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BILANCIO 2012 - Banca Passadore

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natura finanziaria (depositi interbancari, investimento in emissioni obbligazionarie); la gestione del<br />

rischio originato da queste controparti prevede in particolare l’utilizzo di sistemi di misurazione e<br />

controllo giornaliero dell’esposizione creditizia e del rispetto dei massimali.<br />

Particolare cura viene posta affinché la normativa interna definisca con chiarezza le funzioni e gli<br />

organismi aziendali preposti alla gestione delle determinanti del rischio e le modalità da adottare<br />

per il monitoraggio ed il contenimento del rischio.<br />

Con riguardo alle garanzie, viene gestito il rischio residuo relativo alla possibilità che le tecniche<br />

riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla <strong>Banca</strong> non risultino pienamente<br />

efficaci. Per fronteggiare questo rischio è operativa una normativa interna che disciplina i<br />

processi di acquisizione, perfezionamento e gestione delle garanzie.<br />

Il rischio di mercato consiste nell’eventualità che la <strong>Banca</strong> subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti,<br />

perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze riferite alle posizioni finanziarie detenute,<br />

a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato ovvero per il verificarsi di<br />

fattori che compromettano la capacità di rimborso dell’emittente. Il rischio di mercato si manifesta<br />

relativamente sia al portafoglio di negoziazione sia al portafoglio bancario, comprendente le attività<br />

e le passività finanziarie diverse da quelle costituenti il trading book. Le linee guida per la gestione dei<br />

portafogli della <strong>Banca</strong> sono improntate a criteri di rigorosa prudenza nella scelta delle controparti e<br />

sono stabiliti stringenti limiti quantitativi e qualitativi all’operatività; la <strong>Banca</strong> non svolge attività in<br />

derivati finanziari con finalità speculativa e il portafoglio di investimento è costituito pressoché esclusivamente<br />

da titoli di Stato e da obbligazioni di primari emittenti bancari e corporate.<br />

Il rischio di tasso di interesse nasce dallo sbilancio tra poste dell’attivo e del passivo in termini di<br />

importo, scadenza, durata finanziaria e misura del saggio di interesse; l’esposizione della <strong>Banca</strong> a tale<br />

rischio è molto contenuta e viene comunque gestita e mitigata anche attraverso il ricorso a specifici<br />

strumenti di copertura. Assai contenuta risulta altresì l’esposizione al rischio di prezzo e di cambio.<br />

Il rischio di liquidità consiste in una possibile condizione di instabilità derivante dall’eventuale<br />

sbilancio negativo tra flussi di cassa in entrata e in uscita che si può verificare nel breve termine;<br />

questo rischio può manifestarsi per lo più in presenza di situazioni eccezionali quali la riduzione<br />

di liquidità dei mercati. La <strong>Banca</strong>, nel rispetto dei “Principi di sana gestione e gestione del rischio<br />

di liquidità” emanati dal Comitato di Basilea gestisce tale rischio monitorando nel continuo l’andamento<br />

dei flussi di cassa e mantenendo elevati livelli di liquidità allocata presso primarie controparti<br />

bancarie, singolarmente affidate con particolare attenzione alla valutazione del loro merito<br />

creditizio come dianzi evidenziato, ovvero presso le Autorità monetarie centrali e mantenendo<br />

un significativo ammontare di attività prontamente liquidabili ovvero utilizzabili per il rifinanziamento<br />

presso le banche centrali; in particolare, come già descritto più sopra, la <strong>Banca</strong> ha fatto<br />

ricorso alla seconda operazione di rifinanziamento a lungo termine del sistema bancario<br />

(“LTRO”), proposta dalla <strong>Banca</strong> Centrale Europea a febbraio <strong>2012</strong>.<br />

La <strong>Banca</strong> ha adottato un sistema di limiti sia specifici, con la definizione delle autonomie operative<br />

nella gestione della liquidità, che generali, utilizzati per rispettare la bassa soglia di tolleranza<br />

al rischio di liquidità cui è improntato il modello operativo della <strong>Banca</strong>; è inoltre operativa la

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