Impegno per una vita migliore - Federazione Nazionale Sindrome di ...
Impegno per una vita migliore - Federazione Nazionale Sindrome di ...
Impegno per una vita migliore - Federazione Nazionale Sindrome di ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Se <strong>per</strong> i genitori si può parlare <strong>di</strong> Parent training e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> supporto, <strong>per</strong> i fratelli, sono ancora molto<br />
rari i programmi specificamente de<strong>di</strong>cati a quello che<br />
Valtolina (4) definisce Sibling training. Sibling è un termine<br />
inglese che significa, in modo generico, fratello o sorella<br />
ma, nel contesto della relazione fraterna in presenza<br />
<strong>di</strong> un soggetto portatore <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, si riferisce al<br />
fratello non <strong>di</strong>sabile (6).<br />
L’interesse <strong>per</strong> la relazione fraterna è relativamente<br />
recente, e, lo è ancora <strong>di</strong> più l’interesse <strong>per</strong> i fratelli <strong>di</strong><br />
bambini con <strong>di</strong>sabilità: infatti queste relazioni, a <strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>di</strong> quelle tra coniugi e tra genitori e figli, in particolar<br />
modo <strong>di</strong>sabile, sono state a lungo ignorate e sono rimaste<br />
in penombra. La relazione fraterna viene sempre più<br />
intesa e letta come propria <strong>di</strong> un sottosistema familiare<br />
che interagisce con gli altri sottosistemi presenti. È importante<br />
richiamare l’attenzione non solo sui fattori familiari<br />
che influiscono sulla relazione tra fratelli, ma anche<br />
su quelli che possono essere definiti fattori ambientali<br />
non con<strong>di</strong>visi, ossia i trattamenti <strong>di</strong>fferenziali dei genitori<br />
nei confronti dei figli, le <strong>di</strong>verse es<strong>per</strong>ienze reciproche<br />
e gruppali e, infine i <strong>di</strong>fferenti eventi della <strong>vita</strong> cui<br />
ciascuno si trova a far fronte. (7)<br />
Considerato che la relazione fraterna è la relazione<br />
più lunga che <strong>una</strong> <strong>per</strong>sona possa s<strong>per</strong>imentare, fratelli<br />
e sorelle hanno molte domande a cui trovare risposta.<br />
(6)<br />
Sidoli (8) sostiene che i fratelli siano coloro che maggiormente<br />
subiscono il “gioco familiare” inteso come l’insieme<br />
<strong>di</strong> regole, ruoli, comportamenti, attraverso i quali i<br />
membri del nucleo familiare si influenzano reciprocamente,<br />
in presenza <strong>di</strong> un bambino <strong>di</strong>sabile è tutto più complesso.<br />
Questo porta quasi ine<strong>vita</strong>bilmente a vedere il<br />
fratello come “<strong>di</strong>verso”: è così che spesso lo <strong>per</strong>cepiscono<br />
e lo definiscono i suoi fratelli. Colgono la <strong>di</strong>fferenza<br />
confrontandolo con se stessi ma il più delle volte non<br />
sanno dare a questa <strong>di</strong>fferenza un nome preciso, né<br />
adeguato. La creazione <strong>di</strong> un clima familiare sereno e<br />
positivo, fondato sull’accettazione del fratello <strong>di</strong>sabile da<br />
parte degli altri figli, risulta estremamente importante sia<br />
<strong>per</strong> i genitori, <strong>per</strong>ché <strong>una</strong> buona relazione fraterna <strong>per</strong>mette<br />
<strong>di</strong> affrontare in modo più adeguato la delicata questione<br />
della con<strong>di</strong>visione delle cure <strong>di</strong> cui necessita il<br />
fratello <strong>di</strong>versamente abile, sia <strong>per</strong> lo stesso gruppo dei<br />
fratelli, <strong>per</strong>ché influisce sul processo <strong>di</strong> crescita e, in<br />
particolare, sullo sviluppo dell’autostima <strong>di</strong> ciascuno. Per<br />
chi è <strong>di</strong>versamente abile, avere fratelli e sorelle può costituire<br />
<strong>una</strong> grande risorsa e supplire alle ridotte opportunità<br />
<strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> interazione con i coetanei, fuori<br />
dalle mura domestiche.<br />
Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è che<br />
ogni famiglia nucleare fa parte <strong>di</strong> <strong>una</strong> famiglia estesa<br />
composta da tutti i parenti. Questi possono con<strong>di</strong>zionare<br />
positivamente o negativamente le <strong>di</strong>namiche della<br />
famiglia nucleare (2).<br />
<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />
8<br />
MATERIALI E METODI<br />
È stato condotta <strong>una</strong> ricerca <strong>per</strong> cercare <strong>di</strong> comprendere<br />
i reali risvolti emotivi dei familiari dei soggetti affetti<br />
da Sindromi <strong>di</strong> Prader Willi. Lo stu<strong>di</strong>o ha coinvolto genitori<br />
<strong>di</strong> pazienti e figli “sani” del Piemonte, contattati grazie<br />
alla collaborazione della presidentessa dell’Associazione<br />
Prader Willi. Il campione s<strong>per</strong>imentale degli adulti<br />
è costituito da 12 madri (42% con un’età tra 41-50 anni<br />
42% oltre i 50 anni ed infine il 16% tra i 31 e i 40 anni) 11<br />
padri (55% tra i 41-50 anni e il 45% oltre i 50 anni). Per<br />
quanto riguarda il questionario sui sibling il campione è<br />
costituito solo da 2 fratelli e 6 sorelle.<br />
Il 16% delle madri e il 36% dei padri che hanno preso<br />
parte alla ricerca hanno conseguito un titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
elementare, l’ 8% delle madri e il 19% dei padri me<strong>di</strong>o<br />
inferiore, il 42% delle madri e il 36% dei padri il <strong>di</strong>ploma<br />
e il 34% delle madri e il 9% dei padri <strong>una</strong> qualifica professionale.<br />
Per quanto riguarda il questionario sui sibling il campione<br />
è costituito solo da 2 fratelli e 6 sorelle.<br />
La batteria <strong>di</strong> scale <strong>di</strong> valutazione utilizzata in questa<br />
ricerca si compone <strong>di</strong> inventari tradotti e validati in Italiano.<br />
Essi comprendono tre inventari autovalutativi relativi<br />
al benessere soggettivo : la Satisfaction with Life Scale<br />
(SWLS) (Diener, 1985) (9) che misura la componente<br />
cognitiva del benessere soggettivo preso come in<strong>di</strong>catore<br />
della qualità della <strong>vita</strong>, il Profile of Mood States<br />
(POMS) (McNair, 1981) (10-11) che misura la componente<br />
affettiva-emozionale del benessere soggettivo, il<br />
Pyichological General Well-Being Index (PGWBI) (Dupuy<br />
H.J.,1984) che misura lo stato generale <strong>di</strong> benessere<br />
psicologico in età adulta. I fratelli e le sorelle sono stati<br />
invece testati tramite l’utilizzo <strong>di</strong> un questionario a risposta<br />
multipla.<br />
RISULTATI<br />
Le prime due tabelle rappresentano i dati demografici<br />
del campione costituito dalle madri e dai padri.<br />
Tabella 1<br />
FASCIA D’ETÀ MADRI PADRI<br />
31-40 anni 16% 0%<br />
41-50 anni 42% 55%<br />
Oltre 50 anni 42% 45%<br />
Tabella 2<br />
TITOLO DI STUDIO MADRI PADRI<br />
Licenza elementare 16% 36%<br />
Licenza me<strong>di</strong>a<br />
8% 19%<br />
inferiore<br />
Licenza me<strong>di</strong>a<br />
42% 36%<br />
su<strong>per</strong>iore<br />
Qualifica professionale 34% 9%<br />
Le tabelle 3-6 rappresentano i risultati dell’analisi dei<br />
singoli test somministrati, in base agli obiettivi prefissati.<br />
Il primo obiettivo generale prende ad oggetto l’influenza<br />
della patologia rara del figlio sulla <strong>per</strong>cezione da parte<br />
dei genitori della loro qualità <strong>di</strong> <strong>vita</strong> valutazione effettuata<br />
tramite l’SWLS la scala <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione della <strong>vita</strong><br />
(9). Dai risultati ottenuti emerge che: