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Hermès, artigiano contemporaneo dal 1837. - PambiancoNews

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INCHIESTA<br />

L’advertising è utile<br />

se si vuole<br />

raggiungere un<br />

target estremamente<br />

profilato e se il<br />

contenuto è intrigante<br />

generare traffico su un sito o su una<br />

pagina, mentre il costo per impression<br />

segue una logica di awareness,<br />

di visibilità”. Il costo per impression<br />

dovrebbe andare da 2 euro per 1.000<br />

visualizzazioni in sù, ma le variabili<br />

sono talmente tante che un’azienda<br />

può investire da poche migliaia di euro<br />

a centinaia di migliaia. Diciamo che<br />

l’advertising potrebbe avere l’effetto di<br />

un boost, cioè di velocizzare i tempi.<br />

In effetti l’accelerazione del numero<br />

dei fans nell’ultimo anno fa pensare<br />

che molte aziende abbiano spinto sul<br />

pe<strong>dal</strong>e della pubblicità, anche perché i<br />

dati di una ricerca di Efficient Frontier,<br />

società inglese di marketing online,<br />

hanno rilevato un aumento significativo<br />

del costo per click su Facebook:<br />

nel terzo trimestre 2011 il costo è cresciuto<br />

del 54%, mentre l’investimento<br />

delle aziende è avanzato del 25%. Non<br />

mancano comunque perplessità, come<br />

sottolinea Palombo di Dm3: “Facebook<br />

al momento attuale mantiene un enorme<br />

potenziale, e la sezione advertising<br />

non è ancora così matura, perché le<br />

persone sono restie a cliccare, a meno<br />

che non siano particolarmente appassionate<br />

di quel prodotto e abbiano il<br />

tempo da dedicare all’operazione. A<br />

mio parere, il ritorno della pubblicità<br />

su Facebook è piuttosto basso, cioè<br />

l’advertising va bene per aumentare la<br />

visibilità, ma non per incrementare il<br />

numero degli iscritti”.<br />

UTENTI ATTIVI E PASSIVI<br />

Avere milioni di fans però non significa<br />

che queste persone leggano i post,<br />

visitino la pagina, curiosino tra i contenuti.<br />

Potrebbero mettere un “like”<br />

una sola volta e non ritornarvi mai più.<br />

“Bisogna tener presente – afferma Luca<br />

Colombo – che la crescita dei fans non<br />

è l’unico parametro da considerare per<br />

misurare l’efficacia di una strategia<br />

su Facebook. L’azienda dovrebbe stimolare<br />

la partecipazione degli utenti,<br />

incentivandoli a commentare, postare<br />

contenuti, condividere video. Il nuovo<br />

strumento di Facebook che indica il<br />

numero di conversazioni in corso su<br />

un brand, va proprio incontro a questa<br />

esigenza”. A proposito di quest’ultimo<br />

numero, che è posizionato sotto<br />

il numero dei fans, è curioso notare<br />

come Converse All Star, con quasi 21<br />

milioni di iscritti, abbia poco più di<br />

73mila persone che parlano del brand,<br />

mentre Levi’s con “solo” 8 milioni di<br />

fans conta più di 116mila persone che<br />

parlano del marchio! “La vera sfida –<br />

sottolinea Umberto Lisiero di ebuzzing<br />

– non è aumentare il numero dei fans,<br />

ma far crescere il rapporto, la relazione.<br />

L’elemento importante è l’”interaction<br />

rate”. Chiediamoci: quanti di questi<br />

iscritti interagiscono con il brand?<br />

Perché il rischio è che, se mancano contenuti<br />

innovativi e aggiornati, le persone<br />

smettano di essere fan. L’azienda<br />

36 PAMBIANCOWEEK 10 novembre 2011

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