Diario di una giornata bucolica tra monte Bisbino ... - Pro Loco Binago
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PRO LOCO – BINAGO<br />
<strong>Diario</strong> <strong>di</strong> <strong>una</strong> <strong>giornata</strong> <strong>bucolica</strong> <strong>tra</strong> <strong>monte</strong> <strong>Bisbino</strong> e <strong>Binago</strong><br />
PREMESSA: UN’IDEA NATURALE NATA DA UN AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO<br />
Tutto è cominciato alcuni mesi fa, quando il webmaster della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong> ha deciso <strong>di</strong><br />
rifare il nostro sito internet per passare a un programma tecnologicamente più a-<br />
vanzato e quin<strong>di</strong> più semplice e veloce da utilizzare.<br />
Ci siamo trovati per varie sere, esaminando alcune proposte free offerte da<br />
internet e abbiamo scelto quella che ci sembrava essere la più adatta alle nostre<br />
esigenze. Dapprima è stata messa a punto l’impaginazione e abbiamo cominciato<br />
a <strong>tra</strong>sferire i contenuti del vecchio sito. Poi ci siamo posti il problema se il nostro<br />
lavoro fosse terminato oppure se avremmo dovuto aggiungere altre sezioni e ci<br />
siamo chiesti quali contenuti dovrebbero essere presenti sul sito internet <strong>di</strong> <strong>una</strong><br />
<strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong>.<br />
Ecco come, per un aggiornamento tecnologico, è nata l’idea <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care <strong>una</strong> pagina<br />
ai prodotti locali. Abbiamo presentato la nos<strong>tra</strong> proposta al Consiglio Direttivo,<br />
che l’ha subito accettata <strong>di</strong> buon grado e siamo partiti con la realizzazione. È stato<br />
steso un breve elenco <strong>di</strong> aziende <strong>di</strong> <strong>Binago</strong> che producono prodotti locali e abbiamo<br />
cominciato a contattarle.<br />
Al momento dell’incontro e della presentazione della proposta, tutti gli agricoltori<br />
erano preoccupati e chiedevano: «Ma quanto ci costa?» Sciolto ogni dubbio sul<br />
fatto che non costa nulla e che questa non è un’operazione commerciale pubblicitaria<br />
bensì un modo semplice ed efficace per valorizzare le risorse del nostro territorio,<br />
il clima si è subito sciolto in un atteggiamento <strong>di</strong> grande cor<strong>di</strong>alità e collaborazione<br />
e l’idea è piaciuta a tutti.<br />
PRIMO PASSO: IL CONTATTO DIRETTO CON L’AZIENDA<br />
La prima famiglia ad aderire concretamente all’iniziativa è stata l’azienda agricola<br />
Del Vecchio Alessandro & figli, che ha sede a <strong>Binago</strong> (CO) in via I° Maggio, 21 – località<br />
Monello. È formata da 11 persone: i genitori, Alessandro Del Vecchio e Antonia<br />
Della Torre; i tre figli, Irma, Renato e Mario; Renato è sposato con Carla e ha<br />
<strong>una</strong> figlia, Valentina; Mario è sposato con Chiara e hanno tre figli: Giulia, Fabio e<br />
Maria. La famiglia al completo, quin<strong>di</strong>, comprende tre generazioni.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Domenica 20 luglio è avvenuto il primo contatto, mercoledì 5 agosto fissiamo<br />
l’incontro per l’indomani. L’appuntamento è per le 9.00 del mattino al <strong>monte</strong> <strong>Bisbino</strong>,<br />
dove hanno l’alpeggio. Tenendo conto che sono in ferie, mi devo alzare un po’<br />
presto, alle 7.30, ma ne vale la pena. Carico in macchina gli attrezzi del mestiere,<br />
computer e macchina fotografica, faccio <strong>una</strong> “toccata e fuga” al mio bar “habitué”<br />
per un caffè e poi via, si parte.<br />
Il viaggio procede bene fino a Cernobbio, dove imbocco la s<strong>tra</strong>da che sale fino alla<br />
vetta del <strong>Bisbino</strong>. Appena fuori dal centro comincia qualche piccolo problema: la<br />
s<strong>tra</strong>da non mi piace perché è a <strong>una</strong> corsia ed è stretta, per <strong>di</strong> più su un lato c’è il<br />
burrone, quin<strong>di</strong> è anche pericolosa. Subito mi trovo davanti un camioncino dei gelati<br />
e un furgoncino tipo “Ape” che vanno piano e mi fanno un po’ innervosire, poi<br />
riesco a superare il primo e anche il secondo e tutto si ristabilisce, la salita procede.<br />
Ogni volta che incrocio <strong>una</strong> macchina ci dobbiamo fermare e uno dei due deve<br />
fare retromarcia e scostarsi su qualche piccola piazzuola naturale <strong>di</strong>sseminata<br />
qua e là sulla via, perché in due non si passa. La s<strong>tra</strong>da en<strong>tra</strong> nei boschi e l’ultimo<br />
<strong>tra</strong>tto finisce in <strong>una</strong> pineta non naturale, fatta piantare da Mussolini ai tempi del fascio<br />
– mi racconterà poi Irma – ed è messo in sicurezza da un parapetto in legno<br />
molto bello a vedersi. A un certo punto mi arrivano degli SMS sul cellulare da parte<br />
dell’operatore telefonico: sono il segnale che mi trovo vicino al confine con la Svizzera.<br />
L’ALPEGGIO AL MONTE BISBINO<br />
Arrivo al <strong>monte</strong> <strong>Bisbino</strong> alle 9.00 in punto, preciso come un orologio svizzero, appunto.<br />
Telefono ai Del Vecchio e mi viene a prendere Irma, la figlia, con la jeep,<br />
poiché il <strong>tra</strong>tto <strong>di</strong> 2 Km. che scende dalla s<strong>tra</strong>da asfaltata sino alla loro casa non è<br />
asfaltato e non è adatto ad <strong>una</strong> macchina comune come la mia.<br />
L’alpeggio si trova su un terreno denominato “Alpe Alvegia” che fa parte del comune<br />
<strong>di</strong> Cernobbio. Il panorama che ci si apre alla vista è maestoso, l’ambiente<br />
bucolico: a sinis<strong>tra</strong> il <strong>monte</strong> Generoso, in centro il Sasso Gordona, a des<strong>tra</strong> la collina<br />
del Bugone, che è un pascolo.<br />
Mappa del <strong>monte</strong> <strong>Bisbino</strong>.<br />
Il cartello in<strong>di</strong>catore.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
A sinis<strong>tra</strong> l’Alpe Löasa in territorio svizzero e, sullo sfondo, il <strong>monte</strong> Generoso.<br />
In centro il Sasso Gordona.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Sulla des<strong>tra</strong> la colma del Bugone.<br />
La proprietà si estende per circa 900.000 m 2 sino al confine svizzero. Il sentiero<br />
che porta dalla s<strong>tra</strong>da asfaltata alla fattoria è proprietà privata ed è stato creato da<br />
loro nel 1982. Esso serve anche per mantenere la pulizia dei boschi e per il recupero<br />
del legname. La legna tagliata viene in parte utilizzata per i consumi domestici,<br />
per alimentare i camini e per il riscaldamento, poiché non c’è gas, mentre<br />
l’eccedenza viene venduta.<br />
Giunti alla loro abitazione, che si trova a 935 metri sul livello del mare, scen<strong>di</strong>amo<br />
dal fuoris<strong>tra</strong>da e subito si sente profumo <strong>di</strong> natura: è il segnale che lasciano le<br />
mucche al pascolo, che infatti vagano libere nei pascoli soprastanti.<br />
La costruzione, così com’è adesso, era già inserita in un es<strong>tra</strong>tto <strong>di</strong> mappa del<br />
1904; prima era più grande e poteva essere raggiunta solamente <strong>tra</strong>mite asini e<br />
muli.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
La fattoria Del Vecchio con Irma.<br />
L’abitazione della famiglia Del Vecchio.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
L’azienda agricola Del Vecchio è strutturata secondo criteri d’avanguar<strong>di</strong>a: <strong>di</strong> fianco<br />
alla casa, infatti, c’è anche un piccolo parco giochi attrezzato per la più giovane<br />
dei componenti la famiglia, Maria, figlia <strong>di</strong> Mario, <strong>di</strong> 7 anni, che quando risiede lì è<br />
l’unica bambina del territorio: in questo modo può passare il tempo giocando e <strong>di</strong>vertendosi<br />
in un ambiente sano e naturale.<br />
All’ingresso un simpatico un cane nero fa comodamente “la guar<strong>di</strong>a”. All’interno<br />
della casa troviamo persino il telefono e la corrente elettrica. Nel prato sopra la<br />
casa c’è la sorgente, mentre nei pressi dell’abitazione c’è la cisterna per la raccolta<br />
dell’acqua che serve per le bestie.<br />
Al momento sono presenti circa 50 mucche – <strong>di</strong> cui 20 da latte e 30 da allevamento<br />
–, 15 capre, alcune galline e animali da cortile. Le bestie vengono portate in alpeggio<br />
da metà giugno a metà settembre, mentre durante il resto dell’anno vengono<br />
tenute nella stalla <strong>di</strong> <strong>Binago</strong>.<br />
Il parco giochi privato <strong>di</strong> Maria.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Il cane nero che fa la “guar<strong>di</strong>a”.<br />
La cisterna per la raccolta dell’acqua sorgiva.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Vengo accolto dai genitori: Alessandro Del Vecchio e Antonia Della Torre. Era da<br />
tanti anni che non li vedevo più, ma i volti li ho ben presenti, soprattutto quello <strong>di</strong><br />
Alessandro che, quando ero piccolo, vedevo sempre in giro per <strong>Binago</strong> con il <strong>tra</strong>ttore<br />
mentre andava a lavorare i campi. I figli Mario e Renato, invece, non ci sono: si<br />
trovano a <strong>Binago</strong> perché in questi giorni devono procedere con il secondo taglio<br />
del fieno. En<strong>tra</strong>to in casa, mi metto a mio agio sul tavolo della cucina, accendo il<br />
computer portatile e comincio a prendere appunti.<br />
Antonia e Alessandro seduti sulla panchina a prendere il sole.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Antonia e Alessandro. Particolare.<br />
Antonia e Alessandro mos<strong>tra</strong>no orgogliosi <strong>una</strong> forma <strong>di</strong> formaggio,<br />
frutto del loro lavoro.<br />
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Mi spiegano che la famiglia Del Vecchio è originaria <strong>di</strong> Mol<strong>tra</strong>sio, mentre la famiglia<br />
Della Torre <strong>tra</strong>e le sue origini da Cernobbio. La loro <strong>tra</strong><strong>di</strong>zione risale fino al 1848.<br />
Da Mol<strong>tra</strong>sio venivano al <strong>Bisbino</strong> per l’alpeggio estivo e lì avevano fino a cinque<br />
operai che prestavano la loro mano d’opera per la raccolta del fieno, che veniva<br />
eseguita tutta a mano. Allora c’erano pochi boschi, prevalentemente <strong>di</strong> nocciolo e<br />
dalla vetta si vedeva Rovenna. Ora rimane solo il loro pascolo.<br />
Da qui sono passate tutte le guerre. Durante il secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale <strong>tra</strong>nsitavano<br />
tanti ebrei che sfollavano in Svizzera. Allora si pagava il dazio e i fascisti portavano<br />
sempre via la bestia più bella.<br />
Nella loro casa, durante la guerra, mentre si trovava lì <strong>di</strong> passaggio, vi dormì Sandro<br />
Pertini, <strong>di</strong>ventato poi Presidente della Repubblica Italiana.<br />
Garibal<strong>di</strong> invece ha dormito al vicino rifugio Bugone, che è la casa originaria della<br />
famiglia Del Vecchio, allora composta da 22 persone. Essa era <strong>di</strong> proprietà del<br />
nonno <strong>di</strong> Alessandro.<br />
Con la legna dei boschi, prevalentemente composti da piante <strong>di</strong> nocciolo e ontano,<br />
si faceva il carbone, che poi veniva caricato sui carri <strong>tra</strong>inati dai cavalli e veniva<br />
<strong>tra</strong>sportato fino a Como e nei paesi limitrofi, ove si trovano ancora tante piazze nelle<br />
quali <strong>una</strong> volta si faceva il carbone. La lavorazione della legna per la <strong>tra</strong>sformazione<br />
in carbone veniva effettuata dai bergamaschi e dagli originari della Valsassina.<br />
C’erano dei locali a<strong>di</strong>biti al taglio della legna. Si faceva <strong>una</strong> catasta ovale che<br />
veniva ricoperta <strong>di</strong> terra lasciando un buco in mezzo per accendere il fuoco, così<br />
la legna veniva bruciata. Nella terra si facevano dei buchi col bastone e bisognava<br />
vegliare il fuoco giorno e notte. In questo modo si produceva il carbone.<br />
Poiché per spegnere il fuoco, poi, serviva tanta acqua e in quella zona ce n’era poca,<br />
si raccoglieva quella piovana incidendo il tronco delle piante in modo da creare<br />
un beccuccio che convogliava l’acqua nei contenitori <strong>di</strong> raccolta posti a terra.<br />
UNA BREVE VISITA GUIDATA<br />
Terminato il racconto dei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Alessandro e Antonia, mi armo <strong>di</strong> macchina fotografica<br />
e Irma mi accompagna a vedere il prato ove pascolano le capre: le troviamo<br />
<strong>tra</strong>nquillamente sedute a godersi la pace e il sole della splen<strong>di</strong>da <strong>giornata</strong>,<br />
alcune <strong>di</strong> loro all’ombra <strong>di</strong> <strong>una</strong> pianta.<br />
Le capre al sole.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Le capre all’ombra <strong>di</strong> <strong>una</strong> pianta.<br />
Il nostro tour procede con la visita alle stalle delle mucche: dapprima quella del toro,<br />
poi quella delle manzette, quella dei vitelli e infine quella delle mucche, che ovviamente<br />
è vuota perché, come <strong>di</strong>cevo prima, le vacche sono al pascolo nei prati<br />
soprastanti.<br />
Il toro.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Le manzette.<br />
I vitelli.<br />
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L’ultimo nato.<br />
La stalla vuota delle mucche.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
LA PRODUZIONE DEL FORMAGGIO E DEL BURRO<br />
An<strong>di</strong>amo poi a visitare il locale, a<strong>di</strong>acente la cucina, dove viene lavorato il latte e<br />
vengono prodotti i formaggi e il burro, quin<strong>di</strong> la cantina ove essi vengono conservati.<br />
Irma mi spiega che il latte prodotto dalle mucche e dalle capre viene utilizzato tutto<br />
per la <strong>tra</strong>sformazione in formaggio e in burro al naturale, senza conservanti; successivamente<br />
viene effettuata la ven<strong>di</strong>ta al dettaglio sia in alpeggio sia a <strong>Binago</strong>. A<br />
volte, per la <strong>di</strong>stribuzione, partecipano a dei mercatini insieme all’Associazione<br />
ONLUS no-profit “L’isola che c’è”.<br />
Il latte viene munto manualmente due volte al giorno, mattina e sera, scremato con<br />
la scrematrice elettrica, fatto scaldare a 37 gra<strong>di</strong>, poi si procede con l’aggiunta del<br />
caglio. Il tutto viene lasciato riposare per un’ora, fatto scaldare ancora a 37 gra<strong>di</strong>,<br />
viene rotta la cagliata, lasciata riposare per 20 minuti, raccolta nella fascera ed<br />
ecco le forme <strong>di</strong> formaggio, che viene salato a secco e riposto in cantina per la<br />
stagionatura, che va dai 15 giorni fino ai 4 mesi. Il formaggio contiene en<strong>tra</strong>mbi i<br />
latti, <strong>di</strong> vacca e <strong>di</strong> capra.<br />
I formaggi prodotti non hanno un nome proprio e sono: semigrasso tipo Casera,<br />
magro tipo Semüda, grasso.<br />
Alessandro mentre mescola il latte e lo scalda a 37 gra<strong>di</strong>.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Il particolare bastone ramificato che viene utilizzato<br />
per <strong>una</strong> migliore e più efficace mescola.<br />
Il braccio <strong>di</strong> legno a cui viene appesa la pentola, tutto come <strong>una</strong> volta.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
La cantina dove vengono conservati i prelibati formaggi.<br />
Dalla panna che è stata separata dalla scrematrice si ottiene il burro: essa viene<br />
<strong>tra</strong>vasata nella zangola che, ruotando, la <strong>tra</strong>sforma in burro, il quale viene inserito<br />
nello stampo, incartato e conservato in frigorifero, pronto per la ven<strong>di</strong>ta al dettaglio.<br />
La zangola elettrica<br />
utilizzata per la<br />
produzione del burro.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
CONCLUSIONE DELLA SCAMPAGNATA AL BISBINO<br />
Terminato il tour e scattate le fotografie, rientriamo in casa dove Antonia ci prepara<br />
un ottimo caffè. Nel frattempo ci mettiamo a parlare <strong>di</strong> <strong>Binago</strong> e delle stalle con<br />
la volta a botte in mattoni, come la loro, che si sono conservate nel nostro paese:<br />
pochissime. Ancora quattro chiacchiere, un breve saluto e un caloroso arrivederci<br />
a <strong>Binago</strong>.<br />
Sulla via del ritorno è venuta a salutarmi anche <strong>una</strong> simpatica mucca e, prima <strong>di</strong><br />
lasciarci, Irma mi fa vedere la sorgente.<br />
La mucca<br />
che è venuta<br />
a salutarmi.<br />
La sorgente.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
L’AZIENDA AGRICOLA DEL VECCHIO A BINAGO<br />
L’azienda agricola Del Vecchio Alessandro & figli nasce a <strong>Binago</strong> negli anni ’80 in<br />
località “Vigna Granda” e si <strong>tra</strong>sferisce dopo pochi anni a Monello nella zona detta<br />
“Bott”, ove risiede tuttora.<br />
L’azienda agricola Del Vecchio vista dalla via Colombo.<br />
Il cartello all’ingresso.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
In questo momento sono presenti soltanto due vitelli e un toro, perché tutto il resto<br />
della mandria, come già detto, si trova all’alpeggio sul <strong>monte</strong> <strong>Bisbino</strong>. Sono le sei<br />
<strong>di</strong> pomeriggio e Valentina dà loro da mangiare e li pulisce. Il resto della stalla dove<br />
il bestiame alloggia per tutto l’inverno in questo momento è vuoto.<br />
I due vitelli mentre mangiano la farina <strong>di</strong> granella.<br />
Valentina dà da mangiare al toro e pulisce la stalla.<br />
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PRO LOCO – BINAGO<br />
Visito anche la stalla delle capre, ovviamente vuota e lì vicino le gabbie dei conigli.<br />
Ne sono appena nati 9 due giorni fa.<br />
La stalla delle capre.<br />
Le gabbie dei conigli.<br />
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Qui, <strong>di</strong> giorno, sono le donne che conducono l’azienda perché gli uomini, mi spiegano,<br />
si trovano nei boschi a tagliare la legna, che poi vendono per uso riscaldamento.<br />
Una catasta <strong>di</strong> legna.<br />
Terminata la mia visita, me ne torno a casa, lasciando alle mie spalle la ridente fattoria<br />
baciata dal sole.<br />
La ridente fattoria<br />
baciata dal sole.<br />
<strong>Binago</strong>, 6 agosto 2009<br />
Il Presidente della <strong>Pro</strong> <strong>Loco</strong><br />
Roberto Porta<br />
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