Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia
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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />
<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />
Questa critica dei tempi può essere usata anche nei confronti <strong>di</strong> un'altra forma <strong>di</strong> pacifismo<br />
che è il cosiddetto pacifismo culturale: l'idea che la via maestra alla pace sia l'educazione alla<br />
pace, la crescita della cultura della pace, posizione che spesso è imparentata con il pacifismo<br />
ra<strong>di</strong>cale ed extra-politico, ma non lo è necessariamente: si può pensare che la cultura della pace<br />
sia un aspetto, un capitolo importante <strong>di</strong> un pacifismo politico o meno. Se uno non pensa al<br />
pacifismo culturale come un valore, una via maestra, può comunque pensare che sia una via<br />
secondaria o uno svincolo importante della via maestra, si può pensare che è meglio avere un<br />
pacifismo politico, ma che tuttavia questo non basta, che il pacifismo politico è necessario, ma<br />
non sufficiente e il pacifismo culturale è complemento necessario e non sufficiente del primo. Il<br />
pacifista culturale più illustre forse è Sigmund Freud, 26 . L'unica via, <strong>di</strong>ce Freud, che possiamo<br />
vedere tra tutte le vie politiche e strumentali è il cambiamento <strong>di</strong> un atteggiamento culturale e<br />
un aumento ed ispessimento <strong>di</strong> legami tra in<strong>di</strong>vidui e fra gran<strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui, cioè fra gli Stati. È<br />
uno scritto sconsolato; Freud non si è mai fatto illusioni su niente e su nessuno. Egli scrive che<br />
l'unica via che può portare a una sostanziale <strong>di</strong>minuzione della guerra rischia <strong>di</strong> essere la<br />
macina <strong>di</strong> un mulino che va troppo piano, e che quin<strong>di</strong> quando ha macinato tutta la farina<br />
necessaria per sfamare la gente, la gente è già morta <strong>di</strong> fame. Nello stesso momento in cui vede<br />
il pacifismo culturale come unico momento che effettivamente garantisca la pace, Freud stesso<br />
denuncia che i tempi dei processi <strong>di</strong> trasformazione culturale e antropologica sono <strong>di</strong>fformi da<br />
quelli della politica, perché questi possono arrivare prima e fare piazza pulita degli attori. Nel<br />
1932 non c'erano le armi nucleari, ma era tale l'eco delle <strong>di</strong>struzioni gran<strong>di</strong>ose della prima<br />
guerra mon<strong>di</strong>ale in termini <strong>di</strong> vite umane <strong>di</strong> soldati, non tanto <strong>di</strong> potenziale economico e <strong>di</strong><br />
civili, nelle battaglie <strong>di</strong> logoramento sui fronti orientali, occidentale, e su quello italiano del<br />
Carso, che Freud stesso in quel contesto fa l'ipotesi non <strong>di</strong> estinzione del genere, ma <strong>di</strong> una<br />
<strong>di</strong>struttività inarrestabile e totale delle future guerre: quasi un presentimento. Il pacifismo che<br />
ho chiamato politico possiamo chiamarlo anche pacifismo istituzionale, con un termine più<br />
preciso, usato anche da Bobbio 27 Pacifismo istituzionale significa che la pace perpetua, il<br />
contenimento della guerra vengono pensati principalmente in termini <strong>di</strong> nuove istituzioni<br />
sociali e/o politiche che mutino i processi <strong>di</strong> aggregazione e <strong>di</strong> conflitto.<br />
Pacifismo politico e pacifismo istituzionale non sono sinonimi e appartengono a due <strong>di</strong>versi<br />
or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> definizioni: quello politico è tale in contrapposizione a quello extra politico, il<br />
pacifismo istituzionale è invece <strong>di</strong>stinto dal pacifismo strumentale e culturale. In realtà non<br />
sono sinonimi perché uno può anche inventarsi un pacifismo istituzionale extra politico, se uno<br />
pensa che la pace perpetua possa derivare da un governo mon<strong>di</strong>ale fedele al Signore retto dal<br />
Papa o dal Sommo Sacerdote bud<strong>di</strong>sta e or<strong>di</strong>nato teocraticamente: questo sarebbe un pacifismo<br />
istituzionale ma extra-politico. La stessa cosa sarebbe l'idea <strong>di</strong> una istituzione che sia una<br />
fratellanza universale con un Grande Fratello a capo, il consiglio dei Gran<strong>di</strong> Fratelli come<br />
26<br />
Freud ha scritto due volte sulla guerra, una volta nel 1915 Considerazioni attuali sulla guerra e <strong>di</strong><br />
nuovo nel 1932 Perché la guerra? in un volume curato per conto della Lega delle Nazioni da Albert<br />
Einstein.<br />
27<br />
Nel volume Il problema della guerra e le vie della pace (Bologna 1979) che raccoglie una serie <strong>di</strong><br />
scritti <strong>di</strong> Bobbio nella prima fase (anni Sessanta) della stupefazione e dell'in<strong>di</strong>gnazione del mondo, e<br />
della paura del mondo e degli intellettuali, <strong>di</strong> fronte al pericolo nucleare e al MAD che si stava<br />
e<strong>di</strong>ficando in quegli anni.<br />
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