

metri circa ed i fondali sono prevalentemente fangosi.<br />

Il bacino <strong>di</strong> S’Ena Arrubia si è formato su un ampio avvallamento. In terreni alluvionali ed eolici, in una<br />

pianura invasa dalle acque dolci dell’entroterra. Tale avvallamento è stato sbarrato da dune litoranee , infatti<br />

si hanno due formazioni contigue: procedendo dal mare verso terra dapprima un cordone dunale attuale, poi<br />

sabbie appartenenti alle vecchie dune, testimoni dell’antico limite della spiaggia pleistocenica. Le sabbie<br />

sono costituite da materiali <strong>di</strong> apporto marino (residui conchigliari, sabbie <strong>di</strong> battigia) ed in gran parte da<br />

materiale <strong>di</strong> erosione.<br />

Idrologia.<br />

La laguna <strong>di</strong> S'Ena Arrubia, estesa per circa 190 ha, rappresenta il lembo residuo del grande Stagno del<br />

Sassu (esteso circa 3000 ha) prosciugato tra il 1925 e il 1937 per permettere l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove attività<br />

agricole. La profon<strong>di</strong>tà della laguna è variabile tra 30 e 150 cm, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 45 cm; il volume è <strong>di</strong> circa<br />

1,5 x106 m3.<br />

La laguna comunica con il mare attraverso un canale artificiale aperto nella duna costiera (realizzato negli<br />

anni ’70), la cui foce è protetta da due moli che delimitano un'area scavata a 2 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 20


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Il bacino idrografico sotteso alla laguna ha un’estensione <strong>di</strong> circa 190 km2. La laguna riceve, oltre alle acque<br />

derivanti dal suo bacino idrografico, anche parte <strong>di</strong> quelle del Lago Omodeo da cui prende origine un grande<br />

sistema irriguo che alimenta tutto il comparto agricolo dell’oristanese <strong>di</strong> cui la zona <strong>di</strong> Arborea-Marrubiu,<br />

dove è compresa la laguna, rappresenta la parte periferica meri<strong>di</strong>onale.<br />

In termini schematici gli immissari della laguna <strong>di</strong> S'Ena Arrubia sono tre:<br />

un collettore ampliato (chiamato <strong>di</strong>versivo S. Anna) dove confluiscono numerosi torrenti che sottendono<br />

complessivamente un territorio <strong>di</strong> circa 78,4 Km2, <strong>di</strong> cui una buona parte montano a forte pendenza. La<br />

portata massima può variare ampiamente passando da valori <strong>di</strong> 104 m3 s-1 (tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 10 anni)<br />

a 235 m3 s-1 (tempo <strong>di</strong> ritorno pari a 500 anni); la portata me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 0,33 mc/sec;<br />

un canale artificiale drenante un territorio quasi del tutto pianeggiante e comprendente la vasta aerea dell’ex<br />

Stagno del Sassu (chiamato collettore delle acque basse). La portata è <strong>di</strong> circa 14 m3 s-1 e per la maggior<br />

parte si tratta <strong>di</strong> acque irrigue residue addotte dal sistema Omodeo. Il canale si trova sotto il livello del mare<br />

e pertanto le acque, in parte anche <strong>di</strong> falda, devono essere immesse in laguna con un sistema <strong>di</strong> pompe<br />

(idrovore del Sassu);<br />

un canale (chiamato adduttore Tirso-Arborea o canale delle acque me<strong>di</strong>e) <strong>di</strong> adduzione irrigua la cui portata<br />

è <strong>di</strong> circa 7 m3 s-1, che in inverno funge anche da collettore <strong>di</strong> parecchi canali e torrentelli lungo tutto il<br />

percorso che và dal ripartitore a valle del Lago Omodeo alla laguna.<br />

Nel bacino idrografico e nella specifica parte pianeggiante insistono una serie <strong>di</strong> attività produttive<br />

(prevalentemente attività agricole intensive e attività zootecniche), che hanno da una parte un rilevante<br />

impatto e dall’altra un enorme valore economico.<br />

Fino agli anni ’70, prima della realizzazione <strong>di</strong> un canale <strong>di</strong> collegamento permanente a mare, la salinità era<br />

presumibilmente minore <strong>di</strong> quella attuale tanto è vero che l’estensione dei canneti, in base ad alcune<br />

testimonianze, era maggiore <strong>di</strong> quella o<strong>di</strong>erna.<br />

In quegli anni è stato realizzato anche un escavo (canale a marea), fino a 2,5 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, abbastanza<br />

ampio, lungo l’asse maggiore della laguna, per consentire la risalita delle acque marine in fase <strong>di</strong> marea, ed<br />

un veloce smaltimento delle acque <strong>di</strong> piena provenienti dal bacino idrografico, acque che causavano<br />

allagamenti nelle aree agrarie a monte della laguna.<br />

Questo canale peraltro non è stato mai ultimato nella sua porzione terminale e pertanto, durante le piene, si<br />

verificano quasi sempre degli allagamenti più o meno estesi.<br />

Questi recenti interventi hanno sostanzialmente cambiato l’assetto ecosistemico della laguna, definito negli<br />

anni ’30, a seguito <strong>di</strong> imponenti opere <strong>di</strong> “bonifica agraria” che, tra l’altro, hanno comportato il<br />

prosciugamento del grande Stagno del Sassu <strong>di</strong> cui la laguna attuale non è che un piccolo residuo.<br />

A partire dagli anni ’80 è andata <strong>di</strong>minuendo la quantità d’acqua dolce in arrivo alla laguna a causa dei<br />

frequenti eventi <strong>di</strong> siccità e della riduzione generalizzata degli afflussi idrici in tutta l’area sarda ed inoltre per<br />

un cambiamento nelle tecniche <strong>di</strong> irrigazione, convertite da quelle a scorrimento a quelle, più moderne, ad<br />

aspersione che consentono un notevole risparmio idrico.<br />

Pertanto, se intorno agli anni ’70 potevano arrivare alla laguna, dal territorio irriguo, fino a 20-25 x 106 m3 <strong>di</strong><br />

acqua, negli ultimi anni se ne sono potuti misurare circa 10-15 x 106 m3.<br />

Questo fatto, abbinato all’efficiente scambio con il mare instaurato con il nuovo canale a marea, ha<br />

sicuramente determinato profon<strong>di</strong> cambiamenti <strong>di</strong> cui sono stati testimoni <strong>di</strong>retti i pescatori che nell’arco <strong>di</strong><br />

un decennio (anni ‘70-’80) hanno visto cambiare la qualità del pescato da specie per lo più tipiche <strong>di</strong><br />

ambienti d’acqua dolce a specie prettamente marine. Le mo<strong>di</strong>ficazioni a livello <strong>di</strong> avifauna sono state meno<br />

evidenti ma comunque rilevanti.<br />

Un altro fenomeno, che ha determinato profon<strong>di</strong> cambiamenti nelle strutture e nei processi lagunari, è il<br />

crescente apporto negli ultimi decenni <strong>di</strong> sostanze inquinanti causato dallo sviluppo delle attività antropiche<br />

nel territorio a monte della laguna.<br />

Infatti, nel territorio agrario delle aree pianeggianti, si è andata sempre più affermando un tipo <strong>di</strong> utilizzazione<br />

intensiva, sostenuta da somministrazioni crescenti <strong>di</strong> concimi e antiparassitari; inoltre nelle aree non<br />

coltivate, ma comunque a<strong>di</strong>bite o convertite a pascolo, è stata quasi del tutto asportata la copertura boschiva<br />

e/o a macchia, esponendo il terreno agli effetti erosivi sempre più incisivi, per effetto anche della<br />

concentrazione delle piogge in pochi eventi annuali, conseguente a cambiamenti climatici avvertibili<br />

nell’isola già da più <strong>di</strong> 10 anni.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 21


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Questo fatto ha comportato una veicolazione crescente <strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> fosforo e <strong>di</strong> azoto alla laguna da<br />

parte delle acque <strong>di</strong> scorrimento.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Con la Direttiva Habitat 92/43 CEE viene riconosciuto per la prima volta in un documento <strong>di</strong> rilevanza<br />

internazionale il ruolo della fitosociologia quale scienza <strong>di</strong> base per la gestione della bio<strong>di</strong>versità (Bion<strong>di</strong>,<br />

2005). Nell’Allegato I della Direttiva, infatti, per l’in<strong>di</strong>viduazione degli Habitat si fa riferimento alla specifica<br />

terminologia fitosociologica. Si sottolinea così l’importanza della fitosociologia per la denominazione,<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione e il monitoraggio delle organizzazioni fitocenotiche e quin<strong>di</strong> della bio<strong>di</strong>versità. Inoltre,<br />

sottolineando i rapporti <strong>di</strong>namici <strong>di</strong> interconnessione tra le <strong>di</strong>verse tipologie vegetali, la fitosociologia è in<br />

grado <strong>di</strong> concorrere alla definizione dei modelli gestionali più idonei per la tutela dei <strong>di</strong>versi habitat,<br />

interpretando i processi evolutivi cui tendono gli habitat in funzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>versa utilizzazione da parte<br />

dell’uomo. Nell’applicazione della Direttiva, infatti, le conoscenze degli ecosistemi e delle con<strong>di</strong>zioni socioeconomiche<br />

che li hanno determinati costituiscono la base irrinunciabile per definire le scelte gestionali. Le<br />

singole comunità vegetali possono quin<strong>di</strong> consentire l’in<strong>di</strong>viduazione degli Habitat ai sensi della Dir.<br />

43/92/CEE. Dal punto <strong>di</strong> vista strettamente metodologico va sottolineato che ogni Habitat può comprendere<br />

<strong>di</strong>verse comunità vegetali, anche molto <strong>di</strong>verse tra loro.<br />

Per avere un quadro più completo <strong>di</strong> questi Habitat <strong>di</strong> interesse comunitario, viene riportata la loro<br />

descrizione relativa alle caratteristiche ecologiche in base al manuale <strong>di</strong> interpretazione degli Habitat<br />

“Interpretation Manual of European Union Habitats-EUR25“ del 2003:<br />

1120* Praterie a posidonia (Posidonion oceanicae)<br />

1150* Lagune costiere<br />

1210 Vegetazione annuale delle linee <strong>di</strong> deposito marine<br />

2110 Dune mobili embrionali<br />

2120 Dune mobili costiere ad Ammophila arenaria (dune bianche)<br />

2210 Dune stabili a Crucianellion maritimae<br />

2230 Praterie dunali afferenti alla Malcolmietalia<br />

2240 Praterie dunali dominate da Brachypo<strong>di</strong>um spp<br />

2250 * Dune costiere con Juniperus spp<br />

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e sabbiose<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1420 Cespuglieti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornetea fruticosi)<br />

1510 * Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 108 specie <strong>di</strong> cui 2 appartenenti alla Classe degli Insetti, 1 a quella dei Pesci,<br />

2 alla Classe degli Anfibi, 9 a quella dei Rettili, 86 alla Classe degli Uccelli e 8 a quella dei Mammiferi.<br />

Delle 108 specie 86 sono a riproduzione certa (2 Insetti, 1 Pesc, 2 Anfibi, 8 Rettili, 65 Uccelli e 8 Mammiferi),<br />

18 a riproduzione probabile (1 Rettile, 17 Uccell) e 4 (tutti Uccelli) a riproduzione possibile.<br />

Pesci<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

Anfibi<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 4 della Direttiva 43/92 (Specie animali e vegetali <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario che richiedono una protezione rigorosa);<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 22


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• una specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato (LR)<br />

• una specie è endemismo della tirrenide.<br />

Rettili<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• cinque specie sono incluse nell’Allegato IV della Direttiva 43/92;<br />

• sei specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• una è inserita nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato (LR).<br />

• tre specie sono probabilmente endemiche della Sardegna<br />

Uccelli<br />

• 26 specie sono incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• 57 specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• 17 specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• 51 sono specie SPEC (1 SPEC1, 5 SPEC2, 30 SPEC3, 15 SPEC4),<br />

• 35 sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani; <strong>di</strong> queste, 7 sono minacciate d’estinzione, 10<br />

sono vulnerabili, 16 sono a rischio limitato, 1 è in pericolo critico ed 1 non valutata.<br />

• 9 sono endemismi sardo-corsi, 1 è endemico <strong>di</strong> Sardegna e Capraia.<br />

Mammiferi<br />

• una specie è probabilmente endemica della Sardegna, una è probabilmente un endemismo sardo-corso.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

A livello generale gli obiettivi <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenza delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee,<br />

monitoraggio dei flussi idrici superficiali, gestione dei cordoni dunali, monitoraggio e prevenzione dei<br />

fenomeni erosivi, etc.);<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata (pesca ed allevamento estensivi);<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

(flussi turistici sulle spiagge, pesca) ed eliminare quelle più deleterie (inquinamento, eutrofizzazione,<br />

incen<strong>di</strong>, attività <strong>di</strong> mezzi fuoristrada e motocicli sportivi).<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 23


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Obiettivi specifici.<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

L’esame del sito, esteso su circa 300 ettari, e dei nove habitat presenti, <strong>di</strong> cui ben tre <strong>di</strong> importanza<br />

prioritaria, suggerisce una strategia gestionale volta prevalentemente alla conservazione. In questo caso<br />

usiamo il termine sintetico “conservazione” (che non significa assenza <strong>di</strong> azioni attive o <strong>di</strong> progettualità).<br />

Co<strong>di</strong>ce Habitat Obiettivi<br />

1120* Prateria <strong>di</strong> poseidonia conservazione<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei conservazione<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia) conservazione<br />

2110 Dune mobili embrionali conservazione<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Conservazione - valorizzazione<br />

Ammophila arenaria (Dune bianche)<br />

92D0 Gallerie e forteti ripari meri<strong>di</strong>onali (Nerio- conservazione<br />

Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)<br />

1150* Lagune costiere Conservazione - valorizzazione<br />

2240 Dune con prati <strong>di</strong> Brachypo<strong>di</strong>etalia e<br />

Conservazione - valorizzazione<br />

vegetazione annua<br />

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie<br />

annuali delle zone fangose e sabbiose<br />

conservazione<br />

Di seguito sono elencati i principali obiettivi specifici per gli habitat <strong>di</strong> maggiore interesse.<br />

1150* Lagune costiere<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1120* Prateria <strong>di</strong> poseidonia<br />

o mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

o abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque marine<br />

o monitoraggio della qualità delle acque marine costiere<br />

o cartografia biocenotica della prateria <strong>di</strong> poseidonia<br />

o conservazione in-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

o controllo passaggio barche a motore ed attività <strong>di</strong> pesca<br />

o <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 24


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1310 Salicornia e altre piante annuali che colonizzano terreni sabbiosi e limosi<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 25


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Si tratta <strong>di</strong> un habitat <strong>di</strong> grande importanza nelle aree interne. conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi<br />

occupate dai tamariceti.<br />

recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa vegetazione e ripristino dei tamariceti<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione dei corpi idrici<br />

regolamentare la gestione delle acque superficiali<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

2110 Dune mobili embrionali<br />

o mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

o ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

o cartografia vegetazione e habitat<br />

o conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

o monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

o <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

o controllo attività estrattive<br />

o <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

o realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria (Dune bianche)<br />

o mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

o ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

o cartografia vegetazione e habitat<br />

o conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

o monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

o <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

o controllo attività estrattive<br />

o <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

o realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

Schede azioni<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

Rinaturalizzazione dell’area della peschiera attualmente in stato <strong>di</strong> degrado<br />

Bonifica micro<strong>di</strong>scariche rifiuti<br />

Osservatorio faunistico (lato sud della Laguna)<br />

Sistemi e segnaletica <strong>di</strong> protezione<br />

Interventi <strong>di</strong> wildlife management per l’avifauna ni<strong>di</strong>ficante<br />

Estensione del SIC.p e dell’Oassi <strong>di</strong> protezione faunistica al Diversivo <strong>di</strong> Sant’Anna e alle aree del<br />

Cirras<br />

Interventi <strong>di</strong> management per favorire la ni<strong>di</strong>ficazione degli Steroi<strong>di</strong> e dei Lari<strong>di</strong><br />

Interventi <strong>di</strong> management per favorire la ni<strong>di</strong>ficazione del Fenicottero rosa<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

Regolamento <strong>di</strong> gestione SIC e ZPS<br />

Regolamento fruizione turistica controllata<br />

Regolamento attività <strong>di</strong> pesca nelle aree <strong>di</strong> particolare sensibilità per la ni<strong>di</strong>ficazione delle specie<br />

d’interesse comunitario<br />

INCENTIVAZIONI<br />

Prevenzione danni causati dall’avifauna alle attività ittiche<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

Analisi geobotaniche della vegetazione (comunità vegetali)<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 26


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Analisi della qualità delle acque e dei flussi idrici nel bacino idrografico dello Stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia<br />

Monitoraggio avifauna ni<strong>di</strong>ficante<br />

Monitoraggio avifauna svernante<br />

Monitoraggio popolazioni del Cormorano e controllo impatto sull’ittiofauna<br />

Monitoraggio prateria posidonia<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

Info point bio<strong>di</strong>versità presso strutture peschiera<br />

Info point bio<strong>di</strong>versità – attività agricole presso l’Idrovora del Sassu<br />

Info point bio<strong>di</strong>versità – attività turismo sostenibile presso il camping comunale <strong>di</strong> S’Ena Arrubia<br />

Programmi <strong>di</strong> informazione e sensibilizzazione agricoltori e pescatori<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE<br />

Completamento dell’attrezzaggio pista ciclabile sistema Arborea e Santa Giusta per favorire<br />

l’accessibilità compatibile al sito con realizzazione ponte pedonale e ciclabile nell’area della peschiera<br />

Sentieri natura e capanni <strong>di</strong> osservazione fauna<br />

Sistemazione ecologica della strada sterrata <strong>di</strong> accesso alla spiaggia <strong>di</strong> Abbarossa e alla peschiera<br />

(lato nord della Laguna)<br />

Segnaletica e pannellistica turistica<br />

Azioni <strong>di</strong> Promozione dell’ittiturismo e del turismo naturalistico, educativo, scientifico e sportivo<br />

Azioni <strong>di</strong> formazione professionale degli operatori della pesca per i servizi <strong>di</strong> turismo sostenibile e <strong>di</strong><br />

gestione ambientale dell’area SIC<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 27


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Stagno <strong>di</strong> Corru s’Ittiri” Co<strong>di</strong>ce ITB030032<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne 8° 30’ 0 ” Latitu<strong>di</strong>ne 39° 44° 0°<br />

Superficie 5699 ha Comuni interessati: <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>: Comune <strong>di</strong> Terralba, Comune<br />

<strong>di</strong> Arborea, <strong>Provincia</strong> del Me<strong>di</strong>o Campidano: Comune <strong>di</strong> Arbus, Comune <strong>di</strong> Guspini<br />

Caratterizzazione fisica.<br />

Il SIC denominato “Stagno <strong>di</strong> Corru s’Ittiri” Co<strong>di</strong>ce<br />

Natura 2000 ITB030032, comprende una parte<br />

terrestre e una parte marina.<br />

Il sito prende il nome dalla Laguna in esso ricadente,<br />

ma comprende anche il piccolo Paùli Pirastu (Comune<br />

<strong>di</strong> Arborea), lo Stagno <strong>di</strong> Marceddì, lo Stagno <strong>di</strong> San<br />

Giovanni (Comune <strong>di</strong> Terralba, Arbus e Guspini), e gli<br />

Stagni <strong>di</strong> Santa Maria (Comune <strong>di</strong> Terralba e Guspini)<br />

Il SIC si caratterizza principalmente per il sistema <strong>di</strong><br />

zone umide, in<strong>di</strong>viduate già nella Convenzione <strong>di</strong><br />

Ramsar come “area umide <strong>di</strong> interesse internazionale”.<br />

All’area del SIC si sovrappone in parte l’area della ZPS<br />

– Zona <strong>di</strong> Protezione Speciale, in<strong>di</strong>viduata dalla<br />

Direttiva Uccelli (Direttiva 79/209CEE)<br />

Caratteristiche climatiche<br />

In generale il clima nell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o è caratterizzato da due perio<strong>di</strong> climatici: uno caldo e arido e<br />

uno relativamente piovoso ma non freddo.<br />

Le escursioni termiche principali si riscontrano fra le aree costituite dalla pianura, da quella montuosa e dalla<br />

fascia marittima, anche se il clima <strong>di</strong> quest’ultima tende a mitigare anche le escursioni climatiche dell’area<br />

interna.<br />

La combinazione tra bassa piovosità ed elevato numero <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> insolazione, sta determinando un<br />

allungamento del periodo secco con l’emergere <strong>di</strong> caratteri propri delle aree in fase antecedente alla<br />

desertificazione. Ovviamente, si tratta <strong>di</strong> fenomeni non repentini, che richiedono<br />

tempi molto lunghi, ma che non vanno sottovalutati al loro emergere.<br />

L’elemento rispetto al quale nell’area si riscontra una particolare rilevanza è la tipologia dei venti che la<br />

investono. Infatti, non essendo la fascia occidentale protetta da rilievi, il maestrale ha segnato il paesaggio<br />

erodendo e modellando la roccia e facendo assumere agli alberi una posizione inclinata verso Sud-Est più<br />

marcata rispetto ad altre aree.<br />

L’influenza del maestrale, nell’area aperta della bonifica, è stata mitigata con la realizzazione della pineta<br />

litoranea e dei filari frangivento.<br />

Caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista geologico la piana <strong>di</strong> bonifica, è caratterizzata da un sistema depressionale dei campi<br />

dunali attuali, ad ovest, e fossili ad est, del Quaternario, dove sono localizzate le aree umide.<br />

La penisola <strong>di</strong> Capo Frasca è costituita da un ampio tabulato basaltico, <strong>di</strong> cui il Piano <strong>di</strong> Santa<strong>di</strong> è la<br />

manifestazione morfologica, ed è caratterizzata da versanti scoscesi verso il mare.<br />

Il tabulato inclinato verso sud degrada progressivamente nella depressione tettonica <strong>di</strong> S.Antonio <strong>di</strong> Santa<strong>di</strong>,<br />

occupata da brecce vulcaniche pleistoceniche e materiale alluvionale recente e attuale.<br />

A sud <strong>di</strong> S.Antonio <strong>di</strong> Santa<strong>di</strong> affiorano i terreni pleistocenici costituiti da formazioni scistoso-arenacee, che<br />

affiorano anche lungo la costa <strong>di</strong> Capo Frasca, segnando la base, caratterizzandola da una serie <strong>di</strong> piccole<br />

grotte.<br />

Nella parte alta <strong>di</strong> Capo Frasca, in corrispondenza <strong>di</strong> alcune depressioni, si formano delle aree <strong>di</strong> ristagno,<br />

alcune <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, come il Pauli Mannu, a carattere stagionale, perché alimentate solo dalle<br />

piogge; i brevi rii si riversano tutti in mare.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 28


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

L’area della pianura <strong>di</strong> Arborea si caratterizza per il fitto sistema dei canali della bonifica (canali irrigatori e<br />

scolatori) e <strong>di</strong> scoline, che costituiscono il reticolo minore, e i canali principali (il canale allacciante e il<br />

collettore delle acque basse) che terminano nello stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia. I cambiamenti <strong>di</strong> gestione della<br />

bonifica, ed in particolare i sistemi <strong>di</strong> irrigazione, hanno portato alla <strong>di</strong>smissione dei canali irrigatori,<br />

mo<strong>di</strong>ficando il sistema <strong>di</strong> alimentazione della laguna, che come vedremo in seguito ha avuto forte<br />

implicazione nel degrado delle zone umide.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Nel territorio del SIC Stagno <strong>di</strong> Corru S’Ittiri, ITB030032, esteso 5.699 ha, la scheda riporta la presenza <strong>di</strong> 13<br />

degli habitat inseriti nell’Allegato 1 della Direttiva Habitat, Natura 2000.<br />

Dall’analisi condotta sul campo è stata rilevata la presenza <strong>di</strong> ulteriori 2 habitat inseriti nell’Allegato<br />

Cod. 1320: Prati <strong>di</strong> Spartina<br />

Cod. 9340, Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex e Quercus rotun<strong>di</strong>folia.<br />

Nell’ambito del Sito sono presenti inoltre tre habitat <strong>di</strong> interesse comunitario considerati prioritari: Cod. 1120,<br />

Cod. 1150, Cod. 2270.<br />

Habitat presenti nel sito:<br />

1110 Banchi <strong>di</strong> sabbia a debole copertura permanente <strong>di</strong> acqua marina<br />

1120 Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae) (*)<br />

1150 Lagune costiere (*)<br />

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e sabbiose<br />

1320 Prati a Spartina (Spatinion maritimae)<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo – atlantici (Sarcocornetea fruticosi)<br />

1510 Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

2110 Dune mobili embrionali<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria (Dune bianche)<br />

2270 Dune con foreste <strong>di</strong> Pinus pinea e/o Pinus pinaster (*)<br />

5210 Matorral arborescenti <strong>di</strong> Juniperus ssp.<br />

5330 Arbusteti termo me<strong>di</strong>terranei e pre desertici<br />

92D0 Gallerie e forteti ripari meri<strong>di</strong>onali (Nerio Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)<br />

(*) Habitat <strong>di</strong> interesse comunitario e habitat prioritari<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Nella scheda natura 2000 del sito è segnalato l’ Astragalus verrucosus, specie la cui presenza è però<br />

relativa ad una porzione del territorio costiero <strong>di</strong> Arbus esterno al SIC in oggetto.<br />

La fauna<br />

Rettili<br />

Per ciò che riguarda le specie <strong>di</strong> rettili i rilievi nel pSIC ITB03032 “Stagno <strong>di</strong> Corru S’Ittiri” è stata evidenziata<br />

la presenza <strong>di</strong> Emys orbicularis e Testudo graeca, Rettili inclusi nell’Allegato II della Direttiva Habitat.<br />

Uccelli<br />

Sono considerate residenti e svernanti 4 specie (pollo sultano, martin pescatore, falco <strong>di</strong> palude, albanella<br />

reale), solo residenti 1 specie (sterna zampenere), ni<strong>di</strong>ficanti e svernanti 2 specie (cavaliere d’Italia e<br />

gabbiano roseo), solo ni<strong>di</strong>ficanti 5 specie (fraticello, airone rosso, moretta tabaccata, pernice <strong>di</strong> mare e<br />

tarabusino), svernanti e migratrici 2 specie (fenicottero e avocetta), solo svernanti 9 specie (falco pescatore,<br />

spatola, piviere dorato, pivieressa, beccapesci, piro piro boschereccio, cigno selvatico, airone maggiore,<br />

garzetta), ed infine solo migratrici 1 specie (mignattaio).<br />

Nel sito 2 specie (pollo sultano e moretta tabaccata) delle 24 in<strong>di</strong>cate nel formulario sono specie prioritarie <strong>di</strong><br />

uccelli della Direttiva 79/409, considerate "prioritarie ai fini del cofinanziamento LIFE" (Comitato ORNIS<br />

26/04/1996 + 20/05/1997).<br />

Obiettivi del Piano<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 29


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Obiettivi generali<br />

Gli obiettivi generali rappresentano gli obiettivi da raggiungere per poter tendere alla conseguimento della<br />

finalità per la quale sono stati in<strong>di</strong>viduati i siti <strong>di</strong> interesse comunitario.<br />

Accanto all’obiettivo <strong>di</strong> conservazione, altri obiettivi devono tendere a sviluppare e promuovere la<br />

conoscenza e la ricerca, l’accoglienza del pubblico e il mantenimento delle attività tra<strong>di</strong>zionali.<br />

Il quadro conoscitivo elaborato e le minacce, reali e potenziali, permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli obiettivi generali<br />

legati al pSIC Stagno <strong>di</strong> Corru s’Ittiri<br />

o Conservazione e riqualificazione del sistema delle zone umide <strong>di</strong> Corru s’Iittiri<br />

o Tutela della bio<strong>di</strong>versità.<br />

o Conservazione e riqualificazione dei paesaggi tra<strong>di</strong>zionali<br />

o Realizzazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> fruizione e <strong>di</strong> uso delle risorse compatibili con la conservazione dell’integrità<br />

del sito<br />

o <strong>Parte</strong>cipazione attiva alla costruzione della rete ecologica regionale<br />

Obiettivi specifici<br />

Rispetto agli obiettivi generali è possibile in<strong>di</strong>viduare degli obiettivi specifici, rispetto ai quali verranno<br />

in<strong>di</strong>viduate le linee d’azione e/o d’intervento del piano. Ciascun obiettivo specifico può essere funzionale<br />

contemporaneamente a più obiettivi generali.<br />

A breve termine<br />

o Mantenimento e/o ampliamento del mosaico vegetazionale costituito da formazioni alofile annue e<br />

perenni (salicornieti, sarcocornieti, steppe salate, giuncheti, ecc.).<br />

o Mantenimento e/o ampliamento degli habitat idonei alle specie <strong>di</strong> fauna <strong>di</strong> maggiore interesse.<br />

o Conoscenza scientifica delle popolazioni animali: uccelli, anfibi, rettili e pesci<br />

o Conoscenza scientifica degli habitat e delle specie <strong>di</strong> flora <strong>di</strong> maggiore interesse conservazionistico.<br />

o Tutela delle praterie a Posidonia oceanica.<br />

o Conservazione e riqualificazione degli habitat dunali e retrodunali.<br />

o Mantenimento e/o miglioramento delle aree umide presenti, <strong>di</strong> origine naturale o antropica (canneti,<br />

specchi d’acqua, ecc.), riducendo i fenomeni <strong>di</strong> interrimento, <strong>di</strong> inquinamento delle acque e <strong>di</strong> evoluzione<br />

della vegetazione.<br />

o Aumento della sensibilità e dei livelli <strong>di</strong> conoscenza degli attori locali (enti pubblici, privati e comunità<br />

locali).<br />

o Raggiungimento <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong> compatibilità/coerenza tra attività antropiche/pianificazione vigente e gli<br />

obiettivi specifici del sito. In particolare realizzazione <strong>di</strong> attività agricole e <strong>di</strong> pesca a maggiore<br />

compatibilità.<br />

o Promozione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> fruizione turistiche e sportive compatibili (bird-watching, canoa, vela, bike,<br />

snorkelinhg, equiturismo,pesca turismo, pesca sportiva….) e <strong>di</strong> strutture ad esse legate (sentieristica,<br />

centri visita, pannellistica, ecc.)<br />

o Tutela delle aree <strong>di</strong> maggiore valore faunistico e vegetazionale.<br />

o Realizzazione <strong>di</strong> attività ricreative ed educazionali in grado <strong>di</strong> generare sviluppo nella zona in esame<br />

senza alterare gli equilibri naturali.<br />

o Riqualificazione e rifunzionalizzazione del sistema dei canali <strong>di</strong> bonifica.<br />

o Ampliamnerto delle osai <strong>di</strong> protezione faunistica<br />

o Riqualificazione del paesaggio agrario tra<strong>di</strong>zionale<br />

o Valorizzazione dello strumento della valutazione <strong>di</strong> incidenza per attività interne e confinanti con il SIC.<br />

o Promozione delle attività <strong>di</strong> ricerca e monitoraggio (per la realizzazione della banca dati)<br />

o Tutela delle pinete costiere<br />

A me<strong>di</strong>o e lungo termine<br />

o Miglioramenti della qualità delle acque. (me<strong>di</strong>ante con<strong>di</strong>zionamenti alle attività interne al SIC o a livello <strong>di</strong><br />

intero bacino idrografico. Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> pianificazione a livello <strong>di</strong> bacino idrografico, o <strong>di</strong> amministrazioni<br />

pubbliche interessate, per il raggiungimento degli obiettivi <strong>di</strong> miglioramento qualitativo della risorsa<br />

idrica. Razionalizzazione e migliore gestione complessiva della risorsa acqua)<br />

o Conservazione e riqualificazione degli ecosistemi <strong>di</strong> laguna.<br />

o Recupero naturalistico delle aree degradate interne al SIR.<br />

o Eliminazioni/riduzione delle potenziali fonti <strong>di</strong> inquinamento del suolo e delle acque.<br />

o Riduzione dei fenomeni <strong>di</strong> erosione costiera.<br />

o Mantenimento degli interventi realizzati.<br />

o Regolamentazione delle attività agricole e <strong>di</strong> promozione delle colture biologiche.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 30


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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Sensibilizzazione, informazione e formazione. Coinvolgimento della comunità locale nella gestione del<br />

sito e delle sue risorse.<br />

Conservazione e valorizzazione delle attività antropiche tra<strong>di</strong>zionali compatibili con la conservazione<br />

dell’integrità del sito. Analisi ed in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> compatibili <strong>di</strong> uso delle risorse.<br />

Realizzare il recupero del patrimonio storico ed architettonico del SIC.<br />

Promuovere l’immagine del SIC e la sua riconoscibilità.<br />

Istituire la riserva naturale “Santa Maria <strong>di</strong> Neapolis”, comprendente lo stagno <strong>di</strong> San Giovanni e la<br />

palude <strong>di</strong> Santa Maria.<br />

Mantenimento delle zone aperte e delle aree <strong>di</strong> pascolo ed ostacolo ai processi <strong>di</strong> ricolonizzazione<br />

arbustiva (anche me<strong>di</strong>ante la valorizzazione delle attività <strong>di</strong> pascolamento)<br />

Tutela dei nuclei isolati <strong>di</strong> lecceta me<strong>di</strong>terranea.<br />

Tutela delle specie <strong>di</strong> flora e fauna <strong>di</strong> interesse comunitario, endemiche o rare.<br />

Realizzazione <strong>di</strong> attività militari maggiormente compatibili con la conservazione dell’integrità del sito.<br />

Tutela delle importanti popolazione <strong>di</strong> pollo sultano e dei relativi habitat <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione.<br />

Schede progetto<br />

Le azioni vengono lette in relazione al raggiungimento degli obiettivi (matrice degli interventi strategici). Alle<br />

tipologie <strong>di</strong> azioni, viene attribuito un livello <strong>di</strong> importanza relativo a quel sito (EE = molto elevata; E =<br />

elevata; M = me<strong>di</strong>a; B = bassa). In questo caso il valore, attribuito come “giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> esperti”, tiene conto sia<br />

dell’importanza degli elementi alla cui conservazione la misura è rivolta, sia della necessità e dell’urgenza<br />

dell’adozione <strong>di</strong> detta misura ai fini della tutela degli elementi stessi.<br />

MISURE REGOLAMENTARI E AMMINISTRATIVE OBIETTIVI PRIORITA’<br />

RE1 integrazione degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione urbanistici e territoriali<br />

RE2 pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> misure contrattuali per l’utilizzo dei terreni privati<br />

RE3 misure regolamentari per la gestione selvicolturale della pineta <strong>di</strong> marceddì e della <strong>di</strong>ciotto<br />

RE4 regolamentazione della fruizione turistica<br />

RE5 regolamentazione delle attivita’ <strong>di</strong> pulizia e spianamento delle spiagge<br />

RE6 in<strong>di</strong>viduazione dell’ente gestore e del comitato <strong>di</strong> gestione<br />

RE7 regolamentazione per la gestione del canneto<br />

RE8 regolamentazione del pascolo<br />

RE9 regolamentazione dell’attività <strong>di</strong> pesca<br />

INCENTIVAZIONI OBIETTIVI PRIORITA’<br />

IN1 incentivi per interventi selvicolturali su terreni privati: incremento <strong>di</strong> siepi e filari alberati<br />

IN2 promozione <strong>di</strong> attivita’ turistico-ricreative compatibili<br />

IN3 incentivazione per la conversione dell’agricoltura verso forme a maggiore compatibilità ambientale<br />

IN4 incentivazione per sfalcio canneti<br />

MONITORAGGI E RICERCHE OBIETTIVI PRIORITA’<br />

MR1 approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> indagine su habitat e specie palustri<br />

MR2 indagine sugli uccelli ni<strong>di</strong>ficanti nella penisola <strong>di</strong> capo frasca<br />

MR3 monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> pollo sultano (porphyrio porphyrio)<br />

MR4 indagine sull’impatto degli uccelli ittiofagi (cormorano)<br />

MR5 monitoraggio ambientale delle aree umide<br />

MR6 monitoraggio (vegetazione, flora, fauna)<br />

MR7 creazione <strong>di</strong> banca dati<br />

PROGRAMMI DIDATTICI, DI EDUCAZIONE, COMUNICAZIONE OBIETTIVI PRIORITA’<br />

PD1 logo del sic<br />

PD2 attività <strong>di</strong> comunicazione e promozione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca scientifica<br />

PD3 redazione del sito web<br />

PD4 realizzazione <strong>di</strong> materiale informativi (pannelli, depliants, segnaletica….)<br />

PD5 Apertura del Forum<br />

PD6 Azioni <strong>di</strong> Promozione <strong>di</strong> attività ricreative-turisitche compatibili<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 31


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

INTERVENTI ATTIVI OBIETTIVI PRIORITA’<br />

IA1 Interventi <strong>di</strong> bonifica del tratto spondale della laguna e degli stagni (funzionale ai risultati del<br />

monitoraggio)<br />

IA2 Interventi <strong>di</strong> verifica sperimentale <strong>di</strong> dragaggio dei fondali degli stagni<br />

IA3 Realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> centraline per il controllo e il monitoraggio della qualità delle acque<br />

IA4 Interventi per l’incremento degli apporti idrici<br />

IA5 Interventi <strong>di</strong> rinaturalizzazione del tratto terminale dei canali irrigatori e collettori<br />

IA2 Interventi <strong>di</strong> gestione delle scoline<br />

IA3 Interventi <strong>di</strong> pulizia, rimozione rifiuti e bonifica delle <strong>di</strong>scariche abusive. Azione <strong>di</strong> sensibilizzazione sul<br />

tema rifiuti<br />

IA4 Interventi <strong>di</strong> pulizia delle pinete. Azione <strong>di</strong> sensibilizzazione sul tema rifiuti<br />

IA5 Realizzazione <strong>di</strong> fasce tampone nelle aree a<strong>di</strong>acenti al confine del sic<br />

IA6 Interventi <strong>di</strong> deforestazione delle pinete<br />

IA7 Chiusura dei punti <strong>di</strong> penetrazione non controllata nell’area del sic<br />

IA8 Interventi per la <strong>di</strong>versificazione/conservazione e ampliamento degli habitat comunitari<br />

IA9 Interventi per la riduzione del fenomeno <strong>di</strong> erosione costiera (rinascimenti, barriere…)<br />

IA10 Interventi a favore dell’avifauna (isolotti, barriere <strong>di</strong> protezioni….)<br />

IA11 Realizzazione <strong>di</strong> torretta per avvistamento incen<strong>di</strong> e bracconaggio<br />

IA12 Acquisizione <strong>di</strong> aree ed immobili attraverso donazioni liberali, donazioni convenzionate, esproprio e<br />

compraven<strong>di</strong>te<br />

IA13 Realizzazione <strong>di</strong> sentieri pedonali e/o ciclabili, passerelle (anche per la riduzione del fenomeno <strong>di</strong><br />

sentieramento su dune)<br />

IA14 Realizzazione <strong>di</strong> ippovia<br />

IA15 Realizzazione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> sosta per le auto<br />

IA16 Realizzazione <strong>di</strong> scivolo per le imbarcazioni<br />

IA17 Realizzazione <strong>di</strong> punto <strong>di</strong> sosta/osservazione lungo la strada per S.Antonio <strong>di</strong> Santa<strong>di</strong><br />

IA18 Realizzazione <strong>di</strong> capanni <strong>di</strong> osservazione<br />

IA19 Realizzazione <strong>di</strong> interventi per la chiusura della Pineta alle auto<br />

IA20 Realizzazione <strong>di</strong> recinzioni per la delimitazione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> particolare valore<br />

IA21 Realizzazione <strong>di</strong> aree accessibili nella Pinete<br />

IA22 Realizzazione <strong>di</strong> strumenti per la fruizione e l’interpretazione ambientale<br />

IA23 Interventi per la realizzazione dell’area naturalistica <strong>di</strong> Pauli Pirastu<br />

IA24 Interventi per la realizzazione dell’area naturalistica <strong>di</strong> “Santa Maria <strong>di</strong> Nespoli”<br />

IA25 Interventi <strong>di</strong> riqualificazione e recupero della penisola <strong>di</strong> Corru Mannu<br />

IA26 Interventi <strong>di</strong> riqualificazione della costa <strong>di</strong> Marceddì<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 32


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Stagno <strong>di</strong> Pauli Majori <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>” Co<strong>di</strong>ce ITB030033<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 37’ 27’’ Latitu<strong>di</strong>ne 39°52’ 14’’<br />

Superficie 385 ha Comuni interessati: Santa Giusta, Palmas Arborea<br />

Caratterizzazione fisica.<br />

Il territorio del SIC ITB030033 denominato “Stagno <strong>di</strong> Pauli<br />

Majori <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>”si inserisce<br />

nel paesaggio della Sardegna centro-occidentale, nel<br />

settore centro settentrionale del Golfo<br />

<strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>. E’ inquadrato nel Foglio IGMI n° 528 sezione<br />

II, scala 1:25000, coor<strong>di</strong>nate 39°52’<br />

N, 08°38 E, nella Carta Tecnica Regionale Numerica,<br />

scala 1:10000 nel Foglio IGM 528,<br />

sezione 120.<br />

Caratteristiche climatiche<br />

La me<strong>di</strong>a annuale delle temperature oscilla in quasi tutta la<br />

regione tra i 14°C e i 20°C.<br />

I perio<strong>di</strong> più fred<strong>di</strong> invernali sono caratterizzati da masse<br />

d’aria a bassa pressione che convergono sulla Sardegna e<br />

permangono accentuandosi in relazione con le<br />

temperature relativamente alte. I perio<strong>di</strong> cal<strong>di</strong> estivi<br />

registrano masse d’aria <strong>di</strong>vergenti in regime <strong>di</strong> brezza<br />

locale.<br />

La temperatura me<strong>di</strong>a annua risulta essere 16,7 °C, data<br />

da una temperatura me<strong>di</strong>a minima annua pari a 11,3 °C e<br />

una temperatura me<strong>di</strong>a massima annua pari a 22,0 °C.<br />

Le massime sono sempre molto elevate nei mesi estivi mentre raramente raggiungono 0 °C nel mese più<br />

freddo <strong>di</strong> Febbraio, in accordo con i dati dell’intera Isola, che registrano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> gelo limitate perlopiù a<br />

quote oltre i 300 m slm. Il clima è pertanto mite, termoregolato umido, con forte insolazione <strong>di</strong>urna durante<br />

l’intero anno, con forti escursioni termiche giornaliere ed elevati valori relativi <strong>di</strong> temperatura anche invernali.<br />

IDROLOGIA.<br />

Il Pauli Majori è uno stagno appartenente al bacino idrografico del fiume Tirso, parte del complesso stagnale<br />

<strong>di</strong> Santa Giusta. Come in<strong>di</strong>cato nel Piano <strong>di</strong> assetto Idrologico del Tirso pre<strong>di</strong>sposto dall’Assessorato ai<br />

Lavori Pubblici della Regione Sardegna (DL 180/98 e L 267 del 30.08.1998) il pSIC Pauli Majori è parte del<br />

sottobacino Rio <strong>di</strong> Santa Giusta n°31. Il Rio Merd’e Cani rappresenta il bacino idrografico <strong>di</strong> raccolta delle<br />

acque superficiali provenienti dai pen<strong>di</strong>i Nord-Occidentali del Monte Arci (138,3 Km2 ) tramite il Rio Merd’e<br />

Cani (83.5 Km2) e il canale <strong>di</strong> bonifica Spinarba. Al Rio Merd’e Cani affluiscono a loro volta il Rio s’Acqua<br />

Mala ed il Rio Zed<strong>di</strong>ani che drena l’area Centro-Orientale. Attualmente, il livello dell’acqua permane per lo<br />

più costante così come i valori <strong>di</strong> salinità e l’intero sistema risulta pertanto in equilibrio con gli apporti <strong>di</strong><br />

acqua dolce del Rio Merd’e Cani in qualità <strong>di</strong> immissario principale e lo Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta con il quale è<br />

in collegamento <strong>di</strong>retto tramite il canale emissario.<br />

Le acque risultano prevalentemente dulcicole e la salinità aumenta in conseguenza delle oscillazioni <strong>di</strong><br />

marea. Secondo quanto riportato nel Piano <strong>di</strong> Tutela delle acque della Regione Autonoma della Sardegna il<br />

pSIC Pauli Majori è incluso nell’elenco Corpi idrici sensibili (in<strong>di</strong>viduati ai sensi della Direttiva 271/91/CE e<br />

dell’Allegato 6, art. 18 del D.Lgs. 152/9) con il co<strong>di</strong>ce AT5051 come parte del bacino denominato Riu Merd’e<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 33


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Cani (co<strong>di</strong>ce 0225). In base alle analisi riportate da APAT in “Zone umide in Italia - elementi <strong>di</strong> conoscenza”<br />

(giugno 2005), esso risulta avere uno stato Ipertrofico ma non risulta sottoposto al monitoraggio delle acque<br />

<strong>di</strong> transizione nelle zone umide in<strong>di</strong>cate nel “Programma <strong>di</strong> Monitoraggio della qualità delle acque” definito<br />

dal Servizio Tutela delle Acque (DGR 36/47 del 2001) svolto dai Dipartimenti Territoriali (ex Presi<strong>di</strong><br />

Multizonali <strong>di</strong> Prevenzione ambientale) <strong>di</strong> cui si compone l’ARPAS.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Nell’area in esame sono in<strong>di</strong>viduabili 6 habitat <strong>di</strong> interesse comunitario riportati in Allegato<br />

1 della Direttiva Habitat 92/43/CEE; due <strong>di</strong> questi sono in<strong>di</strong>cati come prioritari.<br />

1150* Lagune costiere<br />

3170* Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritmi)<br />

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e<br />

sabbiose<br />

92D0 Gallerie e forteti e ripari meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea and Securinegion<br />

tinctoriae).<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

omparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

In totale sono state settanta <strong>di</strong> importanza comunitaria specie <strong>di</strong> cui una appartenente alla classe dei Pesci,<br />

due alla Classe degli Anfibi, quattro ai Rettili e sessantatre agli Uccelli.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

Gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione urbanistica e territoriale esistenti (Piani Urbanistici Comunali) o in fase <strong>di</strong><br />

pre<strong>di</strong>sposizione (Piano Urbanistico <strong>Provincia</strong>le), non sono sufficienti al mantenimento <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong><br />

conservazione degli habitat e delle specie d’interesse comunitario presenti nel pSIC “Stagno <strong>di</strong> Pauli Majori”.<br />

Questi, infatti, non considerano adeguatamente la problematica relativa alla istituzione ed attivazione della<br />

Rete Natura 2000, così come previsto dalla Direttiva “Habitat” e dalla normativa nazionale (Decreto del<br />

Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, recante il regolamento <strong>di</strong> attuazione della citata<br />

<strong>di</strong>rettiva 92/43/CEE; “Linee guida per la gestione dei Siti Natura 2000” - Decreto del Ministro dell'Ambiente e<br />

della Tutela del Territorio del 3 settembre 2002).<br />

La competenza primaria in materia <strong>di</strong> Rete Natura 2000 è della Regione Sardegna, la quale ha in<strong>di</strong>viduato e<br />

proposto l’elenco regionale dei Siti d’Importanza Comunitaria (Progetto Bioitaly, 1997), ma non ha<br />

provveduto a dotarsi <strong>di</strong> una specifica <strong>di</strong>sciplina legislativa che in<strong>di</strong>viduasse anche i soggetti attuatori della<br />

pianificazione e della gestione.<br />

Da qui l’esigenza <strong>di</strong> dotarsi <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Gestione che, dalla valutazione delle valenze ecologiche e<br />

dall’in<strong>di</strong>viduazione dei fattori <strong>di</strong> maggior impatto, definisca gli obiettivi <strong>di</strong> carattere generale e gli obiettivi<br />

specifici da perseguire per l’area pSIC.<br />

Gli obiettivi generali <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Gestione <strong>di</strong> un’area pSIC/ZPS, in<strong>di</strong>viduata per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, è quello <strong>di</strong> assicurare la<br />

conservazione degli habitat e delle specie vegetali e animali che la caratterizzano, e possono essere così<br />

riassunti:<br />

* Conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

* Conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente<br />

presenti;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 34


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

* Conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

* Conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

* Incrementare gli aspetti sopra elencati, ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e realisticamente<br />

fattibile (azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

* Acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi (elenchi<br />

ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del germoplasma, carte della<br />

vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong> paesaggio e delle unità ambientali,<br />

carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pSIC;<br />

* Acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenze delle attività umane su<br />

popolazioni,comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee, monitoraggio dei<br />

flussi idrici superficiali, gestione dei cordoni dunali, monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi, etc.)<br />

che interessano il sito;<br />

* Provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle attività umane correlate alla conservazione<br />

della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi osservata;<br />

Regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione (flussi turistici, pesca) ed eliminare<br />

quelle più deleterie (inquinamento, eutrofizzazione, incen<strong>di</strong>, attività <strong>di</strong> mezzi fuoristrada e motocicli sportivi).<br />

Obiettivi specifici<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione degli obiettivi specifici relativi alla conservazione <strong>di</strong> un sito <strong>di</strong>pende dai suoi peculiari valori<br />

naturali e dalla realtà locale nel quale è inserito.<br />

Nel sito in oggetto sono presenti specie e comunità <strong>di</strong> importanza riconosciuta a livello internazionale, la<br />

gestione del sito andrà pianificata con la consapevolezza <strong>di</strong> essere depositari <strong>di</strong> un patrimonio naturale unico<br />

e irripetibile.<br />

Nell’area del pSIC si osservano 6 habitat d’interesse comunitario, la gran parte <strong>di</strong> questi sono da<br />

considerarsi in buono stato <strong>di</strong> conservazione, mentre i rimanenti si conservano in maniera <strong>di</strong>screta. Perciò,<br />

durante la stesura del Piano <strong>di</strong> Gestione, sarà opportuno prevedere un programma <strong>di</strong> interventi volti<br />

essenzialmente alla conservazione degli habitat e in alcuni casi anche al progressivo miglioramento e<br />

ampliamento delle superfici occupate.<br />

La strategia d’azione della futura gestione del sito può essere riassunta quin<strong>di</strong> con i termini “conservazione”,<br />

quando si intende mantenere integre la struttura e la funzionalità dei sistemi naturali, e “potenziamento”,<br />

quando si intende ripristinare e/o accrescere le stesse.<br />

Nella tabella seguente è in<strong>di</strong>cata la strategia complessiva <strong>di</strong> azione per gli habitatd’interesse comunitario<br />

presenti nel SIC:<br />

Il Piano <strong>di</strong> Gestione dovrà inoltre prevedere l’integrazione, <strong>di</strong>scussa e concordata con la popolazione locale,<br />

delle priorità <strong>di</strong> conservazione con le attività produttive, tra<strong>di</strong>zionali e potenziali del territorio. Nel Piano sarà<br />

anche previsto il coinvolgimento della comunità locale e dei visitatori ad occasioni <strong>di</strong> informazione,<br />

conoscenza e svago relative al sito oggetto <strong>di</strong> protezione (percorsi <strong>di</strong>vulgativi educativi; materiali informativi;<br />

incontri a tema; ecc.).<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 35


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Schede progetto<br />

GESTIONE DEL SISTEMA ABIOTICO DEL SITO (ACQUA-SUOLO)<br />

Verifica con<strong>di</strong>zioni ambientali del bacino stagnale<br />

Caratterizzazione chimico-fisica del suolo e monitoraggio della qualità dello stesso<br />

Caratterizzazione dei flussi idrici affluenti ed effluenti, del sistema, valutazione delle portate ottimali<br />

per il mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi, adeguamento dell’idrografia alle necessità<br />

riscontrate<br />

Regolazione della quantità d’acqua a <strong>di</strong>sposizione dei prati umi<strong>di</strong> nei perio<strong>di</strong> estivi attraverso<br />

l’idrovora prossima al centro <strong>di</strong> Palmas Arborea<br />

Asportazione della Mercierella enigmatica lungo il canale emissario del Pauli Majori che collega<br />

quest’ultimo con lo Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per la realizzazione <strong>di</strong> un canale <strong>di</strong> collegamento tra il Rio Merd’e Cani e il canale<br />

adduttore Tirso-Arborea<br />

GESTIONE DEL SISTEMA BIOTICO DEL SITO (VEGETAZIONE-FLORA-FAUNA)<br />

Inventario e monitoraggio della flora<br />

Censimento e monitoraggio della fauna<br />

Carta della vegetazione ed aggiornamenti<br />

Carta della fauna ed aggiornamenti<br />

GESTIONE DELL’UTILIZZO DEL SITO<br />

Sistema <strong>di</strong> camminamenti in legno (passerella) per la fruizione dell’area circostante<br />

la torre <strong>di</strong> avvistamento (lato sud-est <strong>di</strong> Pauli Majori) e dell’argine che porta dall’idrovora al Rio<br />

Merd’e Cani<br />

Realizzazione <strong>di</strong> tre appro<strong>di</strong> in legno (piattaforme) da localizzare nei pressi dell’idrovora vicino<br />

all’abitato <strong>di</strong> Palmas Arborea, presso il canale <strong>di</strong> bonifica Spinarba, presso ponte <strong>di</strong> legno <strong>di</strong><br />

attraversamento del Rio Merd’e Cani lungo l’itinerario pedonale che collega il CEA Pauli Majori con lo<br />

stagno.<br />

Ristrutturazione della torre <strong>di</strong> avvistamento<br />

Circoscrizione e delimitazione delle aree a<strong>di</strong>bite a pascolo<br />

Progettazione preliminare presentata alla RAS<br />

MISURE PER LA GESTIONE DEGLI HABITAT<br />

Ricostituzione della copertura vegetale spontanea originaria in aree a<strong>di</strong>acenti i campi coltivati e il<br />

canale <strong>di</strong> comunicazione delle acque con Santa Giusta<br />

Contenimento perio<strong>di</strong>co della crescita della Mercerella enigmatica esclusivamente lungo i canali <strong>di</strong><br />

collegamento tra Santa Giusta e il Pauli Majori<br />

STRUMENTI GESTIONALI<br />

Progettazione e adozione del piano <strong>di</strong> prevenzione locale degli incen<strong>di</strong><br />

Progettazione e adozione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> sviluppo con<strong>di</strong>viso delle attività produttive (coltivazione,<br />

allevamento, pesca) che gravitano all’interno ed all’esterno del sito<br />

Progettazione e adozione <strong>di</strong> un regolamento delle attività consentite e non consentite nonché le<br />

modalità <strong>di</strong> uso e fruizione del territorio<br />

STRUMENTI DI COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE<br />

Percorsi educativi <strong>di</strong> scoperta e <strong>di</strong> conoscenza del sito Pauli Majori<br />

Informazione e confronto con la comunità locale: produzione del notiziario<br />

stagionale “Novità dalla Grande Palude”; giornate incontro sui temi relativi alla<br />

gestione del Pauli Majori.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 36


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC<br />

“Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>” Co<strong>di</strong>ce SIC - ITB030034 ZPS - ITB034006<br />

“San Giovanni del Sinis”<br />

SIC - ITB032239<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne Latitu<strong>di</strong>ne<br />

Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> 8° 28’ 25” 39° 54’” 2”<br />

San Giovanni del Sinis 8° 26’ 21” 39° 52’ 49”<br />

Superficie<br />

Stagno <strong>di</strong> Mistras <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> 1614ha Comuni interessati: <strong>Oristano</strong> e Cabras<br />

San Giovanni del Sinis” 2,8 ha Comuni interessati: Cabras<br />

Caratterizzazione fisica<br />

La laguna <strong>di</strong> Mistras, impropriamente denominato stagno, si sviluppa lungo la costa orientale del Sinis <strong>di</strong><br />

Cabras, ed è delimitato dalla piana costiera e dal mare del Golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>. Questa laguna comunicava con<br />

lo “stagno” <strong>di</strong> Sa Mar<strong>di</strong>ni fino a quando negli anni ‘20 fu costruita una <strong>di</strong>ghetta in muratura nel canale <strong>di</strong><br />

collegamento.<br />

La laguna ha una forma allungata e stretta, parallela alla costa, ed è delimitata verso il mare dal cordone<br />

litorale a freccia della spiaggia <strong>di</strong> Su Siccu verso sud e da uno più interno verso nord, separati da<br />

un’apertura verso mare <strong>di</strong> circa 300 m. Internamente e parallelo alla linea <strong>di</strong> costa è presente una freccia <strong>di</strong><br />

sabbia, depositata dall’azione contigua del mare e del vento, che sud<strong>di</strong>vide la laguna in due parti, una<br />

occidentale, con rive rettilinee e fondali fangoso-sabbiosi regolari che raggiungono il metro e mezzo<br />

<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, ed una orientale, con rive più frastagliate, numerosi affioramenti sabbiosi e fondali profon<strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>amente 30-40 cm. La superficie complessiva è <strong>di</strong> circa 450 ettari ma solo 250 ha sono coperti<br />

permanentemente dall’acqua. Gli apporti dolci sono costituiti dai soli apporti meteorici. La laguna è a<strong>di</strong>bita a<br />

peschiera.<br />

Geomorfologia<br />

L’assetto geomorfologico del territorio comunale è dovuto<br />

all’interazione degli aspetti geostrutturali dell’area con i processi<br />

esogeni, intendendo con il termine geostrutturali: la tettonica, i<br />

processi vulcanici, i caratteri litologici, ossia le caratteristiche<br />

chimicofisiche che con<strong>di</strong>zionano la resistenza dei materiali nei<br />

confonti dei processi <strong>di</strong> demolizione (composizione, coerenza,<br />

alterabilità, resistenza, fragilità, etc.), e quelli<br />

giaciturali; e con il termine processi esogeni: alterazione, erosione,<br />

trasporto e<br />

deposizione. Giocano un ruolo attivo anche le con<strong>di</strong>zioni climatiche,<br />

la presenza e lo stato <strong>di</strong> copertura vegetale e non ultima l’attività<br />

antropica.<br />

In esso si possono riconoscere quattro principali domini<br />

geomorfologici:<br />

- il Sinis<br />

- il Campidano<br />

- La zona umida dello stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

- l’isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre<br />

Ognuna <strong>di</strong> queste aree presenta caratteri morfologici tipici molto<br />

<strong>di</strong>versi dalle altre, come<br />

conseguenza <strong>di</strong>retta della natura geostrutturale e dei processi<br />

morfogenetici in essa prevalenti.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 37


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Idrologia<br />

L’idrografia superficiale del territorio dove ricade il SIC <strong>di</strong> Mistras è caratterizzata dalla presenza del sistema<br />

<strong>di</strong> lagune comunemente conosciute come Zune Umide <strong>di</strong> Cabras e <strong>di</strong> numerosi stagni, lagune e palu<strong>di</strong> e da<br />

un reticolo idrografico non sempre ben sviluppato e definito. Fino al momento della costruzione del canale<br />

scolmatore, la laguna <strong>di</strong> Mistras era fortemente legata al sistema dello Stagno <strong>di</strong> Cabras. Costituiva infatti, in<br />

alcuni con<strong>di</strong>zioni, una zona <strong>di</strong> sbocco dello stagno.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Vengono <strong>di</strong> seguito elencati gli habitat d'interesse comunitario in<strong>di</strong>viduati dalla Direttiva 92/43/CEE del<br />

consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e<br />

della fauna selvatiche (allegato i - tipi <strong>di</strong> habitat naturali <strong>di</strong> interesse comunitario la cui conservazione<br />

richiede la designazione <strong>di</strong> aree speciali <strong>di</strong> conservazione, GU l 206 del 22.7.1992), presenti nello stagno <strong>di</strong><br />

Mistras e a San Giovanni del Sinis.<br />

La loro proposizione come Siti <strong>di</strong> Interesse Comunitario è dovuta alla presenza degli habitat <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario elencati <strong>di</strong> seguito:<br />

MISTRAS<br />

1150* Lagune costiere<br />

1510 * Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

1120 * Praterie <strong>di</strong> Posidonie ( Posidonion oceanicae)<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine<br />

SAN GIOVANNI<br />

2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae;<br />

2110 Dune mobili embrionali;<br />

2230 Dune con prati dei Malcolmietalia;<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria ("dune bianche");<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine.<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 59 specie riproducentisi <strong>di</strong> cui 2 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 7 a<br />

quella dei Rettili, 40 alla Classe degli Uccelli e 10 a quella dei Mammiferi.<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato (LR)<br />

• una specie è endemica della tirrenide<br />

Rettili<br />

• due specie sono probabilmente endemiche della Sardegna,<br />

Uccelli<br />

• 10 specie sono incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE.<br />

• 15 sono specie SPEC.<br />

Mammiferi<br />

• due specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani<br />

• due specie sono probabilmente endemiche della Sardegna,<br />

Obiettivi del Piano.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 38


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Premesso che gli obiettivi in<strong>di</strong>viduati come funzionali alla strategia <strong>di</strong> gestione sono perseguibili nel tempo<br />

(breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine) attraverso interventi, azioni, programmi e attività specifiche, <strong>di</strong> seguito<br />

ciascuno degli obiettivi, risultanti dagli apporti singoli e con<strong>di</strong>visi dal gruppo <strong>di</strong> lavoro, viene posto in<br />

relazione con interventi, azioni, programmi e attività ad essi funzionali.<br />

Gli interventi, le azioni, i programmi le attività sono ricompresi entro “schede operative” la maggior parte delle<br />

quali sono state elaborate in occasione del bando dell’ADA della RAS nell’ambito del bando POR misura<br />

1.5b. Altre schede sono state presentate nell’Accordo Programma Quadro (APQ) mentre costituiscono parte<br />

degli interventi presentati dal Consorzio <strong>di</strong> Bonifica in attuazione del Paino <strong>di</strong> risanamento conseguente alla<br />

<strong>di</strong>strofia del manifestatasi nel 1999. Infine alcuni progetti vengono ipotizzati dalla Società Sinis – San<br />

Vincenzo ed altri progetti vengono proposti ex-novo dal gruppo <strong>di</strong> lavoro (Bonifica ex sito <strong>di</strong> <strong>di</strong>scarica “Nas’e<br />

Canna”).<br />

La correlazione “progetto/azione” con gli obiettivi da perseguire esprimono in forma sintetica il rapporto<br />

causa-effetti degli interventi. Maggior dettaglio nei progetti e negli effetti previsti sono inseriti nelle schede<br />

progetto (allegate) <strong>di</strong> cui prima. Maggiori dettagli sulla funzionalità degli interventi rispetto agli obiettivi sono<br />

desumibili dalle schede-progetto la cui struttura è riportata <strong>di</strong> seguito.<br />

Struttura della scheda<br />

.<br />

Obiettivi generali:<br />

10) Mantenere un livello sod<strong>di</strong>sfacente dello stato <strong>di</strong> conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario, garantendo la conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse comunitario, assicurando il<br />

mantenimento e/o il ripristino dei loro equilibri ecologici).<br />

- Mantenimento attività tra<strong>di</strong>zionali e sostenibili<br />

- Promozione e sostegno per nuove attività<br />

- valorizzazione pesca come patrimonio culturale e etnografico<br />

- valorizzazione colture tipiche<br />

- valorizzazione pesca come valore economico<br />

- Mantenimento identità paesaggistica<br />

- Miglioramento e /o ripristino delle componenti <strong>di</strong> cui prima<br />

- Coinvolgere la popolazione in ogni suo componente.<br />

- Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminazione / forum / con<strong>di</strong>visione<br />

Obiettivi specifici:<br />

(H = habitat e specie; U = uso suolo; I = idrologia; P = paesaggio)<br />

• (H) mantenere le attuali estensioni delle cenosi tipiche, e siti <strong>di</strong> riproduzione e frequentazione <strong>di</strong> fauna<br />

specifica<br />

• mantenere le attuali forme d’uso<br />

(U) contenere la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat stabilizzando le forme d’uso a quelle attuali e/o orientando al ripristino<br />

delle con<strong>di</strong>zioni originali<br />

• (U) recupero superfici attualmente coltivate riportandole alla funzione naturale originaria in prossimità dello<br />

stagno e delle palu<strong>di</strong> temporanee dove necessario.<br />

• (I) mantenere e/o ripristinare il reticolo idrografico in quelle situazioni dove necessario il ripristino profili<br />

barometrici che favoriscono il mantenimento delle con<strong>di</strong>zioni degli habitat acquatici e paracquatici.<br />

• (I/H) Ridefinizione della qualità e delle caratteristiche del se<strong>di</strong>mento delle rive e dei fondali dei corpi idrici<br />

(principali e secondari)<br />

• mantenimento e/o ripristino dello schema idraulico [consorzio <strong>di</strong> Bonifica]<br />

• (P) mantenimento e/o miglioramento <strong>di</strong> ambiti paesaggistici significativi [Paesaggio vegetale, Manufatti <strong>di</strong><br />

interesse architettonico e/o archeologico e/o culturale in genere, delle essenze singole e/o associate (cenosi<br />

monospecifiche, siepi, alberi o arbusti isolati)]<br />

• (H) adottare misure per il mantenimento dei siti si ni<strong>di</strong>ficazione/ riproduzione<br />

• (H) definire procedure <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> specie ornitiche ittiofoghe<br />

• (H) definire procedure <strong>di</strong> gestione produttive degli stock ittici con particolare attenzione al mantenimento<br />

della <strong>di</strong>versità specifica e al suo equilibrio<br />

• (H) mantenimento e valorizzazione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e delle tecniche <strong>di</strong> prelievo<br />

• valutare la capacità portante della produzione ittica;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 39


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

• implementazione e supporto <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> produzione, lavorazione e ven<strong>di</strong>ta<br />

• favorire definire nuovi servizi rispetto al turismo naturalistico, enogastronomico (percorsi sostenibili)<br />

• attività <strong>di</strong> monitoraggio ambientale e socio economico<br />

• <strong>di</strong>ffusione dell’educazione ambientale ricreativo<br />

• consolidamento dell’attività <strong>di</strong> ricerca orientata <strong>di</strong> base (flora, vegetazione, biologia della conservazione)<br />

• consolidamento dell’attività <strong>di</strong> ricerca orientata al monitoraggio della gestione<br />

• costituzione <strong>di</strong> un GIS / atlante dei SIC / Database<br />

• attivazione, momenti partecipativi e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />

• favorire l’interazione tra enti (comuni) e soggetti aventi titoli<br />

• Implementazione <strong>di</strong> piani d’azione per situazioni <strong>di</strong> emergenza (incen<strong>di</strong>, inquinamento, sversamento,<br />

<strong>di</strong>strofie e anossie)<br />

• Conservazione ex situ del germoplasma con priorità per i taxa endemici, rari e/o minacciati e d’interesse<br />

fitogeografico e allo stesso tempo per entità <strong>di</strong> possibile impiego nei ripristini ambientali e nelle<br />

rinaturalizzazioni.<br />

• Piano <strong>di</strong> monitoraggio in situ per taxa minacciati o rari<br />

• Piano pluriennale <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione delle specie alloctone (invasive e non) presenti principalmente nei sic <strong>di</strong><br />

San Giovanni e Mistras e interventi per una loro sostituzione con specie tipiche prodotte a partire da<br />

germoplasma autoctono.<br />

• Conservazione in situ delle associazioni vegetali minacciate (efedreti, limonieti a<br />

Limonium oristanum e limonieti a Limonium pseudolaetum).<br />

• (H) – (P) Tenere sotto controllo, ridurre od eliminare od eventualmente limitare le attività che incidono<br />

sull'integrità della specie e dell'ecosistema causandone la per<strong>di</strong>ta o la frammentazione degli habitat.<br />

• Completamento degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> base sul territorio.<br />

Strategia <strong>di</strong> gestione.<br />

Per comprendere il senso della politica <strong>di</strong> gestione ambientale che le Amministrazioni stanno perseguendo<br />

oltre a quanto <strong>di</strong> cui prima e che valorizza alcune scelte strategiche giova sottoporre una breve ricognizione<br />

sugli interventi già realizzati, da realizzare e programmati coerenti con le tipologie d’ intervento ammissibili<br />

previste dal bando P.O.R. – mis. 1.5.b (punto 5 – tipologie d’intervento ammissibili):<br />

Si tratta <strong>di</strong> iniziative sia scala ridotta che a vasta scala che, seppur con <strong>di</strong>versa intensità, sono sia<br />

riconducibili alle tipologie d’intervento previste dal bando per i SIC ZPS che riconducibili a <strong>di</strong> un “<strong>di</strong>segno”<br />

complessivo <strong>di</strong> gestione ambientale che danno la misura della missione che le Amministrazioni Comunali.<br />

Ciò premesso alcune delle importanti motivazioni per gli interventi nel SIC-ZPS in questione, che per la loro<br />

importanza dovranno trovare corrispondenza nell’articolazione del PdG nelle sue <strong>di</strong>verse articolazioni<br />

territoriali (Cabras ed <strong>Oristano</strong>) sono le seguenti:<br />

a) Interventi per la tutela delle <strong>di</strong>versità biologiche, degli habitat naturali e seminaturali e delle specie<br />

previste nelle <strong>di</strong>rettive comunitarie<br />

b) Interventi <strong>di</strong> conservazione, manutenzione, recupero e restauro del paesaggio, del territorio e delle<br />

risorse immobili a livello locale<br />

c) Recupero e ripristino <strong>di</strong> ambiti degradati e vulnerabili (risanamento, ricostruzione ambientale e<br />

rinaturalizzazione)<br />

d) Valorizzazione delle aree anche me<strong>di</strong>ante l’organizzazione dell’accessibilità e della fruibilità<br />

e) Dotazione <strong>di</strong> adeguati servizi collegati ed integrati ad interventi <strong>di</strong> conservazione e valorizzazione delle<br />

risorse naturalistiche<br />

Mo<strong>di</strong>fica alla perimetrazione.<br />

Conseguentemente a quanto proposto/ipotizzato per il SIC/ZPS “Stagno <strong>di</strong> Cabras”, la perimetrazione del<br />

SIC “Stagno <strong>di</strong> Mistras” oggetto del Piano <strong>di</strong> Gestione alla luce delle conoscenze attuali, risulta non essere<br />

adeguata/potrebbe essere migliorata al fine <strong>di</strong> una corretta gestione. In linea generale si suggerisce/propone<br />

<strong>di</strong> poter rivederne la configurazione.<br />

Sarebbe opportuno che la zona <strong>di</strong> “Pontis” e del Canale scolmatore, attualmente ricompresa nel SIC <strong>di</strong><br />

Mistras, venisse “ceduta” al SIC “Stagno <strong>di</strong> Cabras”.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 40


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Pur non <strong>di</strong>sconoscendo, in termini <strong>di</strong> macroescosistema, il legame tra gli ambienti dello stagno <strong>di</strong> Cabras,<br />

della zona <strong>di</strong> Pontis e della laguna <strong>di</strong> Mistras, quest’ultima presenta caratteristiche particolari sia ambientali<br />

che gestionali.<br />

1. bacino scolante in<strong>di</strong>pendente da quello dello Stagno <strong>di</strong> Cabras;<br />

2. con<strong>di</strong>zioni fisiche dell’acqua caratteristiche:<br />

a. non riceve apporti da canali; scambio idrico costante unicamente con il mare;<br />

c. con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ipersalinità nel periodo estivo;<br />

d. funzioni ecologiche specifiche (nursery per alcune specie ittiche);<br />

Anche nell’ipotesi <strong>di</strong> inclusione delle aree <strong>di</strong> Mar’e Pontis al SIC <strong>di</strong> Cabras, si chiede <strong>di</strong> valutare la possibilità<br />

<strong>di</strong> escludere/considerare la necessità <strong>di</strong> lasciare all’interno del perimetro del SIC la struttura del Porto<br />

Turistico <strong>di</strong> Torregrande. La riflessione risulta essere funzionale a due questioni:<br />

- la presenza del “porticciolo” all’interno del SIC può essere funzionale allo sviluppo, in esso, <strong>di</strong> attività<br />

(tra<strong>di</strong>zionali e non) attuate con procedure sostenibili ed a basso impatto ambientale. Questo nella logica<br />

della gestione integrata della fascia costiera, secondo cui, i modelli <strong>di</strong> sviluppo devono essere fortemente<br />

in<strong>di</strong>rizzati al mantenimento delle risorse naturali.<br />

- l’esclusione del “porticciolo”, non sottrarrebbe l’Ente <strong>di</strong> Gestione <strong>di</strong> tale struttura a rispettare l’obbligo <strong>di</strong><br />

sottoporre ai proce<strong>di</strong>menti amministrativi dovuti per accertare la “compatibilità” delle attività/interventi con la<br />

presenza del SIC/ZPS, e permetterebbe comunque <strong>di</strong> accedere alle risorse rese <strong>di</strong>sponibili nell’ambito della<br />

valorizzazione della attività legate ai SIC/ZPS. Permetterebbe comunque <strong>di</strong> non considerare naturali e <strong>di</strong> non<br />

assimilare ad habitat superfici ormai alterate rispetto alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> naturalità.<br />

Alla luce delle attività per l’acquisizione <strong>di</strong> informazioni e alle ricognizioni in campo nel SIC <strong>di</strong> San Giovanni<br />

<strong>di</strong> Sinis” sono emerse alcune considerazioni che possono portare a formulare nuove ipotesi <strong>di</strong><br />

riperimetrazione dell’area.<br />

Gli attuali confini non tengono conto della <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> unità vegetazionali presenti e dell’importanza che<br />

potrebbe avere ricomprendere nel SIC particolari formazioni, allo scopo <strong>di</strong> costituire una sorta <strong>di</strong> continuum<br />

nelle serie “vegetazionali”.<br />

Si propone quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> allargare l’attuale configurazione, comprendendo la parte litorale sia verso mare aperto<br />

che in <strong>di</strong>rezione del Golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>. In questo modo:<br />

- ricomprendere tutti gli ambienti dunali presenti, compresa la spiaggia e le zone dell’avanduna, dove si<br />

sviluppa la vegetazione pioniera <strong>di</strong> fondamentale importanza per la conservazione delle dune.<br />

- tutelare in maniera più efficace porzioni <strong>di</strong> habitat analoghi a quelli attualmente ricompresi e che<br />

presentano problematiche <strong>di</strong> conservazione simile (presenza <strong>di</strong> specie aliene infestanti, presenza <strong>di</strong> resti <strong>di</strong><br />

costruzioni <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> precedenti, attraversamenti a percorsi multipli,…)<br />

Schede azioni<br />

T1-01/AMP Progetto pilota per l’aggiornamento delle conoscenze sullo status <strong>di</strong> conservazione degli habitat<br />

e delle specie <strong>di</strong> interesse comunitario e della gestione integrata dello Stagno <strong>di</strong> Mistras<br />

T1-02/AMP Definizione della naturalità del sistema <strong>di</strong> dune consolidate <strong>di</strong> San Giovanni <strong>di</strong> Sinis<br />

T1_05/AMP Delimitazione e segnaletica SIC<br />

T3-01/AMP Intervento <strong>di</strong> ripristino degli habitat e miglioramento della qualità ambientale dello Stagno <strong>di</strong><br />

Mistras e dei canali <strong>di</strong> Pontis<br />

T3-02/AMP Intervento <strong>di</strong> ripristino degli habitat e miglioramento della qualità ambientale negli arenili <strong>di</strong> San<br />

Giovanni <strong>di</strong> Sinis<br />

T4-01/AMP Percorso "InterSinis" (II lotto - Stagno <strong>di</strong> Mistras – San Giovanni) - Mobilità sostenibile: a pie<strong>di</strong>,<br />

in bici e a cavallo.<br />

T5-01/AMP Acquisizione e pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiale e meto<strong>di</strong> per la gestione dell’informazione dei<br />

SIC/ZPS <strong>di</strong> Mistras, San Giovanni, Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre e Catalano<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 41


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Stagno <strong>di</strong> Sale ‘e Porcus” Co<strong>di</strong>ce ITB030035<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 26’ 13’’ Latitu<strong>di</strong>ne 40°0’ 40’’<br />

Superficie 697 ha Comuni interessati: San Vero Milis, Riola Sardo<br />

Caratterizzazione fisica<br />

Il Sito “Sàe Proccus” si trova nell’Italia insulare, Regione<br />

Autonoma della Sardegna, provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e ricade<br />

per la maggior parte nel territorio del Comune <strong>di</strong> San Vero<br />

Milis e per una piccolissima parte nel Comune <strong>di</strong> Riola<br />

Sardo.<br />

Il Sic comprende al suo interno gli stagni <strong>di</strong> Sale e’Porcus e<br />

<strong>di</strong> Is Benas e una parte <strong>di</strong> territori a<strong>di</strong>biti ad agricoltura e<br />

allevamento.<br />

Caratteristiche climatiche<br />

La climatologia del Sinis risente della sua posizione geografica e della morfologia del suo territorio che,<br />

mancando <strong>di</strong> ostacoli orografici <strong>di</strong> qualche rilievo, consente ai venti <strong>di</strong><br />

sviluppare la massima velocità. Dal mare la penisola è aperta ai venti del<br />

III° e IV° quadrante. Dalla vallata del Tirso si incanalano i venti del I<br />

quadrante e particolarmente il grecale e, dalla pianura del Campidano lo<br />

scirocco.<br />

Per quanto riguarda i dati sulla nuvolosità risulta che in me<strong>di</strong>a nel Sinis si<br />

riscontrano 133 giorni sereni, 112 con nuvolosità me<strong>di</strong>a e 120 coperti<br />

(Servizio Meterologico dell’Aeronautica <strong>di</strong> Capo Frasca, in Fadda F.A. et<br />

al,, 1993).<br />

Per quanto riguarda la piovosità si può affermare che le precipitazioni me<strong>di</strong>e<br />

ed annue sono relativamente basse ed hanno la loro massima intensità nel<br />

periodo ottobre – marzo e con un periodo arido che abbraccia parte della<br />

primavera e tutta l’estate.<br />

Dal grafico 2.1.2.1 si può notare come nel mese <strong>di</strong> maggio, nonostante le<br />

poche giornate <strong>di</strong> pioggia, in totale 4, si siano raggiunti 8,5 mm <strong>di</strong><br />

precipitazioni. Lo stesso si può affermate per il mese <strong>di</strong> settembre dove in 4<br />

gg. <strong>di</strong> precipitazioni sono cadutil10 mm <strong>di</strong> pioggia<br />

GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA<br />

L’origine geologica e geomorfologia dell’area compresa all’interno del SIC è strettamente legata a quella<br />

della Penisola del Sinis. La natura geologica della penisola è rappresentata da un basamento formatosi<br />

nell’Era terziaria costituito da vulcaniti sui quali poggiano se<strong>di</strong>menti conglomeratici, calcarei a ostree e<br />

arenarie risalenti al miocene.<br />

L’origine degli stagni Sàe Proccus e Is Benas è alquanto <strong>di</strong>versa. Per quanto riguarda lo stagno <strong>di</strong> Sale e’<br />

Porcus parrebbe che esso si sia formato a causa <strong>di</strong> una depressione <strong>di</strong> probabile origine tettonica. L’origine<br />

dello stagno <strong>di</strong> Is Benas risale ai primi del secolo scorso, quando, l’originale depressione paludosa venne<br />

invasa dalle acque <strong>di</strong> bonifica dei terreni circostanti.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 42


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

IDROLOGIA<br />

Nel territorio comunale <strong>di</strong> San Vero Milis , così come in tutta la Penisola del Sinis, lo sviluppo del reticolo<br />

idrografico è esiguo: tutta l’area, per la morfologia pianeggiante, presenta un drenaggio pressoché assente.<br />

All’interno del SIC, lo stagno <strong>di</strong> Sàe Proccus raccoglie, dopo un breve percorso, tutte le acque piovane che<br />

in essa precipitano.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati nel presente progetto, hanno confermato la presenza <strong>di</strong> 2 habitat presenti nella scheda<br />

Natura 2000 (1150* e 1420) e hanno permesso <strong>di</strong> verificare la presenza <strong>di</strong> altri 4 nuovi habitat (1410, 1510*,<br />

5330, 6220*). Complessivamente gli habitat passano da 4 a 6, <strong>di</strong> cui la metà prioritari.<br />

Alcune interpretazioni della scheda Natura 2000 non sono con<strong>di</strong>visibili e sono state corrette nel presente<br />

contributo. L’habitat 1110 include i banchi <strong>di</strong> sabbia marini permanentemente sommersi. Il sito non comunica<br />

col mare in alcun modo, né sono presenti le specie-guida in<strong>di</strong>cate nel Manuale d’Interpretazione degli<br />

Habitat (European Commission, 1999). Per questi motivi si ritiene che l’habitat non sia presente nel sito,<br />

come anche l’habitat 1310 che ricade nella categoria 13 “Palu<strong>di</strong> e pascoli inondati atlantici e continentali”. Si<br />

ritiene che, trovandoci in un contesto me<strong>di</strong>terraneo, questo habitat sia sostituito dall’habitat 1510*. Infine, gli<br />

habitat seminaturali delle zone più interne sono stati trascurati, come le comunità erbacee (habitat 6220*) e<br />

gli arbusteti a Chamaerops humilis (habitat 5330).<br />

1150* Lagune costiere<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 78 specie <strong>di</strong> cui 3 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 11 ai Rettili, 51 agli<br />

Uccelli e 13 ai Mammiferi.<br />

Delle 78 specie 50 sono a riproduzione certa (3 Anfibi, 6 Rettili, 36 Uccelli e 8 Mammiferi), 25 a riproduzione<br />

possibile (5 Rettili,15 Uccelli e 5 Mammiferi).<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• due specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato e una specie<br />

è scarsamente conosciuta<br />

• due specie sono endemismi della tirrenide e due sono endemismi sar<strong>di</strong><br />

Rettili<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• otto specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• quattro nella Lista Rossa dei vertebrati italiani;<br />

• due specie sono endemismi sardo-corsi e due sono probabilmente endemiche della Sardegna.<br />

Uccelli<br />

• nove specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• trentacinque specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• nove specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• ventitre sono specie SPEC,<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 43


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

• se<strong>di</strong>ci sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Di queste, quattro sono minacciate<br />

d’estinzione e quattro sono vulnerabili.<br />

• Sei specie sono endemismi sardo-corsi.<br />

Mammiferi<br />

• Due specie sono incluse nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

• due specie nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn<br />

• Tre specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati terrestri sar<strong>di</strong>. Tra queste, una è minacciata<br />

d’estinzione e due sono vulnerabili.<br />

• Una specie è probabilmente endemismo sardo ed una endemismo sardo-corso.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

A livello generale gli obiettivi <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

1) contribuire a salvaguardare la bio<strong>di</strong>versità me<strong>di</strong>ante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali,<br />

nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio del SIC;<br />

2) limitare gli eventuali effetti negativi <strong>di</strong>retti ed in<strong>di</strong>retti derivanti dalle attività umane<br />

3) approfon<strong>di</strong>re le conoscenze relative alla bio<strong>di</strong>versità vegetale e animale;<br />

4) promuovere campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica relativamente al valore intrinseco della<br />

bio<strong>di</strong>versità presente nel SIC;<br />

5) promuovere una fruizione compatibile del SIC.<br />

Obiettivi specifici<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

In linea generale, habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, che nell’area occupino superfici<br />

piccole o minime, andranno conservati in maniera quasi integrale, mentre quegli habitat definiti da comunità<br />

seminaturali (praterie, pascoli) e quelli definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, ma che occupano<br />

superfici me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, si dovrà provvedere alla stesura <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> gestione complesso, che <strong>di</strong>versifichi<br />

ambiti <strong>di</strong> conservazione in senso stretto ed ambiti <strong>di</strong> gestione ove trovino spazio attività produttive<br />

compatibili. Per la prima categoria <strong>di</strong> habitat usiamo il termine sintetico “conservazione” (che non significa<br />

assenza <strong>di</strong> azioni attive o <strong>di</strong> progettualità), per la seconda categoria si usa il termine <strong>di</strong> “gestione”, che a sua<br />

volta non implica assenza <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> specie ed habitat.<br />

L’esame del sito, unitamente alla considerazione che su 6 habitat solo 1 è <strong>di</strong> tipo seminaturale, suggerisce<br />

una strategia gestionale volta totalmente alla conservazione. Le Amministrazioni locali dovranno considerare<br />

che in questo sito ricadono specie e comunità uniche a livello sia nazionale sia globale. Pertanto la<br />

pianificazione della gestione del sito andrà fatta con la consapevolezza <strong>di</strong> essere depositari <strong>di</strong> un patrimonio<br />

naturale unico a livello mon<strong>di</strong>ale.<br />

Habitat<br />

Obiettivo<br />

1150* Lagune costiere Conservazione<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi) Conservazione<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea<br />

fruticosae)<br />

Conservazione<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia) Conservazione<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici Gestione<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea Gestione<br />

Quin<strong>di</strong> da quanto proposto, emerge che la conservazione in senso stretto riguarderà 4/6 degli habitat. Solo<br />

le cenosi erbacee e gli arbusteti a palma nana, presenti ma non caratterizzanti il sito, saranno interessate da<br />

forme blande <strong>di</strong> gestione attiva, come lo sfalcio perio<strong>di</strong>co.<br />

Da quanto affermato sin ora derivano i seguenti obiettivi specifici:<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 44


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenze delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee,<br />

monitoraggio dei flussi idrici superficiali, gestione dei cordoni dunali, monitoraggio e prevenzione dei<br />

fenomeni erosivi, etc.);<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata;<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

(flussi turistici sulle spiagge, pesca) ed eliminare quelle più deleterie (inquinamento, eutrofizzazione,<br />

incen<strong>di</strong>, attività <strong>di</strong> mezzi fuoristrada e motocicli sportivi).<br />

Strategie <strong>di</strong> conservazione<br />

1150* Lagune costiere<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze alterate<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni delle seguenti specie <strong>di</strong> interesse comunitario:<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> uccelli svernanti e migratrici<br />

Fenicottero, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Falco <strong>di</strong> palude, Albanella minore, Sterna zampenere, Gru,<br />

Gabbiano roseo, Beccapesci.<br />

potenziamento delle popolazioni naturali riproducentisi nel SIC, attraverso interventi <strong>di</strong> gestione<br />

ambientale delle seguenti specie: Cavaliere d’Italia, Avocetta, Gabbiano roseo, Sterna zampenere<br />

limitazione dell’uso dei pestici in agricoltura<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 45


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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ripristino delle sponde e delle pendenze alterate<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze alterate<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze alterate<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 46


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel sito<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici nel sito<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

conservare le superfici oggi occupate dall’habitat<br />

garantire interventi perio<strong>di</strong>ci che consentano <strong>di</strong> conservare l’habitat controllando le <strong>di</strong>namiche della<br />

successione secondaria (sfalcio perio<strong>di</strong>co, introduzione per brevi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> pochi ovini al pascolo)<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel sito<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici nel sito<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

Schede azioni<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

Era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone invasive<br />

Chiusura al traffico motorizzato degli accessi allo stagno <strong>di</strong> Sale Porcus<br />

Interventi pilota finalizzati a mitigare l’impatto del traffico stradale su anfibi e rettili e mammiferi<br />

Censimento e bonifica delle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti ingombranti e materiali inerti all’interno del<br />

territorio del SIC.<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

Regolamento con<strong>di</strong>viso per le pratiche agricole impattanti sulla riproduzione delle specie faunistiche<br />

<strong>di</strong> importanza comunitaria<br />

Regolamento per la fruizione del SIC<br />

Regolamento per la prevenzione dell’inquinamento paesaggistico causato dalle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong><br />

rifiuti ingombranti ed inerti<br />

Regolamento per la riqualificazione dell’e<strong>di</strong>lizia rurale e del paesaggio<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

Analisi geobotaniche della vegetazione<br />

Cartografia della vegetazione<br />

Cartografia degli Habitat<br />

Cartografia floristica<br />

Analisi della qualità delle acque e dei flussi idrici nel bacino idrografico<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

Educazione ambientale nelle lagune costiere<br />

Programma <strong>di</strong> sensibilizzazione per la popolazione adulta sulle tematiche della bio<strong>di</strong>versità e la<br />

gestione dei siti della Rete Natura 2000<br />

Corso <strong>di</strong> aggiornamento tecnico sulle tematiche della gestione della Rete Natura 2000 destinato alle<br />

strutture interne dei Comuni interessati dal SIC<br />

Programmi <strong>di</strong> educazione ambientale e <strong>di</strong> educazione alla sostenibilità destinato alle Scuole dei<br />

Comuni interessati dal SIC<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE<br />

Valorizzazione del sito<br />

Rete <strong>di</strong> info-point sulla bio<strong>di</strong>versità del SIC presso le strutture turistico-archeologiche ed<br />

agrituristiche situate nel territorio dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Sale Porcus” e “Stagni <strong>di</strong> Putzu Idu” o nelle aree<br />

circostanti<br />

Attivazione <strong>di</strong> un Centro visita e centro <strong>di</strong> educazione ambientale sulla bio<strong>di</strong>versità presso il centro<br />

abitato <strong>di</strong> San Vero Milis<br />

Realizzazione segnaletica in<strong>di</strong>cativa dei SIC “Stagni <strong>di</strong> Putzu Idu” e “Stagno <strong>di</strong> Sale ‘e Porcus”<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Stagno <strong>di</strong> Cabras” Co<strong>di</strong>ce ITB030036<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 29’ 33’’ Latitu<strong>di</strong>ne 39°57’ 27’’<br />

Superficie 4806 ha Comuni interessati: Cabras, Riola Sardo, Nurachis<br />

Caratterizzazione fisica.<br />

Lo Stagno <strong>di</strong> Cabras, che si sviluppa con forma allungata nord-sud, perpen<strong>di</strong>colare alla costa del golfo <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong>, costituisce l’esempio più importante <strong>di</strong> laguna costiera del Sinis.<br />

Esso può essere sud<strong>di</strong>viso in due parti principali, la prima va dai canali emissari fino al restringimento presso<br />

Capo Nurachi, l’altra da questo punto al canale <strong>di</strong> Mare Foghe. La profon<strong>di</strong>tà della laguna varia dai 40 cm<br />

lungo le sponde ai 3 m nel settore centrale. I fondali sono prevalentemente fangosi. La morfologia del settore<br />

meri<strong>di</strong>onale risulta più complessa per la presenza <strong>di</strong> due <strong>di</strong>versi cordoni litorali, il più antico dei quali, l’attuale<br />

bordo meri<strong>di</strong>onale dello stagno, era attraversato da 4 stretti canali che si riunivano poi in un unico collettore<br />

che confluiva nello stagno <strong>di</strong> Sa Mar<strong>di</strong>ni, mentre il più recente costituisce l’attuale cordone litorale<br />

che separa lo stagno o meglio la laguna <strong>di</strong> Sa Mar<strong>di</strong>ni dal mare.<br />

Il bordo del settore nord occidentale si presenta dolce e l’area imme<strong>di</strong>atamente attigua, pianeggiante, è<br />

caratterizzata da piccole depressioni che nel periodo delle piogge vengono colmate d’acqua. Queste<br />

depressioni in origine le aree infradunari, sono l’unica testimonianza morfologica <strong>di</strong> un vasto campo dunare,<br />

oramai spianato dall’erosione. Le acque dello stagno per i continui apporti acquadulcicoli da parte del Rio<br />

Cispiri-Mare Foghe può essere considerata più dolce che salmastra, anche se la salinità varia da luogo a<br />

luogo in funzione del tipo degli interscambi con il mare, oggi resi più semplici e continui dal canale<br />

scolmatore che permette la facile risalita <strong>di</strong> un cuneo salino anche verso l’emissario.<br />

La parte meri<strong>di</strong>onale dello stagno risente maggiormente della comunicazione con il mare e le acque<br />

presentano il grado <strong>di</strong> salinità maggiore; la seconda parte, larga 2 km e lunga 5 km risente invece degli<br />

apporti dolci del Mare Foghe, e le acque <strong>di</strong>ventano pressoché dolci nel tratto prospiciente la foce del fiume.<br />

Lo stagno <strong>di</strong> Cabras, un tempo il più pescoso della Sardegna, attualmente mostra un notevole decremento<br />

della produttività imputabile alla mancanza <strong>di</strong> una regolamentazione della pesca e <strong>di</strong> un’adeguata<br />

manutenzione.<br />

Geomorfologia.<br />

L’assetto geomorfologico del territorio comunale è dovuto<br />

all’interazione degli aspetti geostrutturali dell’area con i processi<br />

esogeni, intendendo con il termine geostrutturali: la tettonica, i<br />

processi vulcanici, i caratteri litologici, ossia le caratteristiche<br />

chimico-fisiche che con<strong>di</strong>zionano la resistenza dei materiali nei<br />

confronti dei processi <strong>di</strong> demolizione (composizione, coerenza,<br />

alterabilità, resistenza, fragilità, etc.), e quelli giaciturali; e con il<br />

termine processi esogeni: alterazione, erosione, trasporto e<br />

deposizione.<br />

Giocano un ruolo attivo anche le con<strong>di</strong>zioni climatiche, la presenza<br />

e lo stato <strong>di</strong> copertura vegetale e non ultima l’attività antropica. Il<br />

territorio circostante lo Stagno <strong>di</strong> Cabras, per quanto in un primo<br />

momento possa sembrare omogeneo e monotono, mostra invece<br />

una considerevole variabilità <strong>di</strong> forme e processi morfogenetici, che<br />

creano paesaggi morfologici assai vari, <strong>di</strong> interesse <strong>di</strong>dattico–<br />

scientifico e paesaggistico.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 49


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

In esso si possono riconoscere quattro principali domini geomorfologici:<br />

- il Sinis<br />

- il Campidano<br />

- La zona umida dello stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

- l’isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre<br />

Ognuna <strong>di</strong> queste aree presenta caratteri morfologici tipici molto <strong>di</strong>versi dalle altre, come conseguenza<br />

<strong>di</strong>retta della natura geostrutturale e dei processi morfogenetici in essa prevalenti.<br />

Il Sinis.<br />

Dalla forma allungata in <strong>di</strong>rezione meri<strong>di</strong>ana, la penisola del Sinis è caratterizzata da una morfologia<br />

prevalentemente tabulare e subpianeggiante nella quale spiccano la dorsale basaltica, smembrata in piccoli<br />

pianori ed i piccoli rilievi isolati, modellati nelle rocce oligomioceniche.<br />

L’assenza <strong>di</strong> una rete idrografica ben sviluppata, con fiumi o torrenti a regime perenne, costituisce una delle<br />

peculiarità della penisola. Sono presenti solo solchi <strong>di</strong> ruscellamento a regime occasionale.<br />

Le piccole incisioni, per quanto poco evidenti, in perio<strong>di</strong> caratterizzati da con<strong>di</strong>zioni climatiche <strong>di</strong>fferenti,<br />

hanno avuto un ruolo importante, insieme alle variazioni del livello del mare, nel modellamento della regione<br />

e nel trasporto del materiale eroso.<br />

La conseguenza più evidente della capacità erosiva <strong>di</strong> tali ruscelli è l’inversione <strong>di</strong> rilievo dell’espan<strong>di</strong>mento<br />

basaltico. Le lingue <strong>di</strong> lava effuse entro una paleovalle modellata nei se<strong>di</strong>menti neogenici, ora costituiscono<br />

la parte più elevata del Sinis, con quota me<strong>di</strong>a intorno ai 50 m slm.<br />

I rilievi miocenici, che contornavano il tavolato, molto più ero<strong>di</strong>bili dei basalti sono stati smantellati quasi<br />

completamente. Questo processo ha portato a giorno le testate delle colate basaltiche, che formano un<br />

bordo netto ed aggettante , mettendo a nudo le testate delle colate successive.<br />

I pianori sono caratterizzati da bor<strong>di</strong> con cornici nette ed aggettanti dove, le testate delle colate esposte sono<br />

soggette ad arretramento, che si manifesta con frane <strong>di</strong> crollo, per erosione <strong>di</strong>fferenziale.<br />

Idrologia.<br />

L’idrografia superficiale del territorio comunale è caratterizzata dalla presenza del sistema <strong>di</strong> lagune<br />

comunemente ricondotte allo Stagno <strong>di</strong> Cabras e <strong>di</strong> numerosi stagni, lagune e palu<strong>di</strong> e da un reticolo<br />

idrografico non sempre ben sviluppato e definito.<br />

La zona pianeggiante ad Est dello stagno, che ricade nel Campidano, è costituita da alluvioni antiche in<br />

profon<strong>di</strong>tà, passanti ad alluvioni me<strong>di</strong>e e recenti in superficie, con depositi quaternari recenti <strong>di</strong> vario tipo.<br />

In questo settore si trova il Rio Tanui che costituisce il residuo dell’unico corso d’acqua naturale affluente in<br />

sinistra idrografica dello Stagno.<br />

Oltre ad esso confluiscono nello stagno il Mar’e Foghe, il Zod<strong>di</strong>as, l’Iscas ed il Mannu, tutti posti in sinistra<br />

idrografica, ed alimentati dal sistema delle vulcaniti del Montiferru.<br />

La zona più prossima allo stagno <strong>di</strong> Cabras, piuttosto depressa, era in origine caratterizzata dalla presenza<br />

<strong>di</strong> numerose palu<strong>di</strong> in parte collegate allo stagno ma anche a una certa <strong>di</strong>stanza da esso.<br />

Tra le palu<strong>di</strong> maggiori si possono ricordare Pauli Nurechi, al confine con Donigala e le vicine Pauli sa Nuschi<br />

e Pauli Sa Canna in comune <strong>di</strong> Nurachi che sono drenate dal colo <strong>di</strong> Pauli Gippa che si getta poi nel Rio<br />

Tanui.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Vengono <strong>di</strong> seguito elencati gli habitat d'interesse comunitario riportati dalla Direttiva 92/43/cee del Consiglio<br />

del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della<br />

fauna selvatiche (Allegato I - tipi <strong>di</strong> habitat naturali <strong>di</strong> interesse comunitario la cui conservazione richiede la<br />

designazione <strong>di</strong> aree speciali <strong>di</strong> conservazione, GU l 206 del 22.7.1992), presenti nello stagno <strong>di</strong> cabras.<br />

Gli habitat ufficiali sono quelli inseriti nel formulario standard per le zone <strong>di</strong> protezione speciale (ZPS) e per i<br />

siti d'interesse comunitario (SIC) ricompresi nella rete NATURA 2000, cui lo stagno <strong>di</strong> Cabras appartiene.<br />

Sono qui presenti 4 habitat classificati entrambi all'interno del cosiddetto “Habitat costieri e vegetazione<br />

alofitiche” e solo uno fra questi, “Lagune costiere” è considerato habitat prioritario.<br />

1150* Lagune costiere<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone sabbiose e fangose<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 50


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 98 specie riproducentisi <strong>di</strong> cui 2 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 9 a<br />

quella dei Rettili, 76 alla Classe degli Uccelli e 11 a quella dei Mammiferi.<br />

Delle 98 specie 81 sono a riproduzione certa (2 Anfibi, 9 Rettili, 63 Uccelli e 9 Mammiferi), 12 a riproduzione<br />

probabile (2 Rettile, 8 Uccelli, 2 Mammiferi) e 5 (tutti Uccelli) a riproduzione possibile.<br />

Anfibi<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 4 della Direttiva 43/92 (Specie animali e vegetali <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario che richiedono una protezione rigorosa);<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• una specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato (LR)<br />

• una specie è endemica della tirrenide<br />

Rettili<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato IV della Direttiva 43/92;<br />

• cinque specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• due sono inserite nella Lista Rossa dei vertebrati italiani una come specie a rischio limitato (LR) ed una<br />

come specie minacciata (EN).<br />

• Una specie è endemica della Sardegna, una è probabilmente un endemismo sardo-corso ed uno sardosiculo<br />

Uccelli<br />

• 18 specie sono incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE.<br />

• 30 sono specie SPEC.<br />

• 31 sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani; <strong>di</strong> queste, 9 sono minacciate d’estinzione, 10<br />

sono vulnerabili e 12 a basso rischio.<br />

• 2 sono endemismi sardo-corsi, ed uno sardo.<br />

Mammiferi<br />

• due specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani, <strong>di</strong> queste una è a basso rischio (LR) ed<br />

una vulnerabile (VU)<br />

• due specie sono probabilmente endemiche della Sardegna, una è probabilmente un endemismo sardocorso.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Premesso che gli obiettivi in<strong>di</strong>viduati come funzionali alla strategia <strong>di</strong> gestione sono perseguibili nel tempo<br />

(breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine) attraverso interventi, azioni, programmi e attività specifiche, <strong>di</strong> seguito<br />

ciascuno degli obiettivi, risultanti dagli apporti singoli e con<strong>di</strong>visi dal gruppo <strong>di</strong> lavoro, viene posto in<br />

relazione con interventi, azioni, programmi e attività ad essi funzionali.<br />

Gli interventi, le azioni, i programmi le attività sono ricompresi entro “schede operative” la maggior parte delle<br />

quali sono state elaborate in occasione del bando dell’ADA della RAS nell’ambito del bando POR misura<br />

1.5b. Altre schede sono state presentate nell’Accordo Programma Quadro (APQ) mentre costituiscono parte<br />

degli interventi presentati dal Consorzio <strong>di</strong> Bonifica in attuazione del Paino <strong>di</strong> risanamento conseguente alla<br />

<strong>di</strong>strofia del manifestatasi nel 1999. Infine alcuni progetti vengono ipotizzati dalla Società Sinis – San<br />

Vincenzo ed altri progetti vengono proposti ex-novo dal gruppo <strong>di</strong> lavoro (Bonifica ex sito <strong>di</strong> <strong>di</strong>scarica “Nas’e<br />

Canna”).<br />

La correlazione “progetto/azione” con gli obiettivi da perseguire esprimono in forma sintetica il rapporto<br />

causa-effetti degli interventi. Maggior dettaglio nei progetti e negli effetti previsti sono inseriti nelle schede<br />

progetto (allegate) <strong>di</strong> cui prima.<br />

Maggiori dettagli sulla funzionalità degli interventi rispetto agli obiettivi sono desumibili dalle schede.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 51


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Obiettivo generale.<br />

1) Mantenere un livello sod<strong>di</strong>sfacente dello stato <strong>di</strong> conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario, garantendo la conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse comunitario, assicurando il<br />

mantenimento e/o il ripristino dei loro equilibri ecologici).<br />

2) Mantenimento attività tra<strong>di</strong>zionali e sostenibili<br />

3) Promozione e sostegno per nuove attività<br />

a) valorizzazione pesca come patrimonio culturale e etnografico<br />

b) valorizzazione colture tipiche (vite, olivo, altre)<br />

c) valorizzazione pesca come valore economico<br />

4) Mantenimento identità paesaggistica<br />

5) Miglioramento e /o ripristino delle componenti <strong>di</strong> cui prima<br />

6) Coinvolgere la popolazione in ogni suo componente.<br />

a) Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminazione / forum / con<strong>di</strong>visione<br />

Obiettivi specifici.<br />

(H = habitat e specie; U = uso suolo; I = idrologia; P = paesaggio)<br />

• (H) mantenere le attuali estensioni delle cenosi tipiche, e siti <strong>di</strong> riproduzione e<br />

frequentazione <strong>di</strong> fauna specifica<br />

• mantenere le attuali forme d’uso (non perdere habitat)<br />

(U) contenere la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> habitat stabilizzando le forme d’uso a quelle attuali e/o orientando al ripristino<br />

delle con<strong>di</strong>zioni originali<br />

• (U) recupero superfici attualmente coltivate riportandole alla funzione naturale originaria in prossimità dello<br />

stagno e delle palu<strong>di</strong> temporanee dove necessario (norme d’uso, riferimenti cartografici, identificazione<br />

particolareggiata degli habitat interessati)<br />

• (I) mantenere e/o ripristinare il reticolo idrografico in quelle situazioni dove necessario il ripristino profili che<br />

favoriscono il mantenimento delle con<strong>di</strong>zioni degli habitat acquatici e paracquatici.<br />

• (I/H) Ridefinizione della qualità e delle caratteristiche del se<strong>di</strong>mento delle rive e dei fondali dei corpi idrici<br />

(principali e secondari)<br />

• mantenimento e/o ripristino dello schema idraulico [consorzio <strong>di</strong> Bonifica]<br />

• (P) mantenimento e/o miglioramento <strong>di</strong> ambiti paesaggistici significativi [Paesaggio vegetale, Manufatti <strong>di</strong><br />

interesse architettonico e/o archeologico e/o culturale in genere, delle essenze singole e/o associate (cenosi<br />

monospecifiche, siepi, alberi o arbusti isolati)]<br />

• (H) adottare misure per il mantenimento dei siti si ni<strong>di</strong>ficazione/ riproduzione<br />

• (H) definire procedure <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> specie ornitiche ittiofoghe<br />

• (H) definire procedure <strong>di</strong> gestione produttive degli stock ittici con particolare attenzione al mantenimento<br />

della <strong>di</strong>versità specifica e al suo equilibrio<br />

• (H) mantenimento e valorizzazione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e delle tecniche <strong>di</strong> prelievo<br />

• valutare la capacità portante della produzione ittica;<br />

• implementazione e supporto <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> produzione, lavorazione e ven<strong>di</strong>ta<br />

• favorire definire nuovi servizi rispetto al turismo naturalistico, enogastronomico (percorsi sostenibili)<br />

• attività <strong>di</strong> monitoraggio ambientale e socio economico<br />

• <strong>di</strong>ffusione dell’educazione ambientale ricreativo<br />

• consolidamento dell’attività <strong>di</strong> ricerca orientata <strong>di</strong> base (flora, vegetazione, biologia della conservazione,<br />

……..)<br />

• consolidamento dell’attività <strong>di</strong> ricerca orientata al monitoraggio della gestione<br />

• costituzione <strong>di</strong> un GIS / atlante dei SIC / Database<br />

• attivazione, momenti partecipativi e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />

• favorire l’interazione tra enti (comuni) e soggetti aventi titoli<br />

• Implementazione <strong>di</strong> piani d’azione per situazioni <strong>di</strong> emergenza (incen<strong>di</strong>, inquinamento, sversamento,<br />

<strong>di</strong>strofie e anossie)<br />

• Conservazione ex situ del germoplasma con priorità per i taxa endemici, rari e/o minacciati e d’interesse<br />

fitogeografico e allo stesso tempo per entità <strong>di</strong> possibile impiego nei ripristini ambientali e nelle<br />

rinaturalizzazioni (maimoni docet !)<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 52


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

• Piano <strong>di</strong> monitoraggio in situ per taxa minacciati o rari (ve<strong>di</strong> reloc per Poligala sinisica, Viola arborescens,<br />

etc.)<br />

Piano pluriennale <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione delle specie alloctone (invasive e non) presenti principalmente nei sic <strong>di</strong><br />

San Giovanni e Mistras e interventi per una loro sostituzione con specie tipiche prodotte a partire da<br />

germoplasma autoctono.<br />

• Conservazione in situ delle associazioni vegetali minacciate (efedreti, limonieti a Limonium oristanum e<br />

limonieti a Limonium pseudolaetum).<br />

• (H) – (P) Tenere sotto controllo, ridurre od eliminare od eventualmente limitare le attività che incidono<br />

sull'integrità della specie e dell'ecosistema causandone la per<strong>di</strong>ta o la frammentazione degli habitat.<br />

• Completamento degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> base sul territorio. In allegato la matrice interventi vs obiettivi.<br />

L’intersezione tra le azioni previste nelle schede progetto e gli obiettivi (generali e specifici) da perseguire<br />

nell’attuazione del PdG viene espresso in termini <strong>di</strong> sommatoria. Il valore della sommatoria esprime il grado<br />

<strong>di</strong> efficacia dell’azione rispetto agli obiettivi in<strong>di</strong>rettamente definisce la priorità.<br />

Strategia <strong>di</strong> gestione.<br />

Per comprendere il senso della politica <strong>di</strong> gestione ambientale che le Amministrazioni <strong>di</strong> Cabras, Nurachi e<br />

Riola stanno perseguendo oltre a quanto <strong>di</strong> cui prima e che valorizza alcune scelte strategiche giova<br />

sottoporre una breve ricognizione sugli interventi già realizzati, da realizzare e programmati coerenti con le<br />

tipologie d’intervento ammissibili previste dal bando P.O.R. – mis. 1.5.b (punto 5 – tipologie d’intervento<br />

ammissibili):<br />

Si tratta <strong>di</strong> iniziative sia scala ridotta che a vasta scala che, seppur con <strong>di</strong>versa intensità, sono sia<br />

riconducibili alle tipologie d’intervento previste dal bando per i SICZPS che riconducibili a <strong>di</strong> un “<strong>di</strong>segno”<br />

complessivo <strong>di</strong> gestione ambientale che danno la misura della missione che le Amministrazioni Comunali <strong>di</strong><br />

Cabras, Nurachi e Riola vanno definendo.<br />

Ciò premesso alcune delle importanti motivazioni per gli interventi nel SIC-ZPS in questione, che per la loro<br />

importanza dovranno trovare corrispondenza nell’articolazione del PdG nelle sue <strong>di</strong>verse articolazioni<br />

territoriali sono le seguenti:<br />

Comune <strong>di</strong> Nurachi<br />

a) La zona <strong>di</strong> Pischeredda presentava problemi ambientali e paesaggistici. È stato attuato un intervento in<br />

Zona Pischeredda con lo scopo <strong>di</strong> avviare la ricostituzione <strong>di</strong> una palude temporanea collegata ad altre due<br />

<strong>di</strong> maggiore estensione. L’intervento ha implicato la messa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> specie autoctone per l’avvio della<br />

ricostituzione del canneto e dell’habitat in generale. Altri lavori hanno riguardato bonifiche da materiali inerti,<br />

<strong>di</strong> stradelli e la realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> accessibilità “leggero” (qualche passerella su palafitta e alcuni<br />

capanni a Mar’e Paui).<br />

b) Infine è stato realizzato un Centro Visite “Laboratorio Energetico”, per creare un presupposto per<br />

l’Educazione Ambientale in raccordo anche con il Museo del Territorio in fase <strong>di</strong> completamento. È stata<br />

restaurata la Torre <strong>di</strong> Pischeredda e ricostruita la Casa dei Pescatori (con mattoni in terra cruda).<br />

Comune <strong>di</strong> Riola<br />

a) La realizzazione dello sbarramento a Pischeredda (foce sul SIC) determinato da scelte del Consorzio <strong>di</strong><br />

Bonifica <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> negli anni ’90 rispondeva ad esigenze irrigue del <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Riola in quanto a quel<br />

tempo veniva attinta acqua “dolce” me<strong>di</strong>ante sollevamento. Il collegamento con lo stagno veniva assicurato<br />

da un varco inserito nel corpo “<strong>di</strong>ga” provvisto <strong>di</strong> griglia amovibile e le acque tracimano nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

massima portata.<br />

b) Da più <strong>di</strong> un decennio ha avviato leggere infrastrutturazioni per la definizione <strong>di</strong> un Parco Fluviale<br />

intervenendo nell’asta del Rio che ricade in piano contesto urbano all’altezza del viadotto che lo attraversa<br />

(S.P. 292). L’intervento è stato sviluppato per lotti con risorse <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa provenienza.<br />

Secondo tale visione il Comune intende estendere il concetto <strong>di</strong> Parco Fluviale all’interno del SIC<br />

ipotizzando la navigazione (a remi o motori elettrici) nell’ottica <strong>di</strong> ricollegarsi con la parte <strong>di</strong> Nurachi a<br />

Pischeredda.<br />

d) Il contesto agricolo <strong>di</strong> Riola ricadente nel SIC si presenta frammentato e <strong>di</strong>scontinuo per quanto riguarda<br />

la componente vegetale (siepi e macchia <strong>di</strong> campo sono <strong>di</strong> fatto inesistenti e le palu<strong>di</strong> temporanee a cornice<br />

del settore nord-nord/ovest del SIC sono “asse<strong>di</strong>ate” da forme d’uso agricolo che tendono a ridurre la<br />

naturalità e la stabilità <strong>di</strong> habitat d’interesse<br />

comunitario.<br />

e) Interventi <strong>di</strong> conservazione, manutenzione, recupero e restauro del paesaggio, del territorio e delle risorse<br />

immobili a livello locale;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 53


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

1) Riqualificazione delle aree urbane ai margini delle stagno: il progetto è stato approvato nell’ambito POR<br />

Sardegna 2000-2006 - misura 5.1 “Politiche per le aree urbane” – azione 5.1.c – bando “CIVIS –<br />

Rafforzamento centri minori” – Approvazione della graduatoria definitiva dei Progetti Pilota <strong>di</strong> Qualità.<br />

Approvazione della graduatoria con la Determinazione n. 414 del 22.05.2007<br />

Comune <strong>di</strong> Cabras<br />

a) Gli interventi per la tutela delle <strong>di</strong>versità biologiche, degli habitat naturali e seminaturali e delle specie<br />

previste nelle <strong>di</strong>rettive comunitarie;<br />

b) Interventi <strong>di</strong> conservazione, manutenzione, recupero e restauro del paesaggio, del territorio e delle risorse<br />

immobili a livello locale;<br />

1) Riqualificazione delle aree urbane ai margini dello stagno e del rio Tanui: il progetto connette e integra gli<br />

interventi <strong>di</strong> assetto ambientale e naturalistico ricompresi nel piano <strong>di</strong> gestione delle aree SIC e ZPS del<br />

percorso INTERSINIS presentati a valere sul POR REGIONALE 2000-2006 Misura 1.5 – rete ecologica<br />

regionale<br />

2) Riqualificazione delle aree urbane ai margini delle stagn: il progetto è stato approvato nell’ambito POR<br />

Sardegna 2000-2006 - misura 5.1 “Politiche per le aree urbane” – azione 5.1.c – bando “CIVIS –<br />

Rafforzamento centri minori” – Approvazione della graduatoria definitiva dei Progetti Pilota <strong>di</strong> Qualità.<br />

Approvazione della graduatoria con la Determinazione n. 414 del 22.05.2007<br />

3) Interventi <strong>di</strong> sistemazione e riorganizzazione delle strutture produttive tra<strong>di</strong>zionali.<br />

c) Recupero e ripristino <strong>di</strong> ambiti degradati e vulnerabili (risanamento, ricostruzione ambientale e<br />

rinaturalizzazione). Ripristinare le funzioni specifiche degli ambienti stagnali e peristagnali, nell’ottica <strong>di</strong> una<br />

gestione integrate (acqua-terra) del bene stagno.<br />

d) Valorizzazione delle aree anche me<strong>di</strong>ante l’organizzazione dell’accessibilità e della fruibilità<br />

e) Dotazione <strong>di</strong> adeguati servizi collegati ed integrati ad interventi <strong>di</strong> conservazione e valorizzazione delle<br />

risorse naturalistiche<br />

Mo<strong>di</strong>ficazioni alla perimetrazione (Cabras).<br />

La perimetrazione del SIC oggetto del Piano <strong>di</strong> Gestione alla luce delle conoscenze attuali, risulta non<br />

essere adeguata al fine <strong>di</strong> una ottimale gestione.<br />

In linea generale si suggerisce/chiede <strong>di</strong> prevedere una <strong>di</strong>versa configurazione. Sarebbe opportuno che la<br />

zona <strong>di</strong> Mar’e Pontis e del Canale scolmatore (attualmente ricompresa nel SIC <strong>di</strong> Mistras) venisse<br />

ricompressa nel SIC “Stagno <strong>di</strong> Cabras” per le seguenti ragioni:<br />

1. Tale zona, dopo la realizzazione del canale scolmatore non ha più alcun rapporto in termini idrici e <strong>di</strong><br />

circolazione con la laguna <strong>di</strong> Mistras;<br />

2. Pontis costituisce un elemento <strong>di</strong> continuità, non solo ecologica ma anche “identitaria”, dello Stagno <strong>di</strong><br />

Cabras;<br />

3. La gestione produttiva dello Stagno <strong>di</strong> Cabras <strong>di</strong>pende in maniera imprescin<strong>di</strong>bile dalla gestione e dal<br />

funzionamento della zona <strong>di</strong> Pontis e viceversa;<br />

4. Le caratteristiche ecologiche e le esigenze gestionali <strong>di</strong> Pontis risultano essere analoghe a quelle <strong>di</strong><br />

Cabras e <strong>di</strong>fferenti da quelle della Laguna <strong>di</strong> Mistras.<br />

Anche nell’ipotesi <strong>di</strong> inclusione delle aree <strong>di</strong> Mar’e Pontis al SIC <strong>di</strong> Cabras, si chiede <strong>di</strong> valutare la possibilità<br />

<strong>di</strong> escludere/considerare la necessità <strong>di</strong> lasciare all’interno del perimetro del SIC la struttura del Porto<br />

Turistico <strong>di</strong> Torregrande. La riflessione risulta essere funzionale a due questioni:<br />

- la presenza del “porticciolo” all’interno del SIC può essere funzionale allo sviluppo, in esso, <strong>di</strong> attività<br />

(tra<strong>di</strong>zionali e non) attuate con procedure sostenibili ed a basso impatto ambientale. Questo nella logica<br />

della gestione integrata della fascia costiera, secondo cui, i modelli <strong>di</strong> sviluppo devono essere fortemente<br />

in<strong>di</strong>rizzati al mantenimento delle risorse naturali.<br />

- L’esclusione del “porticciolo”, non sottrarrebbe l’Ente <strong>di</strong> Gestione <strong>di</strong> tale struttura a rispettare l’obbligo <strong>di</strong><br />

sottoporre ai proce<strong>di</strong>menti amministrativi dovuti per<br />

accertare la “compatibilità” delle attività/interventi con la presenza del SIC/ZPS, e permetterebbe<br />

eventualmente <strong>di</strong> accedere alle risorse rese <strong>di</strong>sponibili nell’ambito della valorizzazione della attività legate ai<br />

SIC/ZPS. Inoltre non sarebbero da considerare naturali, non assimilabili ad habitat, superfici ormai alterate<br />

irreversibilmente rispetto a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> maggior naturalità.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 54


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Ipotesi <strong>di</strong> proposte gestionali per alcuni ambiti del SIC / ZPS “Stagno <strong>di</strong> Cabras”<br />

Proposte gestionali per gli Stagni <strong>di</strong> Mari e’ Pauli, su Sali e Paesai lungo le sponde orientali dello<br />

Stagno <strong>di</strong> Cabras:<br />

controllo dell’afflusso <strong>di</strong> acque agricole con elevato contenuto <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> e <strong>di</strong> sostanze nutritive attraverso il<br />

sistema irriguo del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica<br />

(soprattutto Mari e’ Pauli);<br />

b) manutenzione del canale <strong>di</strong> adduzione delle acque allo Stagno <strong>di</strong> Pauli e’ Sali;<br />

c) controllo dell’espansione delle aree agricole verso i corpi idrici (soprattutto Mari e’ Pauli/sa Carroga);<br />

d) garantire il mantenimento <strong>di</strong> Merceriella enigmatica nello Stagno <strong>di</strong> Pauli e’ Sali, i cui isolotti costituiscono<br />

importanti habitat <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> larolimicoli (Avocetta, Cavaliere d’Italia, Fratino, Sterna comune,<br />

Fraticello);<br />

e) potenziare i tamariceti lungo le sponde occidentali dello Stagno <strong>di</strong> Mari e’Pauli per favorire l’inse<strong>di</strong>amento<br />

<strong>di</strong> una garzaia;<br />

f) realizzare interventi <strong>di</strong> habitat management per favorire la ni<strong>di</strong>ficazione e il successo riproduttivo della<br />

Pernice <strong>di</strong> mare nelle “steppe salate” <strong>di</strong> Pauli sa Mestia-Punta Urachi;<br />

g) garantire il monitoraggio della comunità ornitica ni<strong>di</strong>ficante e quello delle specie ospiti e <strong>di</strong> altre specie<br />

faunistiche <strong>di</strong> interesse conservazionistico.<br />

Proposte gestionali per degli stagni temporanei <strong>di</strong> Cuccuru Sperrau, Istai e Pauli Trottas lungo le<br />

sponde occidentali dello Stagno <strong>di</strong> Cabras:<br />

a) controllo dell’espansione delle aree agricole verso i corpi idrici (soprattutto Pauli Trottas e Cuccuru<br />

Sperrau);<br />

b) garantire il mantenimento <strong>di</strong> Merceriella enigmatica nello Stagno Istai, i cui isolotti costituiscono importanti<br />

habitat <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> laro-limicoli (Avocetta, Cavaliere d’Italia, Fratino, Sterna zampenere, Sterna<br />

comune, Fraticello – cfr. box);<br />

c) inserire Pauli Trottas nei confini della ZPS ITB 034008 Stagno <strong>di</strong> Cabras (3.628 ha), soprattutto per la<br />

presenza <strong>di</strong> una comunità ornitica <strong>di</strong> notevole importanza (tra le specie ni<strong>di</strong>ficanti Cavaliere d’Italia – 29<br />

coppie/2006), Volpoca, Fistione turco ed altre; tra le specie ospiti Fenicottero, laro-limicoli, Gru, anati<strong>di</strong>);<br />

d) istituirvi un’“Oasi Permanente Faunistica” <strong>di</strong> circa 350 ha ai sensi della L.R.n. 23/1998 per la tutela <strong>di</strong><br />

habitat <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> svernamento <strong>di</strong> molti uccelli acquatici;<br />

e) acquisire alcune aree contigue a Pauli Trottas e Istai al demanio comunale;<br />

f) garantire il monitoraggio della comunità ornitica ni<strong>di</strong>ficante e quello delle specie ospiti e <strong>di</strong> altre specie<br />

faunistiche <strong>di</strong> interesse conservazionistico.<br />

Proposte gestionali per Pauli Ludosu, Corru Mileddu, Isca Maiori, Piscaredda e Mare Foghe lungo le<br />

sponde settentrionali dello Stagno <strong>di</strong> Cabras:<br />

a) controllo dell’afflusso <strong>di</strong> acque continentali tramite il Rio <strong>di</strong> Mare Foghe e realizzazione <strong>di</strong> un ecosistema<br />

filtro (fitodepurazione) a monte della foce;<br />

b) controllo dell’espansione delle aree agricole verso i corpi idrici (soprattutto Isca Maiori e Corru Mileddu);<br />

c) realizzazione <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> controllo / sorvegliaza / monitoraggio / informazione a Piscaredda, insieme al<br />

“Nuovo Consorzio Pontis”;<br />

d) garantire il monitoraggio della comunità ornitica ni<strong>di</strong>ficante e quello delle specie ospiti e <strong>di</strong> altre specie<br />

faunistiche <strong>di</strong> interesse conservazionistico.<br />

Proposte gestionali per Capiais lungo le sponde centro-meri<strong>di</strong>onali dello Stagno <strong>di</strong> Cabras:<br />

a) controllo dell’espansione delle aree agricole verso gli stagni salmastri;<br />

b) verificare il potenziale inquinamento derivante dalla ex-<strong>di</strong>scarica bonificata dei RSU <strong>di</strong> Capiais per le aree<br />

palustre contigue dello Stagno <strong>di</strong> Cabras;<br />

c) realizzare una torre <strong>di</strong> osservazione nell’area della ex-<strong>di</strong>scarica per il monitoraggio dell’avifauna e per la<br />

fruibilità ecologicamente compatibile;<br />

d) garantire il monitoraggio della comunità ornitica ni<strong>di</strong>ficante e quello delle specie ospiti e <strong>di</strong> altre specie<br />

faunistiche <strong>di</strong> interesse conservazionistico.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 55


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Schede azioni<br />

T5-02/CAB Attività <strong>di</strong> comunicazione e contributo allo sviluppo e alla valorizzazione delle produzioni<br />

agroalimentari afferenti al SIC<br />

T1-01/CAB Definizione della naturalità dello Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

T1_02/CAB Progetto pilota sullo status <strong>di</strong> conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse<br />

conservazionistico comunitario dello Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

T1_03_CAB Delimitazione e segnaletica SIC<br />

T2-01/CAB Riqualificazione del paesaggio naturale e storico culturale dello Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

T3-01/CAB Progetto Pilota per la definizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> gestione integrata dello Stagno <strong>di</strong> Cabras e del<br />

suo bacino idrografico.<br />

T3-02/CAB Energia pulita – Riduzione delle fonti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo acustico e del rischio <strong>di</strong> inquinamento nello<br />

Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

T5-01/CAB Acquisizione e pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiale e meto<strong>di</strong> per la gestione dell’informazione dello<br />

Stagno <strong>di</strong> Cabras<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 56


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC S.I.C “Stagno Santa Giusta” Co<strong>di</strong>ce ITB030037<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 35’ 34’’ Latitu<strong>di</strong>ne 39° 51’ 58’’<br />

Superficie 1144 Comuni interessati Santa Giusta, <strong>Oristano</strong><br />

Caratterizzazione fisica<br />

Il Sito “Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta” si trova nell’Italia insulare,<br />

Regione Autonoma della Sardegna, provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e<br />

ricade nei territori dei Comuni <strong>di</strong> Santa Giusta e <strong>Oristano</strong><br />

Caratteristiche climatiche<br />

La climatologia del Golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> risente della sua<br />

posizione geografica e della morfologia del suo territorio<br />

che, mancando <strong>di</strong> ostacoli orografici <strong>di</strong> qualche rilievo,<br />

consente ai venti <strong>di</strong> sviluppare la massima velocità. Dal<br />

mare l’entroterra del golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> è esposto ai venti del<br />

III° e IV° quadrante. Dalla vallata del Tirso si incanalano i<br />

venti del I quadrante e particolarmente il grecale e, dalla<br />

pianura del Campidano lo scirocco.<br />

Per quanto riguarda i dati sulla nuvolosità risulta che in me<strong>di</strong>a nell’area si riscontrano 133 giorni sereni, 112<br />

con nuvolosità me<strong>di</strong>a e 120 coperti (Servizio Meterologico dell’Aeronautica <strong>di</strong> Capo Frasca, in Fadda F.A.<br />

et al,, 1993).<br />

Per quanto riguarda la piovosità si può affermare che le precipitazioni me<strong>di</strong>e<br />

ed annue sono relativamente basse ed hanno la loro massima intensità nel<br />

periodo ottobre – marzo e con un periodo arido che abbraccia parte della<br />

primavera e tutta l’estate.<br />

Dal grafico 2.1.2.1 si può notare come nel mese <strong>di</strong> maggio, nonostante le<br />

poche giornate <strong>di</strong> pioggia, in totale 4, si siano raggiunti 8,5 mm <strong>di</strong><br />

precipitazioni. Lo stesso si può affermate per il mese <strong>di</strong> settembre dove in 4<br />

gg. <strong>di</strong> precipitazioni sono cadutil10 mm <strong>di</strong> pioggia<br />

La temperatura me<strong>di</strong>a annua rilevata nella stazione <strong>di</strong> S. Giusta è <strong>di</strong> 16,7 °<br />

con il valore me<strong>di</strong>o mensile più alto nel mese <strong>di</strong> agosto (24,1°) e valore me<strong>di</strong>o<br />

mensile più basso nel mese <strong>di</strong> gennaio (9,9°).<br />

Le temperature massime più elevate sono state rilevate nei mesi <strong>di</strong> giugno,<br />

luglio, agosto e settembre. Viceversa, le temperature minime più basse sono<br />

state riscontrate nei mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, gennaio e febbraio.<br />

Geologia e geomorfologia.<br />

La formazione dello stagno <strong>di</strong> Santa Giusta per Pecorini (1993, p.116) “è dovuta allo sbarramento , da parte<br />

<strong>di</strong> dune litorali e <strong>di</strong> depositi alluvionali, <strong>di</strong> un avvallamento <strong>di</strong> probabile escavazione fluviale” (fiume Tirso).<br />

Sulle sabbie dunali ed i depositi alluvionali che separano lo stagno dal mare sono attualmente impiantate<br />

numerose cave per il prelievo <strong>di</strong> sabbie e ghiaie <strong>di</strong> varia pezzatura. Fino agli anni ’50 lo stagno non<br />

comunicava con il mare, ma solo tramite la foce del fiume Tirso attraverso il canale <strong>di</strong> Pesarla. Questo<br />

canale, lungo 3 km, largo circa 60 metri e profondo 4, parte dal lato occidentale dello stagno e si innesta nel<br />

tratto finale della foce del Tirso presso la località “Su Cantoneddu”.<br />

Successivamente, nel 1958, il ricambio idrico fu garantito con lo scavo <strong>di</strong> un canale <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>retta<br />

con il mare attraverso il cordone dunale che delimita lo stagno ad occidente.<br />

Lo stagno non ha immissari <strong>di</strong>retti. Riceve le acque dolci provenienti dal Rio Palmas costituito da un insieme<br />

<strong>di</strong> corsi d’acqua a regime torrentizio (rio Zed<strong>di</strong>ani, Rio Merd’e Cani, Rio Tumboi) che confluisce nello stagno<br />

<strong>di</strong> Pauli Maiori collegato me<strong>di</strong>ante codesto canale allo stagno <strong>di</strong> Santa Giusta.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 57


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Idrologia.<br />

Il territorio del Comune <strong>di</strong> Santa Giusta ricade nei bacini che sono sottesi dai complessi stagnali <strong>di</strong> Santa<br />

Giusta e <strong>di</strong> S’Ena Arrubia. I volumi d’acqua che defluiscono i questi corpi d’idrici hanno subito in questi ultimi<br />

decenni una notevole alterazione rispetto al regime ideologico naturale. Tale fenomeno è causato<br />

principalmente dagli apporti idrici dei colatori irrigui che trasferiscono acqua proveniente dal bacino del Tirso.<br />

A questo elemento è da sommare la realizzazione delle reti fognarie degli abitati <strong>di</strong> Santa Giusta, <strong>Oristano</strong>,<br />

Sili, Palmas Arborea che ugualmente recapitano i reflui nello stagno <strong>di</strong> Santa Giusta.<br />

Le alterazioni del regime ideologico naturale ha determinato un a dolcificazione dei corpi idrici stagnali<br />

nonché un deca<strong>di</strong>mento della qualità delle acque che risultano cariche <strong>di</strong> sostanze organiche e <strong>di</strong> nutrienti<br />

che lo stagno non sempre è in grado <strong>di</strong> abbattere.<br />

Complessivamente il bacino sotteso dallo stagno <strong>di</strong> Santa Giusta ha una estensione <strong>di</strong> circa 108 Kmq ma il<br />

suo bacino ricade nel territorio del Comune omonimo per un totale <strong>di</strong> 33.47 Kmq. Nella parte settentrionale<br />

lo stagno riceve gli afflussi del Canale Sacro Cuore proveniente dall’omonimo quartiere <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>.<br />

Proseguendo verso est nello stagno si riversa il canale Sa Mitza che fiancheggia nel suo tratto terminale<br />

l’abitato <strong>di</strong> Santa Giusta. Segue ancora il canale Sinarba che ha origine in prossimità dell’abitato <strong>di</strong> Simaxis<br />

e sbocca nello stagno <strong>di</strong> Pauli Maiori.<br />

Il Pauli Maiori pu essere considerato un corpo idrico satellite dello Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta essendo ad esso<br />

limitrofo. L’affluente principale del Pauli Maiori è il Rio Merd’e Cani che proviene dal Monte Arci avendo<br />

origine nel Rio Campu Tommasu a quota 629 m.s.l.m.<br />

Il bacino <strong>di</strong> Pauli Maiori ricadente nel territorio <strong>di</strong> Santa Giusta risulta in totale <strong>di</strong> 4,47 Kmq.<br />

Proseguendo verso sud sono stati in<strong>di</strong>viduati i bacini afferenti agli altri stagni satelliti denominati Pauli Figus,<br />

Paule Tabentis e Paule Tonda. Rispettivamente i bacini che ricadono nel territorio comunale risultano 12.93<br />

Kmq, 2.24 Kmq e 1.25 Kmq.<br />

Per quanto riguarda la zona litoranea del Sassu-Cirras essa può essere definita a corrivazione superficiale<br />

trascurabile in quanto priva <strong>di</strong> veri e propri corsi d’acqua naturali o <strong>di</strong> canalizzazioni <strong>di</strong> dreno <strong>di</strong> una qualche<br />

rilevanza. Si ha motivo <strong>di</strong> ritenere che gli apporti meteorici in tali zone si infiltrino in falda o al più <strong>di</strong>ano luogo<br />

a deflusso subalveo.<br />

Come evidenziato da <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> (Luglio, Fiocca, Seccherelli, Sechi, 2000; Sechi, Fiocca, Sannio, Luglié,<br />

2001; Luglié, Sechi, Oggiano, Sanna & Tapparo, 2002).e relazioni scientifiche (Sechi), lo Stagno <strong>di</strong> Santa<br />

Giusta è interessato da fenomeni <strong>di</strong> eutrofizzazione dovuti essenzialmente all’eccessivo contenuto <strong>di</strong><br />

nutrienti vegetali nelle acque che hanno determinato anche forti morie <strong>di</strong> pesci. Tale eutrofizzazione è<br />

dovuta principalmente agli scarichi urbani e industriali delle città <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e Santa Giusta.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati nel presente progetto, hanno confermato la presenza <strong>di</strong> tutti i 5 habitat presenti nella<br />

scheda Natura 2000 e hanno permesso <strong>di</strong> verificare la presenza <strong>di</strong> un nuovo habitat (92D0).<br />

1150* Lagune costiere<br />

1310 Salicornia e altre piante annuali che colonizzano terreni sabbiosi e limosi<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Nel sito ITB030037 non sono presenti specie vegetali incluse nell’All. II della Dir. 43/92/CEE.<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 81 specie <strong>di</strong> cui 3 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 11 ai Rettili, 55 agli<br />

Uccelli e 11 ai Mammiferi.<br />

Delle 81 specie 61 sono a riproduzione certa (3 Anfibi, 7 Rettili, 43 Uccelli e 8 Mammiferi), 8 a riproduzione<br />

probabile (4 Rettili, 1 Uccelli e 3 Mammiferi) e 12 a riproduzione possibile, tutte appartenenti alla Classe<br />

degli Uccelli.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 58


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE (Specie animali e vegetali d’interesse<br />

comunitario la cui conservazione richiede la designazione <strong>di</strong> zone speciali <strong>di</strong> conservazione);<br />

• quattro specie sono incluse nell’Allegato 4 della Direttiva 43/92 (Specie animali e vegetali <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario che richiedono una protezione rigorosa);<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• due specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato<br />

• una specie è a scarsamente conosciuta.<br />

• Due specie sono endemismi della tirrenide e due probabilmente sono endemismi sar<strong>di</strong>.<br />

Rettili<br />

• due specie sono incluse nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• sette specie sono incluse nell’Allegato IV della Direttiva 43/92;<br />

• otto specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• 4 nella Lista Rossa dei vertebrati italiani;<br />

• due specie sono endemismi sardo-corsi;<br />

• una specie è endemica della Sardegna.<br />

Uccelli<br />

• 9specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• 37specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• 11specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• 24 sono specie SPEC,<br />

• 18 sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Di queste, una in periocolo in modo critico, due<br />

sono minacciate d’estinzione e quattro sono vulnerabili.<br />

• Sei sono endemismi sardo-corsi.<br />

Mammiferi<br />

• una specie è inclusa nella Lista Rossa dei Vertebrati italiani come vulnerabile;<br />

• una specie è probabilmente un’endemismo sardo ed una endemismo sardo-corso.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

A livello generale gli obiettivi <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenza delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee,<br />

monitoraggio dei flussi idrici superficiali, gestione dei cordoni dunali, monitoraggio e prevenzione dei<br />

fenomeni erosivi, etc.);<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 59


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata (pesca ed allevamento estensivi);<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

(flussi turistici sulle spiagge, pesca) ed eliminare quelle più deleterie (inquinamento, eutrofizzazione,<br />

incen<strong>di</strong>, attività <strong>di</strong> mezzi fuoristrada e motocicli sportivi).<br />

Obiettivi specifici.<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

Gli habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità che nell’area occupano superfici piccole o minime,<br />

andranno conservati in maniera quasi integrale. In questo caso usiamo il termine sintetico “conservazione”<br />

(che non significa assenza <strong>di</strong> azioni attive o <strong>di</strong> progettualità).<br />

L’esame del sito, esteso su 1144 ettari, unitamente alla considerazione che su 5 habitat, suggerisce una<br />

strategia gestionale volta totalmente alla conservazione.<br />

La sud<strong>di</strong>visione degli habitat presenti nel pS.I.C., è sintetizzata nella seguente Tab. 4.2.1.<br />

Habitat<br />

Obiettivo<br />

1150* Lagune costiere Conservazione<br />

1310 Salicornia e altre piante annuali che colonizzano terreni sabbiosi e limosi Conservazione<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi) Conservazione<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea<br />

fruticosae)<br />

Conservazione<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia) Conservazione<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Vengono elencati <strong>di</strong> seguito alcuni obiettivi specifici per singoli habitat.<br />

Conservazione<br />

1150* Lagune costiere<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1310 Salicornia e altre piante annuali che colonizzano terreni sabbiosi e limosi<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 60


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 61


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Si tratta <strong>di</strong> un habitat <strong>di</strong> grande importanza nelle aree interne. conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi<br />

occupate dai tamariceti.<br />

recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa vegetazione e ripristino dei tamariceti<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione dei corpi idrici<br />

regolamentare la gestione delle acque superficiali<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

Strategia <strong>di</strong> gestione<br />

In considerazione degli obiettivi delineati nel precedente capitolo, si prospetta una strategia <strong>di</strong> gestione<br />

fondata su una serie <strong>di</strong>versificata <strong>di</strong> azioni operative, fra le quali si ritiene importante in<strong>di</strong>viduare alcune<br />

priorità d’intervento..Questa definizione delle priorità d’azione tiene conto del valore intrinseco degli habitat<br />

interessati, ma anche dell’urgenza <strong>di</strong> realizzare nelle due aree considerate una forte azione <strong>di</strong> mitigazione<br />

degli effetti negativi delle attività antropiche (sovrautilizzo) e <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> una fruizione dei beni naturali<br />

che sia maggiormente compatibile con la tutela della bio<strong>di</strong>versità naturale.<br />

Le azioni prioritarie sono le seguenti:<br />

analisi geobotaniche<br />

cartografia della vegetazione<br />

cartografia degli habitat<br />

cartografia floristica<br />

monitoraggio demografico delle popolazioni <strong>di</strong> specie rare e/o minacciate<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare e/o minacciate<br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

rimozione rifiuti dai vari ecosistemi e piano gestione dei rifiuti<br />

analisi e monitoraggio qualità delle acque<br />

miglioramento della qualità delle acque dello stagno.<br />

Schede progetto<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

• Eliminazione delle micro-<strong>di</strong>scariche abusive<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

• Regolamento per la fruizione del SIC<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

• Analisi geobotaniche della vegetazione<br />

• Cartografia della vegetazione<br />

• Cartografia degli Habitat<br />

• Cartografia floristica<br />

• Monitoraggio delle popolazioni dei Vertebrati terrestri (Anfibi, Rettili e Uccelli) <strong>di</strong> interesse comunitario,<br />

nazionale e regionale durante il periodo delle migrazioni, svernamento e riproduzione<br />

• Analisi della qualità delle acque e dei flussi idrici nel bacino idrografico <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 62


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

• Programma <strong>di</strong> Educazione ambientale<br />

• Programma <strong>di</strong> comunicazione ambientale per la popolazione adulta sulle tematiche della tutela della<br />

bio<strong>di</strong>versità e la gestione dei siti della Rete Natura 2000<br />

• Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiale informativo e formativo<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE:<br />

• Segnaletica informativa sulle principali risorse ambientali dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta” e<br />

“Sassu –Cirras<br />

• Centri info-point sulla bio<strong>di</strong>versità dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta” e “Sassu –Cirras” e sulle<br />

attività <strong>di</strong> pesca..<br />

• Intervento <strong>di</strong> risanamento e riqualificazione paesaggistica delle “Is Pattisceddas comunalis” (particelle<br />

comunali)<br />

• .Realizzazione segnaletica in<strong>di</strong>cativa dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta e Sassu Cirras”<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 63


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Stagno <strong>di</strong> Putzu Idu (Salina Manna e Pauli Marigosa)” Co<strong>di</strong>ce ITB030038<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 26’ 13’’ Latitu<strong>di</strong>ne 40° 0’ 40’’<br />

Superficie 594 ha Comuni interessati: San Vero Milis<br />

Caratterizzazione fisica<br />

Il Sito “Stagni <strong>di</strong> Putzu Idu “Sa Salina Manna e Sa Marigosa”” si<br />

trova nell’Italia insulare, Regione Autonoma della Sardegna,<br />

provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e ricade per la maggior parte nel territorio<br />

del Comune <strong>di</strong> San Vero Milis e per una piccolissima parte nel<br />

Comune <strong>di</strong> Riola Sardo.<br />

Il Sic comprende al suo interno gli stagni <strong>di</strong> Sale e’Porcus e <strong>di</strong> Is<br />

Benas e una parte <strong>di</strong> territori a<strong>di</strong>biti ad agricoltura e<br />

allevamento.<br />

Caratteristiche climatiche<br />

La climatologia del Sinis risente della sua posizione geografica e della morfologia del suo territorio che,<br />

mancando <strong>di</strong> ostacoli orografici <strong>di</strong> qualche rilievo, consente ai venti <strong>di</strong> sviluppare la massima velocità. Dal<br />

mare la penisola è aperta ai venti del III° e IV° quadrante. Dalla<br />

vallata del Tirso si incanalano i venti del I quadrante e<br />

particolarmente il grecale e, dalla pianura del Campidano lo<br />

scirocco.<br />

Per quanto riguarda i dati sulla nuvolosità risulta che in me<strong>di</strong>a nel<br />

Sinis si riscontrano 133 giorni sereni, 112 con nuvolosità me<strong>di</strong>a e<br />

120 coperti (Servizio Meterologico dell’Aeronautica <strong>di</strong> Capo Frasca,<br />

in Fadda F.A. et al,, 1993).<br />

Per quanto riguarda la piovosità si può affermare che le precipitazioni<br />

me<strong>di</strong>e ed annue sono relativamente basse ed hanno la loro massima<br />

intensità nel periodo ottobre – marzo e con un periodo arido che<br />

abbraccia parte della primavera e tutta l’estate.<br />

Dal grafico 2.1.2.1 si può notare come nel mese <strong>di</strong> maggio,<br />

nonostante le poche giornate <strong>di</strong> pioggia, in totale 4, si siano raggiunti<br />

8,5 mm <strong>di</strong> precipitazioni. Lo stesso si può affermate per il mese <strong>di</strong><br />

settembre dove in 4 gg. <strong>di</strong> precipitazioni sono cadutil10 mm <strong>di</strong><br />

pioggia<br />

Geologia e geomorfologia<br />

L’origine geologica e geomorfologia dell’area compresa all’interno del SIC è strettamente legata a quella<br />

della Penisola del Sinis. La natura geologica della penisola è rappresentata da un basamento formatosi<br />

nell’Era terziaria costituito da vulcaniti sui quali poggiano se<strong>di</strong>menti conglomeratici, calcarei a ostree e<br />

arenarie risalenti al miocene.<br />

L’origine degli stagni Sàe Proccus e Is Benas è alquanto <strong>di</strong>versa. Per quanto riguarda lo stagno <strong>di</strong> Sale e’<br />

Porcus parrebbe che esso si sia formato a causa <strong>di</strong> una depressione <strong>di</strong> probabile origine tettonica. L’origine<br />

dello stagno <strong>di</strong> Is Benas risale ai primi del secolo scorso, quando, l’originale depressione paludosa venne<br />

invasa dalle acque <strong>di</strong> bonifica dei terreni circostanti.<br />

Idrologia<br />

Nel territorio comunale <strong>di</strong> San Vero Milis , così come in tutta la Penisola del Sinis, lo sviluppo del reticolo<br />

idrografico è esiguo: tutta l’area, per la morfologia pianeggiante, presenta un drenaggio pressoché assente.<br />

All’interno del SIC, lo stagno <strong>di</strong> Sàe Proccus raccoglie, dopo un breve percorso, tutte le acque piovane che<br />

in essa precipitano.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 64


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati hanno confermato la presenza <strong>di</strong> tutti i 9 habitat presenti nella scheda Natura 2000 e<br />

hanno permesso <strong>di</strong> verificare la presenza <strong>di</strong> altri 6 nuovi habitat (2230, 2250*, 5320, 5330, 6220*, 9320).<br />

Complessivamente gli habitat passano da 9 a 15.<br />

Le dune del sito sono interessate da vegetazione annuale ascrivibile all’or<strong>di</strong>ne Malcolmietalia (habitat 2230)<br />

e inoltre la maggior parte dei ginepreti presenti crescono su sabbie (habitat prioritario 2250*) piuttosto che su<br />

altri substrati (habitat 5210). Molti habitat seminaturali delle zone più interne sono stati trascurati, come le<br />

comunità erbacee (habitat 6220*), le garighe costiere dell’alleanza Euphorbion pithyusae (habitat 5320), gli<br />

arbusteti a Chamaerops humilis (habitat 5330) e le formazioni a olivastro anche se molto destrutturate<br />

(habitat 9320).<br />

Anche alcune interpretazioni qualitative presenti nella lista degli habitat della scheda Natura 2000 sembrano<br />

non con<strong>di</strong>visibili: si vuole sottolineare come la voce rappresentatività non va interpretata in relazione a<br />

comunità o habitat fisionomicamente simili, ma rispetto a comunità sintassonomicamente affini e tenendo<br />

conto della notevole originalità biogeografica degli ecosistemi insulari. Ad esempio l’habitat prioritario 1510*<br />

non va confrontato con le praterie a Limonium sp. in genere, ma con quelle dell’associazione Limonietum<br />

pseudolaeti-glomerati <strong>di</strong>ffusa solo nel Sinis, che quin<strong>di</strong> rappresenta l’unico sito mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> questa comunità<br />

sinendemica.<br />

1120* Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae<br />

1150* Lagune costiere<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine<br />

1240 Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee con Limonium spp. Endemici<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia<br />

2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae<br />

2230 Dune con prati dei Malcomietalia<br />

2250* Dune costiere con Juniperus spp.<br />

5210 Matorral arborescenti <strong>di</strong> Juniperus spp.<br />

5320 Formazioni basse <strong>di</strong> euforbie vicino alle scogliere<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Nel sito ITB030038 sono presenti le seguenti specie vegetali incluse nell’All. II della Dir. 43/92/CEE (* in<strong>di</strong>ca<br />

specie prioritarie):<br />

• Helianthemum caput-felis Boiss.<br />

• Limonium pseudolaetum Arrigoni et Diana*<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 68 specie <strong>di</strong> cui 3 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 11 ai Rettili, 42 agli<br />

Uccelli e 12 ai Mammiferi.<br />

Delle 68 specie 46 sono a riproduzione certa (3 Anfibi, 6 Rettili, 29 Uccelli e 8 Mammiferi), 21 a riproduzione<br />

possibile (5 Rettili, 13 Uccelli e 4 Mammiferi).<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• due specie è inclusa nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato e una specie<br />

è scarsamente conosciuta<br />

• due specie sono endemismi della tirrenide e due sono endemismi sar<strong>di</strong><br />

Rettili<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• otto specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• cinque nella Lista Rossa dei vertebrati italiani;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 65


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

• una specie è probabilmente endemismo sardo-corso; e due sono probabilmente endemiche della<br />

Sardegna.<br />

• una specie è probabilmente endemiche della Sardegna.<br />

Uccelli<br />

• nove specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• trentuno specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• nove specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• ventuno sono specie SPEC,<br />

• quattor<strong>di</strong>ci sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Di queste, tre sono minacciate<br />

d’estinzione e quattro sono vulnerabili.<br />

• Cinque specie sono endemismi sardo-corsi.<br />

Mammiferi<br />

• Una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE<br />

• una specie nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna<br />

• una specie nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn<br />

• due specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati terrestri sar<strong>di</strong>. Tra queste, una è minacciata<br />

d’estinzione e una è vulnerabile<br />

• Una specie è probabilmente endemismo sardo ed una endemismo sardo-corso.<br />

.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

A livello generale gli obiettivi <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

1) contribuire a salvaguardare la bio<strong>di</strong>versità me<strong>di</strong>ante la conservazione degli habitat naturali e seminaturali,<br />

nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio del SIC;<br />

2) limitare gli eventuali effetti negativi <strong>di</strong>retti ed in<strong>di</strong>retti derivanti dalle attività umane<br />

3) approfon<strong>di</strong>re le conoscenze relative alla bio<strong>di</strong>versità vegetale e animale;<br />

4) promuovere campagne <strong>di</strong> sensibilizzazione dell’opinione pubblica relativamente al valore intrinseco della<br />

bio<strong>di</strong>versità presente nel SIC;<br />

5) promuovere una fruizione compatibile del SIC.<br />

4.2 OBIETTIVI SPECIFICI<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

In linea generale, habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, che nell’area occupino superfici<br />

piccole o minime, andranno conservati in maniera quasi integrale, mentre quegli habitat definiti da comunità<br />

seminaturali (praterie, pascoli) e quelli definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, ma che occupano<br />

superfici me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, si dovrà provvedere alla stesura <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> gestione complesso, che <strong>di</strong>versifichi<br />

ambiti <strong>di</strong> conservazione in senso stretto ed ambiti <strong>di</strong> gestione ove trovino spazio attività produttive<br />

compatibili. Per la prima categoria <strong>di</strong> habitat usiamo il termine sintetico “conservazione” (che non significa<br />

assenza <strong>di</strong> azioni attive o <strong>di</strong> progettualità), per la seconda categoria si usa il termine <strong>di</strong> “gestione”, che a sua<br />

volta non implica assenza <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> specie ed habitat.<br />

L’esame del sito, unitamente alla considerazione che su 15 habitat solo 1 è <strong>di</strong> tipo seminaturale, suggerisce<br />

una strategia gestionale volta totalmente alla conservazione. Le Amministrazioni locali dovranno considerare<br />

che in questo sito ricadono specie e comunità uniche a livello sia nazionale sia globale. Pertanto la<br />

pianificazione della gestione del sito andrà fatta con la consapevolezza <strong>di</strong> essere depositari <strong>di</strong> un patrimonio<br />

naturale unico a livello mon<strong>di</strong>ale.<br />

Habitat<br />

Obiettivo<br />

1120* Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae) Conservazione<br />

1150* Lagune costiere Conservazione<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine Conservazione<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

1240 Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee con Limonium spp.<br />

endemici<br />

Conservazione<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi) Conservazione<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea<br />

fruticosae)<br />

Conservazione<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia) Conservazione<br />

2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae Conservazione<br />

2230 Dune con prati dei Malcomietalia Conservazione<br />

2250* Dune costiere con Juniperus spp. Conservazione<br />

5210 Matorral arborescenti <strong>di</strong> Juniperus spp. Conservazione<br />

5320 Formazioni basse <strong>di</strong> euforbie vicino alle scogliere Conservazione<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici Conservazione<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea Gestione<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia Conservazione<br />

Quin<strong>di</strong> da quanto proposto, emerge che la conservazione in senso stretto riguarderà 14/15 degli habitat.<br />

Solo le cenosi erbacee, presenti ma non caratterizzanti il sito, saranno interessate da forme blande <strong>di</strong><br />

gestione attiva, come lo sfalcio perio<strong>di</strong>co.<br />

Da quanto affermato sin ora derivano i seguenti obiettivi specifici<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenze delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee,<br />

monitoraggio dei flussi idrici superficiali, gestione dei cordoni dunali, monitoraggio e prevenzione dei<br />

fenomeni erosivi, etc.);<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata;<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

(flussi turistici sulle spiagge, pesca) ed eliminare quelle più deleterie (inquinamento, eutrofizzazione,<br />

incen<strong>di</strong>, attività <strong>di</strong> mezzi fuoristrada e motocicli sportivi).<br />

1120* Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino torbi<strong>di</strong>tà e inquinamento delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici a mare e della qualità delle acque marine<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

gestione della pesca<br />

gestione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi e depliant esplicativi.<br />

Strategie <strong>di</strong> conservazione<br />

1150* Lagune costiere<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> uccelli svernanti e migratori<br />

monitoraggio delle popolazioni delle seguenti specie: Fenicottero, Cavaliere d’Italia, Avocetta,<br />

Occhione, Falco <strong>di</strong> palude, Sterna comune, Fraticello, Gabbiano roseo.<br />

potenziamento delle popolazioni naturali riproducentisi nel SIC attraverso interventi <strong>di</strong> gestione<br />

ambientale delle seguenti specie: Volpoca, Occhione, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Gabbiano roseo,<br />

Fraticello e Sterna comune<br />

limitazione dell’uso dei pestici e concimi in agricoltura<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio dei flussi idrici a mare e della qualità delle acque marine<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi e depliant esplicativi.<br />

1240 Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee con Limonium spp. endemici<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle scogliere<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle specie animali rare e/o minacciate.<br />

regolamentazione dei flussi turistici sulle scogliere<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1420 Praterie e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

2230 Dune con prati dei Malcomietalia<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

2250* Dune costiere con Juniperus spp.<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

5210 Matorral arborescenti <strong>di</strong> Juniperus spp.<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

favorire le <strong>di</strong>namiche secondarie per il recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa<br />

vegetazione<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel Capo Mannu<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici nel Capo Mannu<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 71


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

5320 Formazioni basse <strong>di</strong> euforbie vicino alle scogliere<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel Capo Mannu<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

egolamentazione dei flussi turistici sulle scogliere<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel Capo Mannu<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

egolamentazione dei flussi turistici nel Capo Mannu<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

Trattandosi <strong>di</strong> habitat caratterizzati da comunità vegetali seminaturali, occorrono azioni <strong>di</strong> gestione attiva per<br />

manterne la <strong>di</strong>versità:<br />

conservare le superfici oggi occupate dall’habitat<br />

garantire interventi perio<strong>di</strong>ci che consentano <strong>di</strong> conservare l’habitat controllando le <strong>di</strong>namiche della<br />

successione secondaria (sfalcio perio<strong>di</strong>co, introduzione per brevi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> pochi ovini al pascolo)<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel Capo Mannu<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni faunistiche rare o minacciate;<br />

mantenimento e/o potenziamento della consistenza delle popolazioni faunistiche rare o minacciate<br />

egolamentazione dei flussi turistici nel Capo Mannu<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 72


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

favorire le <strong>di</strong>namiche secondarie per il recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa<br />

vegetazione<br />

conversione graduale dei cedui a fustaia per incrementare il livello <strong>di</strong> maturità delle comunità<br />

forestali<br />

mantenere adeguate popolazioni <strong>di</strong> avifauna stanziale, migratrice e svernante per la <strong>di</strong>spersione<br />

dell’olivastro<br />

eliminazione attività selvicolturali ove presenti<br />

eliminazione del pascolo ove presente<br />

eliminazione rifiuti e bonifica <strong>di</strong>scariche nel Capo Mannu<br />

era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone ove presenti<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici nel Capo Mannu<br />

regolamentazione attività e<strong>di</strong>lizie<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, depliant esplicativi e percorsi naturalistici.<br />

Schede azioni<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

Era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone invasive<br />

Chiusura al traffico motorizzato dei sentieri attualmente presenti nell’area <strong>di</strong> Capo Mannu-Su<br />

Pallosu.<br />

Interventi pilota finalizzati a mitigare l’impatto del traffico stradale su anfibi e rettili e mammiferi<br />

Interventi pilota finalizzati a mitigare “l’effetto barriera” nei confronti degli anfibi e rettili determinato<br />

dai muretti.<br />

Censimento e bonifica delle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti ingombranti e materiali inerti all’interno del<br />

territorio del SIC.<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

Regolamento per la fruizione del SIC<br />

Regolamento per la prevenzione dell’inquinamento paesaggistico causato dalle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong><br />

rifiuti ingombranti ed inerti<br />

Regolamento per il traffico motorizzato all’interno dell’area SIC<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

Analisi geobotaniche della vegetazione<br />

Cartografia della vegetazione<br />

Cartografia degli Habitat<br />

Cartografia floristica<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Limonium pseudolaetum finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia per la conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Helianthemum caput-felis finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia per la conservazione in situ.<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Limonium capitis –marci finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Limonium lausianum finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Limonium tenuifolium finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Poligala sinisica finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Coris monspeliensis finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Erica multiflora finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Viola arborescens finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Analisi demografiche e monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> Micrometria filiformis finalizzate alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una strategia perla conservazione in situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Limonium pseudolaetum finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Heliantemum caput-felis finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Limonium capitis-marci finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Limonium lausianumfinalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Limonium tenuifolium finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Poligala sinisica finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Ciris monspeliensis finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Erica multiflora finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Viola arborescens finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Conservazione del germoplasma <strong>di</strong> Micrometria filiformis finalizzata alla conservazione ex situ<br />

Analisi della qualità delle acque e dei flussi idrici nel bacino idrografico <strong>di</strong> Salina Manna<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

Educazione ambientale nelle lagune costiere<br />

Programmi <strong>di</strong> educazione ambientale e <strong>di</strong> educazione alla sostenibilità destinato alle Scuole dei<br />

Comuni interessati dal SIC.<br />

Programma <strong>di</strong> sensibilizzazione per la popolazione adulta sulle tematiche della bio<strong>di</strong>versità e la<br />

gestione dei siti della Rete Natura 2000<br />

Corso <strong>di</strong> aggiornamento tecnico sulle tematiche della gestione della Rete Natura 2000 destinato alle<br />

strutture interne dei Comuni interessati dal SIC<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE<br />

Valorizzazione del sito<br />

Rete <strong>di</strong> info-point sulla bio<strong>di</strong>versità del SIC presso le strutture turistico-archeologiche ed<br />

agrituristiche situate nel territorio dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Sale Porcus” e “Stagni <strong>di</strong> Putzu Idu” o nelle aree<br />

circostanti<br />

Attivazione <strong>di</strong> un Centro visita e centro <strong>di</strong> educazione ambientale sulla bio<strong>di</strong>versità presso il centro<br />

abitato <strong>di</strong> San Vero Milis<br />

Realizzazione segnaletica in<strong>di</strong>cativa dei SIC “Stagni <strong>di</strong> Putzu Idu” e “Stagno <strong>di</strong> Sale ‘e Porcus”<br />

Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una pista pe<strong>di</strong>onale e ciclabile tra Putzu Idu e Mandriola attrezzata anche per<br />

<strong>di</strong>sabili motori e non vedenti<br />

Istituzione <strong>di</strong> un osservatorio sulla flora e vegetazione costiera me<strong>di</strong>terranea nel faro <strong>di</strong> Capo Mannu<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre” Co<strong>di</strong>ce SIC- ITB030039 ZPS - ITB033041<br />

“Catalano”<br />

SIC -ITB030080<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 18’ 24’’ Latitu<strong>di</strong>ne 39° 59’ 21’’<br />

“ 8° 16’ 35” “ 39° 52’ 52”<br />

Superficie “Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre” 375 ha Comuni interessati: Cabras<br />

“Catalano” 122<br />

Caratterizzazione fisica<br />

Geomorfologia<br />

L’assetto geomorfologico del territorio è dovuto all’interazione degli aspetti geostrutturali dell’area con i<br />

processi esogeni, intendendo con il termine geostrutturali: la tettonica, i processi vulcanici, i caratteri<br />

litologici, ossia le caratteristiche chimico-fisiche che con<strong>di</strong>zionano la resistenza dei materiali nei confonti dei<br />

processi <strong>di</strong> demolizione (composizione, coerenza, alterabilità, resistenza, fragilità, etc.), e quelli giaciturali; e<br />

con il termine processi esogeni: alterazione, erosione, trasporto e deposizione.<br />

Giocano un ruolo attivo anche le con<strong>di</strong>zioni climatiche, la presenza e lo stato <strong>di</strong> copertura vegetale e non<br />

ultima l’attività antropica.<br />

L’isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre Vista la mancanza <strong>di</strong> un reticolo idrografico, le quote basse dell’isola e le<br />

precipitazioni scarse, i principali agenti morfogenetici sono stati e sono il vento ed il mare, con la creazione<br />

del contrasto <strong>di</strong> forme tra la coste frastagliate ed erose dal mare ed il pianoro interno, modellato dall’azione<br />

del vento.<br />

Le coste frastagliate e presumibilmente le correnti marine sono inoltre responsabili della <strong>di</strong>stribuzione degli<br />

arenili in alcuni tratti della costa. La costa esposta a NW è totalmente priva <strong>di</strong> depositi <strong>di</strong> spiaggia sabbiosi,<br />

ed interamente modellata nella grano<strong>di</strong>orite è caratterizzata da tratti in roccia e speroni <strong>di</strong> roccia.<br />

Idrologia<br />

L’Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre è caratterizzata dall’assenza <strong>di</strong> qualsiasi elemento <strong>di</strong> idrografia superficiale<br />

permanente. Le rare incisioni, generalmente brevi e poco profonde, sono attive solo durante le precipitazioni,<br />

generalmente assai scarse. Solo localmente sono presenti delle piccole conche a debole concavità e fondo<br />

argilloso, del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> qualche metro, che fungono da punti <strong>di</strong> raccolta delle acque meteoriche nel periodo<br />

autunno-invernale. Esse sono asciutte durante la stagione estiva e nei lunghi intervalli che intercorrono fra<br />

una precipitazione e l’altra. Fra Cala Maestro e Cala Saline esiste una depressione <strong>di</strong> circa 30 metri <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ametro dove si raccoglie l’acqua piovana, che permane fino all’inizio della stagione estiva. Nell’isola<br />

non sono presenti sorgenti. Esiste un pozzo, presumibilmente nuragico, scavato nella alterata che raccogli le<br />

acque meteoriche e presumibilmente la scarsa circolazione sotterranea. L’acqua mostra una debole salinità.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Vengono <strong>di</strong> seguito elencati gli habitat d'interesse comunitario come definiti dalla Direttiva 92/43/CEE del<br />

Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e<br />

della fauna selvatiche (Allegato I - tipi <strong>di</strong> habitat naturali <strong>di</strong> interesse comunitario la cui conservazione<br />

richiede la designazione <strong>di</strong> aree speciali <strong>di</strong> conservazione, GU L 206 del 22.7.1992), presenti nel'Isola <strong>di</strong> Mal<br />

<strong>di</strong> Ventre.<br />

Gli habitat ufficiali sono quelli inseriti nel formulario standard per i siti d'interesse comunitario (SIC) <strong>di</strong><br />

NATURA 2000, <strong>di</strong> cui l'Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre è stata designata. Dal formulario risultano presenti 12 habitat<br />

d'interesse comunitario:<br />

1120 * Praterie <strong>di</strong> Posidonie (Posidonion oceanicae)<br />

1310 Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie annuali delle zone fangose e sabbiose<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1420 Prateria e fruticeti alofili me<strong>di</strong>terranei e termo-atlantici (Sarcocornetea fruticosi)<br />

1430 Prateria e fruticeti alonitrofili(Pegano-Salsoletea)<br />

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Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

1510 Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

2110 Dune mobili embrionali<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria ()<br />

3130 Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o Isoeto-<br />

Nanojuncetea<br />

5330 Arbusteti termo-me<strong>di</strong>terranei e predesrtici<br />

6220 Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

92D0 Gallerie e forteti ripari meri<strong>di</strong>onali(Nerio-Tamaricetea e Securinegion tinctoriae)<br />

Catalano<br />

La sua proposizione come Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario è dovuta alla presenza degli habitat <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario elencati <strong>di</strong> seguito:<br />

1120 * Praterie <strong>di</strong> Posidonie (Posidonion oceanicae)<br />

1240 Scogliere con vegetazione delle coste me<strong>di</strong>terranee con Limonium spp. endemici<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

La fauna<br />

Specie <strong>di</strong> rilevante interesse comunitario: Patella ferruginea (Patella ferruginea), Nacchera (Pinna nobilis),<br />

Riccio <strong>di</strong>adema (Centrostephanus longispinus), Testuggine greca (Testudo greca), Marangone dal ciuffo<br />

(Phalacrocorax aristotelis desmarestii), Gabbiano corso (Larus audouinii).<br />

Marangone dal ciuffo<br />

Su 214 ni<strong>di</strong> controllati la prevalente <strong>di</strong>mensione della covata è stata <strong>di</strong> 3 uova (range 1-6). Per quanto<br />

riguarda il periodo <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento della colonia in base all’età presunta dei pulcini si è stimato che le prime<br />

deposizioni si siano verificate a partire dalla prima decade <strong>di</strong> novembre, con un massimo fra la fine <strong>di</strong><br />

novembre e la metà <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre; ulteriori deposizioni sembrano peraltro essersi protratte almeno fino alla<br />

prima decade <strong>di</strong> marzo.<br />

Gabbiano corso<br />

Durante la prima pentade <strong>di</strong> permanenza, nel corso del monitoraggio della popolazione <strong>di</strong> Gabbiano reale,<br />

sono stati osservati fino a 86 in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> Gabbiano corso (19 aprile 2006),apparentemente in fase <strong>di</strong><br />

inse<strong>di</strong>amento o <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> un sito <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione nel settore occidentale dell’isola. In considerazione della<br />

delicatezza della fase <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento e della presenza <strong>di</strong> una forte presenza <strong>di</strong> Gabbiani reali che<br />

costituiscono presumibilmente un fattore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo per il Gabbiano corso si è preferito evitare <strong>di</strong> effettuare<br />

ulteriori verifiche e <strong>di</strong> percorrere i settori <strong>di</strong> isola apparentemente interessati dall’inse<strong>di</strong>amento della specie.<br />

Il successivo controllo, effettuato il 10 giugno 2006, ha evidenziato una totale assenza <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>, nonostante<br />

una consistente presenza <strong>di</strong> animali sia sull’isola (max. 120 in<strong>di</strong>vidui) che nella prospiciente costa del Sinis<br />

(circa 40 in<strong>di</strong>vidui nello Stagno <strong>di</strong> Sa Salina Manna,abitualmente frequentato come posatoio dai riproduttori<br />

<strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre anche quando la ni<strong>di</strong>ficazione è in corso). Le letture <strong>di</strong> anelli effettuate sull’isola fanno<br />

ritenere che tali in<strong>di</strong>vidui fossero, almeno in parte, gli stessi che si erano inse<strong>di</strong>ati con successo nell’Isola <strong>di</strong><br />

Mal <strong>di</strong><br />

Ventre nelle stagioni riproduttive 2004 e 2005, i quali dunque non si sarebbero spostati in colonie alternative.<br />

In data 30 giugno, è stata accertata la presenza <strong>di</strong> soli 5 in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> Gabbiano corso e sono stati mappati<br />

con GPS satellitare tutti i siti occupati dalla specie fra il 1997 ed il 2005.<br />

Le cause del mancato inse<strong>di</strong>amento della specie nella stagione riproduttiva appena trascorsa sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile<br />

valutazione, potendo essere riconducibili a <strong>di</strong>versi fattori anche non necessariamente operanti su scala<br />

strettamente locale, come potrebbe indurre a pensare il fatto che <strong>di</strong>verse altre colonie sarde sono state<br />

caratterizzate da basso o nullo successo riproduttivo nel corso del 2006. La colonia <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre,<br />

peraltro, pur occupando un sito classico per la specie (è in assoluto una delle prime conosciute per l’Italia,<br />

scoperta da Arrigoni degli Od<strong>di</strong> all’inizio del ‘900), anche precedentemente alle positive annate 2004 e 2005<br />

aveva fatto registrare <strong>di</strong>versi casi <strong>di</strong> insuccesso o <strong>di</strong>scontinuità <strong>di</strong> presenza<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 76


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Obiettivi del Piano.<br />

Premesso che gli obiettivi in<strong>di</strong>viduati come funzionali alla strategia <strong>di</strong> gestione sono perseguibili nel tempo<br />

(breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine) attraverso interventi, azioni, programmi e attività specifiche, <strong>di</strong> seguito<br />

ciascuno degli obiettivi, risultanti dagli apporti singoli e con<strong>di</strong>visi dal gruppo <strong>di</strong> lavoro, viene posto in<br />

relazione con interventi, azioni, programmi e attività ad essi funzionali.<br />

Gli interventi, le azioni, i programmi le attività sono ricompresi entro “schede operative” la maggior parte delle<br />

quali sono state elaborate in occasione del bando dell’ADA della RAS nell’ambito del bando POR misura<br />

1.5b.<br />

La correlazione “progetto/azione” con gli obiettivi da perseguire esprimono in forma sintetica il rapporto<br />

causa-effetti degli interventi. Maggior dettaglio nei progetti e negli effetti previsti sono inseriti nelle schede<br />

progetto (allegate) <strong>di</strong> cui prima.<br />

Maggiori dettagli sulla funzionalità degli interventi rispetto agli obiettivi sono desumibili dalle schedeprogetto.<br />

Obiettivi generali<br />

Per quanto fin qui esposto, a seguito delle ricognizioni sul campo e sulla bibliografia <strong>di</strong> settore, gli specialisti<br />

<strong>di</strong> settore coinvolti nella redazione del presente piano hanno ravvisato le necessità <strong>di</strong> definire i seguenti<br />

obiettivi generali e specifici.<br />

Nella tabella allegata gli obiettivi vengono messi in relazione alle azioni/interventi attraverso i quali si<br />

concretizza la strategia <strong>di</strong> gestione del SIC-ZPS.<br />

1) Mantenere un livello sod<strong>di</strong>sfacente dello stato <strong>di</strong> conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario, garantendo la conservazione degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse comunitario, assicurando il<br />

mantenimento e/o il ripristino dei loro equilibri ecologici).<br />

2) Mantenimento attività tra<strong>di</strong>zionali e sostenibili<br />

3) Promozione e sostegno per nuove attività<br />

a) valorizzazione pesca come patrimonio culturale e etnografico<br />

b) valorizzazione pesca come valore economico<br />

4) Mantenimento identità paesaggistica<br />

5) Miglioramento e /o ripristino delle componenti <strong>di</strong> cui prima<br />

6) Coinvolgere la popolazione in ogni suo componente.<br />

a) Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminazione / forum / con<strong>di</strong>visione<br />

Obiettivi specifici<br />

• (H = habitat e specie; U = uso suolo; I = idrologia; P = paesaggio)<br />

• (H) mantenere le attuali estensioni delle cenosi tipiche, e siti <strong>di</strong> riproduzione e<br />

frequentazione <strong>di</strong> fauna specifica<br />

• (H) adottare misure per il mantenimento dei siti si ni<strong>di</strong>ficazione/ riproduzione<br />

• (H) definire procedure <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong> specie ornitiche ittiofoghe<br />

• (H) definire procedure <strong>di</strong> gestione produttive degli stock ittici con particolare attenzione al mantenimento<br />

della <strong>di</strong>versità specifica e al suo equilibrio<br />

• (H) mantenimento e valorizzazione dei meto<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali e delle tecniche <strong>di</strong> prelievo<br />

valutare la capacità portante del’isola rispetto alla frequentazione;<br />

• favorire definire nuovi servizi rispetto al turismo naturalistico.<br />

• attività <strong>di</strong> monitoraggio ambientale e socio economico<br />

• <strong>di</strong>ffusione dell’educazione ambientale ricreativo<br />

• consolidamento dell’attività <strong>di</strong> ricerca orientata <strong>di</strong> base (flora, vegetazione,<br />

biologia della conservazione, ……..)<br />

• consolidamento dell’attività <strong>di</strong> ricerca orientata al monitoraggio della gestione<br />

• costituzione <strong>di</strong> un GIS / atlante dei SIC / Database<br />

• attivazione, momenti partecipativi e <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione<br />

• favorire l’interazione tra enti (comuni anche non coinvolti nella gestione) e<br />

soggetti aventi titoli<br />

• Implementazione <strong>di</strong> piani d’azione per situazioni <strong>di</strong> emergenza;<br />

• Conservazione ex situ del germoplasma con priorità per i taxa endemici, rari e/o<br />

minacciati e d’interesse fitogeografico e allo stesso tempo per entità <strong>di</strong> possibile<br />

impiego nei ripristini ambientali e nelle rinaturalizzazioni.<br />

• Piano <strong>di</strong> monitoraggio in situ per taxa minacciati o rari<br />

• Piano pluriennale <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione delle specie alloctone (invasive e non) e<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 77


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

interventi per una loro sostituzione con specie tipiche prodotte a partire da<br />

germoplasma autoctono.<br />

• Conservazione in situ delle associazioni vegetali minacciate<br />

• (H) – (P) Tenere sotto controllo, ridurre od eliminare od eventualmente limitare le<br />

attività che incidono sull'integrità della specie e dell'ecosistema causandone la<br />

per<strong>di</strong>ta o la frammentazione degli habitat.<br />

• Favorire la creazione <strong>di</strong> network con realtà vicine, confinanti o simili (momenti <strong>di</strong><br />

confronto, <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> buone pratiche,...)<br />

Strategie <strong>di</strong> Gestione.<br />

a) Interventi per la tutela delle <strong>di</strong>versità biologiche, degli habitat naturali e seminaturali e delle specie previste<br />

nelle <strong>di</strong>rettive comunitarie<br />

1) In termini <strong>di</strong> monitoraggio orientato alla definizione della vulnerabilità dei litorali; alla valutazione della<br />

pressione <strong>di</strong> pesca esercitata sul riccio <strong>di</strong> mare, alla ricchezza/abbondanza delle specie ittiche presenti<br />

nell’AMP;definizione dello status <strong>di</strong> popolamenti<br />

avifaunistici dell’AMP<br />

b) Interventi <strong>di</strong> conservazione, manutenzione, recupero e restauro del paesaggio, del territorio.<br />

c) Recupero e ripristino <strong>di</strong> ambiti degradati e vulnerabili (risanamento, ricostruzione ambientale e<br />

rinaturalizzazione)<br />

d) Valorizzazione delle aree anche me<strong>di</strong>ante l’organizzazione dell’accessibilità e della fruibilità in termini <strong>di</strong>:<br />

1) organizzazione dell’accessibilità in forme sostenibili anche a sostegno <strong>di</strong> attività economiche compatibili<br />

(E.A., guide, escursioni, turismo scientifico, etc…)<br />

e) Dotazione <strong>di</strong> adeguati servizi collegati ed integrati ad interventi <strong>di</strong> conservazione e valorizzazione delle<br />

risorse naturalistiche in termini <strong>di</strong>:<br />

1) dotazione <strong>di</strong> adeguati servizi attraverso la realizzazione <strong>di</strong> campi ormeggio presso alcuni punti strategici<br />

del litorale ed in particolare presso l’Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre (forme <strong>di</strong> mitigazione degli impianti)<br />

Popolazione ni<strong>di</strong>ficante <strong>di</strong> Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii)<br />

A motivo del periodo <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione piuttosto precoce si può ritenere che la specie sia meno soggetta a<br />

<strong>di</strong>sturbo antropico rispetto a quelle che ni<strong>di</strong>ficano in primavera - estate. Tuttavia i settori coloniali localizzati<br />

nella macchia (Settore C) e nell’arenaria (Settore B), in particolare quest’ultimo, subiscono maggiormente il<br />

<strong>di</strong>sturbo generato dalla presenza <strong>di</strong> persone che a vario titolo sbarcano anche durante i mesi invernali<br />

(pescatori <strong>di</strong> ricci, pescatori subacquei, <strong>di</strong>portisti). Sarebbe pertanto auspicabile l’apposizione <strong>di</strong> adeguata<br />

segnaletica informativa finalizzata ad evitare il <strong>di</strong>sturbo inconsapevole alle specie ni<strong>di</strong>ficanti nei siti sopra<br />

in<strong>di</strong>cati, a partire da ottobre 2006.<br />

L’aumento della popolazione, in<strong>di</strong>cativo anche <strong>di</strong> una buona <strong>di</strong>sponibilità trofica locale, potrebbe essere<br />

conseguenza del regime <strong>di</strong> protezione instaurato dall’AMP sul tratto marino <strong>di</strong> pertinenza. Questa specie<br />

infatti è un predatore <strong>di</strong> pesci bentonici, che non si spinge molto al largo per il foraggiamento.<br />

Popolazione ni<strong>di</strong>ficante <strong>di</strong> Gabbiano corso (Larus audouinii)<br />

Si tratta <strong>di</strong> una specie particolarmente sensibile a <strong>di</strong>sturbo antropico, che inoltre sull’Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre<br />

risente della competizione con il Gabbiano reale che occupa molto prima i siti <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione e che è in<br />

costante incremento sull’Isola. Inoltre è da rilevare che la localizzazione dei siti coloniali sull’Isola è soggetta<br />

a continue variazioni, fatto che impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> programmare con un certo anticipo adeguate misure <strong>di</strong><br />

protezione dei siti <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione. È opportuno, una volta in<strong>di</strong>viduato il sito <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione, pre<strong>di</strong>sporre una<br />

segnaletica finalizzata all’informazione e all’inter<strong>di</strong>zione dell’accesso, sia da terra che dal mare, alle aree<br />

interessate dalla ni<strong>di</strong>ficazione della specie. Sarebbe altresì opportuno in caso <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento della specie<br />

valutare l’opportunità <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>re alla navigazione ed alla balneazione i tratti <strong>di</strong> mare imme<strong>di</strong>atamente<br />

prospicienti il sito nei casi in cui questo sia localizzato sulla linea <strong>di</strong> costa. Le con<strong>di</strong>zioni trofiche presenti<br />

all’interno dell’AMP hanno probabilmente scarsa influenza su questa specie, che preda piccoli pesci<br />

epipelagici (in particolare Clupeiformi) reperiti spesso nelle ore notturne ed a grande <strong>di</strong>stanza dal sito<br />

riproduttivo.<br />

Gabbiano reale (Larus michahellis michahellis)<br />

Il contenimento della popolazione <strong>di</strong> Gabbiano reale non è <strong>di</strong> facile risoluzione in quanto interventi su scala<br />

locale come la <strong>di</strong>struzione o rimozione delle covate si rivelano inefficaci se non condotti a una scala che<br />

potrebbe risultare non accettabile da parte dell’opinione pubblica; pertanto il problema dovrebbe essere<br />

affrontato nel me<strong>di</strong>o lungo termine attraverso una riduzione dell’accessibilità delle principali fonti <strong>di</strong><br />

alimentazione <strong>di</strong> origine antropica.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 78


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Un possibile intervento locale potrebbe riguardare la rimozione delle covate <strong>di</strong> Gabbiano reale in settori<br />

molto circoscritti dell’isola, in modo spostare i riproduttori nelle aree non <strong>di</strong>sturbate e da favorire<br />

l’inse<strong>di</strong>amento del Gabbiano corso. L’efficacia <strong>di</strong> un simile intervento è tuttavia da mettere in dubbio per due<br />

ragioni principali:<br />

Non è possibile prevedere in anticipo la localizzazione <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> Gabbiano corso né valutare<br />

quali siano i fattori che influenzano la selezione dei siti <strong>di</strong> ni<strong>di</strong>ficazione.<br />

La rimozione <strong>di</strong> una covata <strong>di</strong> Gabbiano reale stimola gli animali, soprattutto se l’intervento è effettuato in<br />

una fase sufficientemente precoce da anticipare l’inse<strong>di</strong>amento dei Gabbiani corsi, a deporre covate <strong>di</strong><br />

rimpiazzo. Anche se queste ottimisticamente fossero concentrate in altri settori dell’isola, aumenterebbe<br />

comunque la sovrapposizione temporale delle attività riproduttive delle due specie, con un ovvio aumento <strong>di</strong><br />

rischio per la più vulnerabile <strong>di</strong> esse.<br />

Schede progetto<br />

T1-04/AMP Acquisto dell’Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre<br />

T1_05_BIS/AMP Delimitazione e segnaletica SIC<br />

T2-02/AMP Riqualificazione del paesaggio naturale e storico culturale dell’Isola <strong>di</strong> Mal Ventre<br />

T5-01_BIS/AMP Acquisizione e pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiale e meto<strong>di</strong> per la gestione dell’informazione dei<br />

SIC/ZPS <strong>di</strong> Mistras, San Giovanni, Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre e Catalano<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 79


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta” Co<strong>di</strong>ce ITB031104<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 49’ 41’’ Latitu<strong>di</strong>ne40° 4’ 11’’<br />

Superficie 8999 ha Comuni interessati: Paulilatino, Fordongianus, Busachi, Ulà Tirso,<br />

Ghilarza, Ardauli, Tadasuni, Sorri<strong>di</strong>le, Soddì, Aidomaggiore, Se<strong>di</strong>lo, Bidonì.<br />

Caratterizzazione fisica<br />

Il Sito “Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta –<br />

Rio Siddu” si trova nell’Italia insulare, Regione Autonoma<br />

della Sardegna, provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> e ricade in parte<br />

all’interno delle Comunità Montane del Barigadu (Ardauli,<br />

Busachi, Fordongianus, Ula Tirso) e del Montiferru<br />

(Paulilatino).<br />

Il settore centro-occidentale del SIC comprende i territori<br />

dell’altopiano basaltico <strong>di</strong> Ghilarza, Paulilatino,<br />

Fordongianus e Busachi, che confinano a sud con la<br />

piana dell’Alto Campidano e ad ovest con il complesso<br />

collinare del Montiferru (altitu<strong>di</strong>ne massima circa 1000<br />

metri).<br />

La restante porzione nord-orientale è interamente costituita da solo Lago artificiale dell’Omodeo e dalle sue<br />

rive, e confina a nord con i territori <strong>di</strong> Aidomaggiore e Sorra<strong>di</strong>le, e ad est con le aree montane e boscate del<br />

Barigadu (Sorra<strong>di</strong>le, Neoneli, Busachi, Ardauli) e del Mandrolisai (Austis, Ortueri, Sorgono), queste ultime<br />

già nel territorio della provincia <strong>di</strong> Nuoro.<br />

Caratteristiche climatiche.<br />

I caratteri climatici della zona geografica dell’Alto Oristanese (Montiferru, Guilcer e Barigadu) si possono<br />

rilevare dai dati ultra quarantennali <strong>di</strong> ben tre<strong>di</strong>ci stazioni <strong>di</strong> rilevamento agro meteorologico e da stu<strong>di</strong> fitoclimatici<br />

molto approfon<strong>di</strong>ti.<br />

Le curve termiche <strong>di</strong> questa regione della Sardegna riflettono fedelmente le con<strong>di</strong>zioni generali dell’Isola, ma<br />

colgono tutte le influenze localistiche ed i con<strong>di</strong>zionamenti microclimatici.<br />

Così la stazione più bassa , posta a meno <strong>di</strong> 50 metri s.l.m. nella gola del Fiume Tirso, presso la <strong>di</strong>ga <strong>di</strong><br />

Santa Chiara (situata proprio sul confine orientale del SIC), ci propone temperature me<strong>di</strong>o-massime <strong>di</strong> 23° e<br />

me<strong>di</strong>o-minime <strong>di</strong> 11°, contro i 17,5° <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o massima ed i 10,3° <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-minima rilevati nella stazione più<br />

alta, circa 1000 metri s.l.m. <strong>di</strong> Santulussurgiu.<br />

Non mancano però gli eccessi <strong>di</strong> 43° estivi e –4° invernali che, per l’episo<strong>di</strong>cità, poco tolgono ai valori termici<br />

temperati della zona.<br />

Pertanto l’isoterme della me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> questa zona, contenuta tra 15° e 16°, espone circa 7,4° del mese <strong>di</strong><br />

Gennaio e 24° del mese <strong>di</strong> Luglio.<br />

Le precipitazioni si caratterizzano per i comportamenti assai mutevoli a causa degli influssi dovuti alla<br />

orografia ed alla densità del manto vegetale, nonché alla forza e <strong>di</strong>rezioni dei venti.<br />

Il maggior numero dei giorni piovosi in un anno si realizzano sull’altopiano <strong>di</strong> Abbasanta, con una me<strong>di</strong>a<br />

quarantennale <strong>di</strong> 83-85 gg, ed il minor numero <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> precipitazione agli opposti del territorio, quali<br />

Busachi ad Est e Tresnuraghes ad Ovest dove le precipitazioni si manifestano per 67-74 giorni all’anno.<br />

La me<strong>di</strong>a generale della zona descrive una isoieta posta tra 700 e 900 mm <strong>di</strong> pioggia annua.<br />

Il vento dominante è il maestrale, si presenta spesso su cieli densi <strong>di</strong> nuvole, accelerandone il transito senza<br />

che assecon<strong>di</strong>no precipitazioni.<br />

Valutando i quattro quadranti della rosa dei venti, il maestrale occupa le scene per almeno 84 giorni all’anno<br />

che, con la tramontana e l’ostro occupa altri 100 giorni annui <strong>di</strong> vento freddo, spesso <strong>di</strong> forte intensità,<br />

accompagnati da rapi<strong>di</strong> abbassamenti <strong>di</strong> temperatura, quin<strong>di</strong> temibili gelate.<br />

Non considerando i circa 100 giorni <strong>di</strong> calma <strong>di</strong> vento o brezze locali, gli altri 80 giorni dell’anno sono<br />

occupati da venti non fred<strong>di</strong>, dai quadranti meri<strong>di</strong>onali, Scirocco, Libeccio, Mezzogiorno e Ponente, spesso<br />

accompagnati da precipitazioni.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 80


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Geologia e geomorfologia<br />

Geologicamente predominano le rocce plioceniche <strong>di</strong> origine magmatica, basalti e ignimbriti (trachiti), più<br />

recenti rispetto alle sottostanti rocce se<strong>di</strong>mentarie mioceniche messe in risalto dalla valle fluviale del Tirso<br />

originatasi in virtù <strong>di</strong> uno sprofondamento tettonico.<br />

Proprio l’Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta, la cui altezza oscilla tra i 300 e i 400 metri è un tipico plateau basaltico,<br />

caratterizzato da una superficie sub- pianeggiante leggermente inclinata verso est il cui margine è dato dalla<br />

valle del Tirso, e verso sud sino al passaggio con la piana del Campidano. Si presenta con un paesaggio a<br />

tratti brullo con qualche pianta <strong>di</strong> asfodelo e cisto, a tratti paludoso o ricoperto <strong>di</strong> piccoli boschi <strong>di</strong> sughera,<br />

dove affiorano le pietre vulcaniche sparse o raccolte in muretti a secco. I margini del plateau sono in genere<br />

frastagliati, e danno luogo a delle scarpate <strong>di</strong> altezza variabile a seconda dello spessore dei basalti.<br />

Idrologia<br />

L’area del S.I.C. si estende intorno a quasi tutto il lago Omodeo che è il più grande tra i laghi della Italia.<br />

L’Omodeo nasce da uno sbarramento del fiume Tirso che crea un invaso lungo 20 chilometri, largo in<br />

qualche punto fino a 3 chilometri, con una portata <strong>di</strong> oltre 400 milioni <strong>di</strong> metri cubi <strong>di</strong> acqua, creato circa 80<br />

anni fa per controllare il regime del fiume. La nascita <strong>di</strong> questo enorme bacino, fino a qualche anno fa il più<br />

grande d’Europa, determinò non solo la sommersione <strong>di</strong> alcune “domus de janas” e del nuraghe su Pranu,<br />

ma anche la per<strong>di</strong>ta della foresta pietrificata <strong>di</strong> Zuri. Ancora oggi, quando il livello dell’invaso cala<br />

considerevolmente, spesso in estate quando il lago è in secca, compaiono, poco a valle <strong>di</strong> Soddì, imponenti<br />

resti <strong>di</strong> alberi pietrificati.<br />

Nell’altopiano <strong>di</strong> Abbasanta si rilevano una vasta serie <strong>di</strong> piccole risorgive regolarmente sfruttate per<br />

abbeverare il bestiame e solo raramente per uso irriguo. La falda freatica è <strong>di</strong> modesta entità ed è localizzata<br />

nella parte superficiale delle colate basaltiche. La risorsa idrica <strong>di</strong> maggiore importanza è localizzata alla<br />

base delle colate laviche, all’interno dei se<strong>di</strong>menti miocenici. Questo acquifero viene sfruttato attraverso<br />

pozzi profon<strong>di</strong> con portate variabili da 0,5 a 2- 3litri/sec. Allo stato attuale, sull’altopiano le risorse idriche<br />

sotterranee si aggirano complessivamente intorno ai 2 milioni <strong>di</strong> mc/anno d'acqua utilizzata ai fini potabili,<br />

industriali e zootecnici.<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati nel presente progetto, hanno confermato la presenza <strong>di</strong> 5 habitat (6310, 9340, 9330,<br />

6220*, 92D0), l’assenza dell’habitat 5230 e la presenza <strong>di</strong> 5 nuovi habitat (3170*, 3280, 6420, 92A0, 9320).<br />

Complessivamente gli habitat passano da 6 a 10: da notare che dei nuovi habitat in<strong>di</strong>viduati, parte il 9310,<br />

tutti gli altri sono habitat legati alla presenza (anche stagionale) <strong>di</strong> acque dolci. L’acqua in clima<br />

me<strong>di</strong>terraneo ha sempre l’effetto <strong>di</strong> incrementare la bio<strong>di</strong>versità specifica ed ecosistemica e pertanto sin da<br />

ora si sottolinea l’urgenza <strong>di</strong> inserire tra le priorità <strong>di</strong> gestione, quelle relative alle acque dolci superficiali e<br />

sotterranee<br />

6310 Dehesas con Quercus spp. sempreverde<br />

9340 Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex<br />

9330 Foreste <strong>di</strong> Quercus suber<br />

6220 Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

3170* Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei<br />

3280 Fiumi me<strong>di</strong>terranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrosti<strong>di</strong>on e con filari ripari <strong>di</strong> Salix e Populus<br />

alba<br />

6420 Praterie umide me<strong>di</strong>terranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion<br />

92A0 Foreste a galleria <strong>di</strong> Salix alba e Populus alba<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono state rinvenute specie vegetali incluse nell’All. II della Direttiva 43/92 “Habitat”. Tali specie non<br />

comparivano neppure nella scheda Natura 2000 del Progetto BioItaly Sardegna.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 81


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

La fauna<br />

In totale sono state censite 118 specie <strong>di</strong> cui 3 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 12 ai Rettili, 82 agli<br />

Uccelli e 21 ai Mammiferi.<br />

Delle 119 specie 99 sono a riproduzione certa (3 Anfibi, 9 Rettili, 72 Uccelli e 15 Mammiferi), 18 a<br />

riproduzione possibile (3 Rettili, 2 Uccelli e 6 Mammiferi) e 8 a riproduzione probabile, tutte appartenenti alla<br />

Classe degli Uccelli.<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE (Specie animali e vegetali d’interesse<br />

comunitario la cui conservazione richiede la designazione <strong>di</strong> zone speciali <strong>di</strong> conservazione);<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• due specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato<br />

• Due specie sono endemismi della tirrenide<br />

Rettili<br />

• due specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• nove specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• cinque nella Lista Rossa dei vertebrati italiani;<br />

• due specie sono endemismi sardo-corsi;<br />

• due specie sono probabilmente endemiche della Sardegna.<br />

Uccelli<br />

• <strong>di</strong>ciasette specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• cinquantanove specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• se<strong>di</strong>ci specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• trentotto sono specie SPEC,<br />

• ventidue sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Di queste, cinque sono minacciate<br />

d’estinzione do critico e tre sono vulnerabili.<br />

• Un<strong>di</strong>ci specie sono endemiche; <strong>di</strong>eci sono endemismi sardo-corsi e una è endemismo sardo.<br />

Mammiferi<br />

• quattro specie sono incluse nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• due specie nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• sei specie nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

Gli obiettivi generali <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

<br />

<br />

<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 82


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenze delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, etc.);<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata;<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

ed eliminare quelle più deleterie (se ve ne fossero);<br />

incentivare attività economiche connesse con specie e/o habitat presenti nell’area (sughericoltura,<br />

olivicoltura, apicoltura, pascolo, mirticoltura, coltivazione <strong>di</strong> piante officinali);<br />

favorire la sensibilizzazione e la partecipazione delle popolazioni residenti e promuovere lo sviluppo<br />

locale sostenibile, incentivando le attività economiche compatibili con la tutela della bio<strong>di</strong>versità e del<br />

paesaggio naturale.<br />

Per il Sito “Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta – Rio Siccu” come obiettivi generali sono<br />

prioritari:<br />

o<br />

o<br />

la conservazione degli habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, con particolare<br />

riferimento a 3170* - Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei)<br />

il mantenimento della buona qualità ambientale dell’area rurale già presente, caratterizzata da un<br />

delicato equilibrio fra le attività agricole e pastorali e la conservazione <strong>di</strong> habitat fortemente legati alle<br />

attività antropiche (praterie e pascoli), come particolare riferimento a 6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong><br />

graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea e 6420 Praterie umide me<strong>di</strong>terranee con piante<br />

erbacee alte del Molinio-Holoschoenion.<br />

Obiettivi specifici<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

Gli Habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità, che nell’area occupino superfici piccole o<br />

minime, andranno conservati in maniera quasi integrale. Per questi habitat si dovrà prevedere azioni <strong>di</strong><br />

conservazione attiva che tenda al mantenimento ed al miglioramento dei livelli <strong>di</strong> naturalità e maturità delle<br />

comunità e degli ecosistemi.<br />

Invece, per quegli habitat definiti da comunità seminaturali (praterie, pascoli) e per quelli definiti da<br />

comunità vegetali ad alta naturalità, ma che nell’area occupino superfici me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, si dovrà attivare<br />

un’azione più articolata e complessa che <strong>di</strong>versifichi ambiti <strong>di</strong> conservazione in senso stretto ed ambiti <strong>di</strong><br />

gestione ove trovino spazio attività produttive compatibili, nello spirito del progetto A.R.S. e del percorso <strong>di</strong><br />

Agenda 21 locale PALOS (Progetto Alto Oristanese per lo Sviluppo Sostenibile).<br />

Per la prima categoria <strong>di</strong> habitat usiamo il termine sintetico “conservazione” (che non significa assenza <strong>di</strong><br />

azioni attive o <strong>di</strong> progettualità), per la seconda categoria si usa il termine <strong>di</strong> “gestione”, che a sua volta non<br />

implica assenza <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> specie ed habitat.<br />

La sud<strong>di</strong>visione degli habitat in queste due categorie (complementari e sinergiche, non antitetiche o<br />

contrapposte), è sintetizzata nella seguente tabella:<br />

Habitat<br />

6310 Dehesas con Quercus spp. sempreverde Gestione<br />

Obiettivo<br />

9340 Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex Conservazione<br />

9330 Foreste <strong>di</strong> Quercus suber Gestione<br />

6220 Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-<br />

Brachypo<strong>di</strong>etea<br />

Gestione<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Conservazione<br />

5230 Matorral arborescenti <strong>di</strong> Laurus nobilis Ripristino (?)<br />

3170 Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei Conservazione<br />

3280 Fiumi me<strong>di</strong>terranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrosti<strong>di</strong>on e<br />

con filari ripari <strong>di</strong> Salix e Populus alba<br />

Conservazione<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 83


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

6420 Praterie umide me<strong>di</strong>terranee con piante erbacee alte del Molinio-<br />

Holoschoenion<br />

92A0 Foreste a galleria <strong>di</strong> Salix alba e Populus alba<br />

Gestione<br />

Conservazione<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia Gestione<br />

Quin<strong>di</strong> da quanto proposto, emerge che la conservazione in senso stretto riguarderà circa il 8-10%<br />

dell’area, se inclu<strong>di</strong>amo anche i boschi <strong>di</strong> querce caducifoglie che, sebbene non inclusi in alcun habitat,<br />

sono meritevoli <strong>di</strong> conservazione nell’ambito del progetto.<br />

Vengono elencati <strong>di</strong> seguito alcuni obiettivi specifici per singoli habitat:<br />

3170* Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei<br />

Trattandosi <strong>di</strong> un habitat prioritario ad alta naturalità, alta <strong>di</strong>versità ed originalità biogeografica, gli obiettivi <strong>di</strong><br />

gestione sono tipicamente conservazionistici:<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente allagate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici un tempo allagate<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento degli stagni temporanei<br />

moderazione del pascolo ovino<br />

eliminazione del pascolo suino, bovino ed equino ove presente<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, capanni per il bird-watching<br />

3280 Fiumi me<strong>di</strong>terranei a flusso permanente con il Paspalo-Agrosti<strong>di</strong>on e con filari ripari <strong>di</strong> Salix e<br />

Populus alba e 92A0 Foreste a galleria <strong>di</strong> Salix alba e Populus alba<br />

Sebbene non siano habitat prioritari, si tratta comunque <strong>di</strong> comunità ed ecosistemi <strong>di</strong> grande importanza<br />

nelle aree me<strong>di</strong>terranee. La modesta superficie occupata nell’area del pS.I.C. suggerisce obiettivi <strong>di</strong><br />

conservazione:<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate da questi boschi caducifogli<br />

favorire le <strong>di</strong>namiche secondarie per il recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa<br />

vegetazione<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione del corso <strong>di</strong> fiumi e torrenti<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque dolci superficiali<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue dei Thero-Brachypo<strong>di</strong>etea e 6310 Dehesas<br />

con Quercus spp. sempreverde<br />

Trattandosi <strong>di</strong> habitat caratterizzati da comunità vegetali seminaturali, occorrono azioni <strong>di</strong> gestione attiva per<br />

manterne la <strong>di</strong>versità:<br />

conservare le superfici oggi occupate dall’habitat, almeno in quelle serie <strong>di</strong> vegetazione in cui esiste<br />

una superficie rappresentativa occupata dalla vegetazione potenziale<br />

garantire livelli ottimali <strong>di</strong> pascolo, che possano mantenere le comunità erbacee e controllare le<br />

<strong>di</strong>namiche della successione secondaria<br />

recuperare o rivitalizzare le pratiche pastorali tra<strong>di</strong>zionali attraverso il coinvolgimento della<br />

popolazione anziana, il recupero delle vie <strong>di</strong> pascolo interne all’area e <strong>di</strong> connessione con aree<br />

limitrofe o remote (transumanza)<br />

valorizzare i prodotti tipici locali legati alla pastorizia (comparto carni e lattiero-caseario)<br />

6420 Praterie umide me<strong>di</strong>terranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion<br />

Anche in questo caso si tratta <strong>di</strong> praterie secondarie, <strong>di</strong>pendenti dallo sfalcio e quin<strong>di</strong> da attività umane.<br />

Obiettivi specifici sono:<br />

conservare le superfici oggi occupate dall’habitat, in quegli ambiti <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> serie <strong>di</strong><br />

vegetazione in cui esiste una superficie occupata me<strong>di</strong>o-alta (sughereta), ma non in quelle serie su<br />

piccole superfici (olmeti, pioppeti). Inoltre è assolutamente prioritario eliminare questo habitat in<br />

quelle depressioni originariamente occupate dall’habitat prioritario 3170*<br />

garantire cicli ottimali <strong>di</strong> sfalcio, che possano mantenere le comunità erbacee e controllare le<br />

<strong>di</strong>namiche della successione secondaria<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 84


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

recuperare o rivitalizzare le pratiche agricole tra<strong>di</strong>zionali attraverso il coinvolgimento della<br />

popolazione anziana, il recupero delle feste della fienaggione un tempo forse presenti<br />

valorizzare i prodotti tipici locali legati alla pastorizia (comparto carni e lattiero-caseario)<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea).<br />

Si tratta <strong>di</strong> un habitat <strong>di</strong> grande importanza nelle aree interne. La modesta superficie occupata nell’area del<br />

pS.I.C. suggerisce obiettivi <strong>di</strong> conservazione:<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate dai tamariceti<br />

recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa vegetazione e ripristino dei tamariceti<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione dei corpi idrici<br />

regolamentare la gestione delle acque superficiali<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

9320 Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

La notevole estensione (reale e potenziale) <strong>di</strong> questo habitat, la <strong>di</strong>screta <strong>di</strong>versificazione delle comunità<br />

vegetali <strong>di</strong> sostituzione (arbusteti, garighe, pascoli, pratelli pionieri), la notevole importanza economica e<br />

storica dell’olivicoltura, suggeriscono un approccio gestionale verso questo habitat:<br />

mantenere una buona <strong>di</strong>versificazione in cui tutte le comunità della serie, specialmente quelle<br />

erbacee e forestali, siano equamente rappresentate<br />

data la notevole <strong>di</strong>ffusione delle formazioni forestali, garantire un’adeguata pressione <strong>di</strong> pascolo per<br />

il mantenimento delle cenosi erbacee ed il controllo del recupero arbustivo<br />

mantenere adeguate popolazioni <strong>di</strong> avifauna stanziale, migratrice e svernante per la <strong>di</strong>spersione<br />

dell’olivastro<br />

pianificare una certa produzione locale <strong>di</strong> olio e quin<strong>di</strong> una olivicoltura tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> qualità, che<br />

fornisca anche un prodotto-immagine dell’area<br />

recuperare le tra<strong>di</strong>zioni locali connesse con l’olivicoltura e con il “paesaggio dell’olivo” che è quello<br />

più <strong>di</strong>ffuso sull’altopiano<br />

9330 Foreste <strong>di</strong> Quercus suber<br />

Le foreste <strong>di</strong> sughera sono l’habitat forestale più antropizzato dell’area e quello che occupa la minor<br />

percentuale rispetto alla superficie <strong>di</strong> pertinenza, che invece sarebbe seconda solo a quella dei boschi ad<br />

olivastro. Queste considerazioni farebbero propendere per interventi conservativi e <strong>di</strong> ripristino, tuttavia è<br />

anche importante ricordare che l’azione dell’uomo sulle sugherete negli altipiani vulcanici della Sardegna è<br />

sempre stata intensa e, a <strong>di</strong>fferenza dei settori granitici, ha privilegiato le attività <strong>di</strong> pascolo rispetto alle<br />

attività selvicolturali. Nell’ambito del progetto ARS questo squilibrio andrebbe un po’ ri<strong>di</strong>mensionato<br />

recuperando un minimo <strong>di</strong> vocazione sughericola dell’area e <strong>di</strong> naturalità per le formazioni forestali a<br />

sughera, attraverso una gestione mirata, sintetizzabile nei seguenti obiettivi:<br />

recupero <strong>di</strong> almeno il 10-20% della superficie a sughereta alle sue strutture e funzioni ottimali<br />

gestione delle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> recupero della vegetazione potenziale a sughera attraverso l’azione<br />

delle comunità arbustive (no rimboschimenti)<br />

mantenimento o ripristino <strong>di</strong> un’adeguata pressione <strong>di</strong> pascolo nelle zone non forestali<br />

(conservazione dell’habitat 6220*)<br />

mantenimento <strong>di</strong> ambiti cespugliati a mirto<br />

valorizzazione delle risorse locali connesse col bosco (sughericoltura e artigianato locale), macchia<br />

me<strong>di</strong>terranea (mirticoltura), pascolo (carne e prodotti lattiero-caseari)<br />

recupero delle tra<strong>di</strong>zioni connesse con queste produzioni locali<br />

9340 Foreste <strong>di</strong> Quercus ilex<br />

È l’unico habitat forestale in cui la quasi totalità dell’area <strong>di</strong> pertinenza è realmente occupata dal bosco.<br />

Questo fatto, insieme alla modesta superficie occupata nell’area del pS.I.C., suggeriscono obiettivi <strong>di</strong><br />

conservazione:<br />

conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi occupate da questi boschi<br />

favorire le <strong>di</strong>namiche secondarie per il recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa<br />

vegetazione<br />

conversione graduale dei cedui a fustaia per incrementare il livello <strong>di</strong> maturità delle comunità<br />

forestali<br />

regolamentare il taglio del legname (ove ve ne sia ancora)<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 85


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

recupero delle tra<strong>di</strong>zioni connesse con il taglio del legname e la produzione <strong>di</strong> carbone me<strong>di</strong>ante il<br />

coinvolgimento degli anziani locali<br />

Strategia <strong>di</strong> gestione.<br />

Dall’analisi de quadro ambientale e socio-economico e delle esigenze ecologiche degli habitat e dalla<br />

definizione degli obiettivi generali e specifici <strong>di</strong> conservazione e fruizione sostenibile, la strategia <strong>di</strong> gestione<br />

è mirata ad intervenire nei seguenti otto ambiti d’azione prioritari:<br />

Le azioni prioritarie sono le seguenti:<br />

1. Recupero e conservazione degli stagni temporanei (habitat d’interesse prioritario UE)<br />

2. Recupero e conservazione delle superfici a pascolo ed incremento della loro produttività cartografia degli<br />

habitat<br />

3. Recupero delle superfici a sughera e della loro produttività economica<br />

4. Gestione delle comunità vegetali ad olivastro ed incremento della loro produttività economica<br />

5. Mantenimento della riproduzione delle specie faunistiche d’interesse comunitario<br />

6. Tutela del paessaggio rurale e della qualità residenziale nell’area rurale del SIC<br />

7. Valorizzazione economica sostenibile dei beni ambientali, paesaggistici, archeologici e storico-culturali e<br />

promozione <strong>di</strong> nuove professionalità, <strong>di</strong> nuove opportunità occupazionali e <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> integrazione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

per gli operatori del settore agricolo<br />

8. Informazione, formazione, sensibilizzazione e promozione della partecipazione attiva delle popolazioni<br />

residenti, delle Amministrazioni locali e dei principali attori sociali nelle azioni <strong>di</strong> tutela della bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong><br />

sviluppo locale sostenibile<br />

Schede progetto<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

• Eliminazione delle micro-<strong>di</strong>scariche abusive<br />

• Ripristino <strong>di</strong> uno stagno temporaneo me<strong>di</strong>terraneo (habitat 3170*)<br />

• Ripristino degli stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei (habitat 3170*)<br />

• Incremento della superficie sughericola (habitat 9330)<br />

• Interventi <strong>di</strong> gestione ambientale finalizzati a potenziare la popolazione <strong>di</strong> Pernice sarda – Alectoris<br />

barbara<br />

• Modello pilota <strong>di</strong> prevenzione e lotta agli incen<strong>di</strong> a livello locale<br />

• Interventi <strong>di</strong> gestione ambientale finalizzati a potenziare la riproduzione delle specie dei vertebrati<br />

terrestri legate alle zone a pascolo estensivo (habitat 6220, 6420 e 6310) alle zone agricole.<br />

• Recupero, manutenzione e ripristino della rete dei sentieri rurali e delle antiche ipovie all’interno del SIC<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

• Regolamento per la prevenzione degli incen<strong>di</strong> in ambito rurale<br />

• Regolamento con<strong>di</strong>viso per le pratiche agricole che hanno impatto sulla riproduzione delle specie<br />

faunistiche <strong>di</strong> importanza comunitaria<br />

• Regolamento per la prevenzione dell’inquinamento paesaggistico causato dalle micro<strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> rifiuti<br />

ingombranti ed inerti<br />

• Regolamento per la riqualificazione dell’e<strong>di</strong>lizia rurale e del paesaggio antropico in ambito rurale<br />

• Caratterizzazione paesaggistica dell’area rurale sostenibile<br />

INCENTIVAZIONI<br />

• Incremento della produzione mirticola<br />

• Incremento della produzione olearia (habitat 9320)<br />

• Mantenimento delle produzioni foraggere (habitat 6420)<br />

• Conservazione delle superfici a pascolo con formazioni erbacee secche seminaturali (habitat 6220*,<br />

6310)<br />

• Incremento produzioni asparagi selvatici (habitat 9320, 9330, 9340, 6220*)<br />

• Incremento produzioni <strong>di</strong> conserve da frutti selvatici (habitat 9320, 9330, 9340, 92A0)<br />

• Incremento produzione <strong>di</strong> miele<br />

• Azienda pilota risparmio energetico e energie alternative (eolico, solare, biomasse)<br />

• Azienda pilota depurazione acque e reflui zootecnici (fitodepurazione)<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 86


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

• Azienda pilota riqualificazione architettonic e<strong>di</strong>lizia rurale e bioarchitettura<br />

• Rinaturalizzazione del ciclo delle acque e riciclaggio dei reflui zootecnici: intervento pilota<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

• Mappatura degli stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei (habitat 3170*), analisi toponomastica e cartografica per<br />

in<strong>di</strong>viduare tutte le aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questo habitat<br />

• Analisi geobotaniche degli stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei (habitat 3170*)<br />

• Analisi della qualità delle acque e dei flussi idrici degli stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei (habitat 3170*)<br />

• Cartografia della vegetazione del SIC<br />

• Programma <strong>di</strong> monitoraggio della popolazione <strong>di</strong> Pernice sarda – Alectoris barbara<br />

• Programma <strong>di</strong> monitoraggio della popolazione delle specie dei vertebrati terrestri legate alle zone a<br />

pascolo estensivo (habitat 6220, 6420 e 6310) alle zone agricole.<br />

• Pre<strong>di</strong>sposizione della carta delle vocazioni faunistiche del SIC<br />

• Pre<strong>di</strong>sposizione dell’atlante faunistico del SIC<br />

• Redazione Atlante agronomico del territorio del SIC, me<strong>di</strong>ante Sistema Informativo Territoriale<br />

• Redazione censimento catastale del territorio del SIC, me<strong>di</strong>ante Sistema Informativo Territoriale<br />

• Utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili: tecnologie a confronto<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

• Educazione ambientale negli stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei (habitat 3170*)<br />

• Programma <strong>di</strong> sensibilizzazione per la popolazione adulta sulle tematiche della bio<strong>di</strong>versità e la gestione<br />

dei siti della Rete Natura 2000<br />

• Indagine sulle pratiche agricole sostenibili legate alla tra<strong>di</strong>zione rurale nel territorio del SIC<br />

• Corso <strong>di</strong> aggiornamento tecnico sulle tematiche della gestione della Rete Natura 2000 destinato alle<br />

strutture interne dei Comuni interessati dal SIC<br />

• Programmi <strong>di</strong> educazione ambientale e <strong>di</strong> educazione alla sostenibilità destinato alle Scuole dei Comuni<br />

interessati dal SIC<br />

• Produzione <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> sensibilizzazione e comunicazione ambientale<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE<br />

• Valorizzazione <strong>di</strong> uno stagno temporaneo me<strong>di</strong>terraneo (habitat 3170*)<br />

• Valorizzazione degli stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei (habitat 3170*)<br />

• Rete <strong>di</strong> info.point sulla bio<strong>di</strong>versità del SIC e sul piano <strong>di</strong> gestione presso le strutture turistiche delle aree<br />

archeologiche e storiche interne o limitrofe al territorio del SIC<br />

• Realizzazione del marchio “Area Rurale Sostenibile – SIC Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong><br />

Abbasanta”<br />

• Attivazione <strong>di</strong> un Centro visita e centro <strong>di</strong> educazione ambientale sulla bio<strong>di</strong>versità presso il centro<br />

abitato <strong>di</strong> uno dei Comuni interessati dal SIC<br />

• Realizzazione segnaletica in<strong>di</strong>cativa “Area Rurale Sostenibile – SIC Me<strong>di</strong>a Valle del Tirso e Altopiano <strong>di</strong><br />

Abbasanta”<br />

• Realizzazione <strong>di</strong> un itinerario naturalistico attrezzato nel territorio del SIC<br />

• Realizzazione <strong>di</strong> itinerari e punti sosta informativi nel territorio del SIC<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 87


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC S.I.C.p “Sassu – Cirras” Co<strong>di</strong>ce ITB 032219<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne E 8° 33’ 23’’ Latitu<strong>di</strong>ne39° 50’ 31’’<br />

Superficie 248 ha Comuni interessati Santa Giusta<br />

Caratterizzazione fisica<br />

Il Sito “Sassu – Cirras” si trova nell’Italia insulare,<br />

Regione Autonoma della Sardegna, provincia <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong> e ricade nel territorio del Comune <strong>di</strong> Santa<br />

Giusta<br />

Caratteristiche climatiche<br />

La climatologia del Golfo <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> risente della sua<br />

posizione geografica e della morfologia del suo<br />

territorio che, mancando <strong>di</strong> ostacoli orografici <strong>di</strong><br />

qualche rilievo, consente ai venti <strong>di</strong> sviluppare la<br />

massima velocità. Dal mare l’entroterra del golfo <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong> è esposto ai venti del III° e IV° quadrante.<br />

Dalla vallata del Tirso si incanalano i venti del I<br />

quadrante e particolarmente il grecale e, dalla pianura<br />

del Campidano lo scirocco.<br />

Per quanto riguarda i dati sulla nuvolosità risulta che in me<strong>di</strong>a nell’area si riscontrano<br />

133 giorni sereni, 112 con nuvolosità me<strong>di</strong>a e 120 coperti (Servizio Meterologico<br />

dell’Aeronautica <strong>di</strong> Capo Frasca, in Fadda F.A. et al,, 1993).<br />

Per quanto riguarda la piovosità si può affermare che le precipitazioni me<strong>di</strong>e ed annue<br />

sono relativamente basse ed hanno la loro massima intensità nel periodo ottobre –<br />

marzo e con un periodo arido che abbraccia parte della primavera e tutta l’estate.<br />

Dal grafico 2.1.2.1 si può notare come nel mese <strong>di</strong> maggio, nonostante le poche<br />

giornate <strong>di</strong> pioggia, in totale 4, si siano raggiunti 8,5 mm <strong>di</strong> precipitazioni. Lo stesso si<br />

può affermate per il mese <strong>di</strong> settembre dove in 4 gg. <strong>di</strong> precipitazioni sono cadutil10<br />

mm <strong>di</strong> pioggia<br />

La temperatura me<strong>di</strong>a annua rilevata nella stazione <strong>di</strong> S. Giusta è <strong>di</strong> 16,7 ° con il<br />

valore me<strong>di</strong>o mensile più alto nel mese <strong>di</strong> agosto (24,1°) e valore me<strong>di</strong>o mensile più<br />

basso nel mese <strong>di</strong> gennaio (9,9°).<br />

Le temperature massime più elevate sono state rilevate nei mesi <strong>di</strong> giugno, luglio,<br />

agosto e settembre. Viceversa, le temperature minime più basse sono state riscontrate<br />

nei mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre, gennaio e febbraio.<br />

Geologia e geomorfologia<br />

La spiaggia e le dune del Sic “Sassu – Cirras”, costituiscono la parte meri<strong>di</strong>onale <strong>di</strong> un sistema molto più<br />

ampio che dalla foce del Tirso si estendeva fino allo stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia per una lunghezza <strong>di</strong> circa 6<br />

Km. La continuità è stata interrota dal canale navigabile del porto industriale <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> che si addentra nel<br />

corpo dunare per una lunghezza <strong>di</strong> 1600 m, sud<strong>di</strong>videndolo in due unità.<br />

La parte settentrionale risulta ormai compromessa dalla sua destinazione d’uso ad area <strong>di</strong> servizio del porto<br />

e delle industrie. Quella meri<strong>di</strong>onale, come già affermato precedentemente, corrisponde quasi totalmente al<br />

sistema dunare compreso all’interno del SIC “Sassu – Cirras”. Essa si estende per circa 2,5 km e, prima<br />

della realizzazione dello sterrato che la percorre nel senso longitu<strong>di</strong>nale, era caratterizzata da dune che<br />

raggiungevano un altezza compresa tra i 5 e i 9 metri. Nella parte retrodunare sono presenti piccoli stagni<br />

temporanei che si prosciugano totalmente nella stagione estiva.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 88


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati nel presente progetto, hanno confermato la presenza <strong>di</strong> tutti gli 8 habitat presenti nella<br />

scheda Natura 2000 e hanno permesso <strong>di</strong> verificare la presenza <strong>di</strong> 2 nuovi habitat (2230-2250*).<br />

1120* Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae)<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

2110 Dune mobili embrionali<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria ("dune bianche")<br />

2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae<br />

2230 Dune con prati dei Malcomietalia<br />

2250* Dune costiere con Juniperus spp<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Nella Lista Rossa Regionale (Conti et al., 1997) Salicornia patula Duval-Jouve viene in<strong>di</strong>cata a “minor<br />

rischio” (LR), mentre Salicornia emerici Duval-Jouve “vulnerabile” (VU).<br />

Sono state in<strong>di</strong>viduate quattro entità <strong>di</strong> notevole interesse conservazionistico, <strong>di</strong> cui tre endemiche (Silene<br />

corsica DC., Limonium tenuifolium (Bert. ex Moris) Erben, Limonium tigulianum Arrigoni & Diana) e una <strong>di</strong><br />

particolare interesse fitogeografico, Ephedra <strong>di</strong>stachya L., al limite meri<strong>di</strong>onale della sua <strong>di</strong>stribuzione nella<br />

costa occidentale.<br />

Non è stata ritrovata Anchusa littorea Moris, specie endemica che era segnalata nella scheda Natura 2000<br />

riportata dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito della Rete Natura 2000.<br />

La fauna.<br />

In totale sono state censite 61 specie <strong>di</strong> cui 3 appartenenti alla Classe degli Anfibi, 10 ai Rettili, 38 agli<br />

Uccelli e 10 ai Mammiferi.<br />

Delle 61 specie 51 sono a riproduzione certa (3 Anfibi, 8 Rettili, 33 Uccelli e 7 Mammiferi), 5 a riproduzione<br />

probabile (2 Rettili, 3 Mammiferi) e 5 a riproduzione possibile, tutte appartenenti alla Classe degli Uccelli.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 89


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Anfibi<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE (Specie animali e vegetali d’interesse<br />

comunitario la cui conservazione richiede la designazione <strong>di</strong> zone speciali <strong>di</strong> conservazione);<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 4 della Direttiva 43/92 (Specie animali e vegetali <strong>di</strong> interesse<br />

comunitario che richiedono una protezione rigorosa);<br />

• tre specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• due specie sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani come specie a rischio limitato<br />

• Due specie sono endemismi della tirrenide<br />

Rettili<br />

• una specie è inclusa nell’Allegato 2 della Direttiva 43/92 CEE;<br />

• cinque specie sono incluse nell’Allegato IV della Direttiva 43/92;<br />

• sette specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna;<br />

• quattro nella Lista Rossa dei vertebrati italiani;<br />

• una specie è un endemismo sardo-corsi;<br />

• una specie è endemica della Sardegna.<br />

Uccelli<br />

• cinque specie incluse nell’Allegato 1 della Direttiva 409/79 CEE,<br />

• venticinque specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Berna,<br />

• cinque specie sono incluse nell’Allegato 2 della Convenzione <strong>di</strong> Bonn,<br />

• <strong>di</strong>ciasette sono specie SPEC,<br />

• otto sono incluse nella Lista Rossa dei vertebrati italiani. Di queste, una in pericolo in modo critico, due<br />

sono minacciate d’estinzione e cinque sono vulnerabili.<br />

• tre sono endemismi sardo-corsi.<br />

Mammiferi<br />

• una specie è inclusa nella Lista Rossa dei Vertebrati italiani come vulnerabile;<br />

• una specie è probabilmente un’endemismo sardo ed una endemismo sardo-corso.<br />

Obiettivi del Piano<br />

Obiettivi generali<br />

A livello generale gli obiettivi <strong>di</strong> un’area protetta, ritenuta d’importanza comunitaria per la conservazione della<br />

bio<strong>di</strong>versità naturale e seminaturale, ai sensi della Direttiva 43/92/CEE, possono essere riassunti come<br />

segue:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

conservare il numero <strong>di</strong> specie (vegetali, animali, fungine, microbiche) attualmente presenti;<br />

conservare la <strong>di</strong>versità genetica delle popolazioni (vegetali, animali, fungine, microbiche)<br />

attualmente presenti;<br />

conservare gli habitat (naturali e seminaturali) attualmente presenti;<br />

recuperare gli habitat (naturali o seminaturali) eventualmente alterati,<br />

conservare l’eterogeneità spaziale attualmente osservata;<br />

incrementare i 4 aspetti su elencati ove vi fosse evidenza che questo sia necessario e<br />

realisticamente realizzabile (questo comporterebbe azioni <strong>di</strong> reintroduzione, conservazione in situ ed<br />

ex situ <strong>di</strong> specie, ripristino <strong>di</strong> habitat, etc.);<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sulle strutture biologiche e dotarsi <strong>di</strong> strumenti conoscitivi<br />

(elenchi ed atlanti faunistici, floristici, micologici, erbari, collezioni microbiche, banche del<br />

germoplasma, carte della vegetazione reale e potenziale, carte degli habitat, carta delle unità <strong>di</strong><br />

paesaggio e delle unità ambientali, carta bioclimatica, carta geologica, carta pedologica, carta delle<br />

risorse idriche, etc) vali<strong>di</strong> per tutto il pS.I.C.;<br />

acquisire ed approfon<strong>di</strong>re le conoscenze sui processi (influenze delle attività umane su popolazioni,<br />

comunità ed ecosistemi, <strong>di</strong>namiche delle successioni secondarie, relazioni uomo-piante-animali,<br />

effetti del fuoco, effetti del pascolo, gestione delle risorse idriche superficiali e sotterranee,<br />

monitoraggio dei flussi idrici superficiali, gestione dei cordoni dunali, monitoraggio e prevenzione dei<br />

fenomeni erosivi, etc.);<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 90


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

alla luce del punto precedente, occorre provvedere a mantenere, incrementare o ripristinare quelle<br />

attività umane correlate alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità specifica, ecosistemica e genetica oggi<br />

osservata;<br />

allo stesso modo occorre regolamentare le attività non in sintonia con gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione<br />

(flussi turistici sulle spiagge, pesca) ed eliminare quelle più deleterie (inquinamento, eutrofizzazione,<br />

incen<strong>di</strong>, attività <strong>di</strong> mezzi fuoristrada e motocicli sportivi).<br />

rendere partecipe, attraverso progetti specifici <strong>di</strong> informazione, formazione e <strong>di</strong> educazione<br />

ambientale, la comunità residente e i visitatori del SIC dell’importanza che questo riveste per la<br />

conservazione <strong>di</strong> habitat e specie vegetali e animali <strong>di</strong> interesse comunitario,<br />

rendere fruibile in modo sostenibile l’area del SIC ai residenti e ai visitatori.<br />

Obiettivi specifici<br />

Gli obiettivi specifici del piano <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>pendono sia dal valore intrinseco (biologico, biogeografico) degli<br />

habitat presenti, sia dalla situazione locale riscontrata nell’area.<br />

Gli habitat definiti da comunità vegetali ad alta naturalità che nell’area occupano superfici piccole o minime,<br />

andranno conservati in maniera quasi integrale. In questo caso usiamo il termine sintetico “conservazione”<br />

(che non significa assenza <strong>di</strong> azioni attive o <strong>di</strong> progettualità).<br />

L’esame del sito, esteso su 248 ettari, unitamente alla considerazione che su 10 habitat, suggerisce una<br />

strategia gestionale volta totalmente alla conservazione.<br />

La sud<strong>di</strong>visione degli habitat presenti nel pS.I.C., è sintetizzata nella seguente Tab. 4.2.1.<br />

Habitat<br />

Obiettivo<br />

1120* Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae) Conservazione<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine Conservazione<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi) Conservazione<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia) Conservazione<br />

2110 Dune mobili embrionali Conservazione<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria ("dune Conservazione<br />

bianche")<br />

2230 Dune con prati dei Malcomietalia Conservazione<br />

2210 Dune fisse del litorale del Crucianellion maritimae Conservazione<br />

2250* Dune costiere con Juniperus spp. Conservazione<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Conservazione<br />

Vengono elencati <strong>di</strong> seguito alcuni obiettivi specifici per singoli habitat.<br />

1120* Praterie <strong>di</strong> Posidonia (Posidonion oceanicae)<br />

cartografia delle aree ricoperte da Poseidonia oceanica e “matte” morta al fine <strong>di</strong> valutare il ripristino<br />

in aree precedentemente colonizzate da questa specie<br />

gestione della pesca e gestione delle attività da <strong>di</strong>porto (eventuali campi boe per evitare ancoraggi in<br />

zone altamente frequentate) al fine <strong>di</strong> conservare la sua presenza sulle superfici attualmente<br />

ricoperte<br />

monitoraggio della <strong>di</strong>namica dei flussi idrici a mare, delle correnti marine e della qualità delle acque<br />

marine (torbi<strong>di</strong>tà e presenza <strong>di</strong> inquinanti)<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi e depliant esplicativi.<br />

1210 Vegetazione annua delle linee <strong>di</strong> deposito marine<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 91


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

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<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio dei flussi idrici a mare e della qualità delle acque marine<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi e depliant esplicativi.<br />

1410 Pascoli inondati me<strong>di</strong>terranei (Juncetalia maritimi)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

1510* Steppe salate me<strong>di</strong>terranee (Limonietalia)<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere idrauliche che comportino il drenaggio, alterazione idraulica e morfologica,<br />

inquinamento delle acque<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione <strong>di</strong> corsi d’acqua<br />

ripristino delle sponde e delle pendenze <strong>di</strong> stagni alterati<br />

regolamentare la captazione <strong>di</strong> acque superficiali<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

monitoraggio dei flussi idrici e della qualità delle acque<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione delle attività <strong>di</strong> pascolo<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici, depliant esplicativi.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 92


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

2110 Dune mobili embrionali<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate (Silene corsica)<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate(Silene corsica)<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

2120 Dune mobili del cordone litorale con presenza <strong>di</strong> Ammophila arenaria ("dune bianche")<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate (Silene corsica)<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate (Silene corsica)<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

2230 Dune con prati dei Malcomietalia<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 93


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

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eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate (Anchusa littorea)<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate(Anchusa littorea)<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

2250* Dune costiere con Juniperus spp.<br />

recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa vegetazione e ripristino dei ginepreti<br />

mantenimento <strong>di</strong> tutte le superfici attualmente occupate<br />

ripristino <strong>di</strong> tutte le superfici potenzialmente occupabili<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione delle correnti marine<br />

eliminazione <strong>di</strong> opere che comportino alterazione della morfologia delle dune<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio delle correnti marine<br />

monitoraggio e prevenzione dei fenomeni erosivi<br />

eliminazione pulizia meccanica delle spiagge<br />

eliminazione inquinanti e rifiuti dalle spiagge<br />

eliminazione strutture abusive, chioschi e parcheggi dagli ecosistemi dunali<br />

cartografia vegetazione e habitat<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

monitoraggio delle popolazioni <strong>di</strong> specie vegetali rare o minacciate<br />

regolamentazione dei flussi turistici sugli arenili<br />

regolamentazione delle attività da <strong>di</strong>porto<br />

<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> automezzi fuoristrada e ciclomotori sportivi<br />

regolamentazione del pascolo<br />

prevenzione incen<strong>di</strong><br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone (impianti artificiali verso S’Ena Arrubia))<br />

<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong>dattico-scientifica verso le popolazioni locali e fruitori esterni sull’importanza <strong>di</strong> questo<br />

habitat<br />

coinvolgimento, sensibilizzazione e motivazione dei principali stakeholders (pescatori, <strong>di</strong>portisti,<br />

turisti e operatori turistici)<br />

realizzazione <strong>di</strong> pannelli illustrativi, percorsi naturalistici e depliant esplicativi.<br />

92D0 Gallerie e forteti ripariali meri<strong>di</strong>onali (Nerio-Tamaricetea)<br />

Si tratta <strong>di</strong> un habitat <strong>di</strong> grande importanza nelle aree interne. conservazione <strong>di</strong> tutte le superfici oggi<br />

occupate dai tamariceti.<br />

recupero delle rimanenti superfici <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> questa vegetazione e ripristino dei tamariceti<br />

eliminazione, ove possibile, <strong>di</strong> opere che abbiano comportato la canalizzazione, deviazione,<br />

alterazione dei corpi idrici<br />

regolamentare la gestione delle acque superficiali<br />

regolamentazione del pascolo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> queste comunità<br />

abbattimento degli inquinanti organici ed inorganici delle acque<br />

Strategia <strong>di</strong> gestione.<br />

In considerazione degli obiettivi delineati nel precedente capitolo, si prospetta una strategia <strong>di</strong> gestione<br />

fondata su una serie <strong>di</strong>versificata <strong>di</strong> azioni operative, fra le quali si ritiene importante in<strong>di</strong>viduare alcune<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 94


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

priorità d’intervento. Questa definizione delle priorità d’azione tiene conto del valore intrinseco degli habitat<br />

interessati, ma anche dell’urgenza <strong>di</strong> realizzare nelle due aree considerate una forte azione <strong>di</strong> mitigazione<br />

degli effetti negativi delle attività antropiche (sovrautilizzo) e <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> una fruizione dei beni naturali<br />

che sia maggiormente compatibile con la tutela della bio<strong>di</strong>versità naturale.<br />

Le azioni prioritarie sono le seguenti:<br />

analisi geobotaniche<br />

cartografia della vegetazione<br />

cartografia degli habitat<br />

cartografia floristica<br />

monitoraggio demografico delle popolazioni <strong>di</strong> specie rare e/o minacciate<br />

conservazione in-situ ed ex-situ <strong>di</strong> specie vegetali rare e/o minacciate<br />

era<strong>di</strong>cazione specie alloctone<br />

rimozione rifiuti dai vari ecosistemi e piano gestione dei rifiuti<br />

risanamento e rinaturalizzazione del sistema dunale<br />

regolamentazione della fruizione turistica della fascia costiera<br />

stu<strong>di</strong>o e monitoraggio dei fenomeni erosivi<br />

piano d’azione per prevenire e contrastare l’erosione<br />

piano regolatore delle attività e dei flussi turistici<br />

realizzazione <strong>di</strong> un sistema informativo<br />

eliminazione della strada sterrata che attraversa nel senso longitu<strong>di</strong>nale il sistema dunare<br />

sistemazione e recupero ambientale dell’area interessata dalle cave <strong>di</strong> sabbia attualmente in<br />

esercizio;<br />

regolamentazione della circolazione degli autoveicoli all’interno del SIC,<br />

chiusura e rinaturalizzazione del fitto retticolo <strong>di</strong> sterrati esistenti nel SIC;<br />

rior<strong>di</strong>no e riqualificazione del sistema dei servizi <strong>di</strong> ristoro sul litorale e loro coinvolgimento attivo nel<br />

sistema informativo<br />

ri<strong>di</strong>mensionamento degli interventi per l’ampliamento del Porto Industriale previsti dal Piano<br />

Regolatore Territoriale del Consorzio per il Nucleo <strong>di</strong> Industrializzazione dell’Oristanese<br />

ampliamento dei confini del SIC comprendendo il sistema dei piccoli stagni temporanei e dei campi<br />

coltivati presenti nell’area fra lo stagno <strong>di</strong> S’Ena Arrubia, lo stagno <strong>di</strong> Santa Giusta e il sistema<br />

dunale.<br />

Schede progetto<br />

INTERVENTI ATTIVI<br />

• Eliminazione delle micro-<strong>di</strong>scariche abusive<br />

• Eliminazione della strada sterrata parallela alla linea <strong>di</strong> costa<br />

• Realizzazione <strong>di</strong> passerelle in legno per l’accesso alla spiaggia<br />

• Chiusura della rete degli sterrati ai mezzi motorizzati e riqualificazione degli stessi<br />

• Era<strong>di</strong>cazione specie vegetali alloctone invasive<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 95


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

REGOLAMENTAZIONI<br />

• Regolamento per la fruizione del SIC<br />

MONITORAGGI AMBIENTALI E RICERCA APPLICATA<br />

• Analisi geobotaniche della vegetazione<br />

• Cartografia della vegetazione<br />

• Cartografia degli Habitat<br />

• Cartografia floristica<br />

• Monitoraggio delle popolazioni dei Vertebrati terrestri (Anfibi, Rettili e Uccelli) <strong>di</strong> interesse comunitario,<br />

nazionale e regionale durante il periodo delle migrazioni, svernamento e riproduzione<br />

SENSIBILIZZAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE<br />

• Programma <strong>di</strong> Educazione ambientale<br />

• Programma <strong>di</strong> comunicazione ambientale per la popolazione adulta sulle tematiche della tutela della<br />

bio<strong>di</strong>versità e la gestione dei siti della Rete Natura 2000<br />

• Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> materiale informativo e formativo<br />

VALORIZZAZIONE ECONOMICA E FRUIZIONE SOSTENIBILE<br />

• Segnaletica informativa sulle principali risorse ambientali dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta” e<br />

“Sassu –Cirras<br />

• Centri info-point sulla bio<strong>di</strong>versità dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta” e “Sassu –Cirras” e sulle<br />

attività <strong>di</strong> pesca..<br />

• Attivazione <strong>di</strong> un Centro visita sulla bio<strong>di</strong>versità presso il centro abitato <strong>di</strong> Santa Giusta<br />

• Realizzazione segnaletica in<strong>di</strong>cativa dei SIC “Stagno <strong>di</strong> Stagno <strong>di</strong> Santa Giusta e Sassu Cirras”<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 96


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Nome del SIC “Giara <strong>di</strong> Gesturi” Co<strong>di</strong>ce ITB0411112<br />

Regione bio-geografica: Me<strong>di</strong>terranea<br />

Localizzazione centro SIC: Longitu<strong>di</strong>ne 8° 56’ 34 ” Latitu<strong>di</strong>ne 39° 45° 59°<br />

Superficie 6393 ha<br />

Comuni interessati: <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>: Comuni <strong>di</strong> Albagiara, Assolo, Genoni, Gonnosnò,<br />

Nureci, Sini <strong>Provincia</strong> del Me<strong>di</strong>o Campidano: Comuni <strong>di</strong> Genuri, Gesturi, Setzu, Tuili. <strong>Provincia</strong><br />

<strong>di</strong> Cagliari: Comune <strong>di</strong> Nuragus<br />

Caratterizzazione fisica<br />

La Giara, con i suoi 44 kmq <strong>di</strong> superficie e i 6 km <strong>di</strong> larghezza tra Corona Arrubia ad ovest e Monte Pastoris<br />

ad est, si erge inconfon<strong>di</strong>bilmente nella Sardegna centrale dominando una decina <strong>di</strong> piccoli paesi ubicati ai<br />

suoi pie<strong>di</strong>. Si tratta <strong>di</strong> un altopiano sub orizzontale costituito da un espan<strong>di</strong>mento basaltico poggiante sopra<br />

termini marnoso-arenacei. La quota me<strong>di</strong>a del tabulato è <strong>di</strong> circa 560 metri s.l.m., da cui spiccano i due rilievi<br />

(centri eruttivi) dei Monti Zepparedda (608 m) e Zeppara Manna (581 m).<br />

Il S.I.C. comprende il tavolato e le pen<strong>di</strong>ci escludendo la fascia pedemontana; le principali caratteristiche,<br />

che la rendono nota a livello internazionale, sono relative oltre alla morfologia, alla fauna, ospita infatti l’unico<br />

branco italiano ed europeo <strong>di</strong> cavalli bra<strong>di</strong> - i cavallini della Giara – alla vegetazione, con i boschi <strong>di</strong> querce<br />

da sughero, roverelle, lecci e olivastri, infine, non inferiori per singolarità, i caratteristici laghetti – i paulis -<br />

essenzialmente dovuti alle depressioni presenti all’interno della colata basaltica al cui interno si raccoglie<br />

l’acqua piovana. L’estensione totale della superficie del SIC è pari a 63,93 kmq, eterogenealmente ripartiti<br />

tra 11 comuni, con valori che appaiono estremamente variabili: tra tutti, Gesturi, con 21,99 kmq (il 34,40%<br />

del totale) e Genoni, con 18,68 kmq (il 29,22 %) appartengono i valori più alti in assoluto, raggiungono da<br />

soli il 63,62 % del totale, seguiti a notevole <strong>di</strong>stanza, da Tuili che vanta appena 5,75 kmq nel SIC, cui<br />

corrisponde un 9 % e, a ruota, da Assolo con 5,55 kmq <strong>di</strong> estensione (8,68 %) e così via, fino a Nuragus, il<br />

comune con l’estensione più limitata, 0,33 kmq con cui raggiunge lo 0,52 %,appena preceduto da Genuri,<br />

che con 0,42 kmq si aggiu<strong>di</strong>ca lo 0,66 %.<br />

Caratteristiche climatiche<br />

I caratteri climatici locali sono stati definiti attraverso gli unici dati <strong>di</strong>sponibili per il territorio, scegliendo tra le<br />

stazioni <strong>di</strong> misurazione presenti in prossimità della Giara, sebbene, si tratti <strong>di</strong> dati relativi esclusivamente alla<br />

pluviometria (mm <strong>di</strong> pioggia al suolo) e termometria.<br />

In tutte le stazioni si conferma il massimo <strong>di</strong> precipitazione piovosa tra novembre e gennaio (intorno ai 100<br />

mm), con valori me<strong>di</strong> simili per marzo, aprile ed ottobre (85 mm) e settembre – maggio (40 mm) lasciando i<br />

valori minimi al periodo giugno – agosto (10- 15 mm). Il valore massimo lo si registra ad Ales per il mese<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre (124,1 mm) mentre il valore minimo è ad Assolo nel mese <strong>di</strong> luglio (3,6 mm). L’anno piovoso è<br />

massimo ad Ales (778 mm) e minimo a Gerghi (667,8 mm), mentre la me<strong>di</strong>a annuale tra le sei stazioni<br />

pluviometriche è <strong>di</strong> 722,1 mm.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 97


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Le temperature (me<strong>di</strong>e) sono state registrate solo in quattro stazioni ed i dati <strong>di</strong>sponibili sono stati registrati<br />

al massimo per un ventennio ad Ales e per pochi anni nelle altre tre stazioni: Bara<strong>di</strong>li, Genoni e Gergei. Le<br />

temperature più basse si registrano da <strong>di</strong>cembre a gennaio, con valore minimo pari a 7,1 °C ad Ales,<br />

mentre le più alte (superiori ai 23 °C) si registrano nei mesi <strong>di</strong> luglio e agosto, con massima pari a 26,4 °C a<br />

Gergei nel mese <strong>di</strong> luglio. Da aprile a giugno si registra perciò un crescendo da 10,2 a 21,8 °C circa mentre<br />

da settembre a novembre, al contrario, una <strong>di</strong>minuzione dai 22,4 agli 11,7 °C.<br />

In definitiva, i dati <strong>di</strong> precipitazione sembrano confermare per la Giara i caratteri <strong>di</strong> un clima tipico delle<br />

regioni me<strong>di</strong>terranee che presenta una certa continentalità dovuta alla <strong>di</strong>stanza dalle coste, quin<strong>di</strong><br />

dall’azione mitigatrice del mare.<br />

Caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche<br />

Il rilievo tabulare della Giara <strong>di</strong> Gesturi è caratterizzato da un basamento <strong>di</strong> rocce se<strong>di</strong>mentarie mioceniche<br />

<strong>di</strong> origine marina, quin<strong>di</strong>, superiormente, da un limitato deposito continentale correlabile con la Formazione<br />

<strong>di</strong> Samassi e, sulla sua sommità, a copertura delle formazioni se<strong>di</strong>mentarie sottostanti, da un’espan<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong> lave basaltiche del Pliocene. I versanti risultano frequentemente caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> blocchi<br />

rocciosi <strong>di</strong>staccatesi dalle scarpate laviche marginali per processi <strong>di</strong> franamento.<br />

La Giara <strong>di</strong> Gesturi rappresenta un rilievo tabulare a forma trapezoidale avente la massima lunghezza in<br />

senso SE-NW, pari a circa 12 km e, trasversalmente rispetto a questa, <strong>di</strong> circa 6 km, con me<strong>di</strong>a intorno ai 3<br />

km; è caratterizzato, sulla sommità, da un espan<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lava basaltica poggiante essenzialmente su<br />

depositi marnoso-arenacei <strong>di</strong> origine marina ascrivibili al Miocene inferiore me<strong>di</strong>o.<br />

In località Su Padenti le lave plioceniche poggiano sui depositi continentali, ugualmente pliocenici. La<br />

superficie <strong>di</strong> contatto tra i se<strong>di</strong>menti basali e le colate laviche sovrastanti risulta<br />

abbastanza uniforme e pianeggiante. Le quote della sommità della Giara oscillano tra circa 490 m e oltre<br />

600 m, con progressivo aumento da NW verso SE; spiccano in leggero rilievo sulla sommità dell’altopiano i<br />

rialzi cupoliformi <strong>di</strong> Zeppara Manna (580 m s.l.m.) e Zepparedda (607 m s.l.m.), riconosciuti come i due<br />

centri <strong>di</strong> emissione delle colate laviche basaltiche.<br />

Nella parte circa me<strong>di</strong>ana dell’allungamento della Giara è riconosciuta la presenza <strong>di</strong> una faglia, denominata<br />

Sa Roja, la cui impostazione sarebbe precedente alla messa in posto dei basalti, con<strong>di</strong>zionandone, all’atto<br />

delle emissioni laviche, l'andamento e la potenza delle colate stesse. In particolare, sembrerebbe che quelle<br />

provenienti da Zeppara Manna si siano riversate nel settore ribassato, arrestandosi in corrispondenza del<br />

gra<strong>di</strong>no.<br />

Data la morfologia tabulare e la giacitura pressoché orizzontale della superficie dell’altopiano, impostato<br />

nelle vulcaniti basaltiche quaternarie, il reticolo idrografico che si è impostato sulla sommità della Giara <strong>di</strong><br />

Gesturi è scarsamente sviluppato; esso è caratterizzato essenzialmente da solchi <strong>di</strong> dreno, talvolta solo<br />

debolmente marcati, recapitanti su depressioni chiuse e poco profonde, denominate Paulis, nelle quali si<br />

raccolgono stagionalmente modeste quantità d’acqua che <strong>di</strong>fficilmente permangono tutto l’anno.<br />

Questi ristagni d’acqua, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione quasi sempre modeste e comunque mai rilevanti, grazie alla loro<br />

elevata variabilità del regime idrico, rappresentano habitat <strong>di</strong> particolare interesse naturalistico in quanto<br />

capaci <strong>di</strong> ospitare una flora e una fauna assolutamente significativa.<br />

Tra i pauli più caratteristici ricadenti nel territorio <strong>di</strong> Gesturi, sono da menzionare Pauli Ala Mar<strong>di</strong>, Pauli s’Ala<br />

de Mengianu, Pauli Arriscionis, Pauli Corte Brocci, Pauli Pardu Longu ‘e Jossu, Pauli ‘e Fenu, Pauli<br />

Perdosu, Pauli Palla, Cammisa, Pauli ‘e Crobu, Pauli ‘e Mandas, Pauli Bartili, Pauli Oromeo. I più importanti<br />

del comune <strong>di</strong> Genoni sono il Pauli Maiori, Pauli Tramatzu, Pauli Cerrobica e Pauli Ala Moi. Al territorio <strong>di</strong><br />

Tuili appartengono Pauli Maiori, Pauli Xiveddu, Pauli Murdegu e Su Pauli, ricadente nel territorio <strong>di</strong> Setzu.<br />

Alcuni, come i Pauli Bartili, Pauli Oromeo e Pauli Maiori <strong>di</strong> Genoni, sono stati interessati dall’innalzamento<br />

degli argini al fine <strong>di</strong> aumentare il volume <strong>di</strong> acqua raccolta nel periodo delle piogge.<br />

Forme <strong>di</strong> erosione incanalata (gully erosion), anch’essi percorsi stagionalmente dall’acqua, attraversano<br />

localmente le colate basaltiche, agevolati nel loro scorrimento dalla modesta pendenza della sommità, talora<br />

collegando fra loro Pauli attigui. Fra questi il Riu Traineddu, che, a partire dal complesso <strong>di</strong> Pauli <strong>di</strong> Ala Moi,<br />

nel settore centrale della Giara, si <strong>di</strong>rige verso il margine dell’altopiano per incidere la testata della colata<br />

lavica basaltica, in corrispondenza <strong>di</strong> Scala S’Eremida e, quin<strong>di</strong>, solcare con maggiore incisività gli scoscesi<br />

versanti <strong>di</strong> marne e arenarie e proseguire il suo decorso più a velle nel Riu Molinu.<br />

Proprio nei ripi<strong>di</strong> pen<strong>di</strong>i impostati nei litotipi se<strong>di</strong>mentari miocenici, con apice a partire dalla base delle sottili<br />

testate laviche che li ricoprono, si sviluppa a raggiera il reticolo idrografico tutto attorno all’altopiano della<br />

Giara.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 98


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Caratterizzazione biologica<br />

Habitat<br />

Il formulario Bioitaly in<strong>di</strong>vidua Nel SIC Giara <strong>di</strong> Gesturi sei habitat <strong>di</strong> interesse comunitario (tipi <strong>di</strong> habitat<br />

naturali la cui conservazione richiede la designazione <strong>di</strong> aree speciali <strong>di</strong> conservazione), in<strong>di</strong>viduati ai sensi<br />

dell'Allegato I della Direttiva 92/43/CEE e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni e recepita dallo stato italiano<br />

con D.P.R. n° 357/97), tre dei quali sono considerati prioritari: Cod. 3170, Cod.6220, Cod. 9320.<br />

Habitat presenti nel sito:<br />

3170* Stagni temporanei me<strong>di</strong>terranei<br />

5330 Arbusteti Termo-Me<strong>di</strong>terranei e pre-desertici<br />

6220* Percorsi substeppici <strong>di</strong> graminacee e piante annue<br />

9320* Foreste <strong>di</strong> Olea e Ceratonia<br />

9330 Foreste <strong>di</strong> Quercus suber<br />

9340 Foreste a Quercus ilex e Quercus rotun<strong>di</strong>folia<br />

(*) Habitat <strong>di</strong> interesse comunitario e habitat prioritari<br />

Il piano <strong>di</strong> gestione conferma gli habitat.<br />

Specie floristiche <strong>di</strong> rilievo<br />

Non sono segnalate specie <strong>di</strong> interesse comunitario inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat<br />

La fauna<br />

Invertebrati<br />

2 specie <strong>di</strong> cui una già presente nel Formulario Bioitaly (Cerambice maggiore).<br />

Anfibi<br />

4 specie <strong>di</strong> cui 2 incluse nell’Allegato 2 della Direttiva Habitat (Geotritone odoroso e Discoglosso).<br />

Rettili<br />

13 specie <strong>di</strong> cui 3 incluse nell’Allegato II della Direttiva Habitat (Tarantolino, Tartaruga d’acqua e Testuggine<br />

comune).<br />

Uccelli<br />

79 specie <strong>di</strong> cui 5 (Astore, Falco pellegrino, Pernice sarda, Magnanina sarda e Magnanina) incluse<br />

nell’Allegato I della Direttiva Uccelli.<br />

Mammiferi<br />

12 specie <strong>di</strong> cui una (Barbastello) è inclusa nell’Allegato II della Direttiva Habitat.<br />

Obiettivi del Piano.<br />

Obiettivi generali<br />

Gli obbiettivi principali che il Piano si pone sono:<br />

- mantenere e migliorare il livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità degli habitat e delle specie <strong>di</strong> interesse comunitario per i<br />

quali il sito è stato designato;<br />

- mantenere e/o ripristinare gli equilibri biologici alla base dei processi naturali (ecologici ed evolutivi);<br />

- ridurre le cause <strong>di</strong> declino delle specie rare o minacciate ed i fattori che possono causare la per<strong>di</strong>ta o la<br />

frammentazione degli habitat all’interno del sito e nelle zone a<strong>di</strong>acenti;<br />

- tenere sotto controllo ed eventualmente limitare le attività che incidono sull’integrità ecologica<br />

dell’ecosistema;<br />

- armonizzare i piani e i progetti previsti per il territorio in esame;<br />

- in<strong>di</strong>viduare e attivare i processi necessari per promuovere lo sviluppo <strong>di</strong> attività economiche compatibili con<br />

gli obiettivi <strong>di</strong> conservazione dell’area;<br />

- attivare meccanismi socio-politico-amministrativi in grado <strong>di</strong> garantire una gestione attiva ed omogenea del<br />

pSIC.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 99


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Obiettivi specifici<br />

Gli obiettivi specifici in<strong>di</strong>viduati tengono conto della presenza nel territorio <strong>di</strong> aree caratterizzate da un<br />

sottoutilizzo o sovrautilizzo delle risorse.<br />

Sono stati in<strong>di</strong>viduati<br />

a) Obiettivi specifici comuni ai <strong>di</strong>versi ambiti territoriali<br />

b) Obiettivi specifici per gli ambiti territoriali marginali con sottoutilizzazione delle risorse<br />

c) Obiettivi specifici per gli ambiti territoriali con sovrautilizzazione delle risorse<br />

d) Obiettivi per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio biologico sud<strong>di</strong>visi in:<br />

d1) Obiettivi per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio botanico<br />

d2) Obiettivi per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio faunistico<br />

La Gestione.<br />

Questa fase consiste nella messa a punto delle strategie gestionali <strong>di</strong> massima che devono essere alla base<br />

delle specifiche azioni che si devono intraprendere per perseguire gli obiettivi in<strong>di</strong>cati nel capitolo<br />

precedente.<br />

Schede progetto<br />

Le azioni vengono lette in relazione al raggiungimento degli obiettivi (matrice degli interventi strategici). Alle<br />

tipologie <strong>di</strong> azioni, viene attribuito un livello <strong>di</strong> importanza relativo a quel sito (Alta, Me<strong>di</strong>a, Bassa). La<br />

programmazione delle attività ha tenuto conto della loro fattibilità a breve, me<strong>di</strong>o e lungo termine definendo:<br />

- a breve termine(BT): tutti gli interventi che saranno presumibilmente realizzati entro 12 mesi;<br />

- a me<strong>di</strong>o termine (MT): tutti gli interventi che saranno presumibilmente realizzati entro 24-36 mesi;<br />

- a lungo termine (LT): tutti gli interventi che richiedono un tempo <strong>di</strong> attuazione compreso tra 36 e 60 mesi ed<br />

oltre.<br />

Le azioni previste sono le seguenti<br />

B1 - Sistemazione delle piste <strong>di</strong> servizio al SIC e miglioramento del loro<br />

inserimento ambientale<br />

B2 - Rete dei sentieri<br />

B3 - Percorsi attrezzati <strong>di</strong> fruizione della fauna<br />

B4 - Percorsi attrezzati <strong>di</strong> fruizione della risorsa botanica<br />

B5 - Ristrutturazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici da a<strong>di</strong>bire a centri <strong>di</strong> servizio<br />

B6 - Riqualificazione delle “case” e delle strutture “pastorali” sull’altopiano<br />

B7 - Promozione delle risorse energetiche alternative<br />

B8 - Raccolta dei rifiuti<br />

B9 - Ripristino ambienti lacustri (pauli)<br />

B10 - Bonifica delle sorgenti<br />

B11 - Ripristino aree degradate<br />

B12 - Creazione delle radure a pascolo<br />

B13 - Realizzazione <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> abbeverata<br />

B14 - Ampliamento delle condotte dell'acqua nel SIC<br />

B15 - Rinaturalizzazione <strong>di</strong> aree rimboschite con specie alloctone<br />

B16 - Realizzazione <strong>di</strong> vivai per la coltivazione <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> interesse<br />

B17 - Realizzazione del piano per la salvaguar<strong>di</strong>a e prevenzione incen<strong>di</strong><br />

B18 – Creazione del Comitato tecnico <strong>di</strong> analisi delle capacità <strong>di</strong> carico dei<br />

terreni pascolivi<br />

B19 – Informazione e sensibilizzazione<br />

B20 - Reazione <strong>di</strong> un sistema informativo territoriale con<strong>di</strong>viso<br />

B21 - Formazione<br />

B22 - Educazione ambientale<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 100


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

4.2 ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE – Z.P.S.<br />

Per quanto riguarda ben 7 Zone <strong>di</strong> Protezione Speciale (elencate nella tabella successiva)<br />

presenti in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> la loro perimetrazione coincide largamente con quella degli<br />

omologi Siti d’Interesse Comunitario, per cui si rimanda alle caratteristiche ed alle in<strong>di</strong>cazioni tratte<br />

dai Piani <strong>di</strong> Gestione, che sono stati illustrati nel precedente paragrafo 4.1.<br />

cod denominazione superficie ha<br />

ITB030039 Isola Mal <strong>di</strong> Ventre 375<br />

ITB034001 Stagno <strong>di</strong> S'Ena Arrubia 298<br />

ITB034004 Corru S'Ittiri, Stagno <strong>di</strong> san Giovanni e Marcdeddì 2.652<br />

ITB034005 Stagno <strong>di</strong> Pauli Majori 289<br />

ITB034006 Stagno <strong>di</strong> Mistras 702<br />

ITB034007 Stagno <strong>di</strong> Sale e' Porcus 473<br />

ITB034008 Stagno <strong>di</strong> Cabras 3.617<br />

Totali 41.554<br />

Le rimanenti Z.P.S. che vengono elencate nella tabella <strong>di</strong> seguito, sono state anch’esse istituite dal<br />

Ministero dell’ambiente, del Territorio e del Mare con Decreto del 19 giugno 2009, ma allo stato<br />

attuale non sono stati redatti i relativi Piani <strong>di</strong> Gestione.<br />

cod denominazione superficie ha<br />

ITB023051 Altopiano <strong>di</strong> Abbasanta 19.557<br />

ITB033036 Costa <strong>di</strong> Cuglieri 2.845<br />

ITB023037 Costa tra Bosa ed Alghero 8.222<br />

ITB043054 Campidano centrale 1.564<br />

ITB043056 Giara <strong>di</strong> Sid<strong>di</strong> 960<br />

Totali 41.554<br />

La Regione Autonoma della Sardegna, nell’ambito del Programma <strong>di</strong> Sviluppo Rurale (P.S.R.)<br />

2007-2013 ha promosso nel 2011 la Misura 3.2.3, azione 1, sottoazione 1 – Stesura e/o<br />

aggiornamento dei piani <strong>di</strong> gestione delle aree della rete Natura 2000, con l’obiettivo <strong>di</strong> sostenere<br />

le Amministrazioni locali nella redazione dei Piani <strong>di</strong> Gestione delle Z.P.S. che ancora non sono<br />

dotate <strong>di</strong> tale strumento pianificatorio.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 101


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

5. IL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE<br />

La proposta <strong>di</strong> PFVP della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> è strutturata in quattro parti:<br />

PARTE PRIMA – Introduzione e <strong>di</strong>sposizioni generali<br />

Relativo ai riferimenti normativi e agli orientamenti generali del piano<br />

PARTE SECONDA – Elementi conoscitivi<br />

Relativo al quadro della conoscenza attuale della realtà territoriale provinciale (ambientale e socioeconomica)<br />

in raccordo con il PUP e del relativo patrimonio<br />

PARTE TERZA – Pianificazione faunistica<br />

Relativo alle proposte <strong>di</strong> destinazione e <strong>di</strong> vocazione faunistica del territoriale, <strong>di</strong> pianificazione<br />

complessiva e <strong>di</strong> dettagli e <strong>di</strong> gestione faunistico-venatoria sostenibile<br />

PARTE QUARTA – In<strong>di</strong>cazioni per lo stu<strong>di</strong>o d’incidenza<br />

In<strong>di</strong>cazioni per la pre<strong>di</strong>sposizione dello Stu<strong>di</strong>o per la Valutazione d’Incidenza delle attività previste<br />

dal P.F.V.P. sui Siti della Rete Natura 2000 (DPR n. 357/97, art. 5)<br />

Il Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le riguarda tutto il territorio agro-silvo-pastorale ed è uno<br />

strumento <strong>di</strong> pianificazione settoriale, <strong>di</strong> durata quadriennale, che si raccorda con gli altri strumenti<br />

provinciali <strong>di</strong> pianificazione.<br />

Caratteristiche generali ed orientamenti del P.F.V.P.<br />

I nuovi strumenti normativi a livello nazionale (Legge n. 157 / 1992) e regionale (L.R. n- 23/1998)<br />

ed i documenti con<strong>di</strong>visi a livello mon<strong>di</strong>ale ed europeo (convenzioni internazionali e <strong>di</strong>rettive<br />

dell’Unione Europea) ci consentono <strong>di</strong> ragionare sulla conservazione e sulla fruizione del<br />

patrimonio faunistico in maniera nuova e con maggiore attenzione ad una visione equilibrata e<br />

sostenibile che sia capacità <strong>di</strong> coniugare le esigenze dell’ambiente con quelle della presenza e<br />

delle attività umane, compresa l’attività venatoria.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> che da <strong>di</strong>versi anni è impegnata in una politica <strong>di</strong> utilizzo compatibile del<br />

territorio e dei beni ambientali, è sempre stata attenta alla costruzione <strong>di</strong> questo equilibrio che deve<br />

essere costruito con la partecipazione attiva e la collaborazione <strong>di</strong> tutti i soggetti istituzionali e <strong>di</strong><br />

tutti gli attori sociali interessati alla tutela e gestione della fauna selvatica.<br />

La fauna selvatica deve essere considerato un bene ambientale che appartiene in primis a tutta la<br />

comunità locale, <strong>di</strong>rettamente responsabile della sua gestione, ma che deve essere anche<br />

considerato un valore per l’intera comunità regionale, nazionale ed europea.<br />

Come bio<strong>di</strong>versità la fauna selvatica rappresenta infatti un elemento <strong>di</strong> qualità dell’ambiente<br />

naturale ed antropizzato nel quale le comunità locali hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> vivere con serenità e<br />

benessere sociale ed economico, ma rappresenta anche un elemento caratterizzante a livello più<br />

vasto del territorio oristanese, che in campo faunistico presenta delle peculiarità uniche. Questa<br />

ricchezza, riconosciuta anche a livello internazionale, merita una grande attenzione verso la sua<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 102


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

protezione e gestione compatibile perché in prospettiva futura potrà rappresentare una risorsa <strong>di</strong><br />

grande interesse economico.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>, nel rispetto delle competenze che gli vengono riconosciute dalla<br />

normativa vigente, intende svolgere un ruolo determinate nel contribuire allo sviluppo <strong>di</strong> questa<br />

nuova visione e lo strumento del Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le (PFVP) rappresenta lo<br />

strumento fondamentale per dare concretezza e prospettiva a tale visione.<br />

E’ importante poi valutare e tenere come modello <strong>di</strong> riferimento per la gestione faunistico-venatoria<br />

anche le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> livello nazionale che pervengono dall’ISPRA Istituto Superiore Protezione e<br />

Ricerca Ambientale- ex-INFS, Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (Legge 133/2008 <strong>di</strong><br />

conversione, con mo<strong>di</strong>ficazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112).<br />

Saranno considerate <strong>di</strong> fondamentale utilità le attività <strong>di</strong> educazione, informazione,<br />

sensibilizzazione , comunicazione e formazione-aggiornamento che la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> ha<br />

sempre cercato <strong>di</strong> sviluppare nell’ultimo decennio e continuerà a promuovere con l’attività del<br />

Laboratorio Territoriale <strong>di</strong> Educazione Ambientale e Sviluppo sostenibile “Arbòrea”<br />

(www.lt.arborea.it) del Settore Attività produttive – Sviluppo sostenibile. Si ritiene importante in<br />

proposito continuare a produrre e <strong>di</strong>ffondere materiali <strong>di</strong>vulgativi, promuovere momenti <strong>di</strong><br />

aggiornamento tecnico-scientifico (convegni, seminari, corsi, workshop) e a sviluppare<br />

l’informazione ed il <strong>di</strong>alogo con gli operatori venatori, con le associazioni venatorie, con il mondo<br />

agricolo e della pesca e le relative associazioni <strong>di</strong> categoria, favorendo la partecipazione e la coresponsabilizzazione,<br />

come la <strong>Provincia</strong> ha fatto negli ultimi anni me<strong>di</strong>ante i forum tematici<br />

realizzati nel proprio percorso <strong>di</strong> Agenda 21 Locale provinciale (Progetto Nuovi Percorsi, 2002-<br />

2008).<br />

Importantissimo è ritenuto l’assenso e la con<strong>di</strong>visione dei <strong>di</strong>versi attori sociali che nel prossimo<br />

futuro saranno impegnati nella attuazione del piano stesso, con particolare riferimento alla<br />

gestione agli Ambiti territoriali <strong>di</strong> Caccia (ATC) e degli Istituti faunistici <strong>di</strong> varia natura.<br />

In proposito, la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> in contemporanea con la redazione della presente proposta <strong>di</strong><br />

Piano Faunistico venatorio <strong>Provincia</strong>le ha avviato un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione Ambientale<br />

strategica (VAS) dello stesso piano, nel rispetto della normativa vigente in materia a livello europeo<br />

( Direttiva 2001/42/CEE), nazionale (D.lgs. n° 152/2006; D.lgs. n° 4/2008) ed in attuazione delle<br />

proprie competenze stabilite dalla normativa regionale (L.R. n. 9/2006; L.R. n.3/2008;<br />

Deliberazione Giunta regionale 23 aprile 2008, n. 23/24).<br />

La VAS è un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze <strong>di</strong>rette ed in<strong>di</strong>rette delle azioni<br />

proposte dal PFV provinciale sull’ambiente naturale.<br />

La finalità della VAS è la verifica della rispondenza dei piani <strong>di</strong> sviluppo, dei pianii territoriali e dei<br />

programmi operativi con gli obiettivi <strong>di</strong> tutela della natura e <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, tenendo conto<br />

degli effettivi vincoli ambientali e della <strong>di</strong>retta incidenza dei piani sulla qualità dell’ambiente.<br />

La VAS riguarda i processi <strong>di</strong> formazione e redazione dei Piani, più che i paini stessi in senso<br />

stretto. E’ infatti uno strumento nuovo ed importante <strong>di</strong> coinvolgimento degli attori sociali e delle<br />

comunità locali nella stesura dei piani e <strong>di</strong> aiuto alla decisione da parte delle amministrazioni locali<br />

responsabili della pianificazione territoriale e socio-economica.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 103


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

L’elemento <strong>di</strong> novità fondamentale è, infatti, la responsabilità ed il coinvolgimento <strong>di</strong>retto dei vari<br />

soggetti ed attori sociali nella gestione della fauna selvatica e delle attività venatorie. Una<br />

responsabilità e un coinvolgimento che, a livello locale, richiederanno programmazione,<br />

organizzazione, partecipazione, cooperazione tra organismi <strong>di</strong>versi, attuazione <strong>di</strong> azioni concrete<br />

ed utilizzo <strong>di</strong> risorse economiche e sviluppo <strong>di</strong> professionalità e competenze qualificate. Anche<br />

l’attività venatoria dovrà essere in<strong>di</strong>rizzata verso una “caccia sociale partecipata”, dove il prelievo<br />

sia effettuato in maniera programmata, compatibile ed in accordo con tutta la comunità locale, ed il<br />

cacciatore sia legato al territorio come “custode” attivo della sua integrità ambientale,<br />

paesaggistica e faunistica, come fruitore responsabile.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>, come ha già fatto in altri contesti, cercherà <strong>di</strong> favorire e sviluppare la<br />

cooperazione ed il confronto costruttivo tra i tanti soggetti interessati, ed in particolare cercherà <strong>di</strong><br />

favorire la collaborazione tra gli operatori del mondo rurale (agricoltori ed allevatori) e della pesca, i<br />

cacciatori e tutti gli altri attori interessati alla conservazione e fruizione della fauna selvatica<br />

(associazioni ambientali ed ecologiche, operatori del turismo naturalistico e dei servizi <strong>di</strong> gestione<br />

ambientale).<br />

In proposito, una nuova attenzione sarà de<strong>di</strong>cata alle opportunità offerte dalla riforma della Politica<br />

Agricola Comunitaria (PAC), in relazione ai contenuti del Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale (PSR) 2007-<br />

2013 <strong>di</strong> recente approvato dalla Regione Sardegna (Deliberazione N. 24/1 del 28.6.207), con<br />

particolare riferimento incentivi alle nuove forme <strong>di</strong> incentivazione per gli operatori agricoli che si<br />

impegneranno nelle loro aziende a contribuire alla conservazione degli habitat e delle specie<br />

selvatiche e che attueranno interventi <strong>di</strong> miglioramento ambientale e <strong>di</strong> sostegno alimentare per la<br />

fauna selvatica. Si tratta infatti <strong>di</strong> importanti opportunità <strong>di</strong> integrazione <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per il mondo<br />

agricolo e della pesca che vanno nella <strong>di</strong>rezione della multifunzionalità delle imprese con funzioni<br />

anche <strong>di</strong> controllo e protezione dell’ambiente, del paesaggio e della fauna.<br />

La <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> si preoccuperà anche <strong>di</strong> valutare la possibilità <strong>di</strong> sviluppare progetti<br />

integrati nell’ambito dei nuovi strumenti comunitari a favore dell’ambiente (con particolare<br />

riferimento al LIFE Plus) o <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> con le organizzazioni <strong>di</strong> categoria dei settori dell’agricoltura e<br />

della pesca nell’ambito dei nuovi programmi LEADER + che sono attualmente in fase d’avvio e<br />

che, attraverso la partecipazione attiva delle imprese private, de<strong>di</strong>cano particolare attenzione alla<br />

tutela della qualità ambientale e alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità.<br />

In fine, la <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> si adopererà per favorire il <strong>di</strong>alogo con gli organismi <strong>di</strong> gestione<br />

della Aree Naturali Protette già istituite, regionali e nazionali, e facilitare anche la cooperazione tra<br />

questi e le associazioni venatorie e gli ATC, nella convinzione che la presenza <strong>di</strong> un adeguato e<br />

con<strong>di</strong>viso sistema <strong>di</strong> aree naturali sottoposte a vincolo e controllo ambientale possa costituire un<br />

elemento importante <strong>di</strong> conservazione della fauna selvatica e <strong>di</strong> sostegno allo sviluppo naturale <strong>di</strong><br />

popolazioni anche d’interesse venatorio, come la pernice sarda e la lepre sarda.<br />

A) La proposta <strong>di</strong> P.F.V.P recepisce:<br />

le in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla normativa comunitaria (Direttive UE), nazionale (L. n. 157/92)<br />

e regionale (L.R. n. 23/98 e successive mo<strong>di</strong>fiche) in materia <strong>di</strong> tutela, fruizione e<br />

prelievo venatorio sostenibile della fauna selvatica, dalle convenzioni internazionali;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 104


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

i contenuti tecnici del primo documento orientativo sui criteri omogenei e congruenza<br />

per la pianificazione faunistico-venatoria (LEGGE 11 febbraio 1992, n. 157, art. 10,<br />

comma 11), elaborato dall’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (INFS);<br />

gli in<strong>di</strong>rizzi regionali per la pianificazione faunistica-venatoria provinciali e per la<br />

pre<strong>di</strong>sposizione dei piani provinciali faunistici elaborate dalla Regione Sardegna.<br />

B) Gli strumenti tecnici <strong>di</strong> base per la redazione della presente proposta <strong>di</strong> PFVP sono<br />

rappresentati da:<br />

La Carta delle Vocazioni faunistiche della Sardegna prodotta dalla Regione Sardegna<br />

nel 2005;<br />

La bozza del Piano Faunistico regionale pre<strong>di</strong>sposta dall’Assessorato Difesa Ambiente<br />

della Regione Sardegna nel 2007;<br />

La precedente proposta <strong>di</strong> PFVP elaborata dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> nel 2001;<br />

Il Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento ed Urbanistico <strong>Provincia</strong>le della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong>, approvato nel 2005 e successive integrazioni;<br />

I Piani <strong>di</strong> Gestione delle aree della Rete Natura 2000 (S.I.C. e Z.P.S.) approvati dalla<br />

Regione Sardegna nell’ambito della Misura 1.5 – Rete Ecologica Regionale dell’Asse 1<br />

– Risorse naturali del P.O.R. Sardegna 2000-2006;<br />

I Documenti Tecnici ed i Quaderni prodotti dall’INFS (attualmente ISPRA);<br />

Piani nazionali ed internazionali per la conservazione delle specie <strong>di</strong> fauna selvatica<br />

Gli eventuali piani <strong>di</strong> gestione faunistica delle aree protette nazionali e regionali;<br />

I Piani <strong>di</strong> Gestione delle aree della Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) redatti dagli Enti<br />

Locali ed approvati dalla Regione Sardegna, nell’ambito della Misura 1.5 – Rete<br />

Ecologica regionale del POR Sardegna 2000-2006.<br />

I monitoraggi degli uccelli acquatici e del cormorano realizzati dalla <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong> nel periodo 2000-2008;<br />

C) La pre<strong>di</strong>sposizione della proposta <strong>di</strong> PFVP avviene nel rispetto dei seguenti orientamenti<br />

generali:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

La conferma del ruolo della <strong>Provincia</strong> a favore delle politiche <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzo per la conservazione e gestione sostenibile della fauna selvatica e del suo<br />

ambiente naturale;<br />

L’avvio della gestione faunistico-venatoria programmata del territorio, con particolare<br />

riguardo al funzionamento degli Ambiti Territoriali <strong>di</strong> Caccia (ATC) e degli istituti<br />

faunistici principali-<br />

La pianificazione faunistico-venatoria <strong>di</strong> tutto il territorio agro-silvo pastorale della<br />

provincia e la definizione della destinazione a protezione faunistica, a gestione privata<br />

o a gestione programmata dell’attività venatoria.<br />

La proposta <strong>di</strong> PFVP tende ad uniformarsi ad una politica faunistica regionale<br />

omogenea ed integrata, ma evidenzia le specificità della realtà oristanese ed elabora<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 105


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

scenari e soluzioni originali alle problematiche locali, soprattutto per quanto riguarda la<br />

gestione sociale della caccia.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

La pianificazione si basa sulla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> comprensori territoriali che hanno<br />

caratteristiche omogenee dal punto <strong>di</strong> vista ambientale, ma anche storico-culturale, in<br />

modo da facilitare lo sviluppo <strong>di</strong> una gestione locale consapevole, autonoma,<br />

responsabile ed efficace in quanto connessa ed integrata con le <strong>di</strong>verse realtà<br />

territoriali.<br />

La “caccia sociale programmata” ed il legame responsabile tra cacciatore e territorio,<br />

devono essere favoriti anche attraverso la sperimentazione <strong>di</strong> azioni innovative e la<br />

<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> buone pratiche <strong>di</strong> gestione. Una buona gestione ed una adeguata<br />

conservazione e fruizione sostenibile del territorio non possono prescindere<br />

dall’informazione e dal coinvolgimento attivo del volontariato proveniente dal mondo<br />

venatorio, anche per contrastare eventi contingenti od emergenze particolari, come per<br />

esempio il fenomeno degli incen<strong>di</strong>. Si ritiene pertanto opportuno che i PFVP prevedano<br />

incentivi e nuove forme <strong>di</strong> collaborazione a sostegno del volontariato. Analogamente si<br />

ritiene importante anche il coinvolgimento dell’associazionismo ambientalista e delle<br />

associazioni <strong>di</strong> categoria del mondo agricolo e della pesca.<br />

La pianificazione tende al conseguimento della densità ottimale delle specie o dei<br />

gruppi <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> interesse conservazioni stico, gestionale e venatorio, in equilibrio<br />

durevole con gli habitat , la presenza umana e le attività produttive, con particolare<br />

riguardo ai settori dell’agricoltura, della pesca, della forestazione, del turismo e dei<br />

servizi ambientali.<br />

La pianificazione in<strong>di</strong>vidua le strategie e le azioni prioritarie per conseguire l’obiettivo<br />

della densità ottimale, in modo concreto e con la chiara evidenza dei ruoli e delle<br />

responsabilità dei <strong>di</strong>versi soggetti istituzionali e privati che sono chiamata alla gestione<br />

comune della fauna selvatica.<br />

Le densità ottimali delle specie selvatiche sono perseguite in particolare attraverso gli<br />

interventi programmatici volti alla tutela degli habitat ed i miglioramenti ambientali<br />

(habitat management) per favorire la riproduzione naturale della fauna selvatica e<br />

ridurre le immissione <strong>di</strong> esemplari allevati in cattività, con particolare riguardo alla<br />

pernice sarda e alla lepre sarda. Tutte le immissioni <strong>di</strong> fauna selvatica, esclusivamente<br />

autoctona, devono essere comunque realizzate su basi scientifiche rigorose e con<br />

programmi adeguati, secondo le in<strong>di</strong>cazioni dell’INFS e della Regione Sardegna.<br />

Il monitoraggio costante delle popolazioni e la ricerca scientifica applicata sono<br />

considerate attività fondamentali per la conservazione e la gestione della fauna.<br />

<br />

Il controllo e la prevenzione <strong>di</strong> atti dannosi alla sopravvivenza delle specie selvatiche e<br />

dei loro habitat sono ugualmente considerate attività <strong>di</strong> rilevo, per cui è necessario<br />

raccordare, integrare e coor<strong>di</strong>nare le attività i <strong>di</strong>verso organismi istituzionali competenti<br />

in materia. In particolare, è necessario migliorare la collaborazione tra la <strong>Provincia</strong> ed Il<br />

Corpo Forestale e <strong>di</strong> Vigilanza Ambientale regionale e coinvolgere e responsabilizzare<br />

gli enti locali e le associazioni <strong>di</strong> rappresentanza del mondo venatorio;<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 106


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Il prelievo venatorio deve essere programmato dai rispettivi istituti <strong>di</strong> gestione in<br />

attuazione del PFVP ed in funzione delle finalità perseguite in ogni comprensorio<br />

faunistico omogeneo nel rispetto delle norme previste per la definizione del calendario<br />

Venatorio regionale.<br />

La pianificazione e la gestione delle aree protette, nazionali e regionali, presenti nel<br />

territorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> dovrebbero adeguatamente raccordarsi con il<br />

PFVP. In proposito, sarà opportuno migliorare il rapporto <strong>di</strong> collaborazione tra<br />

<strong>Provincia</strong> ed Enti <strong>di</strong> gestione delle aree protette (Area Marina Nazionale della Penisola<br />

del Sinis e Isola <strong>di</strong> mal <strong>di</strong> Ventre). Questi ultimi<br />

In base a quanto previsto dall’art. 5, com. 2 del DPR n. 357/97 (regolamento <strong>di</strong><br />

attuazione della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”) il PFVP deve tenere in adeguata<br />

considerazione la valenza naturalistico-ambientale dei Siti della Rete europea Natura<br />

2000 (SIC e ZPS). Pertanto il PFVP deve essere sottoposto alla valutazione<br />

d’incidenza previa analisi <strong>di</strong> uno specifico stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> incidenza, al fine <strong>di</strong> valutare gli<br />

effetti delle attività previste dal paino stesso sui siti Natura 2000, tenuto conto degli<br />

obiettivi <strong>di</strong> conservazione dello stesso (Piani <strong>di</strong> Gestione).<br />

Il PFVP avrà una durata quadriennale e sarà attuato dalla <strong>Provincia</strong> con programmi<br />

annuali d’intervento.<br />

La tutela delle attività produttive tra<strong>di</strong>zionali caratteristiche del territorio oristanese<br />

(agricoltura, allevamento, pesca) eventualmente danneggiate dalla fauna selvatica, in<br />

particolare attraverso lo sviluppo delle attività <strong>di</strong> prevenzione dei danni con<br />

l’informazione, l’assistenza tecnica ed il coinvolgimento attivo dei vari settori produttivi<br />

Obiettivi generali e specifici della proposta <strong>di</strong> P.F.V.P.<br />

Orientamenti<br />

generali<br />

1 Il ruolo strategico della <strong>Provincia</strong> a favore delle politiche <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>rizzo per la conservazione e gestione sostenibile della fauna selvatica e del suo<br />

ambiente naturale;<br />

2 L’avvio della gestione faunistico-venatoria programmata del territorio<br />

3 La pianificazione faunistico-venatoria <strong>di</strong> tutto il territorio agro-silvo pastorale della<br />

provincia<br />

4 Evidenziare le specificità della realtà oristanese ed elabora scenari e soluzioni<br />

originali alle problematiche locali, per quanto riguarda la gestione sociale della<br />

caccia<br />

5 Comprensori territoriali che hanno caratteristiche omogenee dal punto <strong>di</strong> vista<br />

ambientale, ma anche storico-culturale<br />

6 La “caccia sociale programmata” ed il legame responsabile tra cacciatore e territorio,<br />

devono essere favoriti anche attraverso la sperimentazione <strong>di</strong> azioni innovative e la<br />

<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> buone pratiche <strong>di</strong> gestione<br />

7 conseguimento della densità ottimale delle specie o dei gruppi <strong>di</strong> specie <strong>di</strong> interesse<br />

conservazioni stico, gestionale e venatorio<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 107


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Orientamenti<br />

generali<br />

Obiettivi<br />

specifici<br />

8 Le densità ottimali delle specie selvatiche sono perseguite in particolare attraverso<br />

gli interventi programmatici volti alla tutela degli habitat ed i miglioramenti ambientali<br />

(habitat management) per favorire la riproduzione naturale della fauna selvatica e<br />

ridurre le immissione <strong>di</strong> esemplari allevati in cattività, con particolare riguardo alla<br />

pernice sarda e alla lepre sarda<br />

9 Promozione del Il monitoraggio costante delle popolazioni e della ricerca scientifica<br />

applicata<br />

10 Il controllo e la prevenzione <strong>di</strong> atti dannosi alla sopravvivenza delle specie selvatiche<br />

e dei loro habitat, in cooperazione con altre istituzioni ed organismi pubblici<br />

11 Raccordo tra la pianificazione e la gestione delle aree protette, nazionali e regionali,<br />

presenti nel territorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> ed i contenuti del PFVP<br />

12 Il PFVP deve tenere in adeguata considerazione la valenza naturalistico-ambientale<br />

dei Siti della Rete europea Natura 2000 (SIC e ZPS). Pertanto il PFVP deve essere<br />

sottoposto alla valutazione d’incidenza previa analisi <strong>di</strong> uno specifico stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

incidenza<br />

13 Il PFVP avrà una durata quadriennale e sarà attuato dalla <strong>Provincia</strong> con programmi<br />

annuali d’intervento<br />

14 La tutela delle attività produttive tra<strong>di</strong>zionali caratteristiche del territorio oristanese<br />

(agricoltura, allevamento, pesca) eventualmente danneggiate dalla fauna selvatica,<br />

in particolare attraverso lo sviluppo delle attività <strong>di</strong> prevenzione dei danni<br />

1 Rendere possibile la conservazione e la fruizione del patrimonio faunistico in<br />

maniera nuova e con maggiore attenzione ad una visione equilibrata e sostenibile<br />

che sia capace <strong>di</strong> coniugare le esigenze dell’ambiente con quelle della presenza e<br />

delle attività umane, compresa l’attività venatoria<br />

2 Favorire la partecipazione attiva, il coinvolgimento e la collaborazione <strong>di</strong> tutti i<br />

soggetti istituzionali e <strong>di</strong> tutti gli attori sociali interessati alla tutela e gestione della<br />

fauna selvatica<br />

3 Assumere la fauna selvatica come un bene ambientale che appartiene in primis a<br />

tutta la comunità locale, <strong>di</strong>rettamente responsabile della sua gestione, ma che deve<br />

essere anche considerato un valore per l’intera comunità regionale, nazionale ed<br />

europea, ed attuare la gestione compatibile degli istituti <strong>di</strong> protezione faunistica<br />

4 Avviare la gestione sociale dell’attività venatoria me<strong>di</strong>ante il funzionamento degli<br />

Ambiti Territoriali <strong>di</strong> Caccia (A.T.C.)<br />

5 Promuovere la collaborazione ed il coor<strong>di</strong>namento con il livello regionale, come<br />

momento necessario per pervenire alla definizione del Piano Faunistico Venatorio<br />

regionale, che deve mettere insieme le varie pianificazioni provinciali in uno<br />

strumento unico e con<strong>di</strong>viso, che tenga nella giusta considerazione le <strong>di</strong>verse realtà<br />

locali.<br />

6 Promuovere le attività <strong>di</strong> educazione, informazione, sensibilizzazione ,<br />

comunicazione e formazione-aggiornamento a favore delle popolazioni locali e <strong>di</strong><br />

tutti i soggetti interessati alla conservazione e gestione della fauna selvatica<br />

7 Attuare la Pianificazione e gestione degli Istituti faunistici <strong>di</strong> protezione (Oasi<br />

permanenti <strong>di</strong> protezione faunistica e Zone temporanee <strong>di</strong> Ripopolamento e Cattura)<br />

8 Garantire la gestione sostenibile delle specie d’interesse comunitario e dei loro<br />

habitat, nel rispetto della normativa europea<br />

9 Garantire la gestione sostenibile delle specie d’interesse venatorio “sensibili”<br />

(pernice sarda, lepre sarda, coniglio selvatico)<br />

10 Garantire il controllo delle cosiddette specie “problematiche” che determinano danni<br />

alle attività umane e alla riproduzione <strong>di</strong> altre specie faunistiche<br />

11 Attuare il prelievo venatorio sostenibile (avvio della Gestione partecipata degli A.T.C.<br />

con il coinvolgimento <strong>di</strong> tutti gli attori sociali interessati)<br />

12 Prevenire i danni della fauna selvatica e gli incidenti stradali<br />

13 Promuovere l’informazione. La sensibilizzazione, l’educazione e la formazione alla<br />

gestione faunistica integrata e sostenibile<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 108


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Contenuti ed azioni principali del P.F.V.P.<br />

La Superficie Agro-Silvo-Pastorale (S.A.S.P.)<br />

La legge quadro nazionale n. 157 stabilisce che “tutto il territorio agro-silvo-pastorale nazionale è<br />

soggetto a pianificazione faunistico-venatoria. La Legge regionale n. 23/1998 stabilisce che “per<br />

territorio agro-silvo-pastorale si intende il territorio destinato all’attività agro-silvo-pastorale,<br />

in<strong>di</strong>viduato in base ai dati ISTAT, nonché ai territori lagunari e vallivi, alle zone umide, ai laghi, ai<br />

fiumi, agli incolti produttivi e d improduttivi e alle zone montane.<br />

Per effettuare la determinazione della superficie ASP della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> è stato utilizzato il<br />

Sistema Informativo Territoriale del Servizio Gestione Faunistica della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>.<br />

La superficie ASP della provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> è complessivamente <strong>di</strong> 293.462 ettari, pari al 97,0%<br />

dell’intera superficie territoriale<br />

I Comprensori Faunistici Omogenei.<br />

La normativa vigente in materia faunistica stabilisce che la prima finalità nella pianificazione sia<br />

quella <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare degli ambiti territoriali omogenei per caratteristiche geografiche, ambientali ed,<br />

anche, socioeconomiche, che vengono definiti Comprensori Faunistici Omogenei (C.F.O.). I<br />

C.F.O. rappresentano le unità <strong>di</strong> base della futura gestione faunistica e venatoria.<br />

Per l’analisi ambientale del territorio provinciale e la produzione della cartografia tematica è stato<br />

utilizzato il GIS (Sistema Informativo Territoriale). Sulla base dell’analisi ambientale e faunistica,<br />

sono stai in<strong>di</strong>viduati quattro comprensori faunistici omogenei:<br />

CFO Denominazione N°<br />

Comuni<br />

Superficie<br />

GIS<br />

Superficie<br />

1 PLANARGIA – MONTIFERRU 16 67.374 ettari 66.316 ettari<br />

2 ABBASANTA-OMODEO-GUILCER-<br />

BARIGADU<br />

ASP<br />

17 61.359 ettari 60.499 ettari<br />

3 PENISOLA DEL SINIS – CAMPIDANO 26 101.248 ettari 95.454 ettari<br />

4 MONTE ARCI – SARCIDANO – MARMILLA 29 73.189 ettari 71.912 ettari<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 109


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Gli Ambiti Territoriali <strong>di</strong> Caccia (A.T.C.).<br />

Sono gli ambiti territoriali per la programmazione e gestione della caccia. La proposta <strong>di</strong> P.F.V.P.<br />

prevede l’istituzione <strong>di</strong> due Ambiti Territoriali <strong>di</strong> Caccia:<br />

ATC n° 1 – ORISTANO NORD, costituito da 47 comuni (compreso il capoluogo provinciale,<br />

<strong>Oristano</strong>), con una superficie A.S.P. <strong>di</strong> 177.805 ettari, un numero <strong>di</strong> 109.215 abitanti e 3.188<br />

cacciatori. Ogni cacciatore ha a <strong>di</strong>sposizione 55,8 ettari <strong>di</strong> S.A.S.P ed abbiamo un numero <strong>di</strong> 2<br />

cacciatori per 100 ettari <strong>di</strong> S.A.S.P.<br />

ATC n° 2 – ORISTANO SUD, costituito da 41 comuni, con una superficie A.S.P. <strong>di</strong> 115.657 ettari,<br />

un numero <strong>di</strong> 58.788 abitanti e 2.308 cacciatori. Ogni cacciatore ha a <strong>di</strong>sposizione 50,1 ettari <strong>di</strong><br />

S.A.S.P ed abbiamo anche in questo ATC un numero <strong>di</strong> 2 cacciatori per 100 ettari <strong>di</strong> S.A.S.P.<br />

Nelle seguenti tabelle sono riportati i dati relativi ai due ATC proposti:<br />

n°<br />

Comuni<br />

Territorio<br />

Superficie<br />

GIS<br />

Superficie<br />

ASP<br />

abitanti<br />

n°<br />

cacciatori<br />

47 ATC numero 1 182.978,59 177.804,90 109.215 3.188<br />

41 ATC numero 2 119.429,29 115.657,06 58.766 2.308<br />

88 <strong>Provincia</strong> 302.407,88 293.461,96 167.981 5.496<br />

n°<br />

Comuni<br />

Territorio<br />

ha S.GIS/<br />

cacciatore<br />

ha S.ASP/<br />

cacciatore<br />

n°<br />

cacc/100<br />

ha SASP<br />

n° cacc/100<br />

ha S.GIS<br />

Densità<br />

Abitanti/Kmq<br />

%<br />

cacc/abit<br />

47 ATC numero 1 57,4 55,8 1,8 1,7 59,7 2,9<br />

41 ATC numero 2 51,7 50,1 2,0 1,9 49,2 3,9<br />

88 <strong>Provincia</strong> 55,0 53,4 1,9 1,8 55,5 3,3<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 110


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Le Oasi permanenti <strong>di</strong> protezione faunistica e cattura.<br />

Le oasi sono aree destinate principalmente alla conservazione della fauna selvatica e degli<br />

habitat naturali importanti per la riproduzione, l’alimentazione, il rifugio, la sosta e la riproduzione <strong>di</strong><br />

specie selvatiche con particolare riferimento alle specie protette o minacciate <strong>di</strong> estinzione.<br />

Nella tabella successiva è riportato l’elenco delle Oasi istituite (alla data del 31 <strong>di</strong>cembre 2011) e<br />

delle nuove proposte <strong>di</strong> istituzione:<br />

cod<br />

denominazione<br />

superficie<br />

ha<br />

% Sup.<br />

ASP<br />

% Sup.<br />

territoriale<br />

OA1 Arci 900 0,31 0,30<br />

OA2 S'Ena Arrubia 351 0,12 0,12<br />

OA3 Corru Mannu - Corru S'Ittiri 290 0,10 0,10<br />

OA4 Castello <strong>di</strong> Medusa 170 0,06 0,06<br />

OA5 Capo Marrargiu 890 0,30 0,29<br />

OA6 Colonia Agraria "Su Tippiri" 100 0,03 0,03<br />

OA7 Scuola Graria 443 0,15 0,15<br />

OA8 Isola <strong>di</strong> Mal <strong>di</strong> Ventre 88 0,03 0,03<br />

OA9 Mare e Pauli 351 0,12 0,12<br />

OA10 Turre Seu 193 0,07 0,06<br />

OA11 Mistras 1.276 0,43 0,42<br />

OA12 Capo Nieddu 900 0,31 0,30<br />

OA13 Sa Giara 1.600 0,55 0,53<br />

OA14 Assai 1.500 0,51 0,50<br />

OA15 Capo Mannu 400 0,14 0,13<br />

OA16 Stagni <strong>di</strong> Sale Porcus ed Is Benas 450 0,15 0,15<br />

OA17 Pauli Maiori 287 0,10 0,09<br />

OA18 Stagno <strong>di</strong> Marceddì e San Giovanni 1.400 0,48 0,46<br />

OA19 Paui 'e Figu <strong>di</strong> S. Giusta 274 0,1 0,1<br />

OA20 Costa Golfo <strong>Oristano</strong> 1.424 0,5 0,5<br />

OA21 Laconi 158 0,1 0,1<br />

OA22 Usellus nord-ovest 549 0,2 0,2<br />

OA23 Usellus nord-est 404 0,1 0,1<br />

OA24 Bosa-Montresta 2.811 1,0 0,9<br />

OA25 Giara <strong>di</strong> Genoni 1.456 0,5 0,5<br />

OA26 Lago Omodeo 2.904 1,0 1,0<br />

OA27 Costa Tresnuraghes 416 0,1 0,1<br />

OA28 Costa Bosa sud 1.936 0,7 0,6<br />

OA29 Costa Cuglieri 1.130 0,4 0,4<br />

OA30 Costa Sinis 1.930 0,7 0,6<br />

OA31 Costa sud Seu 77 0,0 0,0<br />

Totali 27.058 9,2 8,9<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 111


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Le Zone temporanee <strong>di</strong> ripopolamento e cattura.<br />

Le zone temporanee <strong>di</strong> ripopolamento e cattura (Z.T.R.C.) sono istituti destinati alla riproduzione<br />

della fauna selvatica allo stato naturale e alla cattura della stessa per l'immissione sul territorio in<br />

tempi e con<strong>di</strong>zioni utili.Hanno carattere temporaneo (durata compresa tra tre e sei anni, salvo<br />

rinnovo secondo quanto previsto dal comma 2 art. 24 L.R. 23/1998).<br />

Nella tabella successiva è riportato l’elenco delle 22 ZRC istituite (alla data del 31 <strong>di</strong>cembre 2011)<br />

e delle nuove ZRC in<strong>di</strong>cate con la proposta del P.F.V.P:<br />

cod<br />

denominazione<br />

superficie<br />

ha<br />

% Sup.<br />

ASP<br />

% Sup.<br />

territoriale<br />

ZRC1 Porto Alabe 976 0,33 0,32<br />

ZRC2 Coloros 765 0,26 0,25<br />

ZRC3 Su Segau 1.565 0,53 0,52<br />

ZRC4 Codes 1.587 0,54 0,52<br />

ZRC5 Aurù 794 0,27 0,26<br />

ZRC6 Pardu Longu 698 0,24 0,23<br />

ZRC7 Goronna 1.297 0,44 0,43<br />

ZRC8 Zerfaliu 568 0,19 0,19<br />

ZRC9 Pranu Maiore 1.244 0,42 0,41<br />

ZRC10 Conca su Mortu 868 0,30 0,29<br />

ZRC11 Bia Noa 987 0,34 0,33<br />

ZRC12 Panixeddu 2.770 0,94 0,92<br />

ZRC13 Pra Maiori 555 0,19 0,18<br />

ZRC14 Rio Canale 483 0,16 0,16<br />

ZRC15 Serra Gureu 1.684 0,57 0,56<br />

ZRC16 Cala Pruna 872 0,30 0,29<br />

ZRC17 Pranu Cerbus 1.066 0,36 0,35<br />

ZRC18 Is Coravigus 1.383 0,47 0,46<br />

ZRC19 Pramadda 377 0,13 0,12<br />

ZRC20 Tollinoro 454 0,15 0,15<br />

ZRC21 Monte Urtigu 406 0,14 0,13<br />

ZRC22 Pedra Puzzone 722 0,25 0,24<br />

ZRC23 Scano Montiferro-Sennariolo 1.269 0,43 0,42<br />

ZRC24 Abbasanta 645 0,22 0,21<br />

ZRC25 Foce Tirso 1.012 0,34 0,33<br />

ZRC26 Cirras 376 0,13 0,12<br />

ZRC27 Grighine - Arci 4.779 1,63 1,58<br />

ZRC28 Laconi-Genoni 866 0,30 0,29<br />

ZRC29 Ales 158 0,05 0,05<br />

ZRC30 Morgongiori 144 0,05 0,05<br />

ZRC31 Mogoro-Uras 898 0,31 0,30<br />

ZRC32 S. Nicolò d'Arcidano 577 0,20 0,19<br />

Totali 32.845 11,19 10,86<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 112


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Centri pubblici e privati <strong>di</strong> riproduzione della fauna selvatica.<br />

I centri pubblici e privati <strong>di</strong> riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale sono istituiti<br />

dall’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente e sono destinati alla produzione naturale <strong>di</strong><br />

fauna selvatica da utilizzare per l’immissione in altri territoriali fini <strong>di</strong> ripopolamento e <strong>di</strong><br />

reintroduzione.<br />

In provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> sono attualmente presenti solo due centri privati <strong>di</strong> riproduzione della fauna<br />

selvatica a scopo <strong>di</strong> ripopolamento della pernice sarda:<br />

Specie allevata<br />

Titolare<br />

allevamento<br />

Comune<br />

Estensione<br />

azienda<br />

Consistenza<br />

riproduttori<br />

Pernice sarda Franco Sale Abbasanta 3,5 ettari 50 coppie<br />

Pernice sarda Daniela Trogu Laconi 1,68 ettari 120 coppie<br />

Le Zone per allenamento ed addestramento dei cani (Z.A.C.).<br />

Le Province, su richiesta <strong>di</strong> associazioni venatorie o cinofile riconosciute o <strong>di</strong> produttori agricoli<br />

singoli o associati, possono autorizzare l’istituzione e regolare la gestione <strong>di</strong> zone per<br />

l’addestramento e l’allenamento dei cani.<br />

Attualmente in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> sono state autorizzate complessivamente 9 Zone<br />

Addestramento Cani, per una superficie totale interessata <strong>di</strong> 218 ettari (pari allo 0,07% dell’intera<br />

S.A.S.P. della provincia).<br />

cod denominazione superficie ha % Sup. ASP<br />

% Sup.<br />

territoriale<br />

ZAC1 "Mura Noa" (Paulilatino) 33 0,01 0,01<br />

ZAC2 "Pranu Murittu" (Uras) 55 0,02 0,02<br />

ZAC3 "Is Suergius" (Curcuris) 18 0,01 0,01<br />

ZAC4 "Tama<strong>di</strong>li" (Laconi) 27 0,01 0,01<br />

ZAC5 "Cuccuru de Sticcas" (Santa Giusta) 45 0,02 0,01<br />

ZAC6 "Grighine" (Ruinas) 10 0,00 0,00<br />

ZAC7 "S'Appiu" (Samugheo) 19 0,01 0,01<br />

ZAC8 "Riola" (Riola Sardo) 9 0,00 0,00<br />

ZAC9 "S'Istampadorgiu" (Samugheo) 2 0,00 0,00<br />

Totali 218 0,07 0,07<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 113


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Fon<strong>di</strong> chiusi<br />

Nella tabella seguente è riportata la situazione attuale dei fon<strong>di</strong> chiusi, recintati e segnalati a norma<br />

<strong>di</strong> legge, all’interno dei quali non è possibile esercitare l’attività venatoria:<br />

cod<br />

denominazione<br />

superficie<br />

ha<br />

% Sup. ASP<br />

% Sup.<br />

territoriale<br />

FC01 Laconi 30 0,01 0,01<br />

FC02 Simaxis 27 0,01 0,01<br />

FC03 San Vero Milis 10 0,00 0,00<br />

FC04 Paulilatino 60 0,02 0,02<br />

FC05 Milis 180 0,06 0,06<br />

FC06 Montresta-Bosa 60 0,02 0,02<br />

FC07 Gonnostramatza 24 0,01 0,01<br />

FC08 Scano Montiferro 11 0,00 0,00<br />

FC09 Cabras 12 0,00 0,00<br />

Totali 414 0,14 0,14<br />

QUADRO DI SINTESI DEGLI ISTITUTI DI PROTEZIONE<br />

Nella tabella <strong>di</strong> seguito è riportato il quadro degli istituti <strong>di</strong> protezione faunistica contenuto nella<br />

proposta <strong>di</strong> PFVP, comprensivo anche delle aree naturali protette esistenti ed in fase <strong>di</strong> istituzione<br />

(Parco naturale regionale del Monte Arci):<br />

Cod. Tipologia Istituto faunistico n°<br />

Superficie<br />

interessata<br />

% Sup.<br />

ASP<br />

% Sup.<br />

Ter.<br />

OA<br />

Oasi <strong>di</strong> protezione faunistica e<br />

cattura<br />

31 27.058 9,2 8,9<br />

ZRC Zone <strong>di</strong> ripopolamento e cattura 32 32.845 11,2 10,9<br />

CAL<br />

ANP<br />

Centri pubblici e privati <strong>di</strong><br />

riproduzione della fauna<br />

selvatica<br />

Aree Naturali Protette, nazionali<br />

e regionali<br />

2 5 0,0 0,0<br />

2 29 0,0 0,0<br />

FNC Fon<strong>di</strong> chiusi 9 414 0,0 0,0<br />

Totali 76 60.351 20,5 19,8<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 114


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Aziende Faunistico Venatorie<br />

Secondo quanto previsto dagli artt. 31 e 32 della L.R. 23/1998, la Regione Sardegna autorizza<br />

l’istituzione <strong>di</strong> aziende faunistico-venatorie, senza finalità <strong>di</strong> lucro e per prevalenti finalità<br />

naturalistiche e faunistiche, a norma dell’art. 16 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, e secondo le<br />

modalità previste dalla L.R. n. 23/1998.<br />

Alla data del 31 <strong>di</strong>cembre 2009, in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> non è stata istituita nessuna azienda<br />

faunistico venatoria.<br />

Aziende Agri-Turistico-Venatorie<br />

La Regione Sardegna autorizza l’istituzione <strong>di</strong> aziende agri-turistico-venatorie, ai fini <strong>di</strong> impresa<br />

agricola, secondo le modalità previste dalla L.R. n. 23/1998.<br />

Alla data del 31 <strong>di</strong>cembre 2009, in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> sono state istituite 8 AATV, per una<br />

superficie complessiva interessata <strong>di</strong> 3.694 ettari:<br />

cod. denominazione Comune/i<br />

superficie<br />

ha<br />

% Sup.<br />

ASP<br />

% Sup.<br />

territoriale<br />

AATVOR01 Perda e Cresia Senis - Laconi 267 0,09 0,09<br />

AATVOR02 Nove Maggio Narbolia 342 0,12 0,11<br />

AATVOR03 Su Leonesu Laconi 1.022 0,35 0,34<br />

AATVOR04 Is Peluncas Laconi - Nurallao 273 0,09 0,09<br />

AATVOR05 Sa Pittada Bosa 913 0,31 0,30<br />

AATVOR06 Pittianu Matta Laconi 232 0,08 0,08<br />

AATVOR07 Serra de Omus Laconi 378 0,13 0,12<br />

AATVOR08 Diana<br />

Simala - Curcuris -<br />

Pompu<br />

267 0,09 0,09<br />

Totali 3.694 1,26 1,22<br />

Attività venatoria<br />

Per quanto riguarda l’attività venatoria in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong>, la pressione <strong>di</strong> caccia è la<br />

seguente:<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Oristano</strong><br />

Sup. GIS<br />

ettari<br />

Sup.ASP<br />

ettari<br />

n°<br />

cacciatori<br />

cacciatori<br />

100 ettari<br />

SASP<br />

Cacciatori 100<br />

ettari<br />

TOTALI 302.407,88 293.461,96 5.496 1,9 1,8<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 115


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

Gli ettari <strong>di</strong> Superficie Agro-Silvo-Pastorale (S.A.S.P.) <strong>di</strong>sponibili per ogni cacciatore, il valore<br />

provinciale è <strong>di</strong> 53,3 ettari, mentre gli ettari <strong>di</strong> superficie territoriale <strong>di</strong>sponibili per ogni<br />

cacciatore sono 54,9.<br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong><br />

Ettari <strong>di</strong> SASP<br />

/ cacciatore<br />

Ettari superficie /<br />

cacciatore<br />

Densità<br />

abitanti<br />

abitanti/Kmq<br />

Densità<br />

cacciatori<br />

cacciatori/Kmq<br />

% cacciatori su<br />

abitanti<br />

53,4 55,0 55,5 1,8 3,3<br />

La densità dei cacciatori è pari a 1,8 cacciatori per Kmq <strong>di</strong> superficie territoriale, e la percentuale<br />

<strong>di</strong> cacciatori rispetto alla popolazione residente è del 3,3%.<br />

Il capoluogo <strong>di</strong> <strong>Provincia</strong>, <strong>Oristano</strong>, con i suoi 602 cacciatori rappresenta naturalmente il comune<br />

con il maggior numero <strong>di</strong> unità, pari al 11,0% del numero complessivo <strong>di</strong> cacciatori. Se poi si<br />

considerano i comuni con un numero superiore ai 3000 abitanti, si vedrà che essi sono in numero<br />

<strong>di</strong> 11 (Arborea, Bosa, Cabras, Cuglieri, Ghilarza, Marrubiu, Mogoro, Samugheo, Santa Giusta,<br />

Mogoro, Terralba) con un numero complessivo <strong>di</strong> 1.830 cacciatori pari al 33,3% del numero totale<br />

provinciale.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 116


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

6. POSSIBILI EFFETTI NEGATIVI DEL P.F.V.P. SUI SITI NATURA 2000<br />

Per quanto riguarda il mantenimento e la tutela della bio<strong>di</strong>versità (habitat e specie animali) nelle<br />

aree naturali della Rete Natura 2000 l’attuazione del Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le<br />

potrebbe generare problematiche <strong>di</strong> impatti negativi soprattutto in relazione alla pratica dell’attività<br />

venatoria, che può avere ripercussioni, <strong>di</strong>rette ed in<strong>di</strong>rette, sulla fauna selvatica d’interesse<br />

comunitario.<br />

Il Piano Faunistico Venatorio <strong>Provincia</strong>le è uno strumento che, tra le sue finalità fondamentali, ha<br />

la tutela della bio<strong>di</strong>versità animale, nel rispetto delle Direttive europee in materia che sono state<br />

recepite dalla normativa nazionale e regionale per la tutela della fauna e l’esercizio della caccia.<br />

Pertanto il P.F.V.P. deve valutare con attenzione i possibili impatti che possono essere determinati<br />

dalle azioni <strong>di</strong> gestione faunistica ed ambientale (come per esempio i miglioramenti ambientali, i<br />

programmi d’immissione e ripopolamento, il controllo delle specie “problematiche”) e dalla fruizione<br />

venatoria programmata negli A.T.C.<br />

In tal senso, si ritiene che possano essere in<strong>di</strong>viduati i seguenti fattori <strong>di</strong> competenza del P.F.V.P.<br />

che potrebbero incidere negativamente sulla conservazione delle specie faunistiche e dei loro<br />

habitat:<br />

‣ Impatti delle attività <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>retta degli habitat e delle specie;<br />

‣ Inquinamenti ambientali;<br />

‣ Disturbo della fauna selvatica;<br />

‣ Rischi relativi alle attività d’immissione e ripopolamento;<br />

‣ Impatti delle attività <strong>di</strong> controllo delle specie “problematiche”.<br />

Per ciascuno dei suddetti fattori <strong>di</strong> possibile impatto vengono riportate <strong>di</strong> seguito delle<br />

considerazioni ed in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> carattere generale.<br />

6.1 Impatti delle attività <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>retta degli habitat e delle specie;<br />

Le varie attività gestionali previste dal P.F.V.P. nei <strong>di</strong>versi istituti faunistici (istituti <strong>di</strong> protezione,<br />

aziende, centri <strong>di</strong> allevamento, zone <strong>di</strong> addestramento cani) devono essere programmate ed<br />

attuate nell’ambito <strong>di</strong> specifici piani e programmi <strong>di</strong> gestione che riservino particolare attenzione ai<br />

possibili impatti <strong>di</strong> tali attività sulla conservazione della bio<strong>di</strong>versità nelle aree della Rete Natura<br />

2000. Se si operano interventi strutturali <strong>di</strong> una certa portata deve essere sempre valutata la<br />

necessità <strong>di</strong> effettuare una valutazione d’incidenza delle azioni sulla fauna e sugli habitat.<br />

Nel caso delle Z.A.C. queste dovranno essere in<strong>di</strong>viduate esclusivamente in contesti ambientali <strong>di</strong><br />

scarso o nullo valore naturalistico, in quanto le attività che si svolgono all’interno <strong>di</strong> queste zone,<br />

che possono prevedere anche la facoltà <strong>di</strong> sparo, non sono compatibile con le esigenze <strong>di</strong> tutela<br />

della fauna protetta, poiché il <strong>di</strong>sturbo e la pressione sul territorio possono essere notevoli.<br />

.<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 117


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

6.2 Inquinamenti ambientali.<br />

Possibili inquinamenti ambientali derivanti dall’attività faunistico-venatoria sono riconducibile<br />

soprattutto alla possibile contaminazione dovuta al piombo dei pallini da caccia che si accumula<br />

nel terreno ea anche in maniera <strong>di</strong>retta o per <strong>di</strong>lavamento del suolo nelle zone umide e negli<br />

acquitrini temporanei, con possibili impatti su alcune specie faunistiche.<br />

Il piombo è un elemento che interagisce con l’ambiente e che, notoriamente può avere effetti<br />

tossici sull’uomo, sulla fauna selvatica ed anche sugli animali d’allevamento. E’ stato ampiamente<br />

<strong>di</strong>mostrato il fenomeno <strong>di</strong> accumulo nelle catene alimentari, in quanto il piombo viene facilmente<br />

accumulato da numerose specie <strong>di</strong> Invertebrati ed i pallini possono essere ingeriti dagli uccelli<br />

acquatici con gravi conseguenze a lungo termine (saturnismo).<br />

Nel caso del territorio oristanese la maggior parte delle zone umide costiere sono soggette<br />

attualmente a vincolo <strong>di</strong> protezione faunistica e molte delle aree SIC e ZPS sono allo stesso tempo<br />

anche Oasi permanenti <strong>di</strong> protezione faunistica. Esistono tuttavia <strong>di</strong>verse zone umide <strong>di</strong> grande<br />

importanza faunistica e <strong>di</strong> notevole estensione, come gli stagni <strong>di</strong> Cabras e <strong>di</strong> Santa Giusta nei<br />

quali la caccia agli acquatici è attualmente consentita. L’attività venatoria interessa inoltre <strong>di</strong>verse<br />

palu<strong>di</strong> ed acquitrini, canali <strong>di</strong> bonifica, e piccoli bacini, con possibilità <strong>di</strong> inquinamento da piombo, la<br />

cui entità andrebbe verificata con apposite indagini ambientali.<br />

6.3 Disturbo della fauna selvatica.<br />

Il <strong>di</strong>sturbo causato alla fauna selvatica da parte <strong>di</strong> attività svolte dall’uomo, come l’attività<br />

venatoria, la fruizione turistica, le attività produttive, non è facilmente determinabile ed è legato a<br />

<strong>di</strong>versi fattori non sempre facilmente controllabili.<br />

L’attività venatoria costituisce senza dubbio un fattore <strong>di</strong> un certo <strong>di</strong>sturbo per le specie faunistiche<br />

d’interesse protezionistico, anche se limitatamente ad alcuni mesi dell’anno e mai nel periodo<br />

riproduttivo. Anche in questo caso va considerato che molte delle aree Natura 2000 dell’Oristanese<br />

sono comunque soggette a vincolo <strong>di</strong> oasi permanente <strong>di</strong> protezione faunistica.<br />

L’uso dei cani può determinare <strong>di</strong>sturbo significativo, anche se variabile a seconda delle varie<br />

situazioni. Infatti, si possono avere situazioni critiche solo nei casi in cui vengano utilizzati un<br />

numero eccessivo <strong>di</strong> cani (soprattutto durante la caccia la cinghiale) o nel caso in cui risulti <strong>di</strong>fficile<br />

il governo dei cani con possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione degli stessi.<br />

Da valutare il <strong>di</strong>sturbo acustico generato dagli spari sugli animali selvatici ed il suo reale impatto<br />

sui ritmi naturali (riposo, alimentazione, sosta) delle specie sensibili.<br />

6.4 Immissioni e ripopolamenti.<br />

L’introduzione <strong>di</strong> fauna selvatica in un territorio è un’operazione delicata che necessita <strong>di</strong><br />

un’accurata fase prodromica <strong>di</strong> valutazione approfon<strong>di</strong>ta del contesto ambientale nel quale ci si<br />

appresta ad operare. Spesso, se tale valutazione non viene effettuata accuratamente, si assiste al<br />

fallimento delle operazioni <strong>di</strong> ripopolamento, dovuto ad una molteplicità <strong>di</strong> fattori, che vanno dalla<br />

scarsa rusticità dei soggetti utilizzati alla scarsità <strong>di</strong> siti <strong>di</strong> rifugio e <strong>di</strong> alimentazione, alla presenza<br />

<strong>di</strong> agenti patogeni, ecc.. Lo scarso successo dei ripopolamenti è soltanto un aspetto <strong>di</strong> questo<br />

fenomeno: a volte si sono osservati effetti indesiderati sull’ambiente e sulle biocenosi verificatisi in<br />

seguito all’introduzione <strong>di</strong> fauna a scopi venatori.<br />

In provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> l’eccessiva pressione sulle biocenosi forestali dovuta all’incremento<br />

numerica <strong>di</strong> alcune popolazioni <strong>di</strong> cinghiale e <strong>di</strong> volpe in seguito all’aumento dell’offerta alimentare<br />

Settore Attività produttive Sviluppo sostenibile – Servizio Gestione Fauna Pagina 118


Piano Faunistico Venatorio della <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> – <strong>Parte</strong> quarta<br />

rappresentata dalla selvaggina <strong>di</strong> allevamento utilizzata per i ripopolamenti”, la comparsa <strong>di</strong> alcune<br />

patologie anche gravi, come la tularemia, sono solo alcuni esempi <strong>di</strong> come l’introduzione <strong>di</strong> fauna<br />

può avere conseguenze negative. Appare quin<strong>di</strong> evidente che su questo argomento la<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> criteri univoci e chiari che impe<strong>di</strong>scano il verificarsi dei fenomeni predetti<br />

apporterà dei sicuri benefici alla conservazione della bio<strong>di</strong>versità nel territorio.<br />

La pratica dei ripopolamenti in provincia <strong>di</strong> <strong>Oristano</strong> ha interessato sia alcuni istituti <strong>di</strong> protezione<br />

faunistiche che numerose zone autogestite, e spesso è attuata senza l’applicazione <strong>di</strong> adeguati<br />

protocolli basati su criteri scientifici, tecnici e sanitari. La liberazione non controllata <strong>di</strong> animali<br />

appartenenti a sottospecie alloctone può determinare inquinamento genetico a scapito delle<br />

popolazioni autoctone.<br />

6.5 Impatto delle specie animali “problematiche”.<br />

Sono considerate «specie problematiche” quelle specie selvatiche che determina danneggiamenti<br />

appartenenti alle attività produttive (agricoltura, pesca, turismo, allevamento). Da qui la necessità<br />

in alcune situazioni <strong>di</strong> dover attuare attività <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> prevenzione dei danni causati da<br />

queste specie.<br />

Queste attività <strong>di</strong> gestione, me<strong>di</strong>ante metodologie d’intervento <strong>di</strong>rette ed in<strong>di</strong>rette, possono<br />

determinare impatti su altre specie <strong>di</strong> fauna selvatica ed, anche, su alcuni habitat.<br />

Un esempio è rappresentato dal controllo delle popolazioni <strong>di</strong> cornacchia grigia me<strong>di</strong>ante gli<br />

interventi <strong>di</strong> controllo o <strong>di</strong>struzione dei ni<strong>di</strong>, in quanto si rischia <strong>di</strong> danneggiare altre specie <strong>di</strong><br />

interesse conservazionistico che hanno l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> utilizzare i ni<strong>di</strong> abbandonati dalle cornacchie.<br />

Pertanto, si ritiene importante nell’attuazione delle attività e dei programmi <strong>di</strong> controllo delle specie<br />

“problematiche” la verifica dei possibili impatti su altre specie, adottando tutti gli accorgimenti<br />

tecnici necessari per ridurre gli impatti negativi. Fondamentale, in tal senso, è l’impiego <strong>di</strong> persoale<br />

adeguatamente qualificato nella realizzazione delle operazione e la collaborazione con enti ed<br />

organismi specializzati (Università, I.S.P.R.A.).<br />

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