Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia
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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />
<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />
società pur modernizzata, nell'ambito <strong>di</strong> un organismo sociale, politico, civile e culturale le<br />
<strong>di</strong>verse funzioni non sono né <strong>di</strong>vise né <strong>di</strong>stinte, ma tendenzialmente tutti fanno tutto, o almeno<br />
tutti i governanti facevano tutte le funzioni <strong>di</strong> governo, oppure, in un certo processo produttivo,<br />
tutti gli artigiani od operai manifatturieri facevano quasi l'intera sequenza delle operazioni<br />
necessarie per conseguire un certo obiettivo tecnico-produttivo. Rispetto a questo,<br />
<strong>di</strong>fferenziazione funzionale vuol <strong>di</strong>re che le <strong>di</strong>verse funzioni implicite in quella che era un'unità<br />
più o meno in<strong>di</strong>stinta si presentano <strong>di</strong>stinte, si <strong>di</strong>fferenziano, si dotano <strong>di</strong> procedure standard,<br />
specifiche ad esse; nell'ambito <strong>di</strong> quel sistema o <strong>di</strong> quel processo, si compie così la<br />
<strong>di</strong>fferenziazione degli operatori dalle funzioni. Nella fabbrica manifatturiera - come ha<br />
illustrato più nitidamente Marx - già esiste una <strong>di</strong>fferenziazione <strong>di</strong> funzioni rispetto<br />
all'artigiano, per cui un operaio manifatturiero fa prevalentemente solo quel gruppo <strong>di</strong> funzioni,<br />
e non tutte quelle che faceva l'artigiano <strong>di</strong> una volta; nella fabbrica meccanica capitalistica è<br />
tutto un unico processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione fino alla segmentazione del processo produttivo in<br />
tante piccolissime funzioni e in tanti gruppi o in<strong>di</strong>vidui che fanno solo quella operazione. Da<br />
questo punto <strong>di</strong> vista la modernizzazione significa prevalentemente la rottura dell'assetto<br />
tra<strong>di</strong>zionale e si svolge in maniera non graduale, ma ogni volta che emerge un nuovo problema,<br />
una nuova sfida che provoca prima o dopo un salto, cioè una crisi. In una parola, la<br />
modernizzazione pone sfide e procede per crisi. La modernizzazione dell'Italia è proceduta per<br />
crisi, perché la fine della guerra e la rottura dell'assetto fascista e monarchico e l'immissione nel<br />
circuito europeo e mon<strong>di</strong>ale hanno provocato <strong>di</strong> colpo sfide al sistema produttivo, fino ad allora<br />
agrario-industriale, e al sistema scolastico e culturale italiano: l'espulsione dei conta<strong>di</strong>ni dalle<br />
terre, l'emigrazione <strong>di</strong> massa degli anni Cinquanta e Sessanta, l'avvento della TV hanno<br />
scatenato crisi non solo economiche, ma anche <strong>di</strong> modelli culturali, nonché una crisi della<br />
famiglia, crisi le quali hanno poi portato a nuovi e <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> integrazione sociale.<br />
Questo è il concetto generale, trans<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> modernizzazione. Si parla poi <strong>di</strong> tre<br />
versioni <strong>di</strong>sciplinari, più contenutistiche, della modernizzazione. La modernizzazione<br />
economica consiste sostanzialmente nell'aumento della razionalità e dell'efficienza, cioè nel<br />
raggiungimento <strong>di</strong> migliori risultati con le stesse risorse. Marx lo definisce come aumento <strong>di</strong><br />
produttività. La modernizzazione politica è l'aumento del livello <strong>di</strong> interazione cooperativa (non<br />
semplicemente <strong>di</strong> coesistenza) fra citta<strong>di</strong>ni che sono più eguali <strong>di</strong> quanto non fossero negli<br />
assetti tra<strong>di</strong>zionali, almeno formaliter, e le cui relazioni sono regolate da leggi, cioè da norme<br />
valide erga omnes; queste leggi sono poi amministrate e fatte eseguire da autorità che hanno<br />
aumentato la loro capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione della società e della macchina statale. Il passaggio dai<br />
curiales del Me<strong>di</strong>oevo alle gran<strong>di</strong> organizzazioni burocratiche degli Stati contemporanei<br />
significa che le funzioni sono meglio <strong>di</strong>fferenziate perché appunto il curialis faceva tutto,<br />
mentre l'alto <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> uno Stato contemporaneo sa fare solo quella cosa: o amministrare il<br />
debito pubblico o provvedere agli acquisti per la <strong>di</strong>fesa militare o gestire i fon<strong>di</strong> agricoli. La<br />
modernizzazione culturale è un processo contrad<strong>di</strong>stinto dall'alfabetizzazione, dalla <strong>di</strong>ffusione<br />
dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> massa e dalla <strong>di</strong>struzione, o come alcuni più elegantemente<br />
<strong>di</strong>cono, destrutturazione delle credenze e degli schemi mentali tra<strong>di</strong>zionali: quello che Weber<br />
chiama il <strong>di</strong>sincanto del mondo. Uno dei gran<strong>di</strong> problemi è il rapporto tra modernizzazione<br />
economica, modernizzazione politica e modernizzazione culturale perché questi tre processi<br />
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