BILANCIO 2012 - Banca Passadore
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Distribuzione territoriale della raccolta diretta e indiretta<br />
2010 2011 <strong>2012</strong><br />
Liguria 56% 55% 55%<br />
Piemonte 20% 20% 19%<br />
Lombardia 18% 19% 20%<br />
Emilia 2% 2% 3%<br />
Toscana 4% 4% 3%<br />
LA TESORERIA ED IL PORTAFOGLIO TITOLI<br />
Il <strong>2012</strong> ha confermato, in termini di volatilità, gli andamenti già registrati nell’anno precedente<br />
evidenziando nuovamente tutte le criticità relative ad un’unione monetaria caratterizzata – come<br />
sottolineato più sopra – da marcate distonie riconducibili agli indicatori macroeconomici e finanziari<br />
dei diversi Paesi aderenti all’UME.<br />
Inizialmente, la dinamica degli eventi macroeconomici ha fatto segnare nel primo trimestre dell’anno<br />
un buon recupero del nostro Paese in termini di spread nei confronti della Germania,<br />
anche grazie all’immissione nel sistema di ulteriore liquidità per 500 miliardi di euro con la seconda<br />
operazione straordinaria di rifinanziamento a lungo termine attuata dalla <strong>Banca</strong> Centrale<br />
Europea. Peraltro, a fronte del generale consolidamento del quadro recessivo, si sono registrati nel<br />
medesimo periodo declassamenti del rating sovrano di Italia, Spagna e Francia.<br />
A partire dal secondo trimestre, la situazione si è rapidamente deteriorata alla luce del sensibile peggioramento<br />
registrato dalle condizioni economiche e finanziarie della Spagna, ed in particolare del<br />
relativo sistema bancario, che ha costretto il paese iberico a chiedere l’intervento di sostegno della<br />
Unione Europea per arginare la crisi. L’attenzione della speculazione si è immediatamente riflessa<br />
anche sull’Italia con conseguente dilatazione dello spread che, penalizzato anche da un nuovo ed ulteriore<br />
downgrade del rating, ha raggiunto il suo apice di 531 punti base sul finire del mese di luglio.<br />
Nel contempo i titoli di Stato dei Paesi più “virtuosi” dell’eurozona, grazie alle loro caratteristiche di<br />
“porto sicuro”, sono stati oggetto di elevatissimi volumi di acquisto da parte degli investitori istituzionali<br />
che hanno determinato, per le scadenze più ravvicinate, rendimenti negativi.<br />
La nuova e conclamata situazione di grande timore creatasi nei mercati finanziari unita all’insostenibilità<br />
del costo del debito dei paesi più deboli ha costretto la <strong>Banca</strong> Centrale Europea ad assumere<br />
una posizione molto netta sull’irreversibilità dell’euro e ad annunciare i drastici interventi di politica<br />
monetaria di cui si è già accennato più sopra. Tale atteggiamento ha consentito un graduale recupero<br />
dello spread di tutti i Paesi c.d. “periferici” con la conseguente stabilizzazione dei mercati. Sul<br />
finire d’anno lo spread BTP/Bund si collocava ad un livello prossimo ai 300 punti base.<br />
Tale contesto ha inevitabilmente condizionato l’operatività sul portafoglio di investimento della<br />
<strong>Banca</strong>, il quale ha mantenuto la collaudata impostazione caratterizzata da un’esposizione prevalente<br />
in titoli di Stato domestici, cui si aggiungono obbligazioni bancarie italiane e, in misura residuale,<br />
obbligazioni societarie di elevato standing. Le fasi più acute della crisi, registrate a partire dal secondo<br />
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