Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia
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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />
<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />
non le <strong>di</strong>scuteremo in questo testo, rinviando ai testi <strong>di</strong> Bobbio, ma faremo puntuali riferimenti<br />
alla categoria che più attualmente ci interessa, quella <strong>di</strong> democrazia. Si noti che il presente testo<br />
non è sempre or<strong>di</strong>nato secondo la partizione <strong>di</strong> categorie fondative e sostantive, bensì alcune <strong>di</strong><br />
quelle fondative (libertà, eguaglianza, giustizia) vengono tematizzate solo nella parte finale,<br />
relativa ai nessi <strong>di</strong> etica e politica.<br />
Non mi <strong>di</strong>lungo qui in riflessioni epistemologiche sullo statuto della filosofia politica<br />
rispetto ad altre <strong>di</strong>scipline. Supponendo che il lettore <strong>di</strong> un testo introduttivo non sappia nulla <strong>di</strong><br />
ciò <strong>di</strong> cui si parla, ed in cui vuole appunto introdursi, sarebbe come mettere il carro avanti ai<br />
buoi, o - detto più elegantemente, alla Hegel - staccare il metodo dalla `cosa stessa' e mandare<br />
avanti quello. Differenziazioni e comparazioni emergeranno via via, alcune già nel prossimo<br />
paragrafo. Per ora bastino due rilievi: uno è il rinvio alla <strong>di</strong>stinzione 2 fra filosofia politica e<br />
scienza politica che Bobbio traccia nel § 1 del suo articolo Stato, potere, governo (nel volume<br />
Stato, governo, società), sebbene quella <strong>di</strong>stinzione richieda oggi qualche riformulazione,<br />
essendo ormai meno compatto lo status epistemologico della scienza politica. Aggiungo poi<br />
che qui si tratterà in modo ricorrente della questione dell'`ottima repubblica', ma che io non<br />
con<strong>di</strong>vido l'identificazione, che per me è riduttiva, della filosofia politica con una teoria tutta e<br />
solo normativa <strong>di</strong> che cosa deve stare (la giustizia, la libertà, o quant'altro) alla base delle<br />
istituzioni politiche. Certamente con<strong>di</strong>vido altrettanto poco quel tipo <strong>di</strong> realismo, antiquato e/o<br />
rozzo, che esclude ogni salienza normativa dallo stu<strong>di</strong>o della politica. Ma resta per me futile il<br />
normativismo che si accontenti <strong>di</strong> se stesso, senza cercare tematicamente <strong>di</strong> riconnettere il<br />
<strong>di</strong>scorso su ciò che dev'essere al <strong>di</strong>scorso su ciò che è, che <strong>di</strong>segni costituzioni ideali, statuali o<br />
planetarie, senza fornire strumenti concettuali per esaminare i rapporti <strong>di</strong> potere e per percepire<br />
in <strong>di</strong>mensione storiche le nuove sfide poste alla politica e alla società.<br />
Ferme restando queste mie posizioni, che certo influiscono sull'impostazione complessiva<br />
del testo, la presente terminologia filosofica è scritta in modo il più possibile neutrale fra, ed<br />
informativo su i <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista.<br />
2. Definizioni <strong>di</strong> `filosofia politica'<br />
Cominciamo dal passo più banale e definiamo la filosofia politica, in base ai suoi oggetti,<br />
come quella filosofia che si occupa della politica, cioè dello Stato, delle istituzioni e della<br />
società civile, e che partendo da questo nucleo oggettuale suo proprio si irra<strong>di</strong>a a parlare <strong>di</strong><br />
qualsiasi cosa c'entri con la politica, compresa la vita e la morte degli in<strong>di</strong>vidui, dei gruppi e del<br />
genere umano. Questa definizione è banale perché queste stesse materie sono - almeno in parte<br />
- oggetto <strong>di</strong> altre attività scientifiche, come la scienza della politica, la sociologia politica,<br />
l'antropologia. Quin<strong>di</strong>, come spesso le definizioni oggettuali, che non per questo però vanno<br />
buttate via del tutto, non è sufficientemente specifica 3 .<br />
2 La filosofia politica ricerca l’essenza del politico, ne <strong>di</strong>scute i modelli normativi, ricercando quale<br />
sia l’”ottima repubblica”, e non implica un rinvio meto<strong>di</strong>co e verificabile all’empiria.<br />
3<br />
Dico oggettuali e non oggettive perché i due termini hanno una profonda <strong>di</strong>fferenza e non solo in<br />
politica, ma anche in filosofia in genere: mentre oggettivo si definisce in linea <strong>di</strong> massima per la sua<br />
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