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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

Da questo punto <strong>di</strong> vista si può <strong>di</strong>re che la modernità politica sia consistita nell'inventare<br />

forme <strong>di</strong> riduzione e soluzione del conflitto: lo Stato moderno, assolutista o no, ha stabilito che<br />

i conflitti li <strong>di</strong>rime un'autorità centrale producendo leggi, e ha creato con la sovranità le<br />

premesse, anche verso l'esterno, per una parziale regolazione del conflitto (<strong>di</strong>ritto<br />

internazionale, bellum iustum, cfr. cap. 16) fra gli Stati. Con il costituzionalismo ed il<br />

liberalismo si è poi stabilito che nessun conflitto può ledere o <strong>di</strong>struggere i <strong>di</strong>ritti fondamentali<br />

degli in<strong>di</strong>vidui stabiliti per legge, mentre con la democrazia si è convenuto che nella soluzione<br />

del singolo conflitto tramite la regola <strong>di</strong> maggioranza (cfr. cap. 14) si riconoscono tutti, la<br />

maggioranza che vince e la minoranza che perde.<br />

12. Legittimità, identità, simbolismo e mito politico<br />

È ormai il momento <strong>di</strong> chiarire quell'attributo <strong>di</strong> legittimità che è già ricorso molte volte in<br />

questo testo, soprattutto a proposito del potere politico nella sua <strong>di</strong>stinzione dalla mera forza.<br />

Intendo per legittimità non (sociologisticamente) il consenso, né tanto meno (per<br />

riduzionismo giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> un tema filosofico) la legalità, bensì quella risorsa che consiste nella<br />

possibilità (la chance weberiana) <strong>di</strong> ricorrere ad un fondamento giustificativo del potere, al<strong>di</strong>là<br />

della fatticità <strong>di</strong> questo. Tale risorsa può non (aver bisogno <strong>di</strong>) venir attualizzata, ma essa segna<br />

sempre uno scarto rispetto al potere esistente, e almeno potenzialmente lo mette sotto controllo<br />

e perfino lo assilla con la richiesta <strong>di</strong> giustificarsi in base a ragioni extraquoti<strong>di</strong>ane e<br />

metaconvenzionali, che possono essere politiche (come una <strong>di</strong>versa concezione della salus<br />

reipublicae) od anche metapolitiche (quando si rinvii a fondamenti ideali: Weltbilder, valori<br />

religiosi o <strong>di</strong> civiltà).<br />

Introduco poi una <strong>di</strong>stinzione, quella fra le fonti e le con<strong>di</strong>zioni sostantive (non: materiali)<br />

della legittimità. Per fonti intendo quelli che Max Weber chiama i fondamenti, cioè le immagini<br />

o convinzioni ultime su cui si basa la credenza nella legittimità <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>namento politico: in<br />

Weber la legalità delle statuizioni, nel caso del potere burocratico, la sacralità delle tra<strong>di</strong>zioni,<br />

nel caso del potere tra<strong>di</strong>zionale, e la straor<strong>di</strong>narietà sacra od eroica <strong>di</strong> una persona, nel caso del<br />

potere carismatico. Queste sono fonti insieme <strong>di</strong> giustificazione, argomentativa o emotiva,<br />

dell'obbe<strong>di</strong>enza e <strong>di</strong> sua motivazione. Si può variarne la tipologia, ma finora non ci si è molto<br />

<strong>di</strong>scostati da quella weberiana originaria. Per con<strong>di</strong>zioni sostantive invece intendo quattro<br />

con<strong>di</strong>zioni cui un or<strong>di</strong>namento deve sod<strong>di</strong>sfare se vuole reclamare con successo la sua<br />

legittimità, mobilitando processi <strong>di</strong> giustificazione e motivazione che attingeranno ad una o più<br />

delle sue fonti. Introduco queste con<strong>di</strong>zioni perché, <strong>di</strong>versamente da quanto pretende il puro<br />

normativismo, non ritengo che il problema della legittimità sia esaurito quando si è delineata<br />

un'`ottima repubblica', insomma una regola fondamentale <strong>di</strong> convivenza, come la giustizia o la<br />

libertà. Legittimità in senso politico esiste quando il sistema o regime che la pretende,<br />

richiamandosi a quella regola e attivando una <strong>di</strong> quelle fonti, si <strong>di</strong>mostra in ogni caso capace<br />

delle prestazioni elementari che ora esporrò. Se un regime non è legittimo per il solo fatto <strong>di</strong><br />

esistere ed imporsi ai governati, non lo è neppure per il solo merito <strong>di</strong> richiamarsi ad una<br />

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