Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia
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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />
<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />
<strong>di</strong>stensione, la limitazione degli armamenti, è sempre sottoposta a docce fredde, a passi<br />
in<strong>di</strong>etro. Queste hanno poi il loro culmine nella seconda metà degli anni Settanta, quando i<br />
sovietici decidono <strong>di</strong> modernizzare i loro missili a me<strong>di</strong>a gittata e la Nato risponde con la<br />
decisione <strong>di</strong> proporre all'Unione Sovietica <strong>di</strong> eliminare i missili a me<strong>di</strong>a gittata, ovvero <strong>di</strong><br />
provvedersi a sua volta <strong>di</strong> missili <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a gittata che in Europa non esistevano, perché i missili<br />
<strong>di</strong> corta gittata collocati nella fine degli anni Cinquanta in Turchia ed in Italia erano stati in<br />
realtà ritirati tacitamente dall'amministrazione Kennedy dopo la crisi <strong>di</strong> Cuba (fu una delle<br />
clausole non dette, ma non sappiamo quanto esplicite, fra l'amministrazione Kennedy e<br />
Kruš_ëv). Siccome i sovietici non ci stanno e procedono all'installazione degli euromissili, ciò<br />
porta nel 1983 all'installazione anche in Italia <strong>di</strong> missili balistici <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a gittata o <strong>di</strong> missili da<br />
crociera, che volano seguendo una certa tecnologia paralleli al terreno e alla superficie delle<br />
acque. Questa è l'ultima corsa agli armamenti che porta <strong>di</strong> nuovo la temperatura a livelli<br />
pericolosi, anche perché falliscono i tentativi <strong>di</strong> arms control e le trattative a Ginevra si<br />
spezzano. Tutto cambia con l'avvento <strong>di</strong> Gorbačëv, <strong>di</strong> Ševarnadze al ministero degli esteri<br />
dell'URSS e con i trattati del 1987 siglati a Washington da Reagan e Gorbačëv che ci liberano<br />
dagli euromissili, fino ai più recenti trattati non <strong>di</strong> limitazione dello sviluppo, ma per la prima<br />
volta <strong>di</strong> riduzione degli armamenti strategici fra Stati Uniti e Russia. Si è in qualche modo<br />
ridotta la mostruosa proliferazione <strong>di</strong> testate nucleari che aveva portato ad una mostruosa<br />
capacità, come si <strong>di</strong>ce, <strong>di</strong> overkill, <strong>di</strong> sterminare cioè molta più gente <strong>di</strong> quanta sia `necessaria'<br />
per <strong>di</strong>struggere l'avversario. Nonostante questo, quello in cui ci troviamo attualmente è sempre<br />
un regime <strong>di</strong> deterrenza nucleare, sorretto dalla capacità <strong>di</strong> secondo colpo, affidata<br />
prevalentemente, se non esclusivamente, ai missili che partono dai sottomarini: quin<strong>di</strong> chi non<br />
ha sottomarini non ha capacità <strong>di</strong> secondo colpo e viceversa chi riuscisse a scoprire tecniche <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>viduazione tempestiva e affondamento dei sottomarini nucleari, toglierebbe all'altro la<br />
capacità <strong>di</strong> secondo colpo e sarebbe il padrone del mondo. La capacità <strong>di</strong> secondo colpo ce<br />
l'hanno solo le cinque potenze nucleari “ufficiali”.<br />
Il regime <strong>di</strong> deterrenza, seppure in termini più razionali, rimane il regime dominante la<br />
politica mon<strong>di</strong>ale per quanto riguarda le armi, la possibilità <strong>di</strong> guerra. Il regime <strong>di</strong> deterrenza<br />
vuol <strong>di</strong>re capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione completa dell'avversario, non solo politica, e <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione<br />
mia, perché l'avversario ha capacità <strong>di</strong> secondo colpo. Regime <strong>di</strong> deterrenza nucleare significa,<br />
se non capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione del genere umano nella sua consistenza biologica, certamente<br />
della civiltà umana affidata agli Stati sovrani.<br />
L'età nucleare che cambiamento porta prima <strong>di</strong> tutto nella teoria e nella filosofia politica?<br />
Cominciamo dai cambiamenti particolari: emerge dal breve schizzo storico fatto sopra dello<br />
sviluppo dell'età nucleare che esiste nelle armi nucleari un perenne, e fino ad adesso irrisolto,<br />
contrasto fra la loro duplice natura: quella politica e quella militare. La loro natura militare<br />
sarebbe quella <strong>di</strong> essere, come qualsiasi arma, uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione dell'avversario e<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> coercizione della sua volontà. Ma abbiamo visto che essendo per un verso il<br />
potenziale <strong>di</strong>struttivo <strong>di</strong>fficilmente limitabile, e peraltro essendo il potenziale nucleare<br />
<strong>di</strong>stribuito su due o più soggetti politico-strategici, quello che ha cambiato completamente la<br />
situazione è la retroazione delle armi nucleari su chi le usa per primo, cercando <strong>di</strong> trarre<br />
vantaggi dal loro uso bellico. Le conseguenze sono che esse, invece <strong>di</strong> far vincere una guerra,<br />
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