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Hermès, artigiano contemporaneo dal 1837. - PambiancoNews

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ANALISI MULTIMARCA<br />

condotta da Pambianco Strategie di Impresa<br />

su 59 multibrand di lusso italiani,<br />

nel 2010 i ricavi sono aumentati del 5%<br />

raggiungendo quota € 596,1 milioni rispetto<br />

ai 568 del 2009. Il bouquet di negozi<br />

selezionati ha realizzato un Ebitda<br />

del 5% pari a € 29,8 milioni, in crescita<br />

di un punto rispetto al precedente esercizio<br />

fiscale.<br />

I TOP FIVE IN POSITIVO GRAZIE AI TURISTI<br />

Ma vediamo più nel dettaglio la classifica<br />

per dimensione. Tre retailer su<br />

cinque che guidano la classifica hanno<br />

realizzato crescite del fatturato di oltre<br />

il 20% mentre solo un multibrand,<br />

Davide Cenci, ha segno meno. In cima<br />

alla classifica, escludendo Luisaviaroma<br />

i cui ricavi, come spiegheremo più<br />

avanti, provengono ormai per la quasi<br />

totalità <strong>dal</strong> suo canale e-commerce, si<br />

piazza Folli Follie. Dopo aver chiuso<br />

l’annus horribilis 2009 con una tenuta<br />

del fatturato, il retailer di lusso fondato<br />

nel 1970 da Giuseppe e Lucia Galli ha<br />

accelerato nel 2010 la crescita con un<br />

+26,8% sfiorando 25 milioni di euro.<br />

“La donna continua ad acquistare più<br />

dell’uomo”, ha sottolineato Marzio Torcianti,<br />

managing director di Coltorti, sei<br />

boutique nelle Marche cui si aggiunge<br />

quella oltreoceano di Miami e al secondo<br />

posto nella classifica per fatturato.<br />

Il 2010 per Coltorti ha regalato più di<br />

qualche soddisfazione dato che i ricavi<br />

sono aumentati del 22% raggiungendo i<br />

23 milioni, il che significa in poche parole<br />

il ritorno ai livelli del 2008. “Nel 2010<br />

abbiamo azzardato qualche acquisto in<br />

più, abbiamo puntato sui brand nuovi e<br />

nel complesso – ha spiegato Torcianti -<br />

Boutique Coltorti<br />

TOP 5 PER FATTURATO<br />

Rank Azienda Fatturato Δ%<br />

1 FOLLI FOLLIE 25,0 26,8<br />

2 COLTORTI 23,1 22,1<br />

3 DAVIDE CENCI 21,2 -10,6<br />

4 SAN CARLO DAL 1973 21,1 6,5<br />

5 SUGAR MAN 19,3 29,3<br />

Valori in milioni di Euro<br />

Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />

ci è andata piuttosto bene. Certo, non si<br />

tratta di una novità. Da tempo abbiamo<br />

deciso di allontanarci <strong>dal</strong>la tradizionale<br />

idea della boutique, per entrare in un<br />

segmento più fashion che definirei lusso<br />

metropolitano. Per far trovare al cliente<br />

quello che può scovare nei negozi delle<br />

città top al mondo. Stiamo raccogliendo<br />

i frutti, ma è difficile prevedere se replicheremo<br />

anche quest’anno la performance,<br />

per via della flessione generale<br />

delle vendite di quest’autunno”. Beppe<br />

Angiolini, titolare della boutique Sugar<br />

di Arezzo nonché presidente della Camera<br />

dei buyer, ha sottolineato il ritorno<br />

all’acquisto griffato, come fosse quasi un<br />

bene rifugio. Nella classifica per fatturato<br />

Sugar è salito al quinto posto grazie a<br />

un balzo in avanti del fatturato del 29%<br />

che ha permesso al retailer di arrivare a<br />

quota 19 milioni di euro alle spalle di<br />

Davide Cenci (ricavi a 21 milioni, -10%)<br />

e San Carlo <strong>dal</strong> 1973 (+6,5% le vendite<br />

a 21 milioni). “Tutto merito dei turisti<br />

– ha detto Beppe Angiolini – che sono<br />

tornati a visitare la città e ci hanno tolto<br />

qualche preoccupazione. A parte tutto,<br />

il 2010 è stato un anno positivo, ma non<br />

facile. Il risultato è frutto di un enorme<br />

lavoro per rinnovarsi e per adattarsi al<br />

cliente che nel frattempo è cambiato. È<br />

molto più attento al prezzo anche nella<br />

fascia luxury in cui operiamo noi. Allo<br />

stesso tempo difficilmente si lascia conquistare<br />

da brand che non siano status<br />

symbol. Soprattutto negli accessori l’acquisto<br />

è per il 95% orientato sui prodotti<br />

delle griffe ben conosciute. Il prodotto<br />

diventa un investimento – ha aggiunto –<br />

ed è un atteggiamento che in molti casi<br />

si estende anche all’abbigliamento”. Una<br />

valutazione che trova d’accordo Giuseppe<br />

Giglio della boutique Giglio di<br />

Palermo (19,3 milioni di ricavi nel 2010<br />

in crescita del 9,1% considerando le due<br />

Marzio Torcianti<br />

Beppe Angiolini<br />

Giuseppe Giglio<br />

Rosy Biffi<br />

44 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

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