al via il parco eolico in “portovesme srl” - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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14 numero 515 del 23 Dicembre 2010 Cultura Libero Angelillis COMUNE DI IGLESIAS PROVINCIA CARBONIA IGLESIAS ESITO DI GARA 1) COMUNE DI IGLESIAS - Centro Direzionale Amministrativo – Via Isonzo 5 09016 IGLESIAS (CI) ITALIA; Profilo committente: www.comune.iglesias.ca.it; 2) Procedura Aperta ai sensi dell’art. 3 comma 37 del D. Lgs. N. 163/2006; 3) SERVIZIO SOSTITUTIVO DI MENSA PER I DIPENDENTI DEL COMUNE DI IGLESIAS MEDIANTE BUONI PASTO ELETTRO- NICI TRIENNIO 2011/2013 - Categoria di servizi n° 27 – CPV n. 30199770. Il servizio prevede l’affidamento del servizio sostitutivo di mensa per i dipendenti del Comune di Iglesias da fornirsi mediante buoni pasto elettronici. Importo complessivo dell'appalto Euro 282.600,00 Iva esclusa; 4) Data aggiudicazione: Determina n° 311/1 del 01.12.2010; 5) Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’articolo 83 del D. Lgs. 163/2006; 6) Offerte ricevute: 3 (tre); 7) Aggiudicatario: Impresa EDENRED ITALIA S.rl con sede in via G.B. Pirelli n° 8 MILANO; 8) Prezzo offerto: Euro 253.718,00 Iva esclusa; 9) Bando di gara pubblicato il 28/07/2010 10) Data di invio del presente avviso alla Comunità Europea: 09.12.2010 11) Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, Via Sassari CAGLIARI. IL RESPONSABILE DELL’UFFICIO APPALTI E CONTRATTI: Dott.ssa Bonaria Uccheddu. LE ADESIONI A “FISCO & SCUOLA” PIU’ DI CENTO SCUOLE NELL’ISOLA Gazzetta del Sulcis Iglesiente augura a tutti Sereno e Felice Natale e Buon 2011 Sono oltre cento le scuole sarde che hanno aderito alla settima edizione di “Fisco & Scuola”, il progetto nato dall’Intesa fra l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per diffondere tra le giovani generazioni la cultura della legalità fiscale. L’iniziativa, che si svolge in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, coinvolgerà 51 istituti superiori, 28 scuole medie e 28 elementari di tutte le province della Sardegna. In tutto 6.000 ragazzi. “Il considerevole numero di adesioni da parte delle scuole di ogni ordine e grado - commenta il Direttore Regionale dell’Agenzia, Libero Angelillis – è significativo della valenza universale del messaggio educativo e della proficua collaborazione tra il mondo scolastico e quello della fiscalità nella diffusione dei valori etici e costituzionali alla base del dovere di compartecipazione alla spesa pubblica”. Il programma, che prevede incontri nelle scuole con i funzionari del Fisco e visite guidate degli studenti agli uffici finanziari, sarà arricchito dal Kit multimediale “Insieme per la legalità fiscale”. Fra poster, pieghevoli ed opuscoli, anche il DVD di “Pag & Tax”, i simpatici personaggi che spiegano con semplicità perché nel “Paese delle regole” chi paga i tributi ha tutto da guadagnare, in termini di benessere collettivo. Confermata, anche per la nuova edizione, la formula del concorso finale che premierà i migliori elaborati realizzati dai ragazzi – uno per ogni ordine e grado di scuole – sulle tematiche trattate nel corso delle iniziative. Il progetto nazionale “Fisco & Scuola”, che rappresenta uno dei fini istituzionali dell’Agenzia delle Entrate, ha vinto il premio “Aretè” 2010 per la Comunicazione Responsabile. Informazioni sulle iniziative in Sardegna, sul sito internet: http://sardegna.agenziaentrate.it WEEKEND ROMANTICO “SAN VALENTINO TUTTO L’ANNO” Welcome in camera 1 notte da sabato a domenica o da venerdì a sabato Pensione completa* e late check out Percorso Via delle Acque (Idromassaggio - Saune Doccia emozionale - Percorso Kneipp) E 159,00 a coppia * Il Menu della Cena prevede: Antipasto Primo Secondo Contorno Acqua e vino Scopri tutte le altre offerte su www.letourhotel.it Le Tour Hotel Via Carlo Alberto Dalla Chiesa, 20 - 09016 Iglesias (CI) Tel +39.0781.33330 Fax +39.0781.32059 www.letourhotel.it info@letourhotel.it Il Menu del pranzo prevede: Antipasto o primo Secondo Contorno Acqua e vino

Cultura numero 515 del 23 Dicembre 2010 15 Una serie di quadretti appesi alla parete della memoria mineraria di Montevecchio. Questa è l’immagine che viene fuori dall’ultimo libro scritto da Iride Peis Concas “Contus de mena” (Racconti di miniera). “L’umanità della gente di miniera, scrive nella prefazione l’autrice, è qualcosa di straordinario. Il duro lavoro in galleria, la necessità di aiutarsi nel pericolo, il condividere le sofferenze, l’incoraggiarsi per alleviare le ansie della famiglia e il piacere di trascorrere allegramente il tempo libero con i vicini di casa, ha favorito, in questi luoghi lontani dagli affetti e persino dimenticati da Dio, la stima reciproca, l’amicizia e il legame sacro fra compari”. In due parole potrebbe definirsi: la miniera, quindi il pericolo, affratella più di ogni altra vicenda umana. Iride Peis Concas, già insegnante e moglie di un medico della miniera di Montevecchio, ha raccolto in “Contus de mena” diverse di quelle pagine che hanno caratterizzato la vita di miniera a Montevecchio, dove la solidarietà tra famiglie legate alla miniera era l’applicazione pratica di un Vangelo laico. Vita stentata e scandita dal pericolo, che talvolta i minatori coprivano con l’ebbrezza di un bicchiere di vino. Persino le giornate delle famiglie erano regolate dai turni di lavoro e evidenziati dall’ululato della sirena aziendale, anch’essa intonata ad una condizione grigia. “Zio Virgilio aveva i polmoni bucati come un colabrodo, il respiro pesante non gli permetteva di parlare a lungo perché il petto gli si sollevava e si abbassava come un mantice. Se si spostava di qualche passo era costretto a sedersi perché le gambe non lo reggevano, il pasto doveva essere sminuzzato altrimenti si incagliava nella gola e se la briciola SARDEGNA IN LIBRERIA IRIDE PEIS CONCAS RIPERCORRE CON “CONTUS DE MENA” LA GRAMA VITA DELLE FAMIGLIE DI MONTEVECCHIO Alessandro Carta Il “vizio” di scrivere di Paolo Pulina (Ploaghe 1948) affonda radici in una passione adolescenziale che lo vede già nel 1966 precoce corrispondente sportivo locale - con puntuali telefonate la domenica sera alla redazione del settimanale sassarese del lunedì “Gazzetta Sarda” gli andava storta incominciava a tossire e il pranzo era bello e finito…Un brutto giorno, non perché la pioggia fosse violenta e il vento si portasse tutti i diavoli, ma perché Virgilio si era trovato la bocca piena di sangue e, il fazzoletto che aveva in tasca, era stato insufficiente a contenerlo…”. Queste erano le conseguenze e l’effetto della silicosi cui ogni lavoratore della miniera, comprese le donne cernitrici e le ragazze che prestavano la loro opera nei piazzali, andavano incontro. Nel libro di Iride Peis Concas trovano ricordo i momenti di miniera, con: candela a carburo, il caporale, i bardellanti, la vedova, l’ora del riposo, il camerone, la malattia della miniera. Vi trovano spazio anche momenti e condizione di stenti: fame, il bicchiere, i pidocchi, gente di miniera. Così pure, ancorchè stentati e difficili da ritagliare, i momenti di socialità: bambine, il minatore soldato, le comari, incinta, anni prestati, trallalleru, la sorgente, i sulcitani, la cantina, le partite di calcio, compagne d’avventura e il caminetto. “In famiglia eravamo in sette, mia sorella la maggiore aveva dodici anni e il più piccolo otto mesi, mamma gli dava la tetta, ma latte non ne scendeva. Era magra come un ramo secco. Eravamo sempre morti di fame, la sera era interminabile nell’attesa di babbo per la cena e il pasto non era altro che una minestra brodosa con una fetta di pane di crusca. …Spesso mamma per farci stare tranquilli, ci metteva in bocca una fava arrostita e ci raccomandava di ammorbidirla piano piano con la saliva fino a farla diventare morbida come la schiuma e saporita come lo zucchero. Avevamo le mascelle stanche a furia di spostare la fava da una parte all’altra della bocca, ma sapore buono come lo zucchero non ne sentivamo e, la schiuma, non sapevamo neppure cosa fosse…”. Scene e momenti difficili da capire e tanto meno da credere per - e prosegue plasmata e coltivata in idealità dal mèntore prof. Manlio Brigaglia, negli anni di frequentazione pre-Sessantotto, a Sassari, dello storico Liceo classico statale “Domenico Alberto Azuni”. Brigaglia ora, con segno di continuità, scrive un’ampia e affettuosa prefazione all’ ultima, recentissima fatica letteraria di Pulina, titolata “SU PLOAGHE” (Edizioni Nuova Tipografia Popolare di Pavia, pp. 208, euro 20,00: info@tipografia-popolare.it). L’opera, specificatamente dedicata al ricordo dei nonni, dei genitori e del fratello Mauccio, propone un viaggio impareggiabile attraverso il sentiero identitario, la cultura e le emozioni intellettuali attinte dalle proprie origini, dall’appartenenza a una comunità ricca di fermenti intellettuali e di saperi. L’omaggio di Paolo Pulina al suo paese natale si apre con la proposizione degli importanti scritti ottocenteschi di Vittorio Angius e di Enrico Costa, pubblicati integralmente; l’approfondito studio del ploaghese Antonio Francesco (“Cicciu”) Scanu Uleri, per 40 anni emigrato a Barcellona, relativo al periodo spagnolo e riferito ad indagini su documenti che vanno dal 1650 al 1706; la relazione del viceré Vittorio-Lodovico d’Hallot, conte des Hayes, in visita alla “Villa di Ploaga” nel 1770 e il non idilliaco quadro di Ploaghe, nella seconda metà dell’Ottocento (1875), dipinto dal naturalista tedesco Ernst Haeckel. Nelle successive 130 pagine Pulina riporta l’ampia pubblicistica, di primario interesse, che negli ultimi 15 anni ha prodotto su Ploaghe, dal suo osservatorio in provincia di Pavia (dove risiede e lavora dal 1974, dopo la laurea in Lettere Moderne presso l’Università Statale di Milano). Da profondo e appassionato studioso offre una trattazione documentata di storia e costumi; la rievocazione dei legami storici, culturali e affettivi di tanti personaggi di rilievo nazionale cun sa ’idda de Piaghe (come l’imprescindibile “genio del luogo”, il canonico Giovanni Spano, di cui viene pubblicato quanto arrivato a noi del carteggio con Giorgio Asproni; ma anche Eva Mameli Calvino, madre di Italo Calvino, figlia della ploaghese Maddalena Cubeddu). Paolo Pulina, essendo un amante della parola e della tradizione poetica, nel suo “peregrinare” su Ploaghe ci conduce a scoprire le figure e l’esercizio di creatività lirica di quattro poeti locali che hanno “sconfinato” per la dimensione non provinciale dei loro versi: sono il poeta estemporaneo Giommaria Pulina “Ranzolu”, di cui propone il testo di Iride Peis Concas chi non abbia avuto l’opportunità (fortuna sua!) di conoscere certe realtà. Ma ripassando le pagine di “Contus de mena” tra le righe di Iride Peis Concas si avverte non certamente la nostalgia di certi momenti o di dolorosa condizione. Semmai una riflessione sì: dalle righe si scorge il senso della riflessione su quelle realtà, perché realtà lo erano, e come!, oggi che il mondo appiattito dalla globalizzazione sta cancellando molti valori. In ultima analisi chi è sopravvissuto agli stenti e alla silicosi ha vissuto due volte. “SU PLOAGHE”: IL NUOVO LIBRO DI PAOLO PULINA Cristoforo Puddu un’intervista realizzata nell’estate del 1966; il “Trilussa sardo” Lorenzo Ilieschi, al quale nel 2010 è stato dedicato un premio letterario di poesia satirica; il poeta-saggista Antonio Spensatello Fais e il poeta-scrittore Antonio (“Giorgio”) Satta. Un plus valore all’opera è dato dalla ricchissima bibliografia, costituita dal Catalogo delle opere su Ploaghe (1814-2010) e dal Catalogo delle opere su Giovanni Spano (1868-2010): in 12 fittissime pagine viene offerta la base documentaria per un prosieguo approfondito di studi e ricerche. Il libro, di oltre 200 dense e intense pagine, con pregevoli illustrazioni etnografiche e foto di Vittorio Castellini, oltre alla partecipata prefazione del prof. Manlio Brigaglia, ospita le presentazioni istituzionali del sindaco di Ploaghe, Francesco Baule, e di Salvatore Patatu, presidente del Comitato per il canto sardo “Antonio Desole” di Ploaghe. Il volume si dimostra fondamentale per riuscire a comprendere e a “far parlare” una cultura locale di grande tradizione, che, ancor oggi, si spalanca partecipe e vitale agli orizzonti del mondo con un contributo di valori segnati dall’appartenenza e dall’inesauribile risorsa della memoria. La prima presentazione del libro, con la partecipazione dell’autore e degli assessori del Comune di Ploaghe Pasquale Demurtas e Gian Filippo Sechi, si è tenuta l’8 dicembre 2010 al Circolo “Quattro Mori” di Rivoli (Torino), presieduto da Gian Paolo Collu. SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 25 DICEMBRE 2010 a cura di Franco Airi SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 26 DICEMBRE 2010 FARMACIE: IGLESIAS: CADDEO, via Emanuela Loi, tel. 0781.31552 CARBONIA: TURACCHI, via Liguria, tel. 0781.61294 CARLOFORTE: PICCALUGA, via XX Settembre, tel. 0781.854011 SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031 VILLAMASSARGIA: MASSIDDA, via Eleonora, tel. 0781.74008 GIBA: COMUNALE, via Principe Piemonte, tel. 0781.964051 PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Sardegna, tel. 0781.509713 BENZINAI: IGLESIAS: TAMOIL-STOCHINO, via San Salvatore CARBONIA: Paolo Pulina FARMACIE: IGLESIAS: CADDEO, via Emanuela Loi, tel. 0781.31552 CARBONIA: TURACCHI, via Liguria, tel. 0781.61294 CARLOFORTE: PICCALUGA, via XX Settembre, tel. 0781.854011 SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031 VILLAMASSARGIA: MASSIDDA, via Eleonora, tel. 0781.74008 GIBA: COMUNALE, via Principe Piemonte, tel. 0781.964051 PORTOSCUSO: PUSCEDDU, via Sardegna, tel. 0781.509713 BENZINAI: IGLESIAS: AGIP-LODDO, viale Villa di Chiesa CARBONIA: Q8-PINNA, via Dalmazia ESSO-MELIS, via Nazionale IP-MAGGI, via della Vittoria VILLAMASSARGIA: Q8-PAU, provinciale per Carbonia GONNESA: ESSO-DEMURO, via Iglesias SANT’ANTIOCO: AGIP-MARONGIU, lungomare Caduti di Nassiriya CARLOFORTE: Q8-LUXORO, corso Cavour PORTOSCUSO: TAMOIL-MARONGIU, via Giulio Cesare SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-SECHI, via Portobotte SANTADI: TAMOIL-PORCINA, statale provinciale 1 LECLERC-COCCINELLA, via del Minatore AGIP-COSSU, via Lubiana Q8-MAGGI, Cortoghiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, via Nazionale CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci SANTADI: ESSO-SECCI, strada provinciale n°1 PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, statale 126

Cultura<br />

numero 515 <strong>del</strong> 23 Dicembre 2010<br />

15<br />

Una serie di quadretti appesi <strong>al</strong>la<br />

parete <strong>del</strong>la memoria m<strong>in</strong>eraria<br />

di Montevecchio. Questa è<br />

l’immag<strong>in</strong>e che viene fuori d<strong>al</strong>l’ultimo<br />

libro scritto da Iride<br />

Peis Concas “Contus de mena”<br />

(Racconti di m<strong>in</strong>iera). “L’umanità<br />

<strong>del</strong>la gente di m<strong>in</strong>iera, scrive<br />

nella prefazione l’autrice, è<br />

qu<strong>al</strong>cosa di straord<strong>in</strong>ario. Il duro<br />

lavoro <strong>in</strong> g<strong>al</strong>leria, la necessità<br />

di aiutarsi nel pericolo, <strong>il</strong> condividere<br />

le sofferenze, l’<strong>in</strong>coraggiarsi<br />

per <strong>al</strong>le<strong>via</strong>re le ansie <strong>del</strong>la<br />

famiglia e <strong>il</strong> piacere di trascorrere<br />

<strong>al</strong>legramente <strong>il</strong> tempo libero<br />

con i vic<strong>in</strong>i di casa, ha favorito,<br />

<strong>in</strong> questi luoghi lontani dagli affetti<br />

e pers<strong>in</strong>o dimenticati da<br />

Dio, la stima reciproca, l’amicizia<br />

e <strong>il</strong> legame sacro fra compari”.<br />

In due parole potrebbe def<strong>in</strong>irsi:<br />

la m<strong>in</strong>iera, qu<strong>in</strong>di <strong>il</strong> pericolo,<br />

affratella più di ogni <strong>al</strong>tra<br />

vicenda umana. Iride Peis Concas,<br />

già <strong>in</strong>segnante e moglie di<br />

un medico <strong>del</strong>la m<strong>in</strong>iera di<br />

Montevecchio, ha raccolto <strong>in</strong><br />

“Contus de mena” diverse di<br />

quelle pag<strong>in</strong>e che hanno caratterizzato<br />

la vita di m<strong>in</strong>iera a Montevecchio,<br />

dove la solidarietà tra<br />

famiglie legate <strong>al</strong>la m<strong>in</strong>iera era<br />

l’applicazione pratica di un Vangelo<br />

laico.<br />

Vita stentata e scandita d<strong>al</strong> pericolo,<br />

che t<strong>al</strong>volta i m<strong>in</strong>atori coprivano<br />

con l’ebbrezza di un<br />

bicchiere di v<strong>in</strong>o. Pers<strong>in</strong>o le<br />

giornate <strong>del</strong>le famiglie erano regolate<br />

dai turni di lavoro e evidenziati<br />

d<strong>al</strong>l’ululato <strong>del</strong>la sirena<br />

aziend<strong>al</strong>e, anch’essa <strong>in</strong>tonata ad<br />

una condizione grigia. “Zio Virg<strong>il</strong>io<br />

aveva i polmoni bucati come<br />

un colabrodo, <strong>il</strong> respiro pesante<br />

non gli permetteva di parlare<br />

a lungo perché <strong>il</strong> petto gli si<br />

sollevava e si abbassava come<br />

un mantice. Se si spostava di<br />

qu<strong>al</strong>che passo era costretto a sedersi<br />

perché le gambe non lo<br />

reggevano, <strong>il</strong> pasto doveva essere<br />

sm<strong>in</strong>uzzato <strong>al</strong>trimenti si <strong>in</strong>cagliava<br />

nella gola e se la briciola<br />

SARDEGNA IN LIBRERIA<br />

IRIDE PEIS CONCAS RIPERCORRE CON “CONTUS DE MENA”<br />

LA GRAMA VITA DELLE FAMIGLIE DI MONTEVECCHIO<br />

Alessandro Carta<br />

Il “vizio” di scrivere di Paolo<br />

Pul<strong>in</strong>a (Ploaghe 1948) affonda<br />

radici <strong>in</strong> una passione adolescenzi<strong>al</strong>e<br />

che lo vede già nel<br />

1966 precoce corrispondente<br />

sportivo loc<strong>al</strong>e - con puntu<strong>al</strong>i telefonate<br />

la domenica sera <strong>al</strong>la<br />

redazione <strong>del</strong> settiman<strong>al</strong>e sassarese<br />

<strong>del</strong> lunedì “<strong>Gazzetta</strong> Sarda”<br />

gli andava storta <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciava a<br />

tossire e <strong>il</strong> pranzo era bello e f<strong>in</strong>ito…Un<br />

brutto giorno, non<br />

perché la pioggia fosse violenta<br />

e <strong>il</strong> vento si portasse tutti i diavoli,<br />

ma perché Virg<strong>il</strong>io si era<br />

trovato la bocca piena di sangue<br />

e, <strong>il</strong> fazzoletto che aveva <strong>in</strong> tasca,<br />

era stato <strong>in</strong>sufficiente a contenerlo…”.<br />

Queste erano le conseguenze e<br />

l’effetto <strong>del</strong>la s<strong>il</strong>icosi cui ogni<br />

lavoratore <strong>del</strong>la m<strong>in</strong>iera, comprese<br />

le donne cernitrici e le ragazze<br />

che prestavano la loro<br />

opera nei piazz<strong>al</strong>i, andavano <strong>in</strong>contro.<br />

Nel libro di Iride Peis Concas<br />

trovano ricordo i momenti di<br />

m<strong>in</strong>iera, con: can<strong>del</strong>a a carburo,<br />

<strong>il</strong> capor<strong>al</strong>e, i bar<strong>del</strong>lanti, la vedova,<br />

l’ora <strong>del</strong> riposo, <strong>il</strong> camerone,<br />

la m<strong>al</strong>attia <strong>del</strong>la m<strong>in</strong>iera.<br />

Vi trovano spazio anche momenti<br />

e condizione di stenti: fame,<br />

<strong>il</strong> bicchiere, i pidocchi, gente<br />

di m<strong>in</strong>iera. Così pure, ancorchè<br />

stentati e diffic<strong>il</strong>i da ritagliare,<br />

i momenti di soci<strong>al</strong>ità: bamb<strong>in</strong>e,<br />

<strong>il</strong> m<strong>in</strong>atore soldato, le comari,<br />

<strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta, anni prestati, tr<strong>al</strong>l<strong>al</strong>leru,<br />

la sorgente, i sulcitani, la<br />

cant<strong>in</strong>a, le partite di c<strong>al</strong>cio,<br />

compagne d’avventura e <strong>il</strong> cam<strong>in</strong>etto.<br />

“In famiglia eravamo <strong>in</strong> sette,<br />

mia sorella la maggiore aveva<br />

dodici anni e <strong>il</strong> più piccolo otto<br />

mesi, mamma gli dava la tetta,<br />

ma latte non ne scendeva. Era<br />

magra come un ramo secco.<br />

Eravamo sempre morti di fame,<br />

la sera era <strong>in</strong>term<strong>in</strong>ab<strong>il</strong>e nell’attesa<br />

di babbo per la cena e <strong>il</strong> pasto<br />

non era <strong>al</strong>tro che una m<strong>in</strong>estra<br />

brodosa con una fetta di pane<br />

di crusca. …Spesso mamma<br />

per farci stare tranqu<strong>il</strong>li, ci metteva<br />

<strong>in</strong> bocca una fava arrostita<br />

e ci raccomandava di ammorbidirla<br />

piano piano con la s<strong>al</strong>iva<br />

f<strong>in</strong>o a farla diventare morbida<br />

come la schiuma e saporita come<br />

lo zucchero. Avevamo le<br />

mascelle stanche a furia di spostare<br />

la fava da una parte <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra<br />

<strong>del</strong>la bocca, ma sapore buono<br />

come lo zucchero non ne<br />

sentivamo e, la schiuma, non sapevamo<br />

neppure cosa fosse…”.<br />

Scene e momenti diffic<strong>il</strong>i da capire<br />

e tanto meno da credere per<br />

- e prosegue plasmata e coltivata<br />

<strong>in</strong> ide<strong>al</strong>ità d<strong>al</strong> mèntore prof.<br />

Manlio Brigaglia, negli anni di<br />

frequentazione pre-Sessantotto,<br />

a Sassari, <strong>del</strong>lo storico Liceo<br />

classico stat<strong>al</strong>e “Domenico Alberto<br />

Azuni”. Brigaglia ora, con<br />

segno di cont<strong>in</strong>uità, scrive<br />

un’ampia e affettuosa prefazione<br />

<strong>al</strong>l’ ultima, recentissima fatica<br />

letteraria di Pul<strong>in</strong>a, titolata “SU<br />

PLOAGHE” (Edizioni Nuova<br />

Tipografia Popolare di Pa<strong>via</strong>,<br />

pp. 208, euro 20,00: <strong>in</strong>fo@tipografia-popolare.it).<br />

L’opera,<br />

specificatamente dedicata <strong>al</strong> ricordo<br />

dei nonni, dei genitori e<br />

<strong>del</strong> fratello Mauccio, propone un<br />

<strong>via</strong>ggio impareggiab<strong>il</strong>e attraverso<br />

<strong>il</strong> sentiero identitario, la cultura<br />

e le emozioni <strong>in</strong>tellettu<strong>al</strong>i<br />

att<strong>in</strong>te d<strong>al</strong>le proprie orig<strong>in</strong>i, d<strong>al</strong>l’appartenenza<br />

a una comunità<br />

ricca di fermenti <strong>in</strong>tellettu<strong>al</strong>i e di<br />

saperi. L’omaggio di Paolo Pul<strong>in</strong>a<br />

<strong>al</strong> suo paese nat<strong>al</strong>e si apre<br />

con la proposizione degli importanti<br />

scritti ottocenteschi di Vittorio<br />

Angius e di Enrico Costa,<br />

pubblicati <strong>in</strong>tegr<strong>al</strong>mente; l’approfondito<br />

studio <strong>del</strong> ploaghese<br />

Antonio Francesco (“Cicciu”)<br />

Scanu Uleri, per 40 anni emigrato<br />

a Barcellona, relativo <strong>al</strong> periodo<br />

spagnolo e riferito ad <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />

su documenti che vanno d<strong>al</strong><br />

1650 <strong>al</strong> 1706; la relazione <strong>del</strong> viceré<br />

Vittorio-Lodovico d’H<strong>al</strong>lot,<br />

conte des Hayes, <strong>in</strong> visita <strong>al</strong>la<br />

“V<strong>il</strong>la di Ploaga” nel 1770 e <strong>il</strong><br />

non id<strong>il</strong>liaco quadro di Ploaghe,<br />

nella seconda metà <strong>del</strong>l’Ottocento<br />

(1875), dip<strong>in</strong>to d<strong>al</strong> natur<strong>al</strong>ista<br />

tedesco Ernst Haeckel.<br />

Nelle successive 130 pag<strong>in</strong>e Pul<strong>in</strong>a<br />

riporta l’ampia pubblicistica,<br />

di primario <strong>in</strong>teresse, che negli<br />

ultimi 15 anni ha prodotto su<br />

Ploaghe, d<strong>al</strong> suo osservatorio <strong>in</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia di Pa<strong>via</strong> (dove risiede<br />

e lavora d<strong>al</strong> 1974, dopo la laurea<br />

<strong>in</strong> Lettere Moderne presso<br />

l’Università Stat<strong>al</strong>e di M<strong>il</strong>ano).<br />

Da profondo e appassionato studioso<br />

offre una trattazione documentata<br />

di storia e costumi; la<br />

rievocazione dei legami storici,<br />

cultur<strong>al</strong>i e affettivi di tanti personaggi<br />

di r<strong>il</strong>ievo nazion<strong>al</strong>e cun sa<br />

’idda de Piaghe (come l’impresc<strong>in</strong>dib<strong>il</strong>e<br />

“genio <strong>del</strong> luogo”, <strong>il</strong><br />

canonico Giovanni Spano, di cui<br />

viene pubblicato quanto arrivato<br />

a noi <strong>del</strong> carteggio con Giorgio<br />

Asproni; ma anche Eva Mameli<br />

C<strong>al</strong>v<strong>in</strong>o, madre di It<strong>al</strong>o C<strong>al</strong>v<strong>in</strong>o,<br />

figlia <strong>del</strong>la ploaghese Madd<strong>al</strong>ena<br />

Cubeddu).<br />

Paolo Pul<strong>in</strong>a, essendo un amante<br />

<strong>del</strong>la parola e <strong>del</strong>la tradizione<br />

poetica, nel suo “peregr<strong>in</strong>are” su<br />

Ploaghe ci conduce a scoprire le<br />

figure e l’esercizio di creatività<br />

lirica di quattro poeti loc<strong>al</strong>i che<br />

hanno “sconf<strong>in</strong>ato” per la dimensione<br />

non prov<strong>in</strong>ci<strong>al</strong>e dei loro<br />

versi: sono <strong>il</strong> poeta estemporaneo<br />

Giommaria Pul<strong>in</strong>a “Ranzolu”,<br />

di cui propone <strong>il</strong> testo di<br />

Iride Peis Concas<br />

chi non abbia avuto l’opportunità<br />

(fortuna sua!) di conoscere<br />

certe re<strong>al</strong>tà. Ma ripassando le<br />

pag<strong>in</strong>e di “Contus de mena” tra<br />

le righe di Iride Peis Concas si<br />

avverte non certamente la nost<strong>al</strong>gia<br />

di certi momenti o di dolorosa<br />

condizione. Semmai una<br />

riflessione sì: d<strong>al</strong>le righe si scorge<br />

<strong>il</strong> senso <strong>del</strong>la riflessione su<br />

quelle re<strong>al</strong>tà, perché re<strong>al</strong>tà lo<br />

erano, e come!, oggi che <strong>il</strong> mondo<br />

appiattito d<strong>al</strong>la glob<strong>al</strong>izzazione<br />

sta cancellando molti v<strong>al</strong>ori.<br />

In ultima an<strong>al</strong>isi chi è sopravvissuto<br />

agli stenti e <strong>al</strong>la s<strong>il</strong>icosi<br />

ha vissuto due volte.<br />

“SU PLOAGHE”:<br />

IL NUOVO LIBRO DI PAOLO PULINA<br />

Cristoforo Puddu<br />

un’<strong>in</strong>tervista re<strong>al</strong>izzata nell’estate<br />

<strong>del</strong> 1966; <strong>il</strong> “Tr<strong>il</strong>ussa sardo”<br />

Lorenzo Ilieschi, <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e nel<br />

2010 è stato dedicato un premio<br />

letterario di poesia satirica; <strong>il</strong><br />

poeta-saggista Antonio Spensatello<br />

Fais e <strong>il</strong> poeta-scrittore Antonio<br />

(“Giorgio”) Satta.<br />

Un plus v<strong>al</strong>ore <strong>al</strong>l’opera è dato<br />

d<strong>al</strong>la ricchissima bibliografia,<br />

costituita d<strong>al</strong> Cat<strong>al</strong>ogo <strong>del</strong>le<br />

opere su Ploaghe (1814-2010) e<br />

d<strong>al</strong> Cat<strong>al</strong>ogo <strong>del</strong>le opere su Giovanni<br />

Spano (1868-2010): <strong>in</strong> 12<br />

fittissime pag<strong>in</strong>e viene offerta la<br />

base documentaria per un prosieguo<br />

approfondito di studi e ricerche.<br />

Il libro, di oltre 200 dense<br />

e <strong>in</strong>tense pag<strong>in</strong>e, con pregevoli<br />

<strong>il</strong>lustrazioni etnografiche e<br />

foto di Vittorio Castell<strong>in</strong>i, oltre<br />

<strong>al</strong>la partecipata prefazione <strong>del</strong><br />

prof. Manlio Brigaglia, ospita le<br />

presentazioni istituzion<strong>al</strong>i <strong>del</strong><br />

s<strong>in</strong>daco di Ploaghe, Francesco<br />

Baule, e di S<strong>al</strong>vatore Patatu, presidente<br />

<strong>del</strong> Comitato per <strong>il</strong> canto<br />

sardo “Antonio Desole” di Ploaghe.<br />

Il volume si dimostra fondament<strong>al</strong>e<br />

per riuscire a comprendere<br />

e a “far parlare” una<br />

cultura loc<strong>al</strong>e di grande tradizione,<br />

che, ancor oggi, si sp<strong>al</strong>anca<br />

partecipe e vit<strong>al</strong>e agli orizzonti<br />

<strong>del</strong> mondo con un contributo di<br />

v<strong>al</strong>ori segnati d<strong>al</strong>l’appartenenza<br />

e d<strong>al</strong>l’<strong>in</strong>esaurib<strong>il</strong>e risorsa <strong>del</strong>la<br />

memoria. La prima presentazione<br />

<strong>del</strong> libro, con la partecipazione<br />

<strong>del</strong>l’autore e degli assessori<br />

<strong>del</strong> Comune di Ploaghe Pasqu<strong>al</strong>e<br />

Demurtas e Gian F<strong>il</strong>ippo Sechi,<br />

si è tenuta l’8 dicembre<br />

2010 <strong>al</strong> Circolo “Quattro Mori”<br />

di Rivoli (Tor<strong>in</strong>o), presieduto da<br />

Gian Paolo Collu.<br />

SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 25 DICEMBRE 2010<br />

a cura di Franco Airi<br />

SULCIS - IGLESIENTE: TURNI DEL 26 DICEMBRE 2010<br />

FARMACIE:<br />

IGLESIAS: CADDEO, <strong>via</strong> Emanuela Loi, tel. 0781.31552<br />

CARBONIA: TURACCHI, <strong>via</strong> Liguria, tel. 0781.61294<br />

CARLOFORTE: PICCALUGA, <strong>via</strong> XX Settembre, tel. 0781.854011<br />

SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031<br />

VILLAMASSARGIA: MASSIDDA, <strong>via</strong> Eleonora, tel. 0781.74008<br />

GIBA: COMUNALE, <strong>via</strong> Pr<strong>in</strong>cipe Piemonte, tel. 0781.964051<br />

PORTOSCUSO: PUSCEDDU, <strong>via</strong> Sardegna, tel. 0781.509713<br />

BENZINAI:<br />

IGLESIAS: TAMOIL-STOCHINO, <strong>via</strong> San S<strong>al</strong>vatore<br />

CARBONIA:<br />

Paolo Pul<strong>in</strong>a<br />

FARMACIE:<br />

IGLESIAS: CADDEO, <strong>via</strong> Emanuela Loi, tel. 0781.31552<br />

CARBONIA: TURACCHI, <strong>via</strong> Liguria, tel. 0781.61294<br />

CARLOFORTE: PICCALUGA, <strong>via</strong> XX Settembre, tel. 0781.854011<br />

SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031<br />

VILLAMASSARGIA: MASSIDDA, <strong>via</strong> Eleonora, tel. 0781.74008<br />

GIBA: COMUNALE, <strong>via</strong> Pr<strong>in</strong>cipe Piemonte, tel. 0781.964051<br />

PORTOSCUSO: PUSCEDDU, <strong>via</strong> Sardegna, tel. 0781.509713<br />

BENZINAI:<br />

IGLESIAS: AGIP-LODDO, vi<strong>al</strong>e V<strong>il</strong>la di Chiesa<br />

CARBONIA:<br />

Q8-PINNA, <strong>via</strong> D<strong>al</strong>mazia<br />

ESSO-MELIS, <strong>via</strong> Nazion<strong>al</strong>e<br />

IP-MAGGI, <strong>via</strong> <strong>del</strong>la Vittoria<br />

VILLAMASSARGIA: Q8-PAU, prov<strong>in</strong>ci<strong>al</strong>e per Carbonia<br />

GONNESA: ESSO-DEMURO, <strong>via</strong> Iglesias<br />

SANT’ANTIOCO: AGIP-MARONGIU, lungomare Caduti di Nassiriya<br />

CARLOFORTE: Q8-LUXORO, corso Cavour<br />

PORTOSCUSO: TAMOIL-MARONGIU, <strong>via</strong> Giulio Cesare<br />

SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-SECHI, <strong>via</strong> Portobotte<br />

SANTADI: TAMOIL-PORCINA, stat<strong>al</strong>e prov<strong>in</strong>ci<strong>al</strong>e 1<br />

LECLERC-COCCINELLA, <strong>via</strong> <strong>del</strong> M<strong>in</strong>atore<br />

AGIP-COSSU, <strong>via</strong> Lubiana<br />

Q8-MAGGI, Cortoghiana<br />

VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, <strong>via</strong> Stazione<br />

GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti<br />

SANT’ANTIOCO: AGIP-PINNA, <strong>via</strong> Nazion<strong>al</strong>e<br />

CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, <strong>via</strong> Porticciolo Pescherecci<br />

SANTADI: ESSO-SECCI, strada prov<strong>in</strong>ci<strong>al</strong>e n°1<br />

PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, <strong>via</strong> Dante<br />

SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-MASSENTI, stat<strong>al</strong>e 126

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