scarica PDF - Parrocchia Sant'Apollinare Lucrezia
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CasaNostra<br />
Capitani della<br />
propria<br />
PRIMA COMUNIONE 5<br />
Anima<br />
Pag.<br />
Lode e onore a te SS.<br />
Trinità! Ciò che Cristo ha<br />
iniziato in Alberto con il<br />
Battesimo ha raggiunto il<br />
compimento con il sacramento<br />
dell'Eucaristia. Per mezzo del<br />
dono del Corpo e Sangue di Gesù,<br />
Alberto è entrato nel cuore del<br />
Mistero Trinitario e noi genitori<br />
partecipiamo a tutta la comunità la<br />
grande gioia di quest'evento.<br />
Esultate e pregate con noi perché<br />
tutti i bambini, che il 2 giugno<br />
hanno ricevuto il Sacramento<br />
dell'Eucaristia, possano capire il<br />
grande dono offerto loro e<br />
possano rispondere, in pienezza,<br />
con amore e libertà, all'Amore di<br />
Gesù che li chiama ad una vita di<br />
intimità con Lui, per portarli al<br />
Padre, nella Grazia dello Spirito<br />
Santo.<br />
Con questa grande certezza nel<br />
cuore, come genitori, guardiamo<br />
a v a n t i , s i c u r i d i a v e r e<br />
incamminato i nostri figli sulla Via<br />
della Vita e della Verità. Tale<br />
certezza ci permetterà di rimanere<br />
saldi e fiduciosi anche quando<br />
essi attraverseranno le inevitabili<br />
tempeste della vita.<br />
"Perché spendete vita e denaro<br />
perciò che non sazia?", dice un<br />
versetto del libro della Sapienza<br />
che sembra dipingere, talvolta, la<br />
situazione dei nostri figli<br />
adolescenti. Li vediamo sbattersi<br />
per cose che li incantano o li<br />
distrugguno o li frammentano o<br />
che feriscono e che distruggono<br />
altri, come la violenza giovanile<br />
che tocca il suo apice verso i 15-<br />
18 anni. Talora vorremmo gridare<br />
alla "disgrazia di essere sazi",<br />
p o i c h é t u t t o q u e s t o ,<br />
legittimamente ci appare<br />
discendere da un avere tutto,<br />
dall'aver cancellato i bisogni veri<br />
con parvenze di sazietà. "Dio<br />
sono io” gridava una quindicenne<br />
contro la madre che credeva di<br />
doverla portare in chiesa. Alla<br />
stessa ragazzina la scuola<br />
distribuisce il preservativo che lei<br />
tiene nel portafoglio - parole sue -<br />
come "portafortuna",<br />
all'insegna del bastare a se stessi,<br />
dell'essere spaventosamente<br />
sazi. Ma questa è l'occasione per<br />
chiederci se noi adulti siamo i primi<br />
ad essere sazi, a credere di non<br />
avere realmente fame e sete di<br />
Gesù. Questo non lo faremo mai a<br />
sufficienza.<br />
Ma è anche ora di smettere di<br />
colpevolizzarci, suggestionarci,<br />
arciresposabilizzarci per tutto ciò<br />
che fanno i nostri figli. Questo, in<br />
ultima analisi, diviene un furto;<br />
furto della loro inalienabile<br />
coscienza, della loro personale<br />
responsabilità che non può mai<br />
essere completamente "assorbita"<br />
dalla nostra. In fondo diveniamo<br />
così ladri di qualcosa di<br />
insostituibile per l'adolescente e<br />
cioè del suo essere "capitano della<br />
sua anima".<br />
L'Eucaristia diviene un aiuto<br />
salvifico e realissimo per riscattarci<br />
da simili furti. In che modo?<br />
Occorre ripensare al contesto in<br />
cui l'Eucaristia ci viene donata. È<br />
un contesto di fallimento, scacco,<br />
tradimento. Gesù non solo<br />
prevede la sua cattura e la sua<br />
morte, ma la sua passione è già<br />
cominciata durante l'ultima cena.<br />
Non soltanto i nemici hanno già<br />
preso accordi per disfarsi di lui, ma<br />
i "suoi", quelli che Egli ha<br />
chiamato, custodito, curato e<br />
nutrito, stanno per abbandonarlo:<br />
quando si tratterà di decidere se<br />
perdere o salvare la propria vita,<br />
essi opteranno per salvarla in<br />
proprio, con la vigliaccheria della<br />
fuga o del non-riconoscimento.<br />
Uno dei Dodici, poi, lo consegnerà<br />
ai nemici.<br />
La sua passione, dunque, è già<br />
iniziata. Eppure Egli parla di<br />
desiderio: "Ho desiderato<br />
ardentemente di mangiare questa<br />
Pasqua con voi, prima della mia<br />
passione" (Lc 22,15).<br />
Ed è così che comunica il suo<br />
Corpo spezzato ed il suo Sangue.<br />
Non dice: "Aspetterò che ne siate<br />
degni o che ne abbiate capito<br />
tutto"; e nemmeno: "Allontano<br />
almeno il traditore, colui che<br />
intinge nel mio piatto, così<br />
possiamo essere più tranquilli tra<br />
noi". Giuda non viene espulso, ma<br />
trattenuto con lo stesso amore e lo<br />
stesso desiderio. Insieme<br />
all' impotenza di cambiare il suo<br />
cuore, poiché egli è il capitano<br />
della sua anima, Gesù sa che<br />
l'unica azione d'amore è quella di<br />
rimanere: ma in modo totalmente<br />
nuovo. Il Corpo e il Sangue reali<br />
nell'Eucaristia sono carne e<br />
sangue del Risorto, di Colui che<br />
non è più prigioniero delle leggi e<br />
della materia e può attraversare gli<br />
spazi ed essere intero in ogni<br />
frammento. Per questo - dice<br />
Martini - l'Eucaristia è la danza<br />
della Chiesa attorno al Risorto. La<br />
danza della vita, che non annulla<br />
le piaghe e le ferite, ma inizia a<br />
viverle come gloriose: è attraverso<br />
esse che passa la salvezza.<br />
Dobbiamo crederlo, noi genitori<br />
che ci immettiamo in una simile<br />
danza, non perché noi abbiamo il<br />
potere di trasformare le delusioni,<br />
le sconfitte ed i fallimenti in piaghe<br />
gloriose, ma perché Lui ha<br />
promesso di trasformarci perfino<br />
con le nostre ferite. Rimanere è il<br />
segno d'amore, l'unico che in certe<br />
situazioni estreme ci è concesso,<br />
come Suoi discepoli, coloro che<br />
fanno memoria di Lui.<br />
Paolo e Maria Pia Ambrosini