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8 acqui terme - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

6 12 OTTOBRE 2008<br />

VITA DIOCESANA<br />

Domenica 12 ottobre ricomincia<br />

l’attività dell’ACR interparrocchiale<br />

di Acqui, con la<br />

“Festa del Ciao”. L’appuntamento<br />

dà il via alla proposta<br />

che l’Azione Cattolica rivolge<br />

ai ragazzi della nostra città. La<br />

giornata avrà inizio alle 9 presso<br />

la sede del Duomo in via<br />

Verdi, per un momento di accoglienza<br />

e preparazione. Alle<br />

10.30 la Messa in Cattedrale<br />

sarà il primo momento forte<br />

dell’incontro. Quindi il pranzo<br />

insieme presso i locali di<br />

S.Francesco, cui seguirà il<br />

“grande gioco” per le vie della<br />

città. Alle 17 presso la parrocchia<br />

di S.Francesco si svolgerà<br />

un momento di preghiera che<br />

concluderà l’incontro. Sono invitati<br />

tutti i ragazzi tra i 6 e i 14<br />

anni, che potranno poi seguire<br />

l’esperienza dell’ACR lungo il<br />

corso dell’anno, il sabato pomeriggio<br />

di ogni settimana,<br />

presso i locali del Duomo e<br />

con incontri anche presso le<br />

altre parrocchie cittadine. I giovani<br />

educatori che hanno avviato<br />

nel mese di settembre la<br />

Dal 27 settembre al 4 ottobre<br />

Pellegrinaggio diocesano in Terra Santa<br />

Guidati magistralmente da<br />

don Stefano Minetti, dai commenti<br />

coinvolgenti di mons.<br />

Paolino Siri, con la collaborazione<br />

attiva e diligente di don<br />

Claudio Barletta, don Domenico<br />

Pisano e del diacono Gian<br />

Franco Ferrando dal 27 settembre<br />

al 4 ottobre abbiamo<br />

vissuto il nostro pellegrinaggio<br />

diocesano in terra santa: la terra<br />

di Gesù Cristo. Una esperienza<br />

davvero bella. Eravamo<br />

provenienti da varie zone della<br />

diocesi ed anche da persone<br />

di fuori diocesi.<br />

Abbiamo percorso le strade<br />

stesse in cui Gesù ha camminato,<br />

ad iniziare da Nazaret<br />

verso Cana di Galilea: qui in<br />

una toccante celebrazione 4<br />

coppie di sposi presenti hanno<br />

rinnovato le loro promesse matrimoniali,<br />

con tanto di pergamena<br />

ricordo. Da lì siamo passati<br />

ai due monti: quello della<br />

trasfigurazione e quello delle<br />

beatitudini, dove mons. Paolino<br />

brillantemente ha illustrato<br />

la famosa pagina della felicità<br />

secondo Gesù: quella che viene<br />

donata da Dio solo.<br />

Un altro momento vero e<br />

commovente il ricordo del battesimo.<br />

Siamo stati anche aiutati<br />

dalla fortuna e dalla intraprendenza<br />

dell’autista Mahmud<br />

e della guida Jaffar. Loro<br />

ci hanno trovato un passaggio<br />

per poter entrare nel luogo in<br />

cui si ricorda il battesimo di<br />

Gesù quel girono chiuso per<br />

una festività ebraica.Vivo e forte<br />

il ricordo della via dolorosa<br />

e del santo sepolcro: una bella<br />

esperienza ci ha permesso di<br />

essere guidati in questa via<br />

dalla presenza di don Enzo<br />

Cortese, che sta svolgendo dei<br />

corsi biblici alla flagellazione, e<br />

dalla partecipazione al percorso<br />

della via Crucis celebrata,<br />

come ogni venerdì dai padri<br />

francescani.<br />

Abbiamo anche fatto un po’ i<br />

turisti visitando il sito storico di<br />

Masnada luogo epico della resistenza<br />

degli ebrei all’invasore<br />

romano e passando davanti<br />

a Qumran, luogo del ritrovamento<br />

dei famosi rotoli biblici.<br />

Il nostro percorso è terminato<br />

sabato mattina ad Emmaus<br />

con l’ultima eucaristia presieduta<br />

da don Stefano. Come<br />

per i due discepoli di Emmaus<br />

anche noi con il cuore che arde<br />

di ricordi di sensazioni, di<br />

emozioni, segnati dalla presenza<br />

di Gesù e nell’approfondimento<br />

del suo Vangelo. Come<br />

si può dimenticare una così<br />

bella esperienza?<br />

G & G<br />

Domenica 12 ottobre ad Acqui Terme<br />

Festa del Ciao: l’Acr in città<br />

Pellegrinaggio in Terra Santa<br />

perché andarci?<br />

Da quando sono andato la seconda volta in pellegrinaggio<br />

nella terra di Gesù (era nel 1997 con i fedeli della parrocchia<br />

di Cairo, adesso è stata la terza volta) continuo a dire che un<br />

cristiano medio del giorno d’oggi “deve” nella sua vita programmare<br />

un pellegrinaggio in terra santa!<br />

E viste le possibilità medie di noi gente di oggi, la cosa sembra<br />

del tutto possibile: vuol dire che una famiglia invece di andare<br />

per venti giorni al mare, di luglio o di agosto, o invece di<br />

fare un altro viaggio, deciderà di andare nella terra santa. Lo<br />

stesso spirito era quello degli ebrei che almeno una volta nella<br />

vita dovevano recarsi pellegrini a Gerusalemme come gesto<br />

di religione e di amore al loro Dio. E noi dovremmo farlo come<br />

gesto di amore al nostro Signore Gesù Cristo che là in quella<br />

terra si è fatto uomo per noi.<br />

Ma perché in pellegrinaggio nei luoghi di Gesù?<br />

Coscientemente o no, per suggestione o per verità, un quei<br />

luoghi è come se si “sentisse “ o si vedesse Gesù Cristo presente.<br />

E dato che noi uomini ci esprimiamo e comunichiamo<br />

anche attraverso i segni è chiaro che l’habitat è il primo segno<br />

nel quale collochiamo la persona. Così Gesù. È un po’ come<br />

faresti tu ritornando nella nativa casa paterna dove hai vissuto:<br />

la folla di ricordi ti renderebbe presente i tuoi cari, lì, proprio<br />

nel momento in cui ci sei. Tanto più Gesù che ha promesso di<br />

essere presente con i suoi.<br />

Vedere quei luoghi è “capire” meglio, spesso «al volo» Gesù.<br />

Per esempio quando si fa il tratto di lago di Tiberiade sul<br />

battello e ci si ferma in mezzo al lago, a motori spenti, in silenzio<br />

a leggere le parole del maestro; oppure nella salita al<br />

monte della trasfigurazione, oppure quando Gesù parla di<br />

buon pastore che raduna la sue pecorelle, o come dice il Salmo<br />

che le guida a verdi pascoli, oppure la via crucis ancora<br />

oggi fatta tra una bolgia di gente indifferente che va e viene,<br />

che urla e fa i fatti suoi... Vedere quei luoghi è entrare dentro<br />

le Parole del Vangelo e farle proprie. Il Vangelo diventa più vero,<br />

più vivo… più vicino.<br />

Vedere quei luoghi è capire anche la storia tormentata e gloriosa<br />

di un popolo, in un crocevia di tanti popoli che vivono fianco<br />

a fianco, si guardano con diffidenza, eppure convivono. E la<br />

storia li unisce e li divide.Vedere, in particolare Gerusalemme,<br />

è comprendere la verità scritta dal sapiente: «Il Signore ha dato<br />

10 misure di bellezza al mondo: 9 a Gerusalemme, 1 al resto<br />

dell’umanità. Il Signore ha dato 10 misure di dolore agli uomini:<br />

9 a Gerusalemme, 1 al resto dell’umanità».<br />

E proprio oggi andare in quelle terre diventa anche un segno<br />

di solidarietà e amicizia e sostegno ai nostri fratelli cristiani che<br />

sono in difficoltà per la loro fede. Come schiacciati tra Islam e<br />

Giudaismo.<br />

Andare nella terra di Gesù fa anche diventare migliori, perché<br />

non è un viaggio turistico, (questo mi confermava una di<br />

noi che già aveva fatto una visita nella terra santa ma con una<br />

crociera) ma un pellegrinaggio che ti richiede fede, preghiera,<br />

pazienza, disponibilità. E leggendo il Vangelo e partecipando<br />

ogni giorno alla messa si coglie anche la dimensione spirituale<br />

del cammino di tutti i giorni nel quale vedi la presenza di Cristo<br />

che lì in quella terra ha voluto condividere la nostra vita<br />

umana e quotidiana.<br />

Ringrazio il Signore per questa bella esperienza che fa ancora<br />

più risaltare la nostra bella fede in Gesù Cristo, uomo -<br />

Dio nato tra noi uomini in quella terra che proprio per questo<br />

noi chiamiamo «santa» E con sincera partecipazione auguro<br />

questa gioia a tutti.<br />

dP<br />

preparazione della Festa del<br />

ciao, svolgeranno anche un<br />

percorso di formazione personale<br />

e di gruppo, per sostenere<br />

il loro impegno educativo<br />

con i ragazzi.<br />

Alla Messa e alla preghiera<br />

sono invitati anche i genitori, i<br />

giovani e gli adulti di ACI, in<br />

particolare con l’intenzione di<br />

sostenere questo servizio educativo<br />

tanto necessario quanto<br />

impegnativo.<br />

In queste settimane è ripresa<br />

anche la proposta per i giovani<br />

e i giovanissimi oltre i 15<br />

anni.<br />

Dopo una positiva partecipazione<br />

ai campi scuola estivi,<br />

si stanno studiando i percorsi<br />

da proporre per le diverse fasce<br />

di età. Il primo momento è<br />

stato vissuto lo scorso sabato<br />

e domenica in occasione della<br />

veglia di preghiera e della giornata<br />

diocesana dedicata alla figura<br />

di Chiara Luce Badano.<br />

Per quanto riguarda gli adulti,<br />

accanto alla proposta di catechesi<br />

che sarà avviata in ciascuna<br />

parrocchia, si prevedono<br />

alcuni momenti di riflessione<br />

e di preghiera comune: il<br />

primo appuntamento è fissato<br />

per giovedì 16 ottobre, presso<br />

la parrocchia di S.Francesco<br />

alle ore 21, con l’intervento del<br />

prof. Brunetto Salvarani, teologo<br />

laico, esperto del dialogo interculturale,<br />

dedicato proprio<br />

alla figura di Francesco d’Assisi,<br />

cristiano in dialogo con Dio,<br />

gli uomini, il creato.<br />

Le proposte dell’AC acquese<br />

– come scrivono i responsabili<br />

- sono rivolte a “offrire un<br />

percorso di crescita cristiana e<br />

di servizio alla chiesa locale,<br />

secondo il programma diocesano<br />

Chiamati ad essere santi<br />

insieme che ci sollecita a lavorare<br />

insieme per incontrare il<br />

Signore e testimoniare il suo<br />

amore nella vita di ogni giorno,<br />

nelle nostre parrocchie e nella<br />

nostra città. Con una priorità<br />

per la Parola di Dio, come ci ha<br />

indicato il Vescovo nella lettera<br />

pastorale di quest’anno, e con<br />

una specifica attenzione alle<br />

dimensioni del dialogo e dell’educazione”.<br />

Enzo Bianchi<br />

esperto al Sinodo<br />

Il nostro<br />

condiocesano,<br />

fratel<br />

Enzo Bianchi<br />

è stato<br />

chiamato<br />

dal Papa<br />

c o m e<br />

esperto del<br />

S i n o d o .<br />

C h i e d e<br />

preghiere.<br />

Ecco il testo<br />

della<br />

sua lettera<br />

al Vescovo.<br />

«30 settembre, san Girolamo.<br />

Sua Santità Benedetto XVI mi<br />

ha chiamato come esperto del<br />

Sinodo dei Vescovi che si celebrerà<br />

a Roma dal 5 al 26 ottobre<br />

2008 e che riflettterà e ricercherà<br />

sul tema “la Parola di<br />

Dio nella vita e nella missione<br />

della Chiesa”.<br />

Per questo chiedo preghiere<br />

al nostro Dio affinché mi sostenga<br />

e mi illumini con la forza<br />

dello Spirito Santo, rendendomi<br />

“servo della Parola” Humili<br />

caritate».<br />

fr. Enzo Bianchi Priore di<br />

Bose.<br />

Appello della Caritas Italiana<br />

Congo: emergenza umanitaria<br />

Riceviamo dalla Caritas Italiana e portiamo a conoscenza<br />

questo appello:<br />

«Congo: emergenza umanitaria». Dopo la ripresa dei conflitti<br />

armati nel Nord Kivu, la Caritas interviene con aiuti d’urgenza<br />

per 15.000 famiglie in fuga dai propri villaggi. Appello per un<br />

milione di euro.<br />

Il Programma Amani (pace in swahili), firmato lo scorso gennaio<br />

dall’armata congolese e dalle milizie del Cndp del generale<br />

dissidente Laurent Nkunda, sanciva una tregua che purtroppo<br />

non ha retto. Da fine agosto sono ricominciati gli scontri,<br />

fino ad arrivare ai massicci bombardamenti di fine settembre.<br />

Nei territori di Rutshuru, Masisi e Lubero le Caritas diocesane<br />

di Goma e Butembo-Beni su incarico del comitato internazionale<br />

hanno cominciato una prima fase di aiuti d’urgenza<br />

a favore di 90.000 persone, consistente nella distribuzione di<br />

attrezzature ed utensili di prima necessità e generi alimentari.<br />

In particolare la Caritas del Congo, attraverso la rete internazionale,<br />

ha lanciato un appello: c’è necessità di un milione di<br />

euro per garantire – a vantaggio di 15.000 famiglie di sfollati -<br />

l’<strong>acqui</strong>sto e la distribuzione di coperte, indumenti, panni, sapone,<br />

bidoncini per l’acqua, pentole, piatti e posate.<br />

Caritas Italiana da oltre 4 anni sostiene la Caritas e la popolazione<br />

locale nel far fronte ai drammatici effetti della guerra.<br />

È presente nelle regioni del Nord Kivu e del Maniema, con<br />

un progetto a favore del reinserimento sociale degli ex-bambini<br />

soldato. Fenomeno, quello dell’arruolamento di bambini e<br />

della loro fuga dalle truppe, purtroppo sempre attuale, cosicché<br />

il progetto di anno in anno si è ampliato, in termini di attività e<br />

numero di beneficiari. Quest’anno sono circa 2.000 i giovani e<br />

giovanissimi ex – combattenti assistiti dalle Caritas locali, grazie<br />

all’aiuto di alcune Caritas diocesane italiane.<br />

Il progetto include sia le fasi di accoglienza presso i Centri di<br />

Transito (identificazione, cure sanitarie, alimentari e psico-fisiche,<br />

ricerca delle famiglie e dei villaggi d’origine), sia quelle<br />

successive della reintegrazione familiare, sociale e scolastica<br />

(con attività di formazione, sensibilizzazione, mediazione e<br />

orientamento, oltre che attraverso la copertura delle spese scolastiche<br />

e/o per il reinserimento lavorativo specie in ambito<br />

agricolo).<br />

Caritas Italiana e le Caritas diocesane italiane per fronteggiare<br />

queste problematiche d’emergenza e post-emergenza<br />

hanno inviato nel corso dell’anno 2008 oltre 200.000 Euro.<br />

L’acutizzarsi della crisi richiede ora un ulteriore sforzo e per<br />

questo si rinnova l’appello agli offerenti, affinché sia possibile<br />

proseguire gli interventi avviati.<br />

Per sostenere gli interventi in corso (causale “Emergenza<br />

Congo”) si possono inviare offerte alla Caritas di Acqui versando<br />

un contributo:<br />

- Direttamente all’ufficio Caritas di Acqui dal lunedì al venerdì<br />

dalle ore 8,30 alle ore 12.<br />

- Tramite c/c postale n. 11582152 intestato alla Caritas Diocesana<br />

di Acqui con causale: pro-Congo<br />

- Tramite c/c bancario n. 18431 presso la C.R.Alessandria<br />

Ag. 4 Corso Bagni Acqui<br />

Calendario diocesano<br />

Venerdì 10 – A Rivalta Bormida, ore 21, il Vescovo presenta la<br />

lettera pastorale alla zona Alessandrina.<br />

Domenica 12 – Il Vescovo amministra il sacramento della Cresima<br />

ai ragazzi della parrocchia di Bistagno alle ore 10.<br />

Lunedì 13 – Il Consiglio affari economici con il Collegio consultori<br />

si riuniscono in seduta congiunta alle ore 9 in Seminario.<br />

Alle ore 20,30 il Vescovo presenta la lettera pastorale a Masone<br />

per la zona Ligure.<br />

Martedì 14 – Il Vescovo presenta la lettera pastorale a Monastero<br />

Bormida, ore 21, per la zona Due Bormide.<br />

Mercoledì 15 – Il Vescovo presenta la lettera pastorale a San<br />

Siro di Nizza Monferrato, ore 21, per la zona Nizza/Canelli.<br />

Venerdì 17 – Nella parrocchiale di Bubbio alle ore 21 ‘lectio divina’<br />

(lettura della Bibbia).<br />

Vangelo della domenica<br />

Il vangelo di domenica 12<br />

parla del regno di Dio come<br />

banchetto nuziale: immagine di<br />

festa, fraternità, gioia condivisa:<br />

“Il Signore preparerà un<br />

banchetto di grasse vivande,<br />

per tutti i popoli... strapperà il<br />

velo che copriva la faccia di<br />

tutti i popoli... eliminerà la morte...<br />

asciugherà le lacrime... farà<br />

scomparire da tutto il paese<br />

la condizione disonorevole del<br />

suo popolo...” (Isaia).<br />

Venite alle nozze<br />

Sono le nozze del messia inviato<br />

dal padre, il figlio si unisce<br />

alla nostra umanità, nel<br />

grembo di Maria, e questa<br />

umanità rende pura, senza<br />

macchia, attraverso il dono di<br />

sé nel sacrificio della croce. Il<br />

re vuole far festa: la sala del<br />

banchetto deve essere piena e<br />

il suo progetto si realizzerà,<br />

nonostante le resistenze dei<br />

primi invitati. Un re preoccupato<br />

di invitare tutti, raccogliendo<br />

insieme buoni e cattivi. La parabola<br />

trasmette un grande ottimismo.<br />

Il rifiuto<br />

La parabola della gratuità e<br />

del dono diventa anche parabola<br />

della responsabilità a partecipare,<br />

sia a livello individuale<br />

e personale, che comunitario,<br />

come popolo di Dio. La punizione<br />

del re che distrugge la<br />

città che non collabora sembra<br />

esagerata.<br />

Nel racconto c’è il riferimento<br />

alla storia, dalla persecuzione<br />

dei profeti all’uccisione del<br />

messia, alla distruzione di Gerusalemme.<br />

Rimane vero che<br />

ogni rifiuto ha le sue conseguenze:<br />

disprezzare l’invito significa<br />

chiudersi a Dio. Quanto<br />

è difficile vivere l’esperienza<br />

cristiana con quella disponibilità<br />

di cuore di cui scrive Paolo,<br />

nella seconda lettura, ai Filippesi,<br />

che ha imparato “ad essere<br />

povero e ad essere ricco,<br />

iniziato a tutto, in sazietà e fame,<br />

in abbondanza e indigenza“<br />

per cui l’apostolo può davvero<br />

dire: “Tutto posso in colui<br />

che mi dà la forza!”.<br />

d.G.

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