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milano - PambiancoNews

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eportage<br />

uno dei più grandi importatori di vino;<br />

ciò costituisce, assieme alla storia del marchio,<br />

indubbiamente un vantaggio”. Al<br />

Vinitaly, Banfi si è presentata con tre etichette<br />

nuove, tra cui una nuova Riserva<br />

nel Brunello di Montalcino docg, Poggio<br />

alle Mura, a completare una gamma comprendente<br />

Rosso, Brunello, Selezione, un<br />

olio e una grappa invecchiata.<br />

Risultati “molto positivi” quelli raccolti in<br />

fiera da Marchesi de’ Frescobaldi, gruppo<br />

vitivinicolo toscano celebre per i propri<br />

vini di qualità, che comprende Ornellaia<br />

e che ha chiuso il 2012 un fatturato di<br />

83,5 milioni di euro. “Siamo molto soddisfatti<br />

- afferma il presidente Leonardo<br />

Frescobaldi - e non abbiamo mai visto<br />

così tanta gente. Per quanto riguarda i<br />

mercati, negli ultimi anni i Paesi emergenti<br />

come la Cina e la Russia hanno fatto<br />

vedere un buon potenziale di crescita.<br />

Per Marchesi de’ Frescobaldi il 70% del<br />

fatturato è rappresentato dall’export e la<br />

crescita negli anni futuri si dovrà ottenere<br />

proprio da questi mercati, tanto che<br />

bisognerà abituarsi al fatto che non ci<br />

sarà più un mercato estero e uno domestico,<br />

ma un mercato globale”. L’Italia,<br />

scesa del 5,1% rispetto al 2011, resta<br />

comunque uno dei principali mercati di<br />

destinazione dei vini Frescobaldi, con un<br />

fatturato superiore ai 34 milioni di euro.<br />

Molto elevata la marginalità, con un ebitda<br />

atteso superiore a 22 milioni di euro e<br />

un’incidenza sui ricavi superiore al 27 per<br />

Positivo anche l’impatto occupazionale (+3%) per il settore vitivinicolo nel corso del 2012<br />

cento. Nel 2012 sono stati investiti oltre<br />

10 milioni di euro per rinnovare vigneti,<br />

impianti e macchinari.<br />

Il mercato principale di Masi Agricola, per<br />

ragioni storiche, resta il Canada. “Ci sono<br />

però ottime prospettive di crescita negli<br />

Stati Uniti - aggiunge Raffaele Boscaini,<br />

della famiglia proprietaria della cantina<br />

- grazie anche all’accordo appena siglato<br />

con un nuovo importatore”. Il gruppo<br />

veronese, che comprende anche i marchi<br />

Serego Alighieri e Bossi Fedrigotti, per un<br />

fatturato che sfiora i 70 milioni di euro,<br />

è tra quelli che più esportano, con un’incidenza<br />

superiore al 90% del fatturato.<br />

“Siamo presenti anche nei nuovi mercati,<br />

dall’Asia al Sud America. In Russia,<br />

dove operiamo da oltre 15 anni, il business<br />

è in costante crescita. Ottimi risultati<br />

anche in Giappone, dove è in atto una<br />

vera e propria infatuazione per l’italianità.<br />

Da tempo siamo presenti, infine, sulle<br />

importanti piazze di Singapore e Hong<br />

Kong”. Mancherebbe soltanto la Cina...<br />

“Le opportunità ci sarebbero” sottolinea<br />

Raffaele Boscaini, “ma la cultura del<br />

Giordano, dal call center all’e-store<br />

Il vino può essere un prodotto da e-commerce? “È uno di quelli più facilmente vendibili on line, tra<br />

gli alimentari. Certo, non si tratta di una polizza assicurativa o di un telefonino...”. Simonpietro Felice<br />

è l’AD della Ferdinando Giordano, decimo posto nella classifica per dimensione delle aziende<br />

vitivinicole italiane, che si distingue per una precisa scelta commerciale: vendere esclusivamente<br />

per corrispondenza. Il commercio elettronico rappresenta dunque la naturale evoluzione di un<br />

gruppo da 30 milioni di bottiglie e 110 milioni di fatturato, zero negozi e centri<br />

commerciali, 100% tramite catalogo o call center. L’approccio via internet è<br />

coerente: le transazioni avvengono soltanto attraverso il sito aziendale. Il web<br />

genera oggi un giro d’affari di 3 milioni in Italia e altrettanti all’estero. “Vi<br />

abbiamo destinato quest’anno un budget pubblicitario di oltre 1 milione di euro,<br />

la metà riservata all’Italia”, precisa Felice. I migliori risultati di vendita on line<br />

sono stati raccolti nel mondo anglosassone. “In Stati Uniti e Gran Bretagna il<br />

Simonpietro Felice<br />

AD Giordano Vini<br />

pagamento elettronico è accettato anche da un target cliente come il nostro, mediamente superiore ai 40 anni.<br />

A frenare l’Italia però concorre la scarsa qualità della connessione al di fuori dei centri urbani”. Gli investimenti in<br />

comunicazione sono destinati in larga parte alle attività classiche di affiliation, banneristica, invio di newsletter e<br />

posizionamento sui motori di ricerca. “Tuttavia - conclude l’AD - stiamo considerando sempre più il social<br />

marketing, che ci permette anche di raggiungere consumatori di età inferiore al nostro target tradizionale”.<br />

64 pambianco magazine 7 maggio 2013

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