22.05.2014 Views

Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

suoi presupposti <strong>di</strong>sciplinari e razionalistici, come vorrebbe il pensiero postmoderno 82 ; bensì,<br />

appunto, <strong>di</strong> un processo “degenerativo” degli stessi presupposti della modernità.<br />

L’origine <strong>di</strong> questo processo era già stata in<strong>di</strong>viduata da Alexis de Tocqueville 83 che ne<br />

vede l’intrinseca connessione con lo sviluppo della società democratica e lo tematizza<br />

efficacemente come passaggio dall’”egoismo” all’”in<strong>di</strong>vidualismo”.<br />

Assumendo la <strong>di</strong>stinzione tocquevilliana, possiamo <strong>di</strong>re che all’in<strong>di</strong>viduo “egoista” della<br />

prima modernità, acquisitivo e strumentale, progettuale e conflittuale, e capace <strong>di</strong> costruire un<br />

or<strong>di</strong>ne sociale e politico che sappia conciliare interesse in<strong>di</strong>viduale e bene comune, subentra<br />

un soggetto “in<strong>di</strong>vidualista”, edonistico e narcisista, in<strong>di</strong>fferente all’altro e alla sfera pubblica,<br />

atomistico e privo <strong>di</strong> progettualità; un in<strong>di</strong>viduo apatico e delegante che <strong>di</strong>viene<br />

inconsapevolmente vittima dei poteri “morbi<strong>di</strong>” che attraversano le società democratiche<br />

(economico, massme<strong>di</strong>ale, tecnologico, informatico), quale moltiplicazione e proliferazione<br />

del “<strong>di</strong>spotismo mite” <strong>di</strong> cui parlava Tocqueville 84 .<br />

Le patologie dell’in<strong>di</strong>vidualismo contemporaneo si potrebbero ricondurre essenzialmente<br />

a due figure-chiave: quella dell’ in<strong>di</strong>viduo consumatore, che intrattiene col mondo, ridotto ad<br />

immensa raccolta <strong>di</strong> merci, una relazione essenzialmente parassitaria; e quella dell’in<strong>di</strong>viduo<br />

spettatore, che si estranea dal mondo e assiste agli eventi senza poterli dominare né guidare,<br />

sempre più pervaso dall’angoscia <strong>di</strong> fronte alla per<strong>di</strong>ta della sua capacità <strong>di</strong> decisione e <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>visione.<br />

Si arriva così al paradosso che l’in<strong>di</strong>viduo sovrano, capace <strong>di</strong> autodeterminazione,<br />

<strong>di</strong>venta un in<strong>di</strong>viduo che si lascia facilmente assoggettare, che anzi esprime un bisogno<br />

d’or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> tutela, in quanto incapace sia <strong>di</strong> esercitare la propria volontà e la propria<br />

capacità <strong>di</strong> scelta, sia <strong>di</strong> azione e progetto comune. L’in<strong>di</strong>viduo della tarda modernità vede<br />

allo stesso tempo l’indebolimento della propria identità e la per<strong>di</strong>ta del legame sociale: la<br />

per<strong>di</strong>ta cioè <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>mensione dell’infra, dell’essere-con e della relazione pubblica in cui<br />

Hannah Arendt ha riconosciuto la più preoccupante patologia della modernità 85 .<br />

3.<br />

Può dunque apparire paradossale che, proprio nel momento <strong>di</strong> massima corrosione della<br />

propria sovranità e autonomia, l’in<strong>di</strong>viduo venga assunto dalla riflessione contemporanea<br />

come l’irrinunciabile depositario <strong>di</strong> nuove istanze etiche e politiche.<br />

Si pensi in particolare alle etiche della responsabilità - Hans Jonas, Emmanuel Lévinas,<br />

Zigmunt Bauman 86 - che in<strong>di</strong>cano nella figura dell’in<strong>di</strong>viduo responsabile il modello<br />

82<br />

Cfr. Michel Maffesoli (sociologo francese), Le temps des tribus, Librairie générale française, Paris<br />

1991; trad.it. Il tempo delle tribù. Il declino dell’in<strong>di</strong>viduo, Armando, Roma 1988.<br />

83 Alexis de Tocqueville, De la démocratie en Amérique, 1835-40; trad. it. La democrazia in<br />

America, in Id., Scritti politici, vol. II, Utet, Torino 1968.<br />

84<br />

Cfr. Elena Pulcini, L’in<strong>di</strong>viduo senza passioni. In<strong>di</strong>vidualismo moderno e per<strong>di</strong>ta del legame<br />

sociale, Bollati Boringhieri, Torino 2001<br />

85<br />

Hannah Arendt (filosofa tedesca <strong>di</strong> origine ebraica, 1906-1975), The Human Con<strong>di</strong>tion, Univ. of<br />

Chicago Press, Chicago 1958; trad. it. Vita activa, Bompiani, Milano 1991 (3° e<strong>di</strong>z.).<br />

86<br />

Hans Jonas (filosofo tedesco <strong>di</strong> origine ebraica, 1903-1993); Das Prinzip Verantwortung, Insel,<br />

Frankfurt am Main 1979; trad. it. Il principio responsabilità, Einau<strong>di</strong>, Torino 1990; Emmanuel<br />

Lévinas (filosofo francese <strong>di</strong> origine ebraico-lituana, 1906-1995), Totalité et infini, Nijhoff, La Haye<br />

13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!