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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

causa della sua volontà unificante può <strong>di</strong>rsi propriamente una “persona civile” 51 . Si tratta<br />

dunque della costituzione artificiale <strong>di</strong> un “corpo” politico operata dal sovrano; né si può qui<br />

parlare <strong>di</strong> vincoli affettivi perché ciò che lega gli in<strong>di</strong>vidui al sovrano è solo un rapporto<br />

reciprocamente funzionale <strong>di</strong> potere-obbe<strong>di</strong>enza. Tuttavia restano tracce, anche in Hobbes,<br />

dell’esigenza <strong>di</strong> valorizzare il momento ‘inclusivo’ nella rappresentazione della collettività<br />

politica.<br />

Ancora più forte quest’esigenza appare nella linea Spinoza-Rousseau 52 .<br />

Il contratto, che fonda la sovranità dello Stato e con essa l’identità giuri<strong>di</strong>co-politica dei<br />

soggetti, istituisce allo stesso tempo una solidarietà tra i soggetti e il corpo sociale e politico.<br />

Dice Rousseau che con il contratto “ciascuno <strong>di</strong> noi mette in comune la sua persona e tutto il<br />

suo potere sotto la suprema <strong>di</strong>rezione della volontà generale; e noi, come corpo, riceviamo<br />

ciascun membro come parte in<strong>di</strong>visibile del tutto” 53 . Il contratto sociale provoca un passaggio<br />

istantaneo dalla con<strong>di</strong>zione ‘privata’ alla con<strong>di</strong>zione ‘pubblica’ e dà luogo alla nascita <strong>di</strong> un<br />

“Io comune”, <strong>di</strong> una “persona pubblica” che, aggiunge Rousseau, “prendeva un tempo il<br />

nome <strong>di</strong> città e prende oggi quello <strong>di</strong> repubblica o <strong>di</strong> corpo politico” 54 . Popolo, sovrano, Stato,<br />

repubblica sono nomi per qualcosa che nasce ed esiste grazie al movimento che include i<br />

soggetti nel corpo politico e li rende obbe<strong>di</strong>enti alla sua volontà.<br />

In altri termini, nonostante l’idea da tutti con<strong>di</strong>visa che la coesione sociale sia affidata al<br />

patto razionale e all’istituzione giuri<strong>di</strong>ca e politica dello Stato, tesa a garantire il rispetto dei<br />

<strong>di</strong>ritti in<strong>di</strong>viduali e la realizzazione <strong>di</strong> un equilibrio tra interesse in<strong>di</strong>viduale e interesse<br />

comune, l’esigenza comunitaria permane; senza tuttavia che si espliciti in forma sistematica<br />

una qualche opposizione tra comunità e società.<br />

Un importante momento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione lo troviamo in Hegel, che cerca <strong>di</strong> fondere in un<br />

unico approccio i <strong>di</strong>versi elementi tra<strong>di</strong>zionali 55 . Per Hegel ogni forma <strong>di</strong> unione sociale, che<br />

Locke, Rousseau e Kant avevano inteso contrattualisticamente come società <strong>di</strong> liberi e uguali<br />

citta<strong>di</strong>ni, rappresenta soltanto una delle sfere costitutive della società moderna: accanto al<br />

“sistema dei bisogni” (sfera economica) compaiono la sfera privata della famiglia e la sfera<br />

sovraor<strong>di</strong>nata dello Stato. Hegel concepisce la “società civile” secondo il modello contrattuale<br />

moderno, la “famiglia” secondo il modello romantico dell’unione, e lo “Stato” secondo la<br />

concezione aristotelica della koinonia. La società moderna comprende dunque tre forme <strong>di</strong><br />

socializzazione: nella famiglia gli in<strong>di</strong>vidui sono tenuti insieme dall’amore, nella sfera<br />

economica sono uniti solo dalla “libertà negativa” dei rapporti contrattuali, nello Stato dal<br />

comune legame ad un fine sovraor<strong>di</strong>nato.<br />

Ma una sistematica <strong>di</strong>stinzione tra comunità e società non compare fino a Tönnies, che<br />

raccoglie le istanze critiche – anti-in<strong>di</strong>vidualistiche - già presenti nel preromanticismo tedesco<br />

(da Müller a Stein, Savigny). Qui si affermava infatti (sebbene ancora senza una precisa<br />

51<br />

Ibidem, p.180.<br />

52<br />

Baruch Spinoza, Tractatus politicus, 1677; trad.it. Trattato politico, Laterza, Roma-Bari 1991;<br />

Rousseau, Il contratto sociale, cit.<br />

53<br />

Rousseau, Il contratto sociale, cit., libro I. cap.VI.<br />

54<br />

Ibidem.<br />

55<br />

G.W.F. Hegel, Grundlinien der Philosophie des Rechts,1821; trad. it. Lineamenti <strong>di</strong> filosofia del<br />

<strong>di</strong>ritto, Laterza, Roma-Bari 1994.<br />

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