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Furio Cerutti - Dipartimento di Filosofia

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<strong>Furio</strong> <strong>Cerutti</strong><br />

<strong>Filosofia</strong> politica. Un'introduzione<br />

Coca Cola.<br />

• la circolazione mon<strong>di</strong>ale degli stessi `dogmi' o parole-chiave, comunque interpretati: per<br />

es. `democrazia', `lotta all'inflazione'.<br />

3. Globalizzazione sociale o politica:<br />

• l'infittirsi ed estendersi <strong>di</strong> organizzazioni informali o "reti" transnazionali: per prendere<br />

solo esempi estremi, mafie, scacchisti, terroristi ideologici <strong>di</strong> varia osservanza, pedofili.<br />

• lo stesso per quanto riguarda organizzazioni intergovernative ed anche sovranazionali<br />

(nel più recente uso terminologico queste sono le due specie del genere<br />

"internazionale").<br />

Ho scelto un approccio descrittivo alla globalizzazione perché filosoficamente <strong>di</strong> essa -<br />

<strong>di</strong>versamente dalla coppia modernizzazione-capitalismo - è <strong>di</strong>fficile poter già <strong>di</strong>re qualcosa <strong>di</strong><br />

sensato o ad<strong>di</strong>rittura definitivo. Per <strong>di</strong>rla sbrigativamente, essa può portare ad una Cosmopolis<br />

democratica ovvero ad una <strong>di</strong>spotica, così come può invece scatenare reazioni <strong>di</strong> tipo<br />

tribalistico, giacché la globalizzazione culturale non significa necessariamente<br />

omogeneizzazione su scala mon<strong>di</strong>ale, provocando anche un rifiuto oppure una trasformazione<br />

localistica delle immagini culturali globalizzanti (nel contesto <strong>di</strong> Brazzaville o <strong>di</strong> Wu Han la<br />

Coca Cola può avere un senso <strong>di</strong>verso che in quello newyorkese). La modernizzazione indotta<br />

dalla globalizzazione, insomma, non vuol <strong>di</strong>re necessariamente occidentalizzazione.<br />

In ogni caso, è frettoloso, sul piano delle previsioni, ma anche degli auspici, dedurre dalla<br />

globalizzazione lo sviluppo <strong>di</strong> una citta<strong>di</strong>nanza o <strong>di</strong> un governo mon<strong>di</strong>ale. Sono comunque<br />

questioni troppo problematiche e complesse per trattarne in un'introduzione alla filosofia<br />

politica.<br />

Diversa previsione si può fare invece per le sfide globali che ho sopra in<strong>di</strong>cato - rebus sic<br />

stantibus - risiedere nelle armi nucleari e nel riscaldamento globale dell’atmosfera con tutti i<br />

suoi possibili sviluppi più o meno sicuramente preve<strong>di</strong>bili e tutte le sue conseguenze<br />

climatiche, biologiche, economiche (fame per sommersione o desertificazione <strong>di</strong> terre), sociali<br />

(<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nate migrazioni <strong>di</strong> massa) e politiche (reazioni polemogene e/o <strong>di</strong>ttatoriali alla risultante<br />

insicurezza). Se è vero che queste minacce riguardano, più o meno in<strong>di</strong>stintamente, tutti gli<br />

abitanti della terra, e che solo sulla base della cooperazione <strong>di</strong> tutti possono essere affrontate<br />

con qualche speranza <strong>di</strong> successo, vi è in esse una possibilità <strong>di</strong> configurare il genere umano<br />

come una comunità non-volontaristica, e quin<strong>di</strong> potenzialmente politica. Non è il caso qui <strong>di</strong><br />

sviluppare questa tesi, chi voglia la può trovare ampiamente trattata nel mio Global Challenges<br />

for Leviathan: A Political Philosophy of Nuclear Weapons and Global Warming, 2007<br />

(trad.ital. in preparazione per il 2009), ma era necessario enunciarla per illuminare quanto<br />

viene detto sotto sulla mo<strong>di</strong>fica post-moderna della politica.<br />

Il mio punto <strong>di</strong> vista qui non è prescrittivo, cioè del tipo: per risolvere questi nuovi<br />

problemi come vuole la ragione o la legge morale occorrono istituzioni <strong>di</strong> tale o tal'altra fatta.<br />

Neppure è del tipo che chiamerei esigenzialistico: siccome la sovranità statuale è indebolita,<br />

siccome i processi hanno assunto scala mon<strong>di</strong>ale, siccome gli uomini starebbero meglio se<br />

governati in quest'altro modo, allora oggi enunciamo la necessità <strong>di</strong> istituzioni nuove ed<br />

adeguate e domani le otterremo. Adottando il punto <strong>di</strong> vista che all'inizio <strong>di</strong> questo testo ho<br />

chiamato analitico o ricostruttivo, cerco soltanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re - ma con lo sguardo rivolto al futuro,<br />

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