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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

produzione, cioè l'or<strong>di</strong>namento che <strong>di</strong> volta in volta viene dato alle relazioni fra gli uomini<br />

dentro alla produzione, non solo dei beni, ma della vita sociale nel suo complesso. La<br />

contrad<strong>di</strong>zione fra lo sviluppo delle forze produttive ed i vecchi rapporti <strong>di</strong> produzione, gli<br />

or<strong>di</strong>namenti economico-sociali e politici, questa contrad<strong>di</strong>zione è quella che in ogni società<br />

provoca lotte, il <strong>di</strong>laniarsi e alla fine lo sciogliersi dei vecchi rapporti <strong>di</strong> produzione in una<br />

nuova forma.<br />

Due sono dunque nel marxismo classico le caratteristiche dell'or<strong>di</strong>ne sociale: quello <strong>di</strong><br />

essere cieco e naturale e quello <strong>di</strong> essere autocontrad<strong>di</strong>ttorio e autonegantesi. Per un verso<br />

l'or<strong>di</strong>ne politico non costituisce un problema a sé, è un riflesso `ideologico' dell'or<strong>di</strong>ne sociale,<br />

per un altro verso esso ha una sua specificità: in particolare c'è una specificità dello Stato. Per<br />

Marx ed Engels la forma più elementare in cui si <strong>di</strong>fferenzia e organizza la società è quella<br />

della <strong>di</strong>visione tra il lavoro manuale e quello intellettuale; non è una <strong>di</strong>visione puramente<br />

tecnica, ma del più grande impatto ed effetto sociale, in quanto <strong>di</strong>venta in realtà la <strong>di</strong>visione tra<br />

chi pensa, <strong>di</strong>rige, coor<strong>di</strong>na, interpreta la nostra vita associata, insomma il ceto <strong>di</strong>rigente e<br />

intellettuale, e i lavoratori manuali, che sono quelli che non solo lavorano manualmente, ma<br />

eseguono le <strong>di</strong>rettive <strong>di</strong> chi comanda e coor<strong>di</strong>na.<br />

La <strong>di</strong>visione tra lavoro manuale ed intellettuale è per Marx ed Engels la fonte: a)<br />

dell'ideologia, b) della genesi dello Stato.<br />

Ideologia in Marx ha un significato preciso, vuol <strong>di</strong>re la falsa coscienza che una società ha<br />

<strong>di</strong> se stessa, mentre nell'uso corrente inten<strong>di</strong>amo per ideologia la dottrina che corrisponde agli<br />

interessi e al potere <strong>di</strong> un certo gruppo sociale o politico, cioè le dottrine in quanto riferite alla<br />

loro origine sociale o sociopolitica. Lo Stato nasce dal fatto che in società a lavoro <strong>di</strong>viso, che<br />

per produrre ricchezza non possono altro che <strong>di</strong>vidersi in maniera sempre più articolata il<br />

lavoro, esiste il bisogno <strong>di</strong> ricomposizione delle <strong>di</strong>visioni, quella che Marx ed Engels<br />

nell'Ideologia tedesca, chiamano bisogno <strong>di</strong> cooperazione in termini generalissimi.<br />

(L'Ideologia tedesca è un testo scritto da Marx ed Engels nel 1845-46, ma non pubblicato fino<br />

al 1928.)<br />

Col bisogno <strong>di</strong> ricomporre le loro attività <strong>di</strong>vise si profila <strong>di</strong> fronte agli uomini ciò che<br />

viene chiamato un interesse generale, per cui la necessità <strong>di</strong> un'istituzione, <strong>di</strong> un'autorità che lo<br />

rappresenti. Lo Stato è e non è rappresentante e tutore dell'interesse generale: lo Stato è per<br />

Marx ed Engels quell'ente, quell'istituzione che <strong>di</strong> volta in volta la classe dominante ha<br />

costruito e imposto ai dominati, qualcosa che è insieme risposta all'esigenza generale <strong>di</strong><br />

ricomposizione e sod<strong>di</strong>sfazione dei suoi propri interessi particolari <strong>di</strong> classe dominante.<br />

Lo Stato è la macchina organizzativa e repressiva della società <strong>di</strong>visa in classi che si<br />

appropria dell'esigenza generale <strong>di</strong> una ricomposizione, <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento della società e lo<br />

afferma nella versione <strong>di</strong> volta in volta pertinente agli interessi particolari della classe<br />

dominante. Lo sottolineo, pur non potendo qui citare i testi, per far piazza pulita delle<br />

definizioni volgarmarxiste dello Stato come una macchina nata esclusivamente a fini repressivi,<br />

oppure dello Stato come imposto in base all'invenzione o alla finzione <strong>di</strong> un interesse generale.<br />

Queste sono spiegazioni volgarmarxiste perché fanno dello Stato o dell'or<strong>di</strong>ne politico una<br />

specie <strong>di</strong> esito propagan<strong>di</strong>stico inventato dai dominanti. Marx non era né rozzo né elementare, e<br />

ci ha dato una spiegazione più complessa della nascita e dell'affermarsi dello Stato, giocata<br />

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