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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

rimangono gli ambiti della riproduzione sociale: la cultura, l'educazione e le relazioni personali,<br />

che sono regolate dall'agire comunicativo, cioè da quello che è volto all'intesa con gli altri<br />

attraverso procedure argomentative libere da istanze <strong>di</strong> dominio, e quin<strong>di</strong> non manipolative o<br />

persuasive, quelle in cui ho già deciso cosa voglio che l'altro faccia o ciò <strong>di</strong> cui voglio che l'altro<br />

si convinca.<br />

Questo è un agire in cui l'istanza ultima non è l'istanza dell'utilità, dell'egoismo e neppure<br />

della scelta razionale dei mezzi, ma è la ricerca dell'intesa fra i molti soggetti partecipi. È questa<br />

una teoria critica che è passata attraverso la svolta linguistica della filosofia e che pertanto si<br />

vanta <strong>di</strong> avere sostituito come schema fondamentale lo schema intersoggettivo e comunicativo<br />

a più soggetti a quello tra<strong>di</strong>zionale e monologico <strong>di</strong> soggetto-oggetto, proprio della filosofia<br />

della coscienza, come la chiama Habermas. Comunicazione e intesa si sviluppano non in base<br />

agli interessi fra cui cercare un compromesso, ma in base alle pretese argomentabili <strong>di</strong> verità tra<br />

i soggetti. Il punto è che questa binarietà <strong>di</strong> sistema e Lebenswelt non è così pacifica: dai due<br />

subsistemi, politico-burocratico ed economico, partono quelli che Habermas chiama imperativi<br />

sistemici, che cercano <strong>di</strong> sottomettere alla logica <strong>di</strong> potere e <strong>di</strong> denaro le stesse sfere intoccabili<br />

della riproduzione: la cultura, l'educazione, e la riproduzione personale, rischiando <strong>di</strong><br />

impoverirne e <strong>di</strong>sseccarne la linfa e il senso. Queste sono tematiche che Habermas ha chiamato<br />

il pericolo della colonizzazione della Lebenswelt.<br />

L'ultimo sforzo <strong>di</strong> Habermas è quello <strong>di</strong> riprendere la teoria dell'agire comunicativo per<br />

svilupparne una teoria della democrazia e della sovranità popolare. La filosofia politica <strong>di</strong><br />

Habermas si accompagna ad una teoria morale che egli ha sviluppato insieme con Karl-Otto<br />

Apel e che si chiama `etica del <strong>di</strong>scorso': si tratta <strong>di</strong> una teoria costruttivistica, universalistica,<br />

quin<strong>di</strong> kantiana, ma strettamente proceduralistica, e qui sta l'innovazione rispetto al kantismo.<br />

Un epilogo in terra ed uno sotto<br />

Echeggiando in modo semiserio il prologo in cielo e quello in terra del Faust (prima parte,<br />

1808) <strong>di</strong> Goethe comincio dall’epilogo sotterraneo, che contiene infatti un riepilogo dei<br />

moventi che stanno <strong>di</strong>etro o sotto alle azioni che gli esseri umani compiono in politica, ovvero<br />

che li muovono a fare politica:<br />

1. l’interesse autocentrato ovvero egoistico (self-interest) all’autoconservazione, al<br />

predominio <strong>di</strong> potere come miglior tutela della propria sicurezza; interesse gestito dalla<br />

prudenza ovvero da un agire strategico o strumentale più o meno razionalmente<br />

raffinato.<br />

2. passioni sia <strong>di</strong>struttive (figlie freu<strong>di</strong>anamente <strong>di</strong> Thanatos) sia aggregative (figlie <strong>di</strong><br />

Eros), da contenere e regolare razionalmente o da reimmettere come antidoto agli<br />

eccessi della razionalità strategica o della Ragione. Di queste ultime fa parte la ricerca<br />

legami sociali “gratuiti” come lo spirito <strong>di</strong> comunità, la solidarietà, il dono.<br />

3. motivazioni universalistiche <strong>di</strong> natura morale o religiosa o civile che si sforzano <strong>di</strong><br />

rifinalizzare la politica mossa da 1) e da 2) al perseguimento <strong>di</strong> fini non egoistici<br />

dominati da una concezione o senso della giustizia.<br />

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