Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia
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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />
<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />
meri confini della nazione” sia in quello stretto <strong>di</strong> “ciò che riguarda i rapporti fra nazioni<br />
sovrane che tali rimangono”. Per questo caso la locuzione più precisa è “intergovernativo”.<br />
“Sopranazionale” viene rigorosamente usato solo per entità che superino almeno parzialmente<br />
la sovranità nazionale: per esempio nell’Unione europea vi sono elementi intergovernativi<br />
accanto ad elementi sopranazionali o comunitari. Nel suo uso generico, “internazionale”<br />
comprende sia “intergovernativo” sia “sopranazionale” sia “globale”, che più precisamente è<br />
ciò che riguarda gli affari planetari ovvero dell’umanità in<strong>di</strong>pendentemente dalle sovranità<br />
nazionali, per esempio il global warming.<br />
17. L'era nucleare<br />
Quanto segue è un riepilogo storico, necessaria premessa - data la <strong>di</strong>ffusa carenza <strong>di</strong><br />
conoscenze precise al riguardo - alle considerazioni teoriche che seguiranno.<br />
L'età nucleare si può far cominciare il 6 agosto del 1945, quando l'aviazione degli USA<br />
sgancia la prima bomba da 20 Kiloton su Hiroshima, seguita da quella <strong>di</strong> Nagasaki due giorni<br />
dopo. Le bombe erano state inventate e costruite (e sperimentate a metà luglio nel deserto del<br />
New Mexico) nei laboratori <strong>di</strong> Los Alamos, nel New Mexico, da un team <strong>di</strong> scienziati civili, in<br />
buona parte europei (fra questi Enrico Fermi), nell'ambito del progetto chiamato in co<strong>di</strong>ce<br />
Manhattan. Esso era entrato in funzione nel 1942, a seguito <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> sollecitazioni, la<br />
prima rivolta da Albert Einstein al Presidente Roosevelt nel 1939. Qui Einstein, non <strong>di</strong> sua<br />
iniziativa, ma spinto da due suoi colleghi, segnalava a Roosevelt che i recenti progressi della<br />
fisica nucleare potevano portare alla costruzione <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>gno <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria potenza,<br />
ovviamente da parte dei possibili avversari degli USA, che in quel momento non erano in<br />
guerra con nessuno, mentre in Europa stava iniziando la guerra mon<strong>di</strong>ale. Ci vogliono tre anni<br />
perché la macchina politico-burocratica americana si muova. L'iniziativa <strong>di</strong> Einstein fu dovuta<br />
al timore che gli scienziati tedeschi costruissero una bomba nucleare per Hitler, cosa che fu<br />
anche tentata, ma con poca convinzione e con scarso successo, forse anche perché i fisici<br />
nucleari tedeschi sabotarono le ricerche, o almeno non vollero darsi da fare abbastanza - la<br />
questione è ancora aperta, soprattutto per quanto riguarda Werner Heisenberg.<br />
Quando esplode la bomba su Hiroshima la guerra con la Germania è già finita (8 maggio<br />
1945) e ci sono ad<strong>di</strong>rittura un paio <strong>di</strong> scienziati (fra questi Jozsef Rotblat, premio Nobel per la<br />
pace nel 1995) che si ritirano dal progetto Manhattan perché con la sconfitta <strong>di</strong> Hitler hanno<br />
ultimato il loro compito e non vogliono che la bomba venga usata contro altri nemici. Perché la<br />
bomba sia stata usata contro il Giappone è uno dei gran<strong>di</strong> problemi storici dell'età nucleare. Le<br />
due versioni sono: è stata usata per vincere la resistenza del Giappone che stava per essere<br />
invaso con previsione <strong>di</strong> una guerra <strong>di</strong> occupazione lunga e sanguinosissima, come era stata<br />
lunga la guerra per scacciare il Giappone dai paesi asiatici e dalla sua stessa isola <strong>di</strong> Okinawa<br />
nei mesi precedenti. Si prevedeva un macello sia per l'esercito e la popolazione giapponese sia<br />
per l'esercito e la marina degli Stati Uniti. Di qui il calcolo tragico: meglio 150-200 mila morti<br />
giapponesi per le due bombe nucleari che queste centinaia <strong>di</strong> migliaia o milioni <strong>di</strong> morti<br />
americani e giapponesi. Uno dei migliori `storici della mentalità'. Paul Fussell, che è molto noto<br />
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