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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

insieme con nuove regole, fattuali o co<strong>di</strong>ficate, <strong>di</strong> contenimento della violenza, i temperamenta<br />

belli. Che non vi sia più semplice interazione fra gli Stati, ma che fra <strong>di</strong> essi si stabiliscano<br />

alcuni, seppur ristretti, fini comuni significa che al <strong>di</strong> là del sistema si sta formando una società<br />

internazionale (prendo questa terminologia dal libro-chiave <strong>di</strong> Hedley Bull, The Anarchical<br />

Society, 1977). Il contenimento della violenza quando c'è la guerra ed il mantenimento della<br />

pace finché non sono toccati gli interessi <strong>di</strong> sicurezza degli Stati, la preservazione della loro<br />

sovranità (della tua, della sua e per reciprocità della mia) e della stessa società (contro suoi<br />

sovvertitori come Napoleone o Hitler), quin<strong>di</strong> il rispetto dei patti rebus sic stantibus: ecco i fini<br />

della società internazionale che si sono venuti formando nella storia moderna, dando corpo a<br />

quella che Bull chiama - raffigurandone efficacemente l'ambivalenza - “società anarchica”.<br />

Tutti insieme essi configurano l'or<strong>di</strong>ne internazionale.<br />

Veniamo ora ad illustrare e schiarire alcune cose appena richiamate. Il contenimento della<br />

violenza rispetto alla Guerra dei trent'anni e alle precedenti guerre <strong>di</strong> religione,<br />

l'“addomesticamento della guerra” (Carl Schmitt in Der Nomos der Erde, 1951) avvenne dentro<br />

e grazie alla figura del sistema internazionale più nota nel suo nome inglese <strong>di</strong> balance of<br />

power. Che cosa significa esattamente questo equilibrio?<br />

Fra Stati <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong>versa, ma in equilibrio fra <strong>di</strong> loro, la nozione a cui equilibrio fa<br />

opposizione è supremazia. L'equilibrio <strong>di</strong> potenza vuol <strong>di</strong>re un sistema in cui non si afferma la<br />

supremazia <strong>di</strong> uno Stato. Non si afferma attraverso quel meccanismo che, qualora uno o un<br />

gruppo dei membri del sistema cerchi <strong>di</strong> conseguire una supremazia, porta gli altri ad allearsi<br />

pro tempore e ad hoc, cioè per contrastare con tutti i mezzi politici e anche militari l'ascesa alla<br />

supremazia <strong>di</strong> quell'altro attore o gruppo <strong>di</strong> attori. Questo è un equilibrio che da un lato nasce<br />

dai rapporti effettivi, nasce dalle cose, ma ad un certo punto <strong>di</strong>venta anche dottrina e concetto,<br />

<strong>di</strong>venta ad<strong>di</strong>rittura principio giuri<strong>di</strong>co con il Trattato <strong>di</strong> Utrecht del 1713 che pone termine alla<br />

guerra <strong>di</strong> successione spagnola, dove si presenta proprio il termine `iustum potentiae<br />

equilibrium'. Del resto il primo episo<strong>di</strong>o evidente <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> potenza era stato il sistema<br />

politico degli Stati italiani fra il 1454, la pace <strong>di</strong> Lo<strong>di</strong>, e l'invasione in Italia nel 1494 da parte <strong>di</strong><br />

Carlo VIII <strong>di</strong> Francia. L'equilibrio <strong>di</strong> potenza è correlato in qualche modo con altre dottrine e<br />

fenomeni politici, primariamente con la ragion <strong>di</strong> Stato, cioè con la dottrina che ritiene che la<br />

salus rei publicae giustifichi (pur nel quadro complessivo della sottomissione della politica alla<br />

morale, quale viene idealmente mantenuta nella cultura del Cinque-Seicento) comportamenti<br />

opportunistici, cioè giustifichi l'abbandono <strong>di</strong> un'alleanza, la non osservanza <strong>di</strong> un patto e il<br />

voltafaccia, la mobilità delle alleanze, perché <strong>di</strong> volta in volta è <strong>di</strong>verso lo Stato che sembra che<br />

puntare alla supremazia, cosicché <strong>di</strong> volta in volta <strong>di</strong>verse devono essere le alleanze. Ancora<br />

una notazione storica: il concetto <strong>di</strong> equilibrio <strong>di</strong> potenza è grosso modo attuato nel sistema<br />

politico europeo tra il 1648, pace <strong>di</strong> Vestfalia, e, a voler essere ra<strong>di</strong>cali nella veduta, il 1914.<br />

Alcuni limitano la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> questo concetto al Sei-Settecento; nella sua accezione più astratta<br />

è ovviamente vero che l'equilibrio <strong>di</strong> potenza si rompe con Napoleone, ma si può altrettanto<br />

sostenere che quella <strong>di</strong> Napoleone fu un'avventura alla fine della quale si ristabilì con il<br />

congresso <strong>di</strong> Vienna l'equilibrio <strong>di</strong> potenza. Si può sostenere peraltro che ciò che si ristabilisce<br />

a Vienna nel 1815 non è più l'equilibrio <strong>di</strong> potenza, ed in effetti il nuovo assetto verrà poi<br />

chiamato in maniera <strong>di</strong>versa: il Concerto delle Nazioni. Questo fu il primo atto rilevante in cui i<br />

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