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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

1. Le categorie della filosofia politica<br />

Per un approccio teoretico e non storiografico alla politica qual è quello proprio della<br />

filosofia politica, il metodo più adeguato per introdurvisi appare quello <strong>di</strong> ricostruire la trama<br />

dei suoi concetti-chiave, quelli che essa usa ai suoi massimi livelli d'astrazione ovvero non usa,<br />

ma, laddove affronti questioni più concrete, sottintende. Cerco insomma <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare la mappa<br />

delle categorie <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>sciplina, ovvero <strong>di</strong> esporne la terminologia filosofica - sullo spunto<br />

fornitomi dalle lezioni <strong>di</strong> Philosophische Terminologie tenute quasi quarant’anni fa da Theodor<br />

Wiesengrund-Adorno all'Università <strong>di</strong> Frankfurt am Main, le quali io ebbi l'occasione <strong>di</strong><br />

seguire.<br />

Ora, entrando nel lessico, ovvero nelle categorie della filosofia politica, per or<strong>di</strong>narle si può<br />

tracciare una <strong>di</strong>stinzione più <strong>di</strong>dascalica che scientifica, che vuole solo fornire un filo<br />

or<strong>di</strong>nativo per l'esposizione: quella tra concetti fondativi e concetti sostantivi.<br />

I concetti fondativi sono quelli che in<strong>di</strong>cano la trama concettuale elementare della filosofia<br />

politica e sono peraltro puri concetti, voglio <strong>di</strong>re che ad essi non corrispondono in generale<br />

entità politiche riconoscibili. Alcuni <strong>di</strong> questi concetti hanno uno status prevalentemente<br />

analitico, sono neutrali dal punto <strong>di</strong> vista del valore: per esempio potere (sebbene vi siano<br />

visioni peggiorative <strong>di</strong> esso), conflitto, istituzione (esistono le istituzioni, ma non l'istituzione),<br />

sicurezza, paura, e ancora obbligo e legittimità, nonché identità politica (sono le categorie delle<br />

parti I e II). Altri <strong>di</strong> questi concetti sono sì fondativi, avendo però inoltre una caratterizzazione<br />

assiologica, cioè, detto in termini latini anziché greci, valutativa. Questi concetti non in<strong>di</strong>cano<br />

solo uno strumento per analizzare la materia che vogliamo comprendere, ma in<strong>di</strong>cano anche un<br />

valore che noi ad essi attribuiamo o che gli attori politici ad essi attribuiscono. Per esempio<br />

libertà, giustizia, eguaglianza, solidarietà (parte IV).<br />

Sono tutti concetti <strong>di</strong> alta astrazione, concetti che in parte non appartengono<br />

esclusivamente alla filosofia politica, giacché quelli assiologici appartengono insieme alla<br />

filosofia morale. Essi sono tali che in<strong>di</strong>cano le trame dei rapporti fondamentali che intercorrono<br />

tra gli uomini quando agiscono politicamente, ma non in<strong>di</strong>cano anche un contenuto, una<br />

materia determinata <strong>di</strong> queste relazioni.<br />

Concetti sostantivi 1 (parte III per lo più) sono Stato, governo, amministrazione, guerra e<br />

pace (in quanto riferibili ad acca<strong>di</strong>menti) e poi le gran<strong>di</strong> classiche definizioni delle forme <strong>di</strong><br />

Stato (patrimoniale, assoluto, liberale, democratico, socialista ecc.) e/o <strong>di</strong> governo (aristocrazia,<br />

monarchia, democrazia, oligarchia, repubblica, <strong>di</strong>ttatura, tirannide, <strong>di</strong>spotismo ed altro). Noi<br />

1<br />

Occorre qui una <strong>di</strong>gressione linguistica preliminare: il termine `sostantivo' usato come aggettivo<br />

comincia solo adesso a far parte del linguaggio filosofico italiano; viene invero dal latino, ma a noi<br />

arriva attraverso l'inglese `substantive'. Non vuol <strong>di</strong>re sostanziale, altrimenti non ci sarebbe nessuna<br />

buona ragione per usare la nuova parola: è invece ciò che riguarda il contenuto, la materia <strong>di</strong> un<br />

rapporto, in opposizione a ciò che riguarda solo la sua forma, le procedure che esso richiede oppure il<br />

metodo con cui ad esso ci avviciniamo. Questa <strong>di</strong>stinzione ha una citta<strong>di</strong>nanza precisa nella lingua<br />

italiana, ma fuori della filosofia, e cioè nel <strong>di</strong>ritto, dove esistono norme procedurali e norme sostantive:<br />

il co<strong>di</strong>ce penale <strong>di</strong>ce quali sono i reati e con quali pene vengono puniti e quin<strong>di</strong> è un co<strong>di</strong>ce sostantivo,<br />

mentre il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale non ci <strong>di</strong>ce quali sono i reati e quali pene meritano, ma ci <strong>di</strong>ce<br />

come si deve procedere quando si definiscono i reati e quando li si persegue o li si punisce. Sostantivo<br />

in genere si usa in filosofia in opposizione a metodologico o epistemologico.<br />

7

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