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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

Quest’ accelerato sviluppo pone sotto una <strong>di</strong>versa prospettiva anche la questione dei<br />

vincoli che lo Stato, o altre istituzioni sovranazionali o internazionali, possono<br />

legittimamente imporre alla libertà <strong>di</strong> scelta dei citta<strong>di</strong>ni, come pure alla libertà,<br />

costituzionalmente protetta, della scienza. Si aprono riaprono così interrogativi <strong>di</strong> fondo del<br />

tipo:<br />

1. qual è il ruolo del <strong>di</strong>ritto nelle società liberal-democratiche e ‘multietiche’? deve<br />

solo ratificare i mutamenti che si registrano nella società, lasciando alla libertà-responsabilità<br />

in<strong>di</strong>viduale il più ampio spazio possibile per le decisioni che riguardano il nascere, il curarsi<br />

(o non curarsi) e il morire, o deve invece cercare <strong>di</strong> influenzarli esprimendo e imponendo<br />

scelte <strong>di</strong> valore anche se non con<strong>di</strong>vise da tutti, o con<strong>di</strong>vise solo dalla maggioranza (es. le<br />

questioni che riguardano i requisiti per l’accesso alle tecniche <strong>di</strong> riproduzione me<strong>di</strong>calmente<br />

assistita e le modalità della loro applicazione, o quelle che concernono le c.d. decisioni <strong>di</strong><br />

‘fine vita’)?<br />

2. le nuove situazioni rese possibili dalla ricerca me<strong>di</strong>ca e biologica, che, proprio per<br />

la loro novità, non possono essere risolte col solo riferimento al dettato costituzionale, in che<br />

senso correggono, o spingono a rivedere il modo <strong>di</strong> impostare la questione dei limiti fissati<br />

dai <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> libertà dei citta<strong>di</strong>ni all’intervento dello Stato? o meglio, fino a che punto arrivano<br />

i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> autonomia <strong>di</strong> ciascuno degli esseri umani coinvolti nelle nuove situazioni e dove<br />

comincia l’ambito in cui l’intervento dello Stato, con <strong>di</strong>vieti, obblighi, regolamenti, è<br />

necessario?<br />

3. alla luce <strong>di</strong> possibili futuri scenari <strong>di</strong> rischio per le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita, la sicurezza e<br />

la libertà delle generazioni a venire, si deve far valere un principio politico <strong>di</strong> precauzione che<br />

censuri in anticipo, in modo autoritativo, in<strong>di</strong>rizzi e obbiettivi della ricerca e della<br />

sperimentazione in campo biome<strong>di</strong>co? e, in caso affermativo, secondo quali criteri, con quali<br />

procedure?<br />

Non casualmente il contrasto più ra<strong>di</strong>cale nell’ambito bioetico si è esplicitato intorno al<br />

tema cruciale della <strong>di</strong>sponibilità/in<strong>di</strong>sponibilità della vita umana, che ha messo in luce una<br />

contrapposizione decisiva: quella fra una prospettiva etica, propria della filosofia della vita <strong>di</strong><br />

matrice cattolica, che considera la vita umana come un bene in<strong>di</strong>sponibile in ogni suo sta<strong>di</strong>o,<br />

dal momento della fecondazione fino alla morte naturale dell’'organismo biologico', e teorie<br />

etiche ‘laiche’ che ritengono invece, almeno in linea <strong>di</strong> principio, che l’uomo ne possa<br />

<strong>di</strong>sporre, ma che si trovano poi a <strong>di</strong>fferenziarsi sulla questione dei limiti, più o meno ampi, da<br />

porre a questo potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizione e sulla loro possibile giustificazione.<br />

Per far capire la portata <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>visione si può far riferimento alla <strong>di</strong>scussione che si è<br />

sviluppata, a livello etico prima e poi istituzionale, intorno agli inizi della vita umana<br />

in<strong>di</strong>viduale e alla questione della liceità o meno <strong>di</strong> sperimentare su ‘embrioni’ umani, in<br />

particolare su quelli creati in eccesso con la fecondazione in vitro e crioconservati, che sono<br />

comunque destinati a perire (per alcuni protagonisti del <strong>di</strong>battito in materia si dovrebbe<br />

comunque parlare <strong>di</strong> ‘pre-embrione’ e non <strong>di</strong> ‘embrione’ per i primi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> moltiplicazione<br />

cellulare).<br />

Ritornata alla ribalta con la scissione fra procreazione e sessualità ed il perfezionamento<br />

delle tecniche <strong>di</strong> fecondazione extracorporea, la questione dello statuto ontologico e/o morale<br />

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