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01/2006 - Federazione Nazionale Sindrome di Prader Willi

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Anno IX - N. 1 gennaio, febbraio, marzo <strong>2006</strong><br />

CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE<br />

MALATTIE RARE E FARMACI ORFANI<br />

DI MARIA ANTONIETTA RICCI<br />

Puntualmente, come ogni anno, a Novembre 2005<br />

si è svolto a Roma presso l’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità<br />

il Convegno sulle Malattie Rare e Farmaci orfani,<br />

organizzato dalla dott.ssa Domenica Taruscio e i collaboratori<br />

del Centro <strong>Nazionale</strong> delle Malattie Rare.<br />

L’interesse per l’incontro è stato confermato, come<br />

sempre, dalla presenza <strong>di</strong> autorevoli stu<strong>di</strong>osi, valenti<br />

me<strong>di</strong>ci e dai molti rappresentanti delle associazioni<br />

che hanno avuto un’ occasione importante per confrontare<br />

le loro esperienze e per descrivere il lavoro<br />

che svolgono sul territorio e a livello regionale.<br />

Lo scopo del convegno è stato quello <strong>di</strong> dare un<br />

quadro generale ed aspetti specifici propri delle malattia<br />

rare e dei farmaci orfani ed inoltre <strong>di</strong> affrontare<br />

le problematiche inerenti gli aspetti sanitari, sociologici<br />

e socioeconomici dei malati rari.<br />

La dottoressa Domenica Taruscio ha fornito dei dati<br />

precisi sulla presenza delle malattie rare nel mondo;<br />

il loro numero stimato dall’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale<br />

della Sanità risulta essere <strong>di</strong> circa 6000 unità. Ha poi<br />

parlato delle attività effettuate dal Centro <strong>Nazionale</strong><br />

delle Malattie Rare che si impegna costantemente nel<br />

promuovere iniziative relative a stu<strong>di</strong> sperimentali su<br />

test genetici e sulle alterazioni umane, nel proseguimento<br />

del progetto Nephird , nella collaborazione con<br />

il Centro Malattie rare e Farmaci Orfani Americano,<br />

Europeo e con le Associazioni <strong>di</strong> pazienti italiane, nell’elaborazione<br />

delle linee guida per specifiche malattie<br />

rare, nella formazione <strong>di</strong> operatori sanitari e inoltre<br />

nella Commissione Internazionale sul Farmaco<br />

(EMEA).<br />

Ha poi evidenziato le criticità presenti nella<br />

conduzione assistenziale e sanitaria delle malattie<br />

rare, le quali essendo poco conosciute sono anche<br />

poco stu<strong>di</strong>ate ed il loro andamento cronico risulta<br />

essere, nella maggior parte dei casi, invalidante. Inoltre<br />

ha aggiunto che la poca conoscenza ed esperienza<br />

specifica nel campo dell’assistenza alle malattie<br />

rare, da parte degli operatori sanitari, rende <strong>di</strong>fficile la<br />

gestione dei pazienti. Si è poi soffermata su altre non<br />

minori criticità quali la mancanza <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong><br />

leggi adeguate in grado <strong>di</strong> sostenere il paziente e la<br />

famiglie ed ancora l’assenza <strong>di</strong> ricerca scientifica <strong>di</strong><br />

base e clinica, dovuta all’esiguo numero <strong>di</strong> pazienti.<br />

Tante problematiche che, purtroppo, l’attuale normativa<br />

italiana rappresentata del Decreto Ministeriale<br />

279/20<strong>01</strong> “Regolamento <strong>di</strong> istituzione della rete nazionale<br />

della malattie rare e <strong>di</strong> esenzione alla partecipazione<br />

al costo delle relative prestazioni sanitarie”<br />

non ha ancora risolto .<br />

Attualmente solo 17 regioni hanno in<strong>di</strong>viduato i presi<strong>di</strong><br />

accre<strong>di</strong>tati, tra Ospedali o Asl, che fanno parte<br />

della rete clinico epidemiologica avente le funzioni <strong>di</strong><br />

gestire il Registro regionale delle malattie rare, <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare<br />

i presi<strong>di</strong> territoriali, <strong>di</strong> promuovere l’informazione<br />

e la formazione degli operatori sociosanitari e<br />

<strong>di</strong> collaborare con l’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità, le<br />

Regioni e le associazioni <strong>di</strong> volontariato.<br />

Nonostante siano già passati quattro lunghi anni<br />

dalla <strong>di</strong>vulgazione del Decreto Ministeriale sulle Malattie<br />

Rare 279/<strong>01</strong>, tre regioni devono ancora recepire<br />

le in<strong>di</strong>cazioni emanando delle loro Delibere ed il<br />

Ministero della Salute non ha ancora approvato ulteriori<br />

normative al riguardo. Tutto fermo quin<strong>di</strong> al 20<strong>01</strong>.<br />

Al momento, a livello nazionale, esiste un Gruppo<br />

Tecnico Interregionale permanente, costituito dai rappresentanti<br />

<strong>di</strong> tutte le Regioni, dal Ministero della Salute<br />

e dall’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità. Il Gruppo è stato<br />

istituito dalla Conferenza Stato Regione nella seduta<br />

dell’11 Luglio 2002 con l’obiettivo <strong>di</strong> salvaguardare<br />

il principio <strong>di</strong> equità dell’assistenza per tutti i citta<strong>di</strong>ni.<br />

Però nonostante la buona volontà <strong>di</strong> tutti i rappresentanti<br />

del Gruppo <strong>di</strong> lavoro si notano molte <strong>di</strong>fferenze<br />

<strong>di</strong> interventi da regione a regione sia verso i<br />

pazienti affetti da malattia rara che nelle sistema <strong>di</strong><br />

accre<strong>di</strong>tamento dei presi<strong>di</strong> e nelle funzioni <strong>di</strong> gestione<br />

del registro e <strong>di</strong> collaborazione con l’I.S.S.<br />

Difatti In alcune regioni i benefici del Decreto del<br />

20<strong>01</strong>, che aveva elaborato un primo elenco <strong>di</strong> circa<br />

350 malattie, sono stati estesi a molte altre malattie<br />

rare, ad esempio nella regione Piemonte sono state<br />

aggiunte in un nuovo elenco altre cinquanta malattie.<br />

In ogni regione ci sono stati dei riconoscimenti vari e<br />

<strong>di</strong>versificati, dovuti sicuramente ad una pressione territoriale<br />

delle associazioni, ma soprattutto ad un’ assenza<br />

totale <strong>di</strong> decisioni e <strong>di</strong> ulteriori normative emanate<br />

dal Ministero della Salute. La constatazione <strong>di</strong><br />

queste <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> interventi tra le regioni ha creato<br />

molta preoccupazione tra i rappresentanti delle associazioni<br />

che hanno perfino prospettato future migrazioni<br />

<strong>di</strong> pazienti da regione a regione.<br />

Molto interessante l’intervento <strong>di</strong> Stephen Groft e<br />

Sara Linde Feucht rappresentati USA delle Malattie<br />

Rare che hanno parlato delle strategie <strong>di</strong> sanità pubblica<br />

per affrontare il problema delle malattie rare e<br />

dei farmaci orfani intraprese negli USA sin dal 1983<br />

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