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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

che ciascuno riceverà risposta e verrà incluso, nessuno sarà lasciato solo e fatto soffrire. Due<br />

visioni in tensione reciproca che, per Gilligan, riflettono la verità paradossale dell’esperienza<br />

umana: il fatto che ci possiamo conoscere come in<strong>di</strong>vidui separati solo nella misura in cui<br />

viviamo in connessione con altri e che possiamo avere esperienza del rapporto soltanto nella<br />

misura in cui impariamo a <strong>di</strong>fferenziare l’altro da noi.<br />

In questo senso la proposta <strong>di</strong> Gilligan trova significativi riscontri in quel filone della<br />

riflessione bioetica <strong>di</strong> cui Daniel Callahan è forse l’esponente più noto, quello che più si è<br />

impegnato a promuovere un progetto <strong>di</strong> ‘riumanizzazione’ dell’istituzione me<strong>di</strong>ca fondato<br />

proprio sulla valorizzazione del concetto <strong>di</strong> ‘care’.<br />

I termini care e caring conoscono oggi una grande fortuna, tanto da esser entrati nel<br />

lessico quoti<strong>di</strong>ano ma, come accade per tutti i termini non facilmente definibili e oltremodo<br />

suggestivi, corrono anche il pericolo <strong>di</strong> esser impiegati, nei più <strong>di</strong>versi contesti, con una<br />

valenza fortemente retorica che finisce per svuotarli, ancora una volta, <strong>di</strong> ogni contenuto<br />

significativo. Può essere utile pertanto mettere in evidenza come nel concetto <strong>di</strong> care, nel<br />

senso <strong>di</strong> caring, <strong>di</strong> prendersi cura, ciò che rileva è soprattutto il riferimento a un insieme <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sposizioni umane e morali (virtù) quali: il senso <strong>di</strong> responsabilità e l’impegno nei confronti<br />

del benessere altrui, la <strong>di</strong>sponibilità a identificarsi con la sofferenza degli altri, la solidarietà<br />

nella con<strong>di</strong>visione<br />

In questo senso l’agire morale, sia nella sfera personale-privata sia in quella sociale e<br />

pubblica, viene a configurarsi come questione non solo <strong>di</strong> ragioni ‘appropriate’, ma anche <strong>di</strong><br />

emozioni e <strong>di</strong> sentimenti ‘appropriati’, all’interno <strong>di</strong> contesti relazionali <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura, che<br />

possono sempre facilitarne o inibirne lo sviluppo nel tempo.<br />

Se forte è la somiglianza fra le <strong>di</strong>sposizioni qualificanti la ‘relazione <strong>di</strong> cura’ nell’uno e<br />

nell’altro in<strong>di</strong>rizzo, tanto da aver dato luogo a una loro crescente e proficua interazione,<br />

<strong>di</strong>verse sono invece le matrici a cui si fa riferimento.<br />

Per il pensiero femminista l’attitu<strong>di</strong>ne al caring è ricondotta a un insieme <strong>di</strong> qualità<br />

intellettuali e affettive specificamente femminili, anche se poi vi è sull’origine ultima <strong>di</strong> tali<br />

<strong>di</strong>sposizioni una <strong>di</strong>visione, che riflette una più profonda <strong>di</strong>vergenza circa la natura della<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> genere sessuale: da una parte le esponenti del filone del maternal thinking<br />

ra<strong>di</strong>cano tali qualità e competenze nel corredo psichico e corporeo <strong>di</strong> ogni donna perché le<br />

collegano all’esperienza della maternità, dall’altra le correnti ‘antiessenzialistiche’ tendono<br />

piuttosto a evidenziare i con<strong>di</strong>zionamenti storico-sociali e culturali dell’ ‘identità femminile’<br />

e delle attitu<strong>di</strong>ni ad essa ascritte.<br />

Per gli orientamenti interni al pensiero ‘bioetico’ che si sono impegnati a ridefinire il<br />

modello epistemologico e operativo della professione me<strong>di</strong>ca l’intento è stato invece, quello<br />

<strong>di</strong> promuovere un modello <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina ancora capace <strong>di</strong> articolare al suo interno conoscenza<br />

tecnica e sapere pratico, scienza e ‘arte’ della salute, rivalutandone, in questa <strong>di</strong>rezione, l’<br />

originaria <strong>di</strong>sposizione al ‘prendersi cura’ e alla costruzione <strong>di</strong> una relazione terapeutica<br />

fondata sul <strong>di</strong>alogo e sulla solidarietà interpersonale; perché è proprio questa <strong>di</strong>sposizione,<br />

considerata fondativa del senso stesso della professione me<strong>di</strong>ca in tutta la fase della me<strong>di</strong>cina<br />

classica, che poco aveva da offrire in termini <strong>di</strong> terapie efficaci, ad essere compromessa dagli<br />

sviluppi e successi della me<strong>di</strong>cina scientifico-tecnologica o<strong>di</strong>erna, che tendono a trasformare<br />

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