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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

Prima in Mandeville 96 , poi in Smith 97 , le passioni (self-love) <strong>di</strong>ventano stimoli<br />

in<strong>di</strong>spensabili del progresso e della “ricchezza delle nazioni”. La soluzione delle loro<br />

manifestazioni <strong>di</strong>struttive non richiede un patto razionale, ma scaturisce da una spontanea<br />

selezione che presuppone però la capacità <strong>di</strong> gestire le proprie emozioni, adeguandole a<br />

quella “middle conformation” che consente una equilibrata convivenza sociale. La “mano<br />

invisibile”, in virtù della quale gli interessi in<strong>di</strong>viduali lavorano inintenzionalmente al bene<br />

comune, ben lungi dall’essere un meccanismo automatico, esige la capacità in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong><br />

convertire il self-love in una passione “societaria”, empiricamente adattata alle aspettative e<br />

alle esigenze dell’altro.<br />

Questa visione positiva delle passioni subisce un ra<strong>di</strong>cale momento <strong>di</strong> crisi in Rousseau 98<br />

il quale mostra come le passioni competitive esaltate dalla Political Economy (amor proprio)<br />

producano un falso sé, un’identità inautentica; e propone un ritorno alla passioni naturale<br />

dell’”amore <strong>di</strong> sé” quale ra<strong>di</strong>ce emotiva <strong>di</strong> quella soggettività virtuosa su cui si fonda la<br />

società giusta del Contratto sociale.<br />

Rousseau inaugura un modello più complesso in quanto suggerisce l’idea che le passioni<br />

(desiderio <strong>di</strong> eccellenza e <strong>di</strong> riconoscimento) possano essere più forti degli interessi; o meglio<br />

che le passioni identitarie possano prevalere sugli interessi materiali: intuizione che può<br />

rivelarsi quanto mai feconda nell’analisi dei conflitti che attraversano la società<br />

contemporanea.<br />

La vera e propria condanna delle passioni in età moderna si deve a Kant che, in linea con<br />

lo stoicismo, riporta la riflessione sulle passioni su <strong>di</strong> un piano morale; e le vede come<br />

malattia e follia, come “cancro” della ragion pratica, capaci <strong>di</strong> ledere il principio stesso della<br />

moralità che è la libertà umana 99 . Con Kant ha inizio quel processo <strong>di</strong> patologizzazione delle<br />

passioni che le rende oggetto privilegiato prima del <strong>di</strong>scorso me<strong>di</strong>co e, successivamente, della<br />

psichiatria.<br />

Nel pensiero filosofico non mancano tuttavia, dopo Kant, momenti <strong>di</strong> riabilitazione delle<br />

passioni, come in Hegel, Fourier o Nietzsche; fino ad Ernst Bloch 100 , il quale coglie il ruolo<br />

emancipativo ed utopico delle passioni (“affetti d’attesa”), in quanto espressioni della<br />

“coscienza anticipante” e della sua tensione verso il meglio.<br />

Ma <strong>di</strong> particolare interesse, in una prospettiva filosofico-sociale, è la riflessione <strong>di</strong> A. de<br />

Tocqueville 101 , che riflette criticamente sull’indebolimento delle passioni in una società<br />

96<br />

Bernard Mandeville, The Fable of the Bees, 1723; trad. it. La favola delle api, Laterza, Roma-Bari<br />

1987.<br />

97<br />

Adam Smith, The Theory of Moral Sentiments, 1759; trad. it. Teoria dei sentimenti morali, Istituto<br />

dell’Enciclope<strong>di</strong>a Italiana, Roma 1991.<br />

98<br />

Jean Jacques Rousseau, Discours sur l’origine et les fondements de l’inégalité, 1755; trad. it.<br />

Discorso sull’origine e i fondamenti dell’ineguaglianza, in Id., Scritti politici, Utet, Torino 1970; e<br />

Id., Emile, 1762; trad. it. Emilio, Armando, Roma 1981.<br />

99<br />

Immanuel Kant, Anthropologie in pragmatischer Hinsicht, 1798; trad. it. Antropologia pragmatica,<br />

Laterza, Bari 1985.<br />

100<br />

Ernst Bloch (filosofo tedesco <strong>di</strong> origine ebraica, 1885-1977), Das Prinzip Hoffnung, Suhrkamp,<br />

Frankfurt am Main 1959; trad. it. Il principio speranza, Garzanti, Milano 1994, vol. I<br />

101<br />

Alexis de Tocqueville, De la démocratie en Amérique, 1835-40; trad. it. La democrazia in<br />

America, in Id., Scritti politici, vol. II, Utet, Torino 1968.<br />

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