Impegno per una vita migliore - Federazione Nazionale Sindrome di ...
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Anno X - N. 4 ottobre, novembre, <strong>di</strong>cembre 2007<br />
A.N.I.P.I REGIONE PIEMONTE ONLUS<br />
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIANA PATOLOGIE IPOFISARIE<br />
La nostra Associata Luisella Carosio Alipran<strong>di</strong> invia<br />
<strong>una</strong> testimonianza della vali<strong>di</strong>tà del volontariato civile in<br />
pace e in guerra portando quale esempio <strong>di</strong> solidarietà<br />
l’es<strong>per</strong>ienza che ha <strong>per</strong>sonalmente vissuto durante il<br />
tragico <strong>per</strong>iodo della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
“Più <strong>di</strong> cento anni <strong>di</strong> storia, più <strong>di</strong> cento anni <strong>di</strong> solidarietà,<br />
<strong>di</strong> sacrificio, <strong>di</strong> abnegazione, più <strong>di</strong> cento anni al<br />
servizio dell’Umanità. Dapprima volta al soccorso dei feriti<br />
in guerra, la Croce Rossa è oggi la più importante associazione<br />
umanitaria. Aiuta e sostiene le <strong>per</strong>sone portatrici<br />
<strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, assiste le <strong>per</strong>sone in fin <strong>di</strong> <strong>vita</strong>, spezza<br />
le gran<strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ni. Ovunque vi sia sofferenza, soprattutto<br />
dove la <strong>di</strong>gnità dell’uomo è ignorata, dove la società<br />
non sa più o non può più proporre soluzioni, là dove si<br />
manifesta un bisogno, dove non vi è più alcun rifugio, la<br />
Croce Rossa porta la sua es<strong>per</strong>ienza acquisita in più <strong>di</strong><br />
un secolo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione.<br />
Da più <strong>di</strong> cento anni il suo solo pensiero è l’Uomo.<br />
Fedele all’impegno del suo fondatore Henry D<strong>una</strong>nt,<br />
“placare tutte le sofferenze umane senza <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong><br />
nazionalità, <strong>di</strong> razza, <strong>di</strong> religione, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione sociale o<br />
<strong>di</strong> appartenenza politica” la Croce Rossa estende questo<br />
principio in ogni sua azione ed è dal Sito della Croce<br />
Rossa che abbiamo tratto queste parole <strong>per</strong>ché illustrano<br />
chiaramente le finalità dell’Associazione internazionale<br />
ed appunto <strong>di</strong> questo ci parla Luisella.<br />
La Croce Rossa e le sue volontarie su<strong>per</strong>ando infinite<br />
<strong>di</strong>fficoltà hanno provveduto al salvataggio dei civili profughi<br />
dalle colonie italiane in Africa, dando loro assistenza<br />
e curandone infine il rimpatrio con un accordo negoziato<br />
con i paesi belligeranti.<br />
Se vogliamo trarre <strong>una</strong> conclusione da quanto Luisella<br />
ci racconta dobbiamo riconoscere che le crocerossine<br />
volontarie ci danno un grande testimonianza <strong>di</strong> altruismo<br />
e <strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione al sofferente, sempre, sotto qualunque<br />
latitu<strong>di</strong>ne, sotto qualunque ban<strong>di</strong>era, in qualunque<br />
con<strong>di</strong>zione sia in pace che in guerra.<br />
LE CROCEROSSINE VOLONTARIE E LUISELLA PROFUGA D’AFRICA<br />
Nel pomeriggio <strong>di</strong> sabato 27 Ottobre, nella sede della<br />
CRI <strong>di</strong> Casale Monferrato, su invito dell’Ispettrice Liliana<br />
Olive, ho intrattenuto le venticinque allieve crocerossine<br />
volontarie e un folto pubblico non previsto, su un tema<br />
insolito: l’importanza che ebbero la Croce Rossa internazionale<br />
e conseguentemente quella italiana nel salvataggio<br />
e nell’assistenza ai civili profughi dalle colonie<br />
italiane in Africa: Etiopia, Eritrea e Somalia, negli anni<br />
1941-43. Ho basato il <strong>di</strong>scorso sui miei ricor<strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale<br />
<strong>di</strong> ragazzina e ancor più su <strong>di</strong>ario efficacissimo che<br />
mia madre tenne in quel <strong>per</strong>iodo essendo appunto la<br />
mia famiglia rimasta coinvolta in quella drammatica vicenda.<br />
Dapprima ho ricordato che fu la Croce Rossa Internazionale<br />
a porsi come interme<strong>di</strong>aria tra Governo Italiano<br />
e Governo Britannico nella <strong>di</strong>fficile trattativa <strong>per</strong> salvare<br />
le molte migliaia <strong>di</strong> civili italiani (donne, bambini, anziani)<br />
rimasti inermi in balia delle popolazioni in<strong>di</strong>gene fortemente<br />
ostili nei confronti degli ex occupanti italiani.<br />
In secondo luogo ho illustrato la fase dell’evacuazione<br />
e concentrazione <strong>di</strong> questi civili nei vari campi allestiti<br />
dal Comando militare inglese e in particolare ho raccontato<br />
l’es<strong>per</strong>ienza da me vissuta <strong>per</strong> quattro mesi nel campo<br />
<strong>di</strong> Dire Daua, mettendo in evidenza l’efficienza e la<br />
generosità delle molte crocerossine volontarie nell’assistenza<br />
ai bambini in genere e particolarmente in occasione<br />
<strong>di</strong> <strong>una</strong> epidemia <strong>di</strong> morbillo trasformatasi, in seguito<br />
a varie complicanze polmonari o intestinali, in <strong>una</strong><br />
funesta catena <strong>di</strong> morte.<br />
In terzo luogo ho ricordato le fasi della <strong>di</strong>fficile e quasi<br />
miracolosa realizzazione del progetto <strong>di</strong> rimpatrio che<br />
avvenne grazie all’invio <strong>di</strong> quattro motonavi italiane<br />
Saturnia, Vulcania, Caio Duilio e Giulio Cesare, trasformate<br />
da transattici <strong>di</strong> lusso in navi-ospedale e che viaggiando<br />
in coppia e con il contrassegno della Croce Rossa<br />
e completamente illuminate <strong>di</strong> notte, compirono la<br />
circumnavigazione dell’Africa, riportando in patria i profughi<br />
in tre viaggi successivi, resi rischiosissimi dalla presenza<br />
<strong>di</strong> sommergibili, convogli armati e mine.<br />
Anche qui la presenza <strong>di</strong> <strong>una</strong> folta schiera <strong>di</strong> coraggiose<br />
crocerossine volontarie alleviò le sofferenze della lunga<br />
traversata attraverso assistenza materiale e morale.<br />
Ho citato testualmente le frasi con cui mia madre nel<br />
suo <strong>di</strong>ario ricorda, con espressioni <strong>di</strong> commossa gratitu<strong>di</strong>ne,<br />
le varie crocerossine presenti nel campo <strong>di</strong> concentramento<br />
e sulla nave Caio Duilio, su cui viaggiò la<br />
mia famiglia, mentre svolgono la loro preziosa o<strong>per</strong>a <strong>di</strong><br />
assistenza e <strong>di</strong> conforto.<br />
Luisella Carosio Alipran<strong>di</strong><br />
(Classe 1929)<br />
A.N.I.P.I. Regione Piemonte ONLUS è iscritta nel Registro Regionale del Volontariato -<br />
Sezione Sanità con atto ufficiale della<br />
Regione Piemonte D. N°208.28.I del 02 Luglio 1998 -<br />
È coofondatrice delle Federazioni:<br />
A.N.I.P.I Italia - <strong>Federazione</strong> Patologie Ipofisarie<br />
F.M.R.I. – <strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili<br />
IL CD informa i soci che, come consuetu<strong>di</strong>ne ormai consolidata, la CENA SOCIALE DEGLI AUGURI è<br />
prevista <strong>per</strong> martedì 14 <strong>di</strong>cembre nella sede FMRI <strong>di</strong> C.so Galileo Galilei 38 alle ore 19,30 e si augura che la<br />
partecipazione sia numerosa. Verrà inviato a parte un comunicato con programma e informazioni sociali.<br />
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