al via il parco eolico in âportovesme srlâ - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

More documents

Recommendations

Info

4 numero 515 del 23 Dicembre 2010 Lavoro SOTTERRANEE MANOVRE PER IMPEDIRE IL RECUPERO DELLO STABILIMENTO EX ROCKWOOL DI IGLESIAS Massimo Carta La Provincia promuoverà un’intesa fra tutti i Comuni del territorio perché si proceda con la realizzazione della rete di nuova generazione a banda ultralarga (MGM), finalizzata a consentire una velocità di connessione di 100 M Bit in modo coordinato e con caratteristiche omogenee. Infatti, l’utilizzo delle tecnologie delle informazioni e delle comunicazioni rappresenta, per la comunità, un fondamentale elemento di sviluppo economico e sociale e alcune zone del Sulcis Iglesiente, per conformazioni geografiche e per dimensioni demografiche, risultano ancora prive di alcuni servizi essenziali. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore provinciale alla Pianificazione territoriale, Sarà bene riprendere gli antefatti. La Rockwool, società danese impegnata nella produzione di lana di roccia sfruttando i basalti del centro Sardegna, aveva ereditato gli impianti realizzati da un’ex società dell’Ente minerario sardo utilizzando i fondi della legge 221 programmati per le zone ex minerarie. Tale cessione avvenne quasi a costo zero, in cambio dell’occupazione delle maestranze iscritte al libro paga. Le produzioni della lana di roccia sono andate avanti per circa dieci anni, non senza problemi, soprattutto di carattere ambientale. Da due anni a questa parte la stessa società danese ha mostrato interesse a costruire un analogo stabilimento in Croazia, mandando maestranze dello stabilimento iglesiente a seguire le fasi di montaggio dell’impianto. Per la Rockwool la Croazia appariva molto più economica della piana del Cixerri per cui ha deciso di cambiare latitudine: avviare le produzioni in Croazia e chiudere contestualmente Iglesias. Quest’ultima operazione ha comportato la messa ai cancelli di poco meno di cento unità lavorative che per diverse settimane hanno eretto il blocco in entrata e uscita dallo stabilimento chiedendo il reintegro al lavoro. Poiché però buona parte dei pezzi della Rockwool di Iglesias dovevano servire a un altro impianto in India e non potendo in alcun modo smuovere il presidio posto all’ingresso, la società ha giocato la carta dell’integrazione all’assegno di CIG dei lavoratori fuori dei cancelli. L’impegno però era di lasciare libero l’ingresso dello stabilimento tale da consentire alle squadre di indianipakistani di procedere a smontare i pezzi destinati in India. Così i lavoratori in CIG si sono spostati davanti ai cancelli Igea. Del vecchio organico Rockwool iglesiente solo una persona è rimasta a stipendio pieno, almeno fino al 31 dicembre prossimo. Si tratta di una persona assai influente politicamente a Iglesias, ma non si sa cosa succederà a inizio d’anno. Le magagne stanno venendo fuori adesso, nel momento in cui qualcuno ha deciso di chiedere il sito abbandonato da Rockwool, che presso il Ministero competente si è mostrato positivamente propenso a liberarsi di tale fardello sardo. L’interesse è stato mostrato da parte di una Cooperativa sociale per avviare produzioni nel campo della bioedilizia. Si tratterebbe di un procedimento rivoluzionario, capace di dare occupazione anche a diverse decine di unità ex Rockwool che ancora stazionano fuori dai cancelli Igea. La novità nascerebbe proprio in Provincia dal cui ambito sarebbe stata sollevata l’obiezione di un presunto inquinamento dei suoli. Dal canto suo la società danese avrebbe presentato al Ministero dell’Ambiente la caratterizzazione del sito dal quale risulterebbe un leggero superamento dei limiti di legge di metalli pesanti, comunque non addebitabili a Rockwool, ma a materiale di riempimento in fase di costruzione dell’impianto. Questa caratterizzazione, che mostrerebbe un tasso d’inquinamento trascurabile rispetto a quanto presente nel resto del territorio interessato da insediamenti industriali, starebbe creando rallentamenti nella cessione del sito industriale ormai ex Rockwool e dell’area circostante che la Cooperativa sociale vorrebbe destinare alla bioedilizia, con annesso centro ricerche. Quale sia l’obiettivo di chi, in Provincia, starebbe rallentando le operazioni di cessione non è dato di conoscere con certezza. Tuttavia, appare abbastanza verosimile che si tratti di un atteggiamento discutibile, ammantato dal presunto inquinamento. Stando a quanto è sulla bocca di tutti, il sito farebbe gola ad imprenditori della grossa distribuzione che, coperta da connotati politici, vorrebbe mettere le mani laddove fino a ieri era in funzione un’industria primaria. Si tratterà di vedere se certe logiche troveranno strade spianate oppure se iniziative serie, INTERNET A BANDA ULTRALARGA PER L’INTERO SULCIS IGLESIENTE Guido Vacca – è quello di garantire a tutti i cittadini del territorio una velocità di connessione al passo con i tempi, attraverso la realizzazione di un impianto in correlazione alla posa della rete di distribuzione del metano, che ci può consentire di dotarci di un’infrastruttura con validità per i prossimi trent’anni”. Ex Rockwool peraltro col patrocinio e la collaborazione della stessa Università, riusciranno ad avviare nuove intraprese produttive, anche per arginare le conseguenze di altri imprenditori venuti da fuori Sardegna e che, una volta divorati i contributi pubblici, hanno impunemente, abbandonato la piana del Cixerri, mettendo in strada centinaia di padri di famiglia. Campagana abbonamenti 2011 Regala l’abbonamento ad un amico o parente lontano Via Su Pranu, 12 09010 Santadi (CA) tel. 0781.950127 fax 0781.950012 www.cantinasantadi.it
Lavoro numero 515 del 23 Dicembre 2010 5 COLLABORAZIONE PER VALORIZZARE IL CARBONE TRA CARBOSULCIS E SOCIETA’ DI RICERCA SOTACARBO Sergio Rombi La Giunta regionale ha deciso di affidare a Sotacarbo l’approfondimento dello studio di fattibilità, già messo a punto qualche anno fa, per l’utilizzo del carbone Sulcis ai fini energetici, nell’ambito di un programma integrato miniera-centrale elettrica. Con lo stesso atto ha nominato la Sfirs “advisor” del Piano, al fine di accelerare al massimo le procedure burocratiche. L’atto adottato dall’Esecutivo regionale prevede di chiedere alla Carbosulcis, società controllata dalla stessa Regione, di collaborare per la più celere e migliore riuscita del lavoro affidato a Sotacarbo, “data la necessità di disporre di uno studio preliminare di fattibilità del Progetto Integrato Sulcis nei tempi più brevi al fine di rispettare la scadenza prevista del 31 dicembre 2011 per l’assegnazione della concessione integrata. Sotacarbo ha già realizzato lo “Studio di fattibilità” e dispone quindi delle competenze e delle conoscenze necessarie all’aggiornamento dello studio predetto, dato, altresì, che la parte governativa si è già Carbosulcis espressa in tal senso, come risulta nella nota indirizzata al Commissario ENEA in data 4 novembre 2010”. Il relativo onere per questa fase sarà determinato sulla base di un programma di lavori concordato tra le suddette società e l’Assessorato e graverà sul Bilancio regionale. Inoltre, come già accennato, la Giunta ha deciso di affidare, anche per accelerare le procedure di assegnazione della concessione integrata, direttamente alla Sfirs, in quanto società in house della Regione, l’incarico di “advisor” relativo alla procedura per assegnare la concessione integrata per la gestione della miniera di carbone del Sulcis e la produzione di energia elettrica con la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica prodotta in fase di trasformazione del carbone in energia elettrica. Và ricordato, a tale proposito, che con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 4 agosto 2010 è stato costituito, il “Gruppo di lavoro Progetto Sulcis”, coordinato dal Sottosegretario di Stato Saglia, avente per mandato l’avvio e la messa in atto di tutte le azioni necessarie per l’attuazione del Progetto. Tenuto conto di queste nuove condizioni, l’Assessore regionale dell’Industria, in sede di Giunta, ha evidenziato che la realizzazione del Progetto Sulcis consentirebbe da un lato la duplice sinergia miniera – centrale elettrica (carbone) e centrale elettrica – miniera (CO2) e dall’altro la sperimentazione di tecnologie altamente replicabili a livello mondiale per il suo carattere innovativo. L’Assessore ha sottolineato che l’interesse per il progetto Sulcis, per il quale la costituzione del sopraddetto Gruppo di lavoro costituisce positivo riscontro dell’interesse a livello governativo, permane rilevante per tre ordini di motivi: 1. il progetto integrato consentirebbe di sperimentare ed approfondire soluzioni tecnologiche e impiantistiche innovative per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica che potrebbero avere dei positivi effetti con riferimento ad una posizione di leadership italiana in termini di know how tecnologico; 2. il progetto darebbe, inoltre, un forte impulso all’economia locale e nazionale, impiegando manodopera con diversi livelli di qualificazione nella progettazione, realizzazione ed esercizio degli impianti e nell’indotto; 3. il progetto consentirebbe di dare una prospettiva industriale e di mercato ai programmi di utilizzo del giacimento del Sulcis. L’Assessore ha ricordato, infine, che il Progetto Sulcis per il suo carattere innovativo è stato inserito tra i possibili progetti dimostrativi europei, nonché nel quadro dell’accordo di collaborazione sulle tecnologie del carbone e della “Carbon capture and storage” (CCS) firmato dal il MISE e il Dipartimento dell’energia degli USA in data 23 maggio 2009. COMUNE DI FLUMINIMAGGIORE Provincia di Carbonia Iglesias BANDO DI GARA SISTEMAZIONE ACCESSI A MARE E SENTIERI SIC CAPO PECORA Importo complessivo dell’appalto compresi oneri per la sicurezza: € 138.000,00 (euro centotrentottomila/ 00) di cui € 55.049,00 a corpo e € 82 951,00 a misura; PREZZO A BASE DI GARA al netto degli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza € 130.627,40 (euro centotrentasettemilaseicentoventisette/40); Oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso: € 7.372,60 (euro settemilatrecentosettantadue/60) Termini ultimo e indirizzo di ricezione delle offerte e lingua di redazione: 5.a Termine ultimo: entro le ore 12.00 del giorno 3 gennaio 2011 a pena d’esclusione e a esclusivo rischio del mittente. Ai fini della verifica del termine di ricevimento dell’offerta farà fede il timbro dell’Ufficio protocollo del Comune di Fluminimaggiore; 5.b Indirizzo di ricezione: Comune di Fluminimaggiore, via Vittorio Emanuele, 200 - 09010 Fluminimaggiore (CI). IL RESPONSABILE DEL SETTORE CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA INTERPELLANZA AGUS, BRUNO, P. COCCO , G. DIANA, M. MELONI, LOTTO, A. SOLINAS, SULLE BONIFICHE AMBIENTALI DEL SULCIS - IGLESIENTE E GUSPINESE I sottoscritti, Premesso che: in questi giorni le ex aeree minerarie stanno facendo parlare di se, non certo in termini positivi per i tanto agognati interventi di bonifica, attesi ormai da molti anni e mai concretamente avviati , ma su inquietanti interessi economici speculativi che coinvolgono due importanti istituti regionali: l’Arpas ed il Consorzio Tea ; I suddetti istituti risultano beneficiari di fondi regionali , l’Arpas per l’attuazione delle procedure di “caratterizzazione”, il Consorzio Tea costituito dall’unione di privati ( Ati - Ifras), già beneficiari di fondi nazionali per le bonifiche e dall’Igea S.p.a; Preso atto che: la Legge 23 dicembre 2000, n. 388 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge Finanziaria 2001)” (G.U. della Repubblica Italiana n. 302 del 29 dicembre 2000-Supplemento Ordinario n. 219) Art. 114 (Disinquinamento, bonifica e ripristino ambientale) con il comma 10, veniva istituito e finanziato il Parco geominerario Storico e Ambientale della Sardegna: “Al fine di conservare e valorizzare, anche per finalità sociali e produttive, i siti e i beni dell’attività mineraria con rilevante valore storico, culturale ed ambientale, è assegnato un finanziamento di lire 3 miliardi per l’anno 2001 e di lire 6 miliardi a decorrere dall’anno 2002 al Parco geominerario della Sardegna,....” ; Considerato che: col Decreto del Ministero dell’ Ambiente 18 settembre 2001, n. 468 (Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati) il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, dichiara e riconosce il Sulcis - Iglesiente e Guspinese, sito di bonifica di interesse nazionale, disponendo un primo finanziamento con uno stanziamento totale di 63,6 miliardi di euro così ripartiti negli anni : 2001: 39,66 miliardi di euro, 2002: 12 miliardi di euro, 2003: 12 miliardi di euro; il suddetto stanziamento, in parte utilizzato solo recentemente, grazie alla costituzione del Consorzio Tea (Territorio, Ambiente, Sviluppo), mentre per anni l’Ati ha operato con le sole risorse di parte regionale e in buona parte con interventi estranei alle bonifiche, a seguito dell’irrisolto conflitto di competenze fra il titolare delle aree inquinate da bonificare Igea e l’Ati, titolare delle bonifiche; il conflitto fra l’Ati ed IGEA risulta in parte superato con la costituzione del Consorzio Tea, oggetto recentemente di indagini da parte della Procura della Repubblica di Cagliari e sinora inadempiente sulla spesa dei fondi nazionali; Rilevato che: in Sardegna è istituito il Commissario per l’emergenza ambientale, relativamente alle aree minerarie del Sulcis, Iglesiente e del Guspinese, in capo al Governatore Ugo Cappellacci ; Chiedono di interpellare il Presidente della Giunta, l’Assessore regionale all’Ambiente e l’Assessore regionale all’industria per sapere se non sia urgente ed opportuno : 1) Completare l’iter per il rilancio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, ultimamente salvato dalla lista di proscrizione dei parchi nazionali, grazie al riconoscimento dell’UNESCO, superando il Commissariamento e affidando ai Comuni minerari il ruolo primario di gestione e controllo; 2) Riportare in capo al Commissario per l’emergenza ambientale i fondi per le bonifiche con una nuova intesa con lo Stato, che consenta di avviare e attuare l’ Intesa RAS - Ministeri dell’Ambiente, dei Beni Culturali e dell’Industria, sottoscritta in data 10.12.97); operazione che consentirebbe un flusso di finanziamento costante dei fondi, sino alla totale bonifica dei siti, come previsto dal D.M. Ambiente del 18 Settembre 2001, n. 468; 3) Lo scioglimento del Consorzio Tea e affidamento progettuale ed esecutivo delle opere all’ Igea S.p.a, già Società in house regionale e titolare dei beni, consentendo da subito di superare i conflitti che hanno reso vano il DM 468, e alla Regione Sardegna di scaricare sui fondi nazionali i costi dell’ Igea e gestire la stabilizzazione degli LSU rimasti in capo all’Ati e mai stabilizzati; 4) Avviare un nuovo processo di interazione tra Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, Igea S.p.a e Comuni ex Minerari, perché si promuova e si realizzi il più grande Parco Nazionale della storia, dalle miniere metallifere e quella carbonifera, quale importante segmento storico, economico, sociale e culturale della Sardegna, unico al mondo.
Page 1 and 2: Portovesme srl SETTIMANALE D’INFO
Page 3: Lavoro numero 515 del 23 Dicembre 2
Page 7 and 8: Politica numero 515 del 23 Dicembre
Page 9 and 10: Realtà Locale numero 515 del 23 Di
Page 11 and 12: Realtà Locale numero 515 del 23 Di
Page 13 and 14: Storia e Personaggi numero 515 del
Page 15: Cultura numero 515 del 23 Dicembre

al via il parco eolico in âportovesme srlâ - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?

al via il parco eolico in âportovesme srlâ - Gazzetta del Sulcis Iglesiente