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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

Vietnam, perpetrato da truppe degli Stati Uniti.<br />

Il rispetto dello ius in bello ha una sua storia che è quella <strong>di</strong> regole effettivamente osservate,<br />

ma senza, dapprima, una normazione precisa e senza un apparato sanzionatorio, senza essere<br />

dunque ius cogens. È un sistema <strong>di</strong> regole che prima vengono osservate <strong>di</strong> fatto, poi <strong>di</strong>ventano<br />

convenzioni più o meno tacite, poi ad un certo punto vengono co<strong>di</strong>ficate come norme, ma per<br />

arrivare ad una loro co<strong>di</strong>ficazione nel senso non bilaterale, ma plurilaterale, bisogna arrivare al<br />

Congresso <strong>di</strong> Bruxelles del 1874 e soprattutto alle Conferenze dell'Aia del 1899 e del 1907,<br />

peraltro del tutto inefficaci, perché sanciscono il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> usare gas ed armi aeree, cosa che<br />

invece viene ben presto fatta nella Grande Guerra; e via proseguendo con la Convenzione <strong>di</strong><br />

Ginevra del 1925 sulle armi chimiche, ora soppiantata dal recente Trattato che è molto più<br />

incisivo. Un processo in corso, dal quale si potranno imparare <strong>di</strong>verse cose se si hanno in testa<br />

le giuste categorie, è la campagna internazionale volta a proibire le mine antiuomo. Un punto<br />

d'approdo importante sono state le quattro convenzioni <strong>di</strong> Ginevra del 1949 riguardanti il<br />

`<strong>di</strong>ritto umanitario', e occorre <strong>di</strong>re che sono per un verso co<strong>di</strong>ficazioni dello ius in bello, per un<br />

altro verso sono qualcosa <strong>di</strong> più, cioè sono co<strong>di</strong>ficazioni non solo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto internazionale, ma<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto cosmopolitico, cioè <strong>di</strong> quello che riguarda gli esseri umani come tali,<br />

in<strong>di</strong>pendentemente dallo Stato cui essi appartengono o nel quale si trovano.<br />

Quanto sopra avvalora le affermazioni che, insieme e contro all'anarchia, esiste nel mondo<br />

moderno un or<strong>di</strong>ne internazionale ed una società internazionale. Dobbiamo qui aggiungere che,<br />

fin dagli albori della modernità (Erasmo da Rotterdam), esiste fra filosofi e uomini <strong>di</strong> religione,<br />

fra artisti ed uomini comuni, ma talora anche fra i politici, l'aspirazione a qualcosa che vada al<br />

<strong>di</strong> là dell'or<strong>di</strong>ne internazionale, il quale continua ad andare a braccetto con la sovranità e con<br />

l'anarchia, e crei invece un or<strong>di</strong>ne mon<strong>di</strong>ale (si <strong>di</strong>ce mon<strong>di</strong>ale per intendere che esso, in quanto<br />

fondato su principi normativi, ha pretese <strong>di</strong> universalità) che è ispirato non ai rapporti reali <strong>di</strong><br />

potenza tra gli Stati, ma a principi morali e giuri<strong>di</strong>ci universalistici: la pace permanente, la<br />

giustizia, la libertà, la solidarietà, la <strong>di</strong>fesa del debole e quant'altro. I gran<strong>di</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> questo<br />

profilarsi <strong>di</strong> un filone <strong>di</strong> `or<strong>di</strong>ne mon<strong>di</strong>ale', che comprende anche la tematica del <strong>di</strong>ritto<br />

cosmopolitico, sono lo scritto kantiano del 1795 Sulla pace perpetua e i 14 punti<br />

programmatici proclamati da Woodrow Wilson, presidente degli USA, alla fine della prima<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, come pure la Carta delle Nazioni Unite (1945), là dove essa proclama la<br />

volontà dei firmatari <strong>di</strong> tenere lontano dai popoli `il flagello della guerra'. Anche l’intenzione<br />

del presidente degli USA (dal 2000 al 2008) <strong>di</strong> produrre un ”mutamento <strong>di</strong> regime” (regime<br />

change) in senso democratico negli Stati non-democratici per <strong>di</strong>minuire il pericolo che essi<br />

possono rappresentare per gli Stati uniti e l’Occidente rientra nella tipologia dell’or<strong>di</strong>ne<br />

mon<strong>di</strong>ale.<br />

* * *<br />

Due schiarimenti terminologici sono a questo punto necessari.<br />

Primo, conformemente all’inequivoco uso inglese, io adopero “realistico” quale aggettivo<br />

<strong>di</strong> “realismo” in senso generico e colloquiale, e “realista” quale aggettivo <strong>di</strong> “realismo politico”.<br />

Secondo, internazionale viene qui usato sia nel senso generico <strong>di</strong> “ciò che va al <strong>di</strong> là dei<br />

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