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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

configurato nella Costituzione degli Stati Uniti, e poi avere gli schiavi in casa, oppure posso<br />

avere una bellissima polis in cui tutti sono citta<strong>di</strong>ni e poi tenere le donne chiuse in casa e gli<br />

schiavi nel cortile. La questione non è solo della <strong>di</strong>mensione verticale della citta<strong>di</strong>nanza, ma<br />

anche della sua <strong>di</strong>mensione orizzontale, cioè della delimitazione del gruppo <strong>di</strong> popolazione a<br />

cui si riconoscono i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, che può andare da quelli che fanno parte del mio<br />

gruppo o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> alcune classi o ceti particolarmente designati del mio gruppo; l'altro<br />

estremo è che tutti gli abitanti della terra abbiano pari <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza: esistono solo<br />

citta<strong>di</strong>ni del mondo.<br />

Il terzo capitolo delle etiche internazionali, che poi è uno sviluppo della questione dei <strong>di</strong>ritti<br />

sociali a livello planetario, contiene le etiche della giustizia internazionale, più esattamente<br />

della giusta <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> beni, <strong>di</strong> risorse alimentari, energetiche. Qui c'è un sotto-capitolo<br />

riguardante le etiche demografiche, un punto <strong>di</strong> vista etico sul problema della popolazione. Ne<br />

fa parte anche l'argomento della scialuppa <strong>di</strong> salvataggio (lifeboat ethics) inventato da uno<br />

stu<strong>di</strong>oso americano, G. Har<strong>di</strong>n, che <strong>di</strong>ce che è sbagliato aiutare i paesi poveri, gli affamati a<br />

sopravvivere, perché questo non fa altro che incrementare la loro riproduzione e la<br />

irresponsabilità nei confronti della riproduzione, e quin<strong>di</strong> non fa altro che peggiorare nel futuro<br />

sia le con<strong>di</strong>zioni dei loro posteri, sia degli eventuali donatori. La logica è quella che in una<br />

scialuppa <strong>di</strong> salvataggio (la Terra) che tiene 100 persone, quando ce ne sono già 100 o 110 non<br />

se ne fanno salire altre. Ma prevalgono gli approcci che argomentano invece il dovere o degli<br />

in<strong>di</strong>vidui o degli Stati <strong>di</strong> provvedere ad una più equa re<strong>di</strong>stribuzione delle risorse.<br />

* * *<br />

Al termine <strong>di</strong> un capitolo sul moderno credo utile una ricapitolazione del suo rapporto con<br />

il conflitto, elemento con il quale la modernità può leggersi come un confronto continuo, <strong>di</strong> cui<br />

rammento qui quattro momenti:<br />

1. In quanto nascita del Leviatano la modernità politica è stata uno sforzo massimo <strong>di</strong><br />

rime<strong>di</strong>are alla <strong>di</strong>struttività del conflitto civile con la creazione del potere supremo e<br />

l’attribuzione ad esso del monopolio della forza, ciò che – prescindendo dal “<strong>di</strong>lemma della<br />

sicurezza” – ha prodotto altresì un <strong>di</strong>spositivo per sopravvivere e/o negoziare nel conflitto<br />

interstatale.<br />

2. Con il costituzionalismo si è poi creato un antidoto ad una pacificazione illimitata ed<br />

oppressiva del conflitto politico in quanto elemento costitutivo e vivificante della politica<br />

stessa. Nello Stato costituzionale il conflitto è possibile senza essere <strong>di</strong>struttivo.<br />

3. Con il liberalismo la modernità ha cercato <strong>di</strong> porre l’in<strong>di</strong>viduo al riparo dalle<br />

conseguenze oppressive sia dell’or<strong>di</strong>ne leviatanico sia del conflitto non regolato.<br />

4. Nel quadro definito da 1-3 la democrazia ha introdotto un <strong>di</strong>spositivo per così <strong>di</strong>re<br />

tecnico, la regola <strong>di</strong> maggioranza, per risolvere il conflitto senza lasciare che esso paralizzi o<br />

<strong>di</strong>strugga la polis, allocando cioè via via il potere secondo la mutevole maggioranza. Ma ciò ha<br />

senso solo come democrazia liberale, limitata dalla costituzione e dai <strong>di</strong>ritti in<strong>di</strong>viduali.<br />

Altrimenti quella regola perde legittimità, dando origine alla <strong>di</strong>ttatura della maggioranza.<br />

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