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Impegno per una vita migliore - Federazione Nazionale Sindrome di ...

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<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

L’isoLa dei desideri<br />

L’isola dei desideri accoglie le o<strong>per</strong>e classificate al primo posto della Narrativa a tema - Sezione scuola elementare<br />

- II ciclo - del Concorso Letterario Internazionale Prader Willi, indetto dall’Associazione Carta e Penna <strong>di</strong><br />

Torino. Gli autori dovevano trattare i problemi relativi all’han<strong>di</strong>cap, nell’accezione più ampia del termine.<br />

Una nuova amicizia <strong>di</strong> Martina Calderisi<br />

Uffa. Pensò il bambino. Domani la mia classe andrà<br />

a visitare la Torre <strong>di</strong> Pisa ed io non posso. Uffa.<br />

Maledette questa carrozzina e questa malattia. Acciuffai!<br />

Giulio è un bambino <strong>di</strong> nove anni che non può camminare<br />

<strong>per</strong>ché ha le gambe paralizzate, quin<strong>di</strong> è costretto<br />

a stare tutto il giorno seduto su <strong>di</strong> <strong>una</strong> carrozzina.<br />

Non può salire nessun tipo <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>no o scalino, e<br />

questo è un bel problema. Quando fate <strong>una</strong> passeggiata<br />

nella vostra città provate a contare quanti scalini<br />

vedete quattrocento? O quattrocentomila? Pochi o<br />

tanti non importaci sono.<br />

Per noi salire un gra<strong>di</strong>no è un nonnulla. Non ci facciamo<br />

neanche caso. Ma pensate a quelle <strong>per</strong>sone<br />

in carrozzina, <strong>per</strong> loro, un solo, insignificante gra<strong>di</strong>no<br />

è <strong>una</strong> barriera insormontabile. Giulio è uno <strong>di</strong> quei<br />

bambini che non può giocare a pallone o nuotare. Ma<br />

è molto intelligente e non si scoraggia. Il suo sogno è<br />

fare un passo. Sa che un giorno ci riuscirà,<br />

dovrà riuscirci. Quando farà quel passo, lui sarà felice<br />

e il mondo, <strong>per</strong> lui, sarà più colorato.<br />

A scuola tutti lo prendono in giro <strong>per</strong> questo suo<br />

problema e lui ci rimane male. Vede i suoi compagni<br />

come PERFETTI e lui <strong>di</strong>verso. Gli <strong>di</strong>spiace molto. Per<br />

questo in classe è sempre in <strong>di</strong>sparte. Disegna. A <strong>di</strong>segnare<br />

è un vero mito. L’altro giorno ha <strong>di</strong>segnato il mondo<br />

come lo vedeva lui. Disegnando si sfoga. Non potrà<br />

camminare, ma a <strong>di</strong>segnare è un vero asso. Ma torniamo<br />

a noi, domani la sua classe andrà in soggiorno<br />

in Toscana e lui, molto probabilmente, non ci sarà <strong>per</strong><br />

questo problema della carrozzina. Giulio, <strong>per</strong>ò,è deciso<br />

ad andarci, non si vuole <strong>per</strong>dere questa enorme<br />

opportunità, mica tutti i giorni può <strong>per</strong>mettersi <strong>di</strong> andare<br />

in Toscana!!<br />

Lo va a <strong>di</strong>re alla mamma che ne parla con la maestra,<br />

alla fine gli <strong>di</strong>cono che Può andarci, ma dovrà<br />

fare attenzione ai gra<strong>di</strong>ni, ecc... Giulio pensa: «Perché<br />

proprio io devo avere le gambe paralizzate? Perché?»<br />

Va beh, l’importante è andare alla gita.<br />

Adesso lui e i suoi compagni sono a Pisa. È sera e<br />

andranno a dormire in Hotel. Domani andranno a visitare<br />

la famosissima Torre, quel monumento Tanto strano...<br />

Eccola, megagalattica davanti a lui! È un peccato<br />

che non possa salirci!<br />

I suoi compagni saliranno con <strong>una</strong> maestra sulla<br />

Torre, mentre lui dovrà Aspettare <strong>di</strong> sotto con l’altra<br />

maestra. I suoi compagni gli fanno le boccacce Dalla<br />

Torre e lui li guarda sconsolato. Gli vengono le lacrime<br />

agli occhi, prende il fazzoletto, ma gli cade <strong>di</strong> mano,<br />

non sa come recu<strong>per</strong>arlo, non può mica chiederlo alla<br />

maestra sennò si accorgerà che sta piangendo. Come<br />

farà?<br />

Solo adesso si accorge che un altro suo compagno,<br />

Fausto, è sceso dalla Torre <strong>per</strong>ché soffre <strong>di</strong> vertigini.<br />

Oh, oh e adesso come farà a nascondergli le lacrime<br />

<strong>per</strong> e<strong>vita</strong>re che lo Prenda in giro? Ma non accade<br />

niente <strong>di</strong> tutto questo; Fausto si limita a Chiedergli:<br />

«È tuo quel fazzoletto? Se vuoi te lo raccolgo.»<br />

Fausto così gentile?! Giulio non lo conosceva così<br />

ed è un po’ stupito, ma Non lo dà a vedere e lo ringrazia.<br />

Poi, quasi senza accorgersene, si mettono a chiacchierare.<br />

Giulio scopre che Fausto ha un sacco <strong>di</strong> problemi:<br />

soffre <strong>di</strong> vertigini, non<br />

t capace a <strong>di</strong>segnare, ha un nome bruttissimo. Giulio<br />

non sapeva che anche I suoi compagni avessero dei<br />

problemi.<br />

Quel giorno, nasce un’amicizia fortissima fra quei due<br />

bambini. Insieme Fanno un patto: Giulio insegnerà a<br />

Fausto a <strong>di</strong>segnare e Fausto non lo Prenderà più in<br />

giro.<br />

Quando tornano a Torino sono così amici che Giulio<br />

si stupisce <strong>di</strong> non aver Mai avuto l’occasione <strong>di</strong> farsi<br />

amico un bambino simpatico come Fausto. Tutti e due<br />

hanno imparato qualcosa dall’altro e <strong>di</strong>venteranno inseparabili.<br />

Tutto questo non sarebbe potuto accadere<br />

se Giulio non fosse andato alla Gita. Anche se non<br />

è salito sulla Torre è lo stesso contento <strong>per</strong>ché ha<br />

Finalmente un buon amico. È proprio vero che siamo<br />

tutti <strong>di</strong>versi, ma Uguali!!<br />

Adesso sono passati tre anni e Giulio e Fausto sono<br />

sempre amici inseparabili. Fausto <strong>di</strong>segna quasi bene<br />

come Giulio e Giulio ha fatto il suo primo passo!! Quando<br />

ha posato il piede <strong>per</strong> terra si è sentito grande<br />

come tutto il mondo.<br />

Forse, <strong>per</strong>ò, è il suo cuore che è gran<strong>di</strong>ssimo.<br />

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