01/2006 - Federazione Nazionale Sindrome di Prader Willi

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Anno IX - N. 1 gennaio, febbraio, marzo 2006 CONTRIBUTO DELLA SCIENZA DOMANDE E RISPOSTE SULLA SINDROME PRADER-WILLI D: Cosa causa i problemi di appetito e di obesità nella PWS? D: Cos’è la Sindrome Prader-Willi (PWS)? R: La PWS è un disturbo genetico complesso che tipicamente provoca uno scarso tono muscolare, una statura bassa, uno sviluppo sessuale incompleto, disabilità cognitive, problemi comportamentali e una sensazione di fame cronica che può portare ad alimentarsi eccessivamente e ad un’obesità che mette a rischio la vita. D: La PWS è ereditaria? R: La maggior parte dei casi di PWS è attribuita ad un errore genetico spontaneo che avviene, per motivi sconosciuti, al momento del concepimento o in prossimità dello stesso. In una piccolissima percentuale di casi (2 percento o meno), una mutazione genetica che non colpisce il genitore viene tramandata al bambino e in queste famiglie potrebbero esserne colpiti più di un figlio. Un disturbo simile alla PWS può anche essere acquisito dopo la nascita se la porzione dell’ipotalamo del cervello è danneggiata in seguito a lesioni o interventi chirurgici. D: Quanto è comune la PWS? R: Si stima che una persona su 12.000 – 15.000 è affetta da PWS. Anche se è considerata una malattia “rara”, la sindrome Prader-Willi è una delle condizioni più comunemente viste nelle cliniche di genetica ed è la causa genetica più comune dell’obesità finora identificata. La PWS esiste in persone di entrambi i sessi e in tutte le razze. D: Come viene diagnosticata la PWS? R: Il sospetto di diagnosi viene anzitutto valutato clinicamente, poi confermato da specifiche analisi genetiche su un campione di sangue. Sono stati pubblicati i criteri formali della diagnostica per il riconoscimento clinico della PWS (Holm et al., 1993), e così pure le direttive per le analisi di laboratorio per la PWS (ASHG, 1996). D. Cosa si conosce dell’anormalità genetica? R: Sostanzialmente il verificarsi della PWS è dovuto alla mancanza di diversi geni su uno dei due cromosomi 15s di un individuo – quello normalmente fornito dal padre. Nella maggioranza dei casi avviene una soppressione – in qualche modo i geni critici vanno persi dai cromosomi (soppressione). Nella maggior parte dei restanti casi manca tutto il cromosoma del padre ed invece vi sono due cromosomi 15 della madre (disomia uniparentale). I geni paterni critici che mancano nelle persone affette da PWS hanno un ruolo nella regolazione dell’appetito. Questo è un campo soggetto a ricerca attiva in un certo numero di laboratori in tutto il mondo, poiché la comprensione di questo difetto può essere molto utile non soltanto per chi è affetto da PWS ma anche per comprendere l’obesità in gente per il resto normale. R: Le persone affette da PWS hanno una pecca nella parte dell’ipotalamo nel cervello che normalmente registra le sensazioni di fame e di sazietà. Mentre il problema non è ancora del tutto compreso, è chiaro che persone con questa pecca non si sentono mai sazi; hanno un’urgenza continua di mangiare che non riescono ad imparare a controllare. Per complicare questo problema, le persone affette da PWS hanno bisogno di meno cibo di altri loro pari senza la sindrome, perché il loro corpo ha meno muscolatura e tende a bruciare meno calorie. D: La sovra-alimentazione associata alla PWS inizia alla nascita? R: No, in effetti i neonati affetti da PWS spesso non riescono ad avere sufficiente nutrimento perché il loro scarso tono muscolare penalizza la loro abilità di succhiare. Molti richiedono speciali tecniche di alimentazione o alimentazione per intubazione per diversi mesi dopo la nascita, finché migliora il controllo dei muscoli. Alcune volte durante gli anni successivi, normalmente prima di giungere all’età scolastica, i bambini affetti da PWS sviluppano un intenso interesse per il cibo e possono raggiungere velocemente un sovrappeso eccessivo se non si diminuisce l’apporto di calorie. D: I farmaci dietetici funzionano sui problemi di appetito dei soggetti affetti da PWS? R: Purtroppo nessun repressore dell’appetito ha funzionato coerentemente per le persone affette da PWS. La maggior parte di queste ha bisogno di una dieta estremamente ipocalorica per tutta la sua vita e il loro ambiente dev’essere progettato in modo che abbiano un accesso molto limitato al cibo. Ad esempio, molte famiglie devono chiudere a chiave i mobili della cucina e i frigoriferi. Quando diventa adulta, la maggior parte degli individui affetti dal sintomo può controllare il peso meglio in una casa di gruppo progettata specificatamente per persone affette da PWS, dove l’accesso al cibo può essere ristretto senza interferire con i diritti di quelli che non hanno bisogno di queste restrizioni. D: Che tipo di problemi comportamentali hanno le persone affette da PWS? R: Oltre a focalizzarsi involontariamente sul cibo, le persone affette da PWS tendono ad avere comportamenti ossessivi/coercitivi non relazionati al cibo, quali pensieri e verbalizzazioni ripetitive, collezionare e ammassare beni, piluccare irritazioni cutanee e una grande necessità di routine e possibilità di prevedere. La frustrazione o i cambiamenti di progetto possono facilmente scatenare una perdita di controllo emotivo in alcune persone affette da PWS, a partire dalle lacrime fino agli 11

Impegno per una vita migliore accessi d’ira e alle aggressioni fisiche. Mentre le medicine psicotropiche possono essere utili ad alcuni individui, le strategie fondamentali per minimizzare i comportamenti difficili nella PWS sono una attenta strutturazione dell’ambiente in cui vive, l’uso continuo di gestione comportamentale positivo e di supporti. D: È utile una diagnosi precoce? R: Mentre non esiste alcuna prevenzione medica o cura, la diagnosi precoce della sindrome Prader-Willi dà ai genitori il tempo di imparare a conoscerla e a prepararsi ad affrontare le sfide che li aspettano, oltre a stabilire delle routine famigliari che aiuteranno la dieta del loro bambino e le necessità comportamentali sin dall’inizio. Conoscere la causa dei ritardi di sviluppo del loro bambino può essere utile per l’accesso della famiglia ad importanti interventi precoci e può essere utile per programmare aree identificative dei fabbisogni specifici o dei rischi. Inoltre, una diagnosi di PWS apre le porte ad una rete informativa e al supporto da professionisti e di altre famiglie che hanno a che fare con la sindrome. D: Cosa ha in serbo il futuro per le persone affette da PWS? R: Se aiutate, le persone affette da PWS possono aspettarsi di realizzare molte delle cose che i loro pari “normali” fanno – completare la scuola, ultimare imprese nelle loro aree d’interesse esterne, essere un lavoratore produttivo alle giuste condizioni, persino avere una casa al di fuori dalla famiglia d’origine. Però, hanno bisogno di molto sostegno da parte delle loro famiglie e della scuola, da chi fornisce loro lavoro e servizi residenziali, sia per raggiungere queste mete sia per evitare l’obesità e le serie conseguenze di salute che accompagnano la sindrome. Anche i soggetti con un QI che rientra nella norma hanno bisogno, per tutta la loro vita, di supervisione dietetica e di protezione dalla disponibilità di cibo. Anche se nel passato molte persone affette da PWS sono morte durante l’adolescenza o da giovani adulti, la prevenzione dell’obesità può consentire a quelli affetti dalla sindrome di vivere una vita di durata normale. Nuovi farmaci, comprese le sostanze psicotropiche e l’ormone sintetico della crescita, stanno già migliorando la qualità della vita ad alcune persone affette da PWS. La continua ricerca offre la speranza di nuove scoperte che consentiranno alle persone affette da questa inusuale condizione, di vivere una vita più indipendente. ARTICOLO PUBBLICATO SULLA STAMPA DEL 12 MARZO 2006 Distributori Automatici: sfida a scuola tra mela e merendine di Gianni Stornello L’obesità è diventata una realtà clinica nei Paesi occidentali industrializzati, e si manifesta non soltanto tra gli adulti, ma nei bambini e negli adolescenti. Le cause principali – sostengono i dietologi – sono lo scarso movimento, le troppe ore trascorse davanti alla televisione, e soprattutto una dieta sbagliata, che per i giovani significa in primo luogo l’assunzione di troppi snack industriali, le “merendine”, a scapito del consumo di frutta e verdura. Del resto, l’Organizzazione mondiale della sanità, indica come ottimale per una vita sana 5 porzioni di frutta e verdura al giorno: in Italia la media si attesta intorno a 2,8 porzioni – come ricorda Romeo Lombardi, presidente di “Centrale- Osservatorio Agroambientale” – a tutto vantaggio degli snack industriali che possono godere di un forte supporto pubblicitario. Per indurre i ragazzi a mangiare più frutta e meno merendine il mese scorso è partita nella provincia di Forlì-Cesena, un’iniziativa con l’obiettivo di favorire, nella popolazione scolastica, la diffusione di una nuova cultura alimentare. Il progetto pilota si chiama “Frutta snack – Melamangio con gusto” e coinvolge 12 Istituti superiori della provincia di Forlì-Cesena, il progetto italiano è in linea con la decisione della Francia di vietare nelle scuole i distributori automatici di alimenti e bevande sostituendoli con punti vendita di frutta e bibite naturali. Non più i soliti snack – spiega Romeo Lombardi – ma fuori pasto a base di frutta fresca di stagione tagliata o frutta secca o succhi di frutta biologici, yogurt da bere, crostatine alla frutta, parmigiano “Mito”, gocce di riso al cocco. Un’ampia offerta, in grado di soddisfare le più diverse esigenze, nel rispetto di un corretto regime alimentare. Un’alimentazione non equilibrata, errori nella dieta e scarsa attività fisica – come ricorda Lombardi – costituiscono i più evidenti fattori di rischio per la salute. Lo confermano i dati dell’Oms, che mette in guardia contro i pericoli dell’obesità, sottolineando allo stesso tempo come il fenomeno interessi anche i bambini e gli adolescenti. Romeo Lombardi ricorda ancora che a questo obiettivo punta il progetto “Frutta snack – Melamangio con gusto” che, avvalendosi della collaborazione dei docenti delle scuole interessate svolge un’azione educativa di supporto, affinché i giovani sviluppino la capacità di scegliere , consapevolmente, un alimento nella pluralità delle offerte, assumendo nel contempo atteggiamenti critici nei confronti delle sofisticate strategie pubblicitarie. Non tutti sono a conoscenza, infatti, di quale divario esista fra uno snack industriale e una porzione di 100 grammi di frutta, in fatto di calorie e di grassi. Un esempio? Una merendina farcita contiene 413 calorie con il 20% di grassi. La frutta fresca che presenta il più elevato parametro in fatto di calorie, il kaki, ha un apporto calorico pari a 65 con zero grassi. 12

Impegno per una vita migliore<br />

accessi d’ira e alle aggressioni fisiche. Mentre le me<strong>di</strong>cine<br />

psicotropiche possono essere utili ad alcuni in<strong>di</strong>vidui,<br />

le strategie fondamentali per minimizzare i comportamenti<br />

<strong>di</strong>fficili nella PWS sono una attenta strutturazione<br />

dell’ambiente in cui vive, l’uso continuo <strong>di</strong> gestione<br />

comportamentale positivo e <strong>di</strong> supporti.<br />

D: È utile una <strong>di</strong>agnosi precoce?<br />

R: Mentre non esiste alcuna prevenzione me<strong>di</strong>ca o<br />

cura, la <strong>di</strong>agnosi precoce della sindrome <strong>Prader</strong>-<strong>Willi</strong><br />

dà ai genitori il tempo <strong>di</strong> imparare a conoscerla e a prepararsi<br />

ad affrontare le sfide che li aspettano, oltre a<br />

stabilire delle routine famigliari che aiuteranno la <strong>di</strong>eta<br />

del loro bambino e le necessità comportamentali sin<br />

dall’inizio. Conoscere la causa dei ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> sviluppo del<br />

loro bambino può essere utile per l’accesso della famiglia<br />

ad importanti interventi precoci e può essere utile<br />

per programmare aree identificative dei fabbisogni specifici<br />

o dei rischi. Inoltre, una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> PWS apre le<br />

porte ad una rete informativa e al supporto da professionisti<br />

e <strong>di</strong> altre famiglie che hanno a che fare con la<br />

sindrome.<br />

D: Cosa ha in serbo il futuro per le persone affette da<br />

PWS?<br />

R: Se aiutate, le persone affette da PWS possono<br />

aspettarsi <strong>di</strong> realizzare molte delle cose che i loro pari<br />

“normali” fanno – completare la scuola, ultimare imprese<br />

nelle loro aree d’interesse esterne, essere un lavoratore<br />

produttivo alle giuste con<strong>di</strong>zioni, persino avere una<br />

casa al <strong>di</strong> fuori dalla famiglia d’origine. Però, hanno bisogno<br />

<strong>di</strong> molto sostegno da parte delle loro famiglie e<br />

della scuola, da chi fornisce loro lavoro e servizi residenziali,<br />

sia per raggiungere queste mete sia per evitare<br />

l’obesità e le serie conseguenze <strong>di</strong> salute che accompagnano<br />

la sindrome. Anche i soggetti con un QI<br />

che rientra nella norma hanno bisogno, per tutta la loro<br />

vita, <strong>di</strong> supervisione <strong>di</strong>etetica e <strong>di</strong> protezione dalla <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> cibo. Anche se nel passato molte persone<br />

affette da PWS sono morte durante l’adolescenza o da<br />

giovani adulti, la prevenzione dell’obesità può consentire<br />

a quelli affetti dalla sindrome <strong>di</strong> vivere una vita <strong>di</strong> durata<br />

normale. Nuovi farmaci, comprese le sostanze<br />

psicotropiche e l’ormone sintetico della crescita, stanno<br />

già migliorando la qualità della vita ad alcune persone<br />

affette da PWS. La continua ricerca offre la speranza <strong>di</strong><br />

nuove scoperte che consentiranno alle persone affette<br />

da questa inusuale con<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong> vivere una vita più<br />

in<strong>di</strong>pendente.<br />

ARTICOLO PUBBLICATO SULLA STAMPA DEL 12 MARZO <strong>2006</strong><br />

Distributori Automatici: sfida a scuola tra mela e meren<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Gianni Stornello<br />

L’obesità è <strong>di</strong>ventata una realtà clinica nei Paesi occidentali<br />

industrializzati, e si manifesta non soltanto<br />

tra gli adulti, ma nei bambini e negli adolescenti. Le<br />

cause principali – sostengono i <strong>di</strong>etologi – sono lo<br />

scarso movimento, le troppe ore trascorse davanti alla<br />

televisione, e soprattutto una <strong>di</strong>eta sbagliata, che per<br />

i giovani significa in primo luogo l’assunzione <strong>di</strong> troppi<br />

snack industriali, le “meren<strong>di</strong>ne”, a scapito del consumo<br />

<strong>di</strong> frutta e verdura. Del resto, l’Organizzazione<br />

mon<strong>di</strong>ale della sanità, in<strong>di</strong>ca come ottimale per una<br />

vita sana 5 porzioni <strong>di</strong> frutta e verdura al giorno: in<br />

Italia la me<strong>di</strong>a si attesta intorno a 2,8 porzioni – come<br />

ricorda Romeo Lombar<strong>di</strong>, presidente <strong>di</strong> “Centrale-<br />

Osservatorio Agroambientale” – a tutto vantaggio degli<br />

snack industriali che possono godere <strong>di</strong> un forte<br />

supporto pubblicitario. Per indurre i ragazzi a mangiare<br />

più frutta e meno meren<strong>di</strong>ne il mese scorso è<br />

partita nella provincia <strong>di</strong> Forlì-Cesena, un’iniziativa con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> favorire, nella popolazione scolastica, la<br />

<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una nuova cultura alimentare. Il progetto<br />

pilota si chiama “Frutta snack – Melamangio con gusto”<br />

e coinvolge 12 Istituti superiori della provincia <strong>di</strong><br />

Forlì-Cesena, il progetto italiano è in linea con la decisione<br />

della Francia <strong>di</strong> vietare nelle scuole i <strong>di</strong>stributori<br />

automatici <strong>di</strong> alimenti e bevande sostituendoli con punti<br />

ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> frutta e bibite naturali. Non più i soliti snack<br />

– spiega Romeo Lombar<strong>di</strong> – ma fuori pasto a base <strong>di</strong><br />

frutta fresca <strong>di</strong> stagione tagliata o frutta secca o succhi<br />

<strong>di</strong> frutta biologici, yogurt da bere, crostatine alla<br />

frutta, parmigiano “Mito”, gocce <strong>di</strong> riso al cocco. Un’ampia<br />

offerta, in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le più <strong>di</strong>verse esigenze,<br />

nel rispetto <strong>di</strong> un corretto regime alimentare.<br />

Un’alimentazione non equilibrata, errori nella <strong>di</strong>eta e<br />

scarsa attività fisica – come ricorda Lombar<strong>di</strong> – costituiscono<br />

i più evidenti fattori <strong>di</strong> rischio per la salute.<br />

Lo confermano i dati dell’Oms, che mette in guar<strong>di</strong>a<br />

contro i pericoli dell’obesità, sottolineando allo stesso<br />

tempo come il fenomeno interessi anche i bambini e<br />

gli adolescenti. Romeo Lombar<strong>di</strong> ricorda ancora che<br />

a questo obiettivo punta il progetto “Frutta snack –<br />

Melamangio con gusto” che, avvalendosi della collaborazione<br />

dei docenti delle scuole interessate svolge<br />

un’azione educativa <strong>di</strong> supporto, affinché i giovani<br />

sviluppino la capacità <strong>di</strong> scegliere , consapevolmente,<br />

un alimento nella pluralità delle offerte, assumendo<br />

nel contempo atteggiamenti critici nei confronti delle<br />

sofisticate strategie pubblicitarie. Non tutti sono a conoscenza,<br />

infatti, <strong>di</strong> quale <strong>di</strong>vario esista fra uno snack<br />

industriale e una porzione <strong>di</strong> 100 grammi <strong>di</strong> frutta, in<br />

fatto <strong>di</strong> calorie e <strong>di</strong> grassi. Un esempio? Una<br />

meren<strong>di</strong>na farcita contiene 413 calorie con il 20% <strong>di</strong><br />

grassi. La frutta fresca che presenta il più elevato parametro<br />

in fatto <strong>di</strong> calorie, il kaki, ha un apporto calorico<br />

pari a 65 con zero grassi.<br />

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