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8 acqui terme - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

ACQUI TERME 12 OTTOBRE 2008 3<br />

Su iniziativa di Italia Nostra<br />

Presentato il volume<br />

“Cartografia del Monferrato”<br />

Recensione ai libri finalisti della 41ª edizione<br />

Aspettando l’Acqui Storia<br />

Acqui Terme. Venerdì 3 ottobre<br />

è stato presentato dal<br />

professor Giuseppe Sergi, Università<br />

di Torino e dalla Professoressa<br />

Marina Cavallera, Università<br />

di Milano, alla presenza<br />

della curatrice dottoressa Blythe<br />

Alice Raviola, il volume<br />

Cartografia del Monferrato.<br />

Geografia, spazi interni e confini<br />

di un piccolo stato italiano<br />

tra Medioevo ed Ottocento in<br />

cui sono raccolti gli atti del<br />

convegno - organizzato dall’Università<br />

degli Studi di Torino<br />

e da Italia Nostra - che si<br />

tenne, sotto l’Alto Patronato<br />

della Presidenza della Repubblica,<br />

nella primavera 2004 in<br />

sedi itineranti (Acqui, Nizza,<br />

Casale) come itinerante fu, fino<br />

al XV secolo, la sede dei<br />

marchesi, quasi ad esprimere,<br />

fin nel programma del lavoro,<br />

la natura eterogenea, discontinua<br />

e scarsamente accentrata<br />

del Monferrato stesso.<br />

Italia Nostra, sezione di Acqui,<br />

ringrazia pubblicamente la<br />

civica amministrazione per il<br />

patrocino concesso, il parroco<br />

del Duomo che ha gentilmente<br />

messo a disposizione il salone<br />

San Guido, il signor Gianni<br />

Salvatore per la preziosa assistenza,<br />

la casa editrice Impressioni<br />

Grafiche per la paziente<br />

collaborazione e soprattutto<br />

il ragionier Emilio Rapetti,<br />

amministratore delegato della<br />

società Erde, che con la consueta<br />

sua liberalità ha permesso<br />

la realizzazione dell’iniziativa<br />

Ȧl dottor Gian Battista Garbarino<br />

un sincero grazie per<br />

averci anticipato, e con noi ai<br />

lettori de L’Ancora, una parte<br />

del suo saggio dedicato al volume<br />

presentato che apparirà<br />

prossimamente su Ligures,<br />

prestigiosa rivista dell’Istituto<br />

Internazionale di Studi Liguri.<br />

«Credo sia utile ricordare<br />

che il progetto scientifico del<br />

convegno e poi la pubblicazione<br />

degli atti si sono realizzati<br />

nel quadro di un progetto ministeriale<br />

che ha dato luogo ad<br />

una collana editoriale denominata<br />

Confini e frontiere nella<br />

storia. Spazi, società, culture<br />

nell’Italia dell’età moderna coordinato<br />

da Alessandro Pastore<br />

dell’Università di Verona.<br />

I medievisti hanno infatti, mi<br />

pare abbastanza concordemente,<br />

individuato nei confini -<br />

per usare l’espressione di un<br />

medievista come G. Castelnuovo<br />

- un elemento “più trasmissivo<br />

che limitativo”. Il confine<br />

nel medioevo costituisce<br />

non di rado un elemento sfumato<br />

non soltanto nella sua<br />

natura, ma anche nella sua<br />

configurazione geografica, come<br />

è stato chiarito da Paolo<br />

Marchetti: esistevano infatti accanto<br />

a confini lineari, confini<br />

zonali, che dichiarano la loro<br />

funzione di elemento di contatto<br />

più che di separazione netta.<br />

Un tema fondamentale dunque,<br />

nell’evoluzione degli Stati<br />

in età moderna è la genesi di<br />

confini che li definiscono e separano<br />

effettivamente le giurisdizioni.<br />

Gli atti che qui si presentano,<br />

pertanto, non intendono<br />

tanto prendere in esame il concetto<br />

geo-storico di Monferrato,<br />

al quale Aldo Settia, come<br />

è noto, ha dedicato un’ampia<br />

ed autorevole ricerca, ma focalizzare<br />

l’attenzione sul tema<br />

delle mutevoli e spesso incerte<br />

frontiere del Monferrato. La natura<br />

delle frontiere non può essere<br />

infatti disgiunta dalle vicende<br />

politiche, militari ed istituzionali<br />

di questo “piccolo stato<br />

italiano”: la complessa struttura<br />

territoriale del Monferrato<br />

deriva prevalentemente dalla<br />

successiva aggregazione talora<br />

disorganica di domini feudali<br />

ed allodiali attuata dagli Aleramici<br />

e, poi, dai Paleologi tra il<br />

XII ed il XIV. Le caratteristiche<br />

originarie del Monferrato e la<br />

sua debolezza in età moderna,<br />

vaso di coccio tra vasi di bronzo,<br />

impediscono anche in seguito<br />

la delimitazione netta e la<br />

semplificazione della “forma”<br />

territoriale, costituita da appendici,<br />

enclaves e soprattutto<br />

separata in due corpi discontinui,<br />

a nord e a sud del Tanaro.<br />

Nonostante le difficoltà che,<br />

non soltanto noi oggi, ma gli<br />

stessi contemporanei incontravano<br />

nel tentativo di delimitarne<br />

esattamente il territorio, tuttavia,<br />

l’identità plurisecolare<br />

del Monferrato non si è stemperata<br />

con l’annessione allo<br />

stato sabaudo dopo il trattato<br />

di Utrecht: giustamente, infatti,<br />

il volume curato da Blythe Alice<br />

Raviola ha una prospettiva<br />

di “lungo periodo”, dal momento<br />

che - come essa stessa ha<br />

avuto modo di affermare anche<br />

in altre recenti pubblicazioni<br />

- l’assimilazione del Monferrato<br />

nel Piemonte, forse più<br />

ancora che le “province di nuova<br />

accessione” incorporate<br />

contemporaneamente, è stato<br />

un processo lento e laborioso,<br />

proseguito per tutto il Settecento<br />

fino alla “rivoluzione” circoscrizionale<br />

di età napoleonica,<br />

periodo durante il quale il<br />

Monferrato ha costituito un vero<br />

e proprio “confine interno”.<br />

Possiamo citare - dal contributo<br />

di Alice Blythe Raviola Le<br />

immagini di un territorio. Descrizioni<br />

del Monferrato in età<br />

moderna - un passo del geografo<br />

Giuseppe Maria Galanti,<br />

che nella sua Descrizione storica<br />

geografica dell’Italia ancora<br />

nel 1782 testimonia stupito<br />

che “Quando questo marchesato<br />

passò sotto il dominio della<br />

casa di Savoia gli abitanti<br />

vollero vivere con le proprie<br />

leggi e godere dei loro antichi<br />

privilegij” e che tra Monferrato<br />

e Piemonte fossero ancora in<br />

vigore tutti i dazi e le gabelle<br />

“come si usa co’ paesi stranieri”.<br />

La progressiva perdita di riconoscibilità,<br />

che tuttora perdura<br />

con l’abuso sovente del<br />

nome del Monferrato, più che<br />

alla perdita dell’autonomia si<br />

deve - come è stato notato - alla<br />

retorica sabaudista e unitaria<br />

otto e novecentesca».<br />

Manutenzione patrimonio comunale<br />

Acqui Terme. L’amministrazione comunale ha approvato il progetto<br />

predisposto dall’Ufficio tecnico comunale inerente la manutenzione<br />

del patrimonio comunale. Il tutto comporta una spesa<br />

di 300 mila euro. Per la manutenzione straordinaria dell’illuminazione<br />

pubblica è prevista la cifra di 69.600 euro; per la manutenzione<br />

straordinaria del cimitero urbano, 4.020 euro e quella<br />

dell’impianto di riscaldamento degli edifici comunali 8.160 euro.<br />

Per il Castello dei Paleologi 27.120 euro e per la manutenzione<br />

del patrimonio edile 48.000 euro.<br />

Si parla poi di 103.200 euro per la manutenzione di strade, fossi,<br />

banchine e fontane; 18.000 euro per il fabbro ferraio, 21.900<br />

euro per edifici scolastici e impianti di riscaldamento.<br />

Raimondo Luraghi<br />

La Spada e le Magnolie:<br />

Il Sud nella Storia<br />

degli Stati Uniti<br />

Donzelli Editore<br />

Nell’era della cosiddetta ‘Pax<br />

Americana’ post guerra fredda,<br />

quando l’aquila con il collo<br />

striato di bianco, simbolo degli<br />

States, porta pace, ordine e<br />

‘influenza’ politico militare in diverse<br />

aree del mondo, dal Sud<br />

America al Vicino oriente, sino<br />

alle lande più desolate dell’Oceania,<br />

parlare di una “Questione<br />

meridionale” proprio<br />

nella più compatta unione di<br />

Stati federati nell’America del<br />

Nord può di primo acchito lasciare<br />

come minimo perplessi<br />

se non riportare l’immaginario<br />

collettivo alle vicende magistralmente<br />

descritte nel 1939<br />

nel capolavoro cinematografico<br />

“Via col Vento”.<br />

Eppure, se per gli statunitensi<br />

del XXI secolo (e non solo<br />

per essi- ndr), l’11 settembre<br />

2001 costituisce una data<br />

cardine, al di sotto del ‘limes’<br />

del vecchio confine fra Nordisti<br />

e Sudisti,la data del 20 dicembre<br />

1860 ha ancora oggi<br />

un sapore di sottile ricerca di<br />

sopraffazione dei primi sui secondi<br />

e di rivalsa di questi ultimi<br />

sugli ‘industrializzati’ yankees.<br />

Lo si evince dal libro scritto<br />

dal professor Rimondo Luraghi<br />

per la Donzelli Editore di<br />

Roma, dal titolo “La Spada e le<br />

Magnolie: Il Sud nella Storia<br />

degli Stati Uniti”. L’opera concorre<br />

tra i finalisti della sezione<br />

storico-scientifica del 41º Premio<br />

Acqui Storia. Come si<br />

evince dalle sue note biografiche,<br />

Raimondo Luraghi, leggendario<br />

comandante partigiano,<br />

medaglia d’argento al<br />

valore militare, ha dedicato<br />

una vita alle ricerche di storia<br />

degli Stati Uniti.Tra le sue opere,<br />

la famosissima “Storia della<br />

Guerra civile americana”, ristampata<br />

dal 1966 in “numerosissime<br />

edizioni, e Marinai<br />

del Sud. Storia della Marina<br />

confederata nella Guerra civile<br />

americana” (1993), che gli è<br />

valsa negli Stati Uniti il Premio<br />

Roosevelt. Luraghi è professore<br />

emerito presso l’Università<br />

di Genova.<br />

Ma passando al nocciolo<br />

del suo dotto ma agilissimo<br />

volume, di 213 pagine, è indubbio<br />

che la fatale parola ‘secessione’,<br />

pronunciata dagli<br />

stati ‘schiavisti’ del Sud, per<br />

prima la Carolina, seguita dall’Alabama,<br />

dal Mississippi,<br />

dalla Georgia, dalla Lousiana,<br />

dalla Florida e infine dal Texas<br />

(anche se alcuni stati schiavisti<br />

rimasero nell’Unione, ndr)<br />

portò per la parte sud est degli<br />

attuali Usa un lunghissimo periodo<br />

di catastrofe umana ed<br />

economica, con ben 360.000<br />

morti su una popolazione di<br />

circa 6 milioni di abitanti contro<br />

i pur sempre ragguardevoli<br />

300.000 unionisti periti o mutilati<br />

ma su una popolazione più<br />

che tripla.<br />

Una cosa è certa, come ricorda<br />

l’autore, ovvero che se il<br />

fine del Sud fosse stato la difesa<br />

della cosiddetta ‘peculiare<br />

istituzione’, ovvero dello schiavismo<br />

degli afroamericani, o<br />

‘negri’ come erano indicati<br />

queste persone senza alcun<br />

diritto in quel periodo pre parificazione<br />

a metà del XIX secolo<br />

- , esso non avrebbe dovuto<br />

per alcun motivo uscire dall’Unione:<br />

“Rimanervi - secondo<br />

Nuraghi - , infatti era l’unica via<br />

sicura per difendere l’esigenza<br />

di una pratica” che successivamente<br />

troverà, dopo la vittoria<br />

delle armate del presidente<br />

Abramo Lincoln (paradossalmente<br />

di origini sudiste, ndr)<br />

su quelle di Jefferson Devis al<br />

comando del mitico Generale<br />

Robert E. Lee, una maggiore<br />

premessa di integrazione fra<br />

bianchi e neri rispetto ai ghetti<br />

industriali delle metropoli del<br />

Nord,<br />

Questo per il carattere e la<br />

mentalità proprie del Sud, ove<br />

una aristocrazia terriera oligarchica<br />

vedeva i propri “collaboratori<br />

coatti” non tanto come<br />

una risorsa umana solamente<br />

da sfruttare secondo il modello<br />

degli spagnoli ma ivi vigeva<br />

una visione arcadico “paternalistica”<br />

che, pur con eccessi a<br />

volte evidenti, ma subito sedati,<br />

porterà nel XX secolo a una<br />

integrazione di gran lunga più<br />

compatta, diffusa e anticipata<br />

di quanto non sarebbe avvenuto<br />

nella stessa New York fino<br />

all’epoca del presidente<br />

Kennedy.<br />

Sta di fatto che il Sud, ovvero<br />

la Confederazione, nella sua<br />

grande maggioranza, con<br />

l’acuirsi dei contrasti verso il<br />

Congresso federale e i Nordisti,<br />

venne come travolto da una<br />

ondata collettiva di sentimenti<br />

a dir poco irrazionali in cui, purtroppo,<br />

l’emotività aveva del<br />

tutto spiazzato ogni razionalità.<br />

Perché? I prodromi che condussero<br />

alla proclamazione di<br />

secessione fu solo l’atto finale<br />

di uno stato di frustrazione socio-economico-culturale<br />

che<br />

aveva finito per far apparire<br />

agli occhi dei proprietari terrieri<br />

e della popolazione bianca<br />

ogni possibile compromesso<br />

con l’odiato Nord quale una vera<br />

e propria capitolazione, una<br />

forma di ‘aristocratica’ umiliazione<br />

che un popolo fiero come<br />

quello Sudista non sarebbe<br />

stato per nulla disposto ad<br />

ingoiare, già strozzato dalla<br />

preponderanza economica industriale<br />

di un Nord il cui capitalismo<br />

vedeva le verdi terre<br />

sotto l’odierno distretto federale<br />

di Columbus-Washington<br />

con bramosi occhi di conquista:<br />

e ciò sarebbe avvenuto<br />

dopo la capitolazione quattro<br />

anni e mezzo dopo.<br />

Il retaggio del Sud oggi è ancora<br />

palpabile, segno di un<br />

sentimento, uno stato d’animo,<br />

la tradizione bellicosa che ai<br />

tempi era pronta a giocarsi tutto<br />

per nelle grandi e piccole<br />

questioni in cui sembrasse in<br />

gioco l’onore, forma mentis<br />

non scomparsa in certe fasce<br />

rurali dalla Georgia all’Alabama,<br />

dal Mississippi alla Florida,<br />

senza dimentica altri stati<br />

viciniori.<br />

Dal disastro del 2005 che ha<br />

travolto New Orleans tutto questo<br />

è riemerso chiaramente dal<br />

braciere che covava sotto la<br />

polvere da oltre un secolo, portando<br />

alla ribalta un problema<br />

che si riteneva del tutto cancellato<br />

risolto: ossia che il Sud<br />

ha ancora vaste sacche di povertà,<br />

sia tra i neri ma anche<br />

fra i bianchi; che in esso predomina<br />

ancora agli albori del<br />

XXI secolo dell’era cristiana un<br />

senso di rassegnazione del<br />

tutto estraneo allo spirito di iniziativa<br />

che caratterizza il resto<br />

del paese; che nel Sud vige<br />

ancora una profonda diffidenza<br />

nei confronti del governo<br />

dell’Unione, spesso con esiti di<br />

localismo esasperato.<br />

Che cosa è stato ed è il Sud<br />

nella storia degli Stati Uniti?<br />

Quale ne è stata la caratteristica<br />

dominante? La presenza<br />

della schiavitù? La predominanza<br />

dell’economia agraria e<br />

l’ostilità verso l’industrialismo?<br />

L’atmosfera culturale romantica,<br />

in contrasto con il pragmatismo<br />

dominante nel resto del<br />

paese? La naturale ospitalità<br />

della sua gente? O tutto questo<br />

insieme?<br />

In questa opera, che è il coronamento<br />

di oltre quarant’anni<br />

di studi, uno dei massimi<br />

americanisti italiani di tutti i<br />

tempi, autore della fondamentale<br />

“Storia della Guerra civile<br />

americana”, ricostruisce in<br />

maniera esemplare le peculiarità<br />

che hanno fatto del Sud<br />

una ‘nazione nella nazione’:<br />

dai primi insediamenti dei coloni<br />

alle missioni cattoliche,<br />

dallo schiavismo al separatismo,<br />

alla effimera stagione<br />

della ‘nazione sudista’, e via<br />

via lungo il difficile cammino<br />

della ‘ricostruzione’…, fino al<br />

riemergere delle note di ‘Dixie’<br />

nell’epoca di Internet, dei satelliti<br />

e dei cellulari. Come dire<br />

che ‘Historia semper magistra<br />

vitae est”?.<br />

Massimo Garbarino<br />

VIAGGI DI UN GIORNO<br />

Domenica 26 ottobre<br />

A grande richiesta<br />

TORINO: Palazzo Madama-Museo egizio<br />

con egittologo<br />

Lunedì 27 ottobre<br />

Mercatino dell’antiquariato<br />

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Dal 27 al 29 ottobre<br />

€295<br />

Dal 3 al 5 novembre<br />

In occasione<br />

del 150º anno dell’apparizione<br />

Lunedì 5 gennaio<br />

PARMA e la mostra sul CORREGGIO<br />

OTTOBRE - NOVEMBRE<br />

Dal 22 al 26 ottobre<br />

TOUR PUGLIA E BASILICATA:<br />

Lecce - Gallipoli - Matera<br />

Alberobello - Bari<br />

Dal 30 ottobre al 2 novembre<br />

ISOLA D’ELBA e ISOLA DEL GIGLIO<br />

LLORET DEL MAR<br />

Dal 3 all’8<br />

novembre<br />

MOSTRE<br />

Domenica 18 gennaio<br />

BRESCIA e la mostra su VAN GOGH<br />

BUS<br />

A soli €280<br />

tutto compreso<br />

Escursioni organizzate<br />

a BARCELLONA - GERONA - MONTSERRAT<br />

Locali tipici e serate danzanti<br />

I VIAGGI<br />

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Tel. 0144356130<br />

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MERCATINI DI NATALE UN GIORNO<br />

Domenica 23 novembre INNSBRUCK<br />

Domenica 23 novembre TRENTO - LEVICO<br />

Sabato 29 novembre BOLZANO<br />

Domenica 30 novembre MERANO<br />

Domenica 30 novembre MONTREAUX<br />

Sabato 6 dicembre ANNECY<br />

Domenica 7 dicembre TRENTO e ARCO<br />

Lunedì 8 dicembre BERNA<br />

Domenica 14 dicembre BRESSANONE<br />

MERCATINI DI NATALE<br />

Dal 28 al 30 novembre<br />

AUSTRIA CENTRALE - STEYR - LINZ<br />

Dal 6 all’8 dicembre VIENNA - GRAZ<br />

Dal 7 all’8 dicembre ALTA ALSAZIA<br />

Dal 13 al 14 dicembre<br />

MERCATINI IN SLOVENIA<br />

GENNAIO 2009<br />

Dal 19 al 31<br />

Tour della PATAGONIA ARGENTINA:<br />

Buenos Aires - Penisola Veldes<br />

Terra del Fuoco.<br />

Possibile estensione<br />

alle CASCATE DI IGUAZU<br />

CAPODANNO IN PREPARAZIONE<br />

Dal 28 dicembre al 2 gennaio<br />

LLORET e COSTA BRAVA<br />

Dal 29 dicembre al 1º gennaio<br />

MONACO DI BAVIERA e AUGUSTA<br />

Dal 29 dicembre al 1º gennaio<br />

PORTOROSE e ISTRIA<br />

Dal 28 dicembre al 1º gennaio<br />

SORRENTO e dintorni

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